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Recensione GoPro Hero 4 Session, l’action camera cubica che sorprende

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Nel corso degli ultimi mesi, tra le altre cose, Macitynet ha avuto modo di mettere alla prova più di una action cam di diversi produttori, passando dalle più interessanti SJCAM per via del rapporto qualità prezzo ai modelli di punta di Panasonic (come la HX-A500 con risoluzione 4K), fino alle più recenti Drift Cam che si distinguono per un proprio sistema di aggancio e fattore forma per lo più diverso dalla concorrenza.

Nelle ultime settimane abbiamo finalmente completato il cerchio delle action cam più diffuse mettendo le mani sulla GoPro Hero 4 Session, ricevuta in prestito da GoCamera che ci ha così permesso di toccare con mano quella che è al momento una delle ultime novità dell’azienda più conosciuta nel mercato delle telecamere d’azione.

Recensione GoPro Hero 4 Session

Nella scatola

La confezione, come quella delle altre action cam, è composta da due parti: una superiore, con guscio trasparente, che mette in bella mostra la camera sopra un piedistallo. In quella inferiore troviamo invece contenuti al suo interno manuale d’uso, piastra d’aggancio con vite e cavo microUSB per la ricarica.

L’action camera è davvero molto piccola e, in rapporto alle dimensioni, più pesante di quel che ci si aspetterebbe, o quantomeno l’impressione è quella di avere un prodotto molto più solido e resistente se la si confronta con prodotti simili di altri produttori. Tuttavia – si legge sul sito ufficiale – è la metà più piccola ed il 40% più leggera rispetto alla GoPro Hero 4, diventando di fatto ancora più versatile di qualsiasi altra action cam della società.

La differenza principale con la classica GoPro sta nella forma, cubica anziché parallelepipoidale, che le dona un look nuovo e senz’altro particolare. Oltre a questo, mentre una qualsiasi altra GoPro necessita di una custodia subacquea per essere immersa in un liquido, la GoPro Hero 4 Session è progettata per resistere ad immersioni fino a 10 metri di profondità senza bisogno di essere accompagnata da una cover.

Curioso lo slot per l’inserimento della microSD, inclinato di circa 30 gradi rispetto al piano, così come è del tutto particolare il sistema di aggancio della GoPro Hero 4 Session ad un qualsiasi accessorio. Non essendo richiesta una custodia subacquea, l’unico modo per fissarla ad un supporto sta nell’infilarla all’interno di una sorta di “scheletro” che la circonda ed aggiunge, in uno dei lati, il classico sistema di aggancio GoPro.

Tutto è chiuso come in una morsa grazie ad una clip, ma ciò che rende il sistema interessante è la possibilità di orientare la camera come più si preferisce. Se con qualsiasi altra action camera siamo abituati a doverla agganciare ad un supporto tenendo in considerazione il suo orientamento, qui quest’ultimo si può decidere in qualsiasi momento, anche alla fine. Di fatto si può ad esempio agganciare l’action camera al GoPole per una ripresa dall’alto e successivamente, grazie all’aggancio e sgancio rapido dallo scheletro, posizionarla a testa in giù per utilizzare l’asta “al contrario” e registrare un video rasoterra.

E’ giusto segnalare che questa operazione non è comunque fondamentale né necessaria in quanto l’action camera è in grado di regolare automaticamente l’orientamento della ripresa video: di fatto, anche se sbadatamente si aggancia la camera sottosopra, la ripresa che ne conseguirà sarà comunque acquisita nell’orientamento corretto.

Gli accessori

Durante le prove abbiamo affiancato la camera al GoPole Reach, un’asta telescopica per riprese d’effetto a particolari distanze; Go4Fun Handeye, un guanto per fissare l’action camera alla mano e Big Bar Mount, un solido sistema di aggancio per manubrio di bicicletta e poco altro.

Tutti gli accessori ci sono sembrati di ottima fattura fin dal primo contatto, apprezzando in particolar modo la stoffa, le imbottiture e le cuciture del guanto, la rigidità e la robustezza dell’asta ed i materiali scelti per il supporto per manubri e barre tubolari, in alluminio anodizzato che a differenza dei classici supporti in plastica ci è sembrato fin da subito molto solido e resistente anche ad eventuali colpi e ripetute torsioni.

Ci è invece piaciuta meno la poca orientabilità della testa del GoPole quando combinato con la GoPro Hero 4 Session, per via del particolare scheletro che permette di fissarla agli accessori: di fatto, non permette di acquisire foto o video in modalità selfie in quanto l’inquadratura, al massimo dell’inclinazione, non riesce a centrare il soggetto che sostiene l’asta. Si è invece rivelata particolarmente utile per riprese raso terra o dall’alto inquadrando ciò che avevamo di fronte, due situazioni che possono realmente dare dinamicità ad una ripresa.

Un altro punto da tenere in considerazione quando si opta per il Big Bar Mount è il diametro del tubo al quale si andrà ad agganciare l’action camera. Quello del manubrio della nostra bicicletta da passeggio, ad esempio, è inferiore ai 29,5 mm minimi per poter garantire stabilità del supporto. Di fatto, abbiamo dovuto aggiungere uno spessore tra il supporto e le fascette in neoprene incorporate (che impediscono lo scivolamento del supporto intorno al tubo) per garantirne un aggancio sicuro. La stessa tipologia di supporto invece in plastica, che abbiamo ad esempio avuto in prova in passato con action camere molto più economiche, seppur all’apparenza meno resistente, non ci ha dato problemi in tal senso.

Come funziona

Non ci dilungheremo nello spiegare tutte le funzioni che trovate invece già elencate nel sito web ufficiale. Piuttosto ci soffermiamo nel mettere in evidenza le caratteristiche che più ci hanno colpito – in positivo o in negativo – in questa particolare action camera.

Innanzitutto, in questo genere di prodotto è secondo noi importante la semplicità d’uso, e la GoPro Hero 4 Session da questo punto di vista si fa letteralmente amare. C’è infatti un solo pulsante che, con la semplice pressione, accenderà la camera ed avvierà la registrazione del video (o l’acquisizione delle foto in base alla modalità impostata precedentemente): una luce LED rossa confermerà l’attivazione della registrazione.

Premendolo nuovamente, la registrazione si arresta, il LED si spegne e, dopo qualche secondo di inattività, la camera si spegne risparmiando così preziosa energia. Ciò significa che se avete montato la camera su un casco basterà premere una sola volta il pulsante ed iniziare l’attività, senza dovervi più preoccupare di niente.

Recensione GoPro Hero 4 Session

E’ comunque presente un piccolo schermo che aiuta a cambiare modalità, attivare il WiFi, selezionare il formato di registrazione e poche altre impostazioni più importanti, attivabili attraverso la pressione di un tasto secondario messo in una posizione tale che sarà difficile se non impossibile premerlo anche per errore in quanto richiede la rimozione della camera dallo scheletro.

Se lo si preferisce, è possibile controllarla in remoto con il telecomando Smart Remote o direttamente attraverso l’applicazione per smartphone che, di recente, è compatibile anche con Apple Watch. Durante il periodo di test l’aggiornamento non era stato ancora rilasciato quindi non abbiamo avuto modo di provare il controllo in remoto dal polso, tuttavia tramite l’applicazione per smartphone ci siamo trovati piuttosto bene in quanto facilita la programmazione di Time Lapse, l’impostazione di formato, framerate e tutte le altre operazioni.

Il software GoPro Studio

Per poter importare i filmati sul computer è necessario installare il software GoPro Studio. Chi, come noi, è solito copiare i file direttamente nel Finder per elaborarli immediatamente con software di terze parti dovrà quindi cambiare sistema di lavoro in quanto GoPro, sotto questo punto di vista, non aiuta.

Se infatti si estrae la microSD dall’action camera e la si collega al computer, le cartelle sembrerabbo vuote, seppur effettivamente risultino occupati diversi GB di spazio sulla scheda. Soltanto avviando il software GoPro Studio saremo così in grado di importare i filmati registrati e convertirli nel formato video che più si preferisce per una futura post-produzione con altri software.

Se quindi chi ha l’abitudine di affidarsi ad altri software di post-produzione potrebbe non sorridere a questo obbligo, l’utente occasionale e poco pratico con programmi di video editing potrebbe invece apprezzare GoPro Studio in quanto offre strumenti piuttosto intuitivi che aiutano nell’elaborazione dei filmati registrati eliminando scene superflue, domando eventuali slow motion e rendendo appetibili filmati che, senza alcun ritocco, potrebbero risultare talvolta lunghi e noiosi.

Test sul campo

GoPro, si sa, è sinonimo di qualità. Professionisti ed aziende molto spesso si affidano a queste action camere, complice senz’altro la popolarità di cui gode la società. Le nostre prove confermano che si tratta di una fama in gran parte giustificata non solo dalla facilità d’uso, dalla elevata compatibilità con centinaia di accessori diversi e dai materiali utilizzati, ma anche e soprattutto dalla resa del filmato finale, specialmente nella GoPro Hero 4 Session che non ha nulla da invidiare ad altre camere molto più grandi, pesanti ed ingombranti.

Ci ha colpito moltissimo il sistema di stabilizzazione, una delle caratteristiche che abbiamo apprezzato anche in altre action cam in passato e che, da quando ne abbiamo conosciuto le potenzialità, difficilmente riusciremmo ad abbandonare. Questo perché qualsiasi video, anche quello con risoluzione e qualità maggiori, perde sicuramente interesse se è poco stabile o del tutto tremolante. Questa caratteristica nelle action camere diventa poi praticamente fondamentale, proprio per l’uso che solitamente si fa di telecamere simili.

In GoPro Hero 4 Session è davvero efficiente, assorbe gran parte delle vibrazioni e rende il video finale quanto più stabile possibile. Nei filmati che abbiamo registrato con il GoPole rasoterra, eravamo certi che durante la ripresa l’action camera si fosse mossa in maniera esagerata viste le difficoltà nel mantenerla ad una giusta altezza dal suolo senza farla urtare con il pavimento durante l’inseguimento – nel caso delle nostre prove – del robottino di Sphero.

Recensione GoPro Hero 4 Session

Difficile trovare qualche difetto, specialmente per chi come noi vede in GoPro Hero 4 Session un’action camera di qualità per riprese facili in ogni condizione, anche nella registrazione di filmati controluce o al tramonto: gli automatismi fanno il loro dovere e la camera riesce a garantire elevato dettaglio e qualità nei colori anche in situazioni dove altre hanno invece dimostrato di avere qualche limite.

Conclusioni

Per semplicità d’uso, qualità e compatibilità di accessori, la GoPro Hero 4 Session è senz’altro un gioiello a cui l’appassionato di video d’azione non può e non deve rinunciare. E’ la scelta migliore che può fare chi desidera registrare le vacanze, le avventure all’aria aperta o semplicemente attimi della propria vita senza alcuno sforzo proprio perché non richiede alcuna abilità nell’acquisizione dei filmati ed il software GoPro Studio facilita l’editing basilare dei video registrati.

Il professionista che desidera il massimo potrebbe non farsi bastare i 2K a 30 fps garantiti dalla Hero 4 Session (la Hero 4 che, nel confronto, costa parallelamente di più, offre fino a 4K a 30 fps) che risultano invece eccellenti per l’amatore, specialmente se si scende al Full HD che offre 60 fps, più che sufficienti per cominciare a giocare con slow motion d’effetto.

Recensione GoPro Hero 4 Session

Pro

  • Di imbarazzante semplicità d’uso
  • Piccola e leggera
  • Impermeabile senza custodia
  • Alta qualità d’immagine
  • Stabilizzazione efficiente

Contro

  • Il fattore forma non va d’accordo con il GoPole
  • Obbligo di passare per il software GoPro Studio per il solo trasferimento delle registrazioni sul computer
  • Minimo indispensabile per gli accessori nella confezione

[usrlist Design:4 Facilità-d’uso:5 Prestazioni:5 Qualità/Prezzo:3]

Prezzo al pubblico

Al momento GoCamera la vende in offerta (33%) a 219 euro, un prezzo del tutto interessante per chi non vuole o non può rinunciare ad una action camera con una funzionale stabilizzazione ed una qualità d’immagine indubbiamente ottima.

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