La porta USB, può essere usata per tante cose, anche per respirare meglio e stare meglio o per diffondere profumi. Per capire come questo sia possibile , basta dare un’occhiata al sito di Neotizen, una società coreana che ha lanciato in Italia, qualche mese fa, attraverso Blind Barber, Fogring, un umidificatore che funziona attingendo energia dalla porta (o un alimentatore) USB.
Questo piccolo accessorio, che abbiamo messo alla prova nei giorni scorsi, dichiara cos’è e quel che fa, fin dal nome: è un anello in materiale plastico, che sprigiona dal centro una nebbiolina fatta di vapore acqueo che si diffonde nell’aria. Per far funzionare Fogring ci vuole davvero poco: basta un bicchiere o una tazza d’acqua in cui farlo galleggiare e poi collegare il cavo (circa un metro di lunghezza) ad una qualunque porta USB e il gioco è fatto: il disco in metallo comincerà a vibrare 120mila volte al secondo, generando il vapore.
Come tutti gli umidificatori ultrasonici, Fogring non genera calore; il vapore si forma dalla espulsione dalle particelle più superficiali del sottile velo d’acqua che si trova nell’anello, questo per via della costante vibrazione. I vantaggi sono un consumo molto ridotto, quindi anche la possibilità di alimentare il vaporizzatore via USB.
Fogring è stato studiato per la massima portabilità, per servire tutti coloro che hanno necessità di un umidificatore in situazioni dove non sarebbe possibile usarlo se non fosse alimentato via USB. Ad esempio potremo usare Fogring su un treno o un aereo (situazioni dove per via dell’aria condizionata si potrebbe avere qualche problema per la secchezza dell’aria). Visto che il dispositivo è assolutamente tascabile (viene fornito con una comoda custodia portacavo e un adattore per un cavo MicroUsb e pesa solo 30 grammi), è anche possibile metterselo in borsa e usarlo in ufficio, in uno studio professionale, in una notte in albergo, o anche poggiato sulle ginocchia. Visto che si usano contenitori di tutti i tipi, anche un bicchiere di plastica eventualmente, non ci sono problemi di pulizia o di diffusione di germi. Anche il problema principale del vaporizzatori ultrasonici privi di filtri, la diffusione di particelle nell’aria (di fatto il calcare contenuto nell’acqua) che poi si depositano come polvere sui mobili, è abbastanza ridotto, visto che Fogring è destinato ade essere usato in mobilità. Ma potremo eventualmente usare acqua distillata.
Un secondo uso, che potrebbe essere ancora più comune, è quello di diffusore di essenze. Basterà dissolvere nell’acqua il profumo preferito, e sarà semplicissimo profumare un ambiente. Visto il costo del Fogring, l’uso dell’umidificatore come diffusore di profumi, il suo prezzo sommato al costo economico di un profumo fatto in casa, potrebbe essere largamente competitivo con i concorrenti che si comprano al supermercato e che obbligano ad usare cartucce proprietarie.
Nel corso del test, abbiamo rilevato che la colonna di vapore è piuttosto abbondante per la tipologia del dispositivo. Il rumore è molto ridotto: un leggerissimo ronzio segnala l’attivazione. Interessante anche l’opportunità di attivare, attraverso un timer che determina lo spegnimento dopo un periodo predeterminato di tempo. Due LED segnalano il “programma” che abbiamo attivato.
Il test di consumo che abbiamo svolto, ci ha detto che Fogring assorbe circa 0,4A, per 5V, il che significa un consumo di circa 2W, meno della metà di un iPhone messo in ricarica. Questo significa che, seppure non ininfluente, il consumo non dovrebbe preoccupare troppo anche chi lo userà collegandolo alla porta di un laptop.
Fogring, ovviamente non sarà in grado per potenza e fattore di forma di fare concorrenza ad un umidificatore domestico, ma come umidificatore personale da usare in viaggio e nella sua seconda veste di diffusore di essenze, il Fogring è un prodotto di sicuro interesse.
Pro
– Funziona in maniera intuitiva
– Silenzioso ed igienico
– Può operare sia come umidificatore che diffusore di essenze
Contro
– Come umidificatore, potenza sufficiente solo per un uso personale