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Recensione: FitBit One, il pedometro per tutti i giorni che si sincronizza con Mac e iPhone

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Fitbit negli Stati Uniti è un marchio piuttosto popolare grazie ai suoi prodotti per il fitness e l’esercizio fisico che si distinguono da quelli che siamo abituati a vedere nelle palestre per l’orientamento alla vita quotidiana e la conseguente capacità di misurare la qualità del nostro comportamento in un contesto “normale”, tra ufficio e casa, tra divano e shopping. In Italia i dispositivi Fitbit sono disponibili da qualche tempo e sono anche di particolare interesse per il mondo dei dispositivi iOS e Mac vista la loro perfetta compatibilità con l’universo Apple. Per questa ragione abbiamo messo alla prova Fitbit One, l’ultimo arrivato (è stato annunciato negli USA lo scorso autunno) dei prodotti di FitBit portato nel nostro paese dalla distribuzione di Attiva e in vendita presso rivenditori Apple e APR (qui una lista per regione)

CHE COS’E’ FITBIT ONE
FitBit One, di base, è un semplice pedometro fondato su di un giroscopio a tre assi, integrato da un altimetro. Il suo funzionamento dal punto di vista tecnico è piuttosto semplice: rileva il movimento e stabilisce quanti passi abbiamo compiuto in un giorno e quale dislivello (misurato in “piani”) abbiamo superato, dandoci anche una idea di quante calorie abbiamo consumato. Tutto questo è integrato però da una serie di funzioni in parte svolte dal dispositivo stesso e in parte affidate per il calcolo ad un sito Internet al quale si viene registrati una volta attivato FitBit One; lo stesso sito è in grado di archiviare la nostra attività dei giorni precedenti e di fornire una lunga serie di informazioni statistiche e stabilire traguardi personali da superare costruendo grafici e tabelle. Tutto questo trasforma FitBit One in un promettente dispositivo personale per tracciare la nfitbit one

ostra attività fisica, misurare la qualità e la quantità stessa in rapporto alla nostra età e al nostro peso. Sotto questo punto di vista, quindi, FitBit di fatto può essere una via di mezzo tra un motivatore personale e uno strumento di allenamento per la vita quotidiana.

COM’E’ FATTO
Descrivere com’è fatto il FitBit One è difficile, non perché è troppo complicato, ma perché è troppo semplice. Di fatto si tratta di un piccolo parallelepipedo grande quanto un mignolo, con un dorso in metallo e un display OLED monocromatico che pesa meno di 10 grammi. Un tasto che serve a compiere un ciclo tra le informazioni che offre (passi compiuti, distanza, calorie, piani “scalati” e ora) e che vengono misurate sull’arco delle 24 ore è tutto quel che serve per controllarlo. Nella confezione troviamo anche un cavo per la ricarica della batteria (autonomia tra 5 e 7 giorni, ma in realtà nella nostra prova siamo arrivati a 10 giorni senza necessità di ricarica), un dongle USB per la sincronizzazione con un computer, una clip da cintura e una fascia da braccio per indossare il FitBit One anche quando si dorme. Dentro alla confezione oltre all’hardware necessario per tracciare la nostra attività fisica, abbiamo anche un modulo wireless per la sincronizzazione Bluetooth (versione 4, necessario quindi avere iPhone 4S o superiore o un iPad di terza generazione o un iPod touch di ultima generazione) e per la connessione (con un sistema wireless, purtroppo, proprietario che costringe ad usare il summenzionaato dongle che va ad occupare una porta USB) con un Mac o un PC attraverso il summenzionato dogle. Collegare il FitBit One al PC usando il pannello personale è anche l’unico sistema per modificare le preferenze anche hardware, regolare le sveglie, modificare i livelli di accesso della privacy.

COME SI USA
L’uso del Fitbit On è semplice quanto la sua struttura. Prima lo si attiva mediante a scelta, una speciale App disponibile in due versioni, una per computer (Mac o Windows) e una per dispositivi mobili, iOS e anche Android; con l’app registreremo FitBit One con il nostro dispositivo e poi compileremo la nostra scheda anagrafica usando l’apposito sito, dichiarando peso, età, altezza e così via. Potremo anche registrare un messaggio di saluto che FitBit One ci rivolgerà quando viene “risvegliato” dopo uno stop. A quel punto il piccolo accessorio è pronto per essere indossato (consigliato al collo o agganciato al reggiseno per le donne, ma funziona perfettamente anche alla cintura o collocato in una tasca) e rilevare il nostro movimento. Come accennato alla base si tratta di un pedometro; usando il numero di passi e sul peso che abbiamo dichiarato usando l’app verranno misurati i km fatti nel corso di una giornata e le calorie consumate, presentandoli sul display integrato. Quando il FitBit On sarà avvicinato ad un computer oppure ad un dispositivo mobile a cui è stato abbinato in precedenza, riverserà automaticamente i dati che ha registrato. Il database che si andrà ad accumulare nel corso delle giornate, costruirà un profilo della nostra attività fisica su scala quotidiana, settimanale, mensile e annuale.

MISURAZIONE DEL SONNO E OROLOGIO-SVEGLIA
Una delle particolarità dei dispositivi per il fitness come il FitBit è la misurazione della qualità del sonno. Questa funzione è svolta anche dal FitBit che può essere indossato durante la notte usando un bracciale (che abbiamo trovato molto leggero e comodo) dotato di una tasca semitrasparente all’interno della quale si colloca il FitBit. Appena decidiamo che è tempo di prendere sonno, premeremo per un paio di secondi il tasto del FitBit che si metterà in stand by. Quando ci sveglieremo, premeremo di nuovo lo stesso tasto così che faremo sapere al FitBit che ci stiamo alzando. I dati del sonno, che siano ore dormite e numero di risvegli, verranno presentati alla sincronizzazione del FitBit. Per quanto riguarda che cosa FitBit One deve considerare un risveglio, è possibile, usando il sito, selezionare la sensibilità del FitBit One così da farlo adeguare sia alle persone che di notte sono più tranquille che quelle che sono più turbolente. È bene precisare che la validità scientifica della misurazione della qualità del sonno così come essa viene stabilita dal FitBit è discuTitibile visto che dipende solo parzialmente da quanto ci muoviamo e quante volte ci alziamo e questo è invece quel che analizza l’accessorio. In ogni caso FitBit One è in grado di dirci quanto tempo siamo stati a letto e quanto ci siamo agitati durante la notte. Oltre a questo ha anche una funzione di sveglia integrata a vibrazione che, in base all’ora da noi prefissata, serve a farci sapere che è giunto il momento di alzarsi senza disturbare chi dorme accanto a noi; il motore a vibrazione è discreto ma perfettamente in grado di svegliarci.

DATI DEL FITBIT E PRECISIONE
Come accennato, FitBit One sul suo display presenta poche informazioni essenziali, ma già di per sè utili a darci una idea su come sta andando la nostra giornata sotto il profilo della qualità dell’attività fisica. Sapremo ad esempio quante calorie abbiamo consumato; questo dato, intelligentemente, non è semplicemente quello che cumula il frutto dell’attività fisica vera e propria, ma anche quello che deriva dal consumo metabolico. Nonostante sul FitBit non siano presenti dati di raffronto per capire quanto siamo distanti dal target, possiamo comunque avere una idea di quanto distanti siamo, invece, dall’avere fatto i… compiti, grazie ad un fiore stilizzato che si arricchisce di foglie (in tutto ce ne sono 10) e che ci dimostra visivamente quanto siamo stati attivi in un certo momento della giornata. Il fiore diventa più “esigente”, ma mano che nel corso dei giorni la nostra attività fisica cresce e le nostre potenzialità crescono parimenti. Il display ci dice anche la distanza percorsa; questa informazione è probabilmente, assieme alle calorie, quella che susciterà maggior curiosità ed interesse. Abbiamo quindi voluto mettere alla prova la precisione del FitBit One usando come termine di paragone un Nike+ SportWatch basato su GPS, quindi molto più preciso di un pedometro, e dobbiamo dire che lo scarto tra i due dispositivi è stato sorprendentemente basso. I 10 km misurati dal Nike+ SportWatch sono stati tradotti in un caso in 10,15 km dal FitBit e in un secondo caso in 9,80 km, con uno scarto quindi del tutto accettabile. Da notare come nel pannello personale delle preferenze, sul sito Internet, è possibile tarare il pedometro, misurando la lunghezza del passo; ma nel nostro caso è stato sufficiente dichiarare la nostra altezza per avere una misurazione precisa. Poco ovviamente possiamo dire, invece, della misurazione delle calorie che nel FitBit One, come in tutti gli altri dispositivi simili è di fatto una semplice stima visto che il consumo calorico è differente da persona a persona. Nel corso della nostra prova abbiamo provato ad indossare il FitBit One sia su un mezzo pubblico che in auto, percorrendo diversi chilometri e anche qui il piccolo accessorio non ha fallito, non venendo ingannato da scossoni o sobbalzi. Puntuale anche la misurazione dei piani saliti anche se di dovrebbe parlare più correttamente di dislivello visto che ogni “piano” in realtà è una differenza di quota di 3 metri che viene rilevata sia che saliamo effettivamente della scale, sia che percorriamo una salita; FitBit è comunque sufficientemente “intelligente” da non tenere conto di un percorso in ascensore o in macchina.

SINCRONIZZAZIONE E PANNELLO PERSONALE
fitbit one

Come accennato, il FitBit si sincronizza con il nostro account che andremo a creare su Fitbit.com. La connessione può avvenire usando un collegamento diretto con il computer (qui accanto il dongle), usando la speciale applicazione che viene fornita da FitBit, oppure un dispositivo mobile che registrerà i dati del FitBit One elaborandone una parte e, nello stesso tempo, manderà sul nostro account si FitBit.com le stesse informazioni. Il database con le relative tabelle e grafici, tutti purtroppo rigorosamente in inglese, dipende da due fattori: il FitBit One e l’input manuale. Il dispositivo “compila” la cosiddetta Dashboard dove sono registrate e archiviate tutte le attività giornaliere; possiamo vedere i dati in chiave quotidiana, settimanale, mensile e annuale, scorrere il calendario e avere uno sguardo complessivo o dettagliato, con istogrammi e grafici a torta capaci di illustrare in maniera intuitiva il nostro progresso. La sezione “log” deve essere invece compilata a mano ed include attività come nuoto o corse in bici che servono a fornire un quadro più preciso della nostra attività al di là di quelle che il FitBit comprende o semplicemente registra. Questa sezione servirà anche ad aggiungere al nostro profilo giornate mancanti perché ad esempio non abbiamo usato il FitBit One. È qui che riporteremo informazioni sullo stato di salute (c’è anche un diario con la possibilità fare annotazioni), pressione arteriosa, livello di glucosio e così via. Infine potremo anche creare un quaderno con quel che abbiamo mangiato e la quantità di acqua bevuta. La reale funzionalità e utilità di questa sezione è quindi del tutto dipendente dal tempo, dalla voglia oltre che dalla competenza che avremo nel compilarla. È probabile che alcuni tra i più meticolosi e puntuali tra coloro che ci leggono, troveranno affascinante vedere l’andamento dei propri progressi andando a riempire ogni campo, ma è altrettanto probabile che un numero superiore di persone, trovandosi sconcertata e confusa di fronte ad una interfaccia poco intuitiva oltre che tutta in inglese, si autoconfinerà nella sezione dove il FitBit fa tutto da solo. Da segnalare anche la immancabile componente social che permette di creare gruppi di utenti FitBit One che si possono confrontare sulle loro “prestazioni” e una sezione a pagamento (50 dollari l’anno) che approfondisce ulteriormente i dati che troviamo nella sezione gratuita, elabora piani di allenamento e permette anche di esportare i dati in formato Excel o CSV.

CONCLUSIONI
La nostra esperienza di quindici giorni con FitBit One ha dimostrato che questo piccolo oggetto è un forte motivatore. Dopo un paio di giorni di convivenza con esso ci siamo ritrovati a camminare solo per battere i record del giorno prima e a controllare con ossessiva ripetitività i dati che avevamo cumulato nel corso della giornata. Da questo punto di vista si tratta certamente di un prodotto capace di stimolare la voglia di muoversi e di prendere coscienza della rilevanza che ha l’attività fisica nella vita quotidiana per il benessere proprio e anche di chi circonda. Questo compito viene svolto in maniera trasparente ed intuitivo grazie ad un sistema integrato in maniera intelligente: il piccolo dispositivo hardware, molto preciso, che traccia i dati e il sistema di sincronizzazione, facile e trasparente, che li archivia e li elabora. La compatibilità con i dispositivi mobili più popolari e un computer, rende il tutto fruibile da un grandissimo numero di utenti siano quelli meno esperti che quelli più esigenti. Unico limite reale una interfaccia Web un po’ convoluta, leziosa e per alcuni versi anche esageratamente ricca di informazioni e di opzioni alcune delle quali possono interessare un ridottissimo numero di utenti ma confondono tutti gli altri e il fatto che sia in inglese ne riduce ulteriormente l’utilità e aumenta lo sconcerto. Infine peccato per il dongle proprietario che costringe ad occupare una porta USB sul computer; probabilmente sarebbe stato opportuno studiare la strada per usare anche sul PC o il Mac il Bluetooth per la sincronizzazione.

PRO
– Piccolo, leggero e facile da settare e da usare
– Eccellente suite software per dispositivi mobili e computer
– Enorme quantità di informazioni e dati statistici
– Preciso e funzionale
– Incredibilmente motivante nell’attività fisica

CONTRO
– Sito Internet solo in Inglese
– Interfaccia del sito difficile da padroneggiare
– Obbligo di un dongle per la sincronizzazione con PC e Mac

Fitbit One si trova nei negozi di elettronica, presso gli APR (qui una lista dei punti vendita) ad un prezzo consigliato al pubblico di 99,99 euro

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