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Recensione EyeFi MobiPRO, la SD Wifi che trasferisce anche i file RAW

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Semplice come una Eyefi Mobi, potente come una Eyefi Pro. È, manco a dirlo, visto il nome, la Eyefi Mobi Pro (già prenotabile su Amazon), la nuova creatura dell’azienda americana specializzata in schede Wi-Fi connesse, introdotta solo qualche giorno fa e di cui vi abbiamo parlato proprio in contemporanea al lancio mondiale, avvenuto anche in Italia. In questi giorni abbiamo avuto modo di metterla alla prova e di andare alla scoperta delle novità, alcune minori, altre di sostanza, che essa offre rispetto alla versione Mobi provata solo pochi giorni fa.

EyeFi MobiPRO che cos’è
In questa recensione non staremo a spiegarvi tutto quel che fa una EyeFi. Ne abbiamo parlato abbondantemente nel contesto della nostra precedente recensione che ha trattato sia della tecnologia che della filosofia che sta dietro a questa serie di schede. La MobiPro è costruita interamente sulle fondamenta della versione “consumer”, di fatto si tratta di una scheda che fornisce il Wi-Fi a qualunque macchina fotografica con slot SD ed è in grado di mandare in push le immagini scattate con essa sia su dispositivo mobile che su Mac o PC, aggiungendo alcune funzioni professionali.

La EyeFi MobiPRO è da 32 FB e di colore nero

La principale e più utile, proprio ai fini “Pro” menzionati nella denominazione, è la capacità di trasferire anche i file RAW, cosa che non è in grado di fare la Mobi. Anche se usando una scheda Wi-Fi spostare via wireless i documenti in RAW non è veloce e per qualcuno anche non molto utile (chi necessita di un trasferimento istantaneo spesso ha solo bisogno di vedere come è venuto uno scatto), la funzione è sicuramente benvenuta presso un pubblico che non può o non vuol ricorrere ad un lettore di schede e passare direttamente le foto ad un programma come ad esempio Lightroom.

La seconda differenza rispetto alla EyeFi Mobi, è nella possibilità, già vista nella EyeFi ProX2, di collegarsi direttamente ad una rete casalinga, dell’ufficio o di uno studio fotografico. Questo è un vantaggio perché il trasferimento delle foto non blocca la connessione di rete, il che, visto che stiamo parlando di una scheda che è anche in grado di trasferire foto in RAW, quindi molto pesanti, è sicuramente un vantaggio.

Infine, la MobiPRO viene fornita con un accesso di un anno (non 90 giorni come la Mobi) a Eyefi Cloud, il servizio di cui via abbiamo parlato in passato e che, in sostanza, consente di scaricare le foto su un dispositivo e poi sincronizzarle su tutti gli altri dispositivi connessi ad uno specifico account.

Configurazione e funzionamento
La Eyefi MobiPRO eredita dalla Mobi il principale ed indiscutibile pregio: la facilità di configurazione. Una volta aperta la confezione, scaricheremo le applicazioni per Mac, PC, iOS o Android, inseriremo il codice che troviamo nella confezione stessa e siamo praticamente pronti per partire. In pratica una volta inserita la scheda nella macchina fotografica, questa genererà un hotspot cui ci collegheremo; ogni volta che ci sarà una foto nuova questa verrà scaricata dentro al computer o dentro allo smartphone. Eyefi, però, visto che stiamo parlando di una scheda che è in grado di trasferire file in RAW e che presumibilmente deve servire ad un pubblico professionale, ha aggiunto alcuni affinamenti al processo di trasferimento delle foto. Uno di questi è la possibilità di scegliere quali foto scaricare dalla macchina fotografica; per configurare in questo modo la scheda è necessario attivare l’opzione usando l’app per Mac (o PC) che è stata rivista per supportare le MobiPRO; successivamente dovremo attivare sulle foto memorizzate dentro alla scheda, direttamente sulla macchina fotografica, la protezione dalla cancellazione della foto che vogliamo trasferire. In questo modo la EyeFi MobiPRO sarà in grado di capire quella che vogliamo mandare al dispositivo.

L’applicazione serve anche a fare altre operazioni, scegliere le cartelle di download, decidere se tenere separati i file RAW da quelli Jpeg, attivare la connessione attraverso la rete casalinga o dell’ufficio.

Un aspetto importante al proposito è che la configurazione del collegamento su una rete domestica, non pregiudica il funzionamento con il Wi-Fi diretto. Se la scheda trova un network conosciuto, ne possiamo memorizzare infiniti anche se EyeFi sconsiglia di usare quelli pubblici (che sono di solito molto lenti), userà questo; in caso contrario genererà il suo hotspot e userà quest’ultimo per il trasferimento. Un uso tipico di questa abilità della scheda lo intravediamo nel flusso di lavoro di un fotografo che usa la stessa scheda per scattare in studio, e vedere trasferite le foto sul computer o su un server locale e poi esce dallo studio e scattando ottiene immediatamente le foto sul dispositivo mobile o sul Mac o il PC anche senza rete Wi-Fi da un hotspot e un router. E il tutto senza ricorrere alla riconfigurazione della scheda come invece era necessario fare con le Pro X2.

Il contenuto della confezione

Come va la EyeFi MobiPro: funzionamento e prestazioni
Il funzionamento e le prestazioni della scheda sono molto simili se non del tutto identiche per alcuni aspetti a quelli descritti nella nostra precedente recensione. La scheda manda in push le immagini sia all’applicazione per il mobile che per quella del Mac. L’aspetto maggiormente apprezzabile è la trasparenza del funzionamento, in pratica una volta configurato il Wi-Fi le foto vengono mandate al dispositivo quasi senza fare nulla. La scheda si occupa di comunicare al dispositivo la sua presenza e, se siamo su computer, basterà avere l’app aperta per iniziare ad acquisire le immagini. Su iOS, se non ci sono altre reti nel raggio d’azione dell’iPhone o dell’iPad, la scheda si collega automaticamente. Se siamo connessi ad un’altra rete, dovremo collegarci a quella generata dalla scheda. Ovviamente tutto questo non è necessario nel caso la scheda sia connessa ad una rete domestica.

Come accennato poco sopra, se decideremo di non trasferire tutte le foto, basterà selezionare quelle che ci interessano.

Le foto in Jpeg nel trasferimento hanno una buona velocità: circa 1 MB al secondo in connessione diretta. Abbiamo svolto un esperimento con la EyeFi MobiPRO connessa alla rete di casa e abbiamo avuto anche qui un risultato molto simile. Due foto per un totale di 15 MB sono state trasferite in 17 secondi.

Il trasferimento di foto in RAW, non avviene solo sul computer ma anche (al contrario di quanto potete leggere in altre recensioni) anche sul dispositivo mobile e non è più lento, ma visto che stiamo parlando di file pesanti l’attesa potrebbe essere lunga visto che restiamo pur sempre, almeno nella nostra configurazione, su 1 MB per secondo.

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Le specifiche della EyeFi MobiPRO sono identiche a quella della EyeFi Mobi (e alla precedente EyeFi ProX2): si tratta di una Classe 10 SDHC. Facendo qualche test abbiamo però riscontrato un leggero vantaggio della MobiPRO, specialmente in scrittura. Un test svolto con BlackMagic Disk Speed Test ci dice che la MobiPRO in lettura spunta 18,8 MB/s, e 17,6 MB/s in scrittura. La Mobi faceva segnare rispettivamente 18 MB/s e 15,1 MB/s. In pratica abbiamo un incremento di prestazioni nella funzione di scrittura di circa il 16%. La scheda di EyeFi resta però ancora distante da altre concorrenti che rappresentano oggi lo standard di mercato, anche se prive di Wi-Fi. Ad esempio una Lexar SDHC Classe 10 400X, scheda SD discreta ma non il top, arriva a 66,5 in lettura e 21,7 MB/s in scrittura.

All’atto pratico la MobiPRO come la Mobi fornisce comunque prestazioni soddisfacenti se scattiamo immagini singole, sia in RAW che in Jpeg, che in Jpeg+RAW. A raffica va invece in affanno come già la Mobi. La nostra macchina in sequenza Jpeg+RAW memorizza 9 foto (per un totale di 25 MB) prima di riempire il buffer; con la Mobi nello stesso test abbiamo avuto 8 scatti. Con una Lexar SDHC Classe 10 400X, ne abbiamo memorizzate 12 prima di vedere scendere la velocità. In solo Jpeg abbiamo raggiunto 80 scatti in 15 secondi con la Lexar e 75 con la EyeFi MobiPRO (erano 70 con la Mobi). La scheda di EyeFi impiega 8 secondi per svuotare il buffer; un tempo identico a quello della Mobi, contro i 6 secondi impiegati dalla Lexar.

Molti fotografi professionisti, con macchine con doppio slot SD e CompactFlash, di solito usano registrare i file Jpeg su SD e RAW su CompactFlash ed è possibile che questo problema di lentezza non li tocchi troppo da vicino, ma visto che la scheda è studiata anche per registrare e trasmettere file in RAW, sarebbe probabilmente consigliabile per EyeFi iniziare a lavorare anche sulla velocità dei chip di memoria e sui processori per riuscire a far salire le prestazioni al livello della concorrenza.

Applicazioni, EyeFi Cloud e batteria
Non tratteremo in questo contesto approfonditamente delle applicazioni di supporto. Il nostro giudizio è stato espresso nella precedente recensione pubblicata solo un paio di settimane fa e dal punto di vista generale non cambia. Qui aggiungiamo solo che l’applicazione per desktop è stata rivista per tenere conto delle nuove funzioni ma l’interfaccia resta sempre molto scarna. È anzi anche più scarna, visto che è sparita la finestrella che mostra l’anteprima delle immagini in trasferimento. Resta qualche problema di leggibilità e di ordine delle funzioni a causa di una interfaccia un po’ frammentaria.

L’app iPhone e iPad ha come principale novità la possibilità di attivare un interruttore per chiedere che siano trasferite le foto in RAW. Potremo poi collocarle nel rullino fotografico e anche ritoccarle, oppure mandarle via mail. Purtroppo Lightroom mobile non sembra essere in grado di riconoscere le foto in RAW (almeno non i file .ORF della nostra Olympus), in caso contrario saremmo di fronte ad una funzione che molti fotografi, magari su iPad, avrebbero sfruttato massicciamente.

Come accennato potremo avere un abbonamento di un anno con EyeFi Cloud. Questo servizio di base è utile per tenere sincronizzate le foto tra vari dispositivi. Vi rinviamo anche qui alla nostra precedente recensione per avere una panoramica del suo funzionamento. Qui ci limitiamo ad aggiungere che le foto in RAW vengono trasferite dal dispositivo al servizio cloud e che restano custodite in esso però solo per 30 giorni, dopo vengono cancellate. Le foto in Jpeg, invece, sono memorizzate fino a quando dura il vostro abbonamento. Infine ricordiamo che potrete usare questo servizio in maniera distinta da EyeFi MobiPRO o EyeFi Mobi e utilizzarlo anche per tutte le altre immagini che avrete scattato anche con altri dispositivi e memorizzato e lavorato in maniera diversa; ad esempio potrete caricare su di esso anche le foto in RAW modificate con Lightroom. In pratica potete farne il vostro principale deposito di immagini e un gestore di gallerie fotografiche che potrete consultare da dispositivo mobile o PC, sia vostro o di altri.

Poco o nulla da dire in più rispetto alla Mobi per quanto riguarda il consumo della batteria. EyeFi applica alla MobiPRO lo stesso processo di ottimizzazione che ha applicato alla Mobi. Tra le funzioni che abbiamo notato, segnaliamo il Wi-Fi che entra in funzione solo quando ci sono immagini nuove e il display che si spegne ma la macchina resta accesa e continua il trasferimento.

Conclusioni
In conclusione la EyeFi MobiPRO eredita tutti i pregi della EyeFi Mobi, a cominciare dalla straordinaria facilità di configurazione che resta tale anche con l’aggiunta della modalità di collegamento su rete domestica o da ufficio, con la selezione “smart”, tutta in carico alla scheda, di quale tipo di connessione usare. A questo grande vantaggio, la MobiPRO accosta la possibilità di trasferire file in RAW sia su desktop che, inusualmente, anche su dispositivo mobile e la possibilità di attuare una selezione sulle foto che passano dalla scheda alla piattaforma di elaborazione delle immagini. Come bonus abbiamo anche un abbonamento di un anno ad EyeFi Cloud che, grazie al trasferimento anche di immagini in RAW, diventa ora piuttosto interessante anche per un pubblico professionale.

Per la facilità di configurazione, le opzioni, tra cui la possibilità di trasferire file in RAW, cosa che non sono in grado di fare altre applicazioni standard che accompagnano le macchine fotografiche con Wi-Fi, la efficientissima funzione push, la possibilità di scegliere le foto da trasferire e il sovrapprezzo, tuttosommato modesto in rapporto alle funzioni, su una scheda da 32GB, la EyeFi Mobi è un acquisto decisamente consigliabile. Ad avere benefici saranno dilettanti e professionisti, che vogliono semplificarsi la vita nel trasferimento delle immagini, specialmente verso tablet e smartphone, avendo un sistema di trasferimento Wi-Fi che semplicemente funziona ed è potente, flessibile e facile. Come dire che la EyeFi MobiPRO è utile a quasi tutti, visto il penoso stato dell’arte delle funzioni Wi-Fi e soprattutto delle applicazioni di supporto nelle macchine fotografiche oggi in commercio.

Peccato solo che non sia stato ancora superato il limite delle prestazioni hardware della scheda che restano accettabili solo se la usiamo per scatti singoli o senza abusare della raffica.
PRO
– Configurazione facile e trasparente
– Flessibile ed intelligente nella connessione Wi-Fi
– Trasferisce file in RAW anche su dispositivo mobile
– Veloce nel trasferimento wireless
– Trasferimento selettivo delle foto

CONTRO
– Velocità di registrazione appena sufficiente

Prezzo e disponibilità
Attualmente la scheda EyeFi MobiPRO è ancora difficilmente reperibile sul mercato. Sul mercato dovrebbe costare 83 euro; al momento sul sito del costruttore è proposta al prezzo di 110 euro, più spedizione. Su Amazon sta cominciando ad apprire in questi giorni ed è prenotabile ad 83 euro, spedizione inclusa

La confezione

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