Con l’arrivo dei cellulari e l’evoluzione di sensori, lenti, software e processori, l’uso di una macchina fotografica dedicata per molti è divenuta quasi inutile. Ma non per tutti è così; esiste ancora una vasta fascia di fotografi dilettanti, per non parlare dei professionisti, per i quali la digicamera, che ancora oggi non si batte per flessibilità delle lenti, capacità di composizione, immediatezza d’uso, filtri, potenza del flash, è indispensabile. Questa categoria di utenti, nello stesso tempo, vogliono avere a disposizione alcune delle peculiarità che cellulare e tablet offrono alla fotografia: schermi di grandi dimensioni e connettività cellulare. A sposare questi due accessori dell’era digitale, smartphone e tablet da una parte e digicamere dall’altra, servono le schede di EyeFi, SD dotate di Wi-Fi, ha pionierizzato il settore delle schede connesse. EyeFi dopo il lancio della versione originale delle sue schede, un sistema che si basava su una configurazione nel del tutto intuitiva, ha fatto molti passi avanti di cui l’ultimo in ordine cronologico è la EyeFi Mobi (da 32 euro su Amazon) una versione semplificata ma non per questo sminuita nelle funzionalità, del prodotto di bandiera che abbiamo messo alla prova in questi giorni.
EyeFi Mobi che cosa è
La EyeFi Mobi fa di base le stesse cose che fa la EyeFi Pro X2 ma a chi non conosce il prodotto diciamo, in sintesi, che è una scheda con Wi-Fi integrato che una volta inserita nello slot di una digicamera, le conferisce la connettività Wi-Fi. Questo consente al dispositivo di trasferire le immagini scattate direttamente dentro al telefono, al tablet o al Mac (o PC) usando una speciale applicazione. Oltre a questo, EyeFi Mobi, pagando un canone mensile, permette anche di tenere sincronizzate le immagini trasferite sui vari dispositivi su cui si trova l’applicazione. Rispetto alla EyeFi Pro X2 la EyeFi Mobi ha alcune limitazioni. In particolare non gestisce i file RAW. In pratica è in grado di memorizzarli (e quindi li avrete sempre a disposizione usando un lettore) ma non di trasferirli in wireless. Il limite è, a nostro giudizio, modesto sia perché praticamente tutte le macchine sono in grado di scattare in RAW+JPEG, sia perchè il trasferimento delle foto in RAW è lento oltre che non del tutto attinente alla funzione delle EyeFi Mobi: quella di mettere a disposizione una anteprima sul posto delle foto scattate, ad esempio per farla vedere ad un cliente o per una sorta di “provino” digitale, oppure per condividerle immediatamente sui social o via mail. Un altro limite, anche questo non particolarmente penalizzante, è l’incapacità di collegarsi ad una rete locale come invece fa la EyeFi Pro X2.
EyeFi come si usa
L’utilizzo della EyeFi Mobi è semplicissimo. Si scaricano le applicazioni per la piattaforma di proprio interesse e si registrano usando un codice che troviamo su una tessera plastica inclusa nella confezione. Su iPhone viene poi richiesta l’installazione di un profilo Wi-Fi ad hoc. A quel punto si inserisce la scheda nella macchina fotografica, ci si connette alla rete Wi-Fi generata dalla scheda e il gioco è fatto: il dispositivo automaticamente leggerà le foto che trova nella scheda e ci permetterà di scorrerle in una galleria. La semplicità, quasi disarmante, con cui funziona è il grandissimo punto di forza della EyeFi Mobi. In termini pratici non è quasi necessaria alcuna configurazione; in aggiunta a questo il sistema di invio in push è quel che di più desiderabile si può avere. Nel corso della nostra prova il nostro iPhone telefono lontano dalla rete di casa si è automaticamente collegato alla rete Wi-Fi della scheda e ogni volta che una foto nuova appariva su di essa, bastava risvegliarlo e questa veniva catalogata nell’app. A quel punto se la foto ci interessava, abbiamo selezionato il tasto per il trasferimento nel rullino fotografico e il passaggio è stato quasi istantaneo. Su Mac la procedura è molto simile, ma l’applicazione opera in maniera leggermente diversa: trasferisce automaticamente, di default (ma possiamo disabilitare la funzione) il trasferimento delle foto dalla macchina fotografica e le colloca in una cartella a nostra scelta, questo ogni volta che trova una foto nella scheda.
Le applicazioni EyeFi Mobi
Le due applicazioni fornite da EyeFi, quella per Mac e per iOS, sono solide anche se decisamente basiche; di fatto il loro scopo è unicamente quello di mettere in comunicazione la macchina fotografica con il dispositivo e poco (o niente, nel caso della versione Mac) altro. Quella con maggiori funzioni è quella per iOS che prende la foma di una sorta di galleria che presenta le immagini scaricate dalla scheda. Ciascuna foto può essere collocata in un album interno all’app (ma non avrete alcuna possibilità di riordinarle) e classificata con dei tag a nostra scelta, orientata e ritagliata (ci sono anche “linee” di taglio predeterminate utili, ad esempio, per Instagram). Potremo anche avere informazioni sintetiche sui metadati (tempo e apertura del diaframma, ISO e compensazione dell’esposizione) e un cestino nel quale riporre le foto che potranno poi essere cancellate successivamente. Sfortunatamente al momento l’app non è stata ancora aggiornata per gli schermi di iPhone 6 e 6 Plus, quindi la grafica ha la classica risoluzione “ingrandita”.
L’applicazione per Mac è davvero molto sintetica, per qualche aspetto comprensibilmente visto che sul computer abbiamo a disposizione moltissime applicazioni che operano sulle immagini. Di fatto consiste in un accessorio da menù che consente di connettersi alla scheda e di regolare i settaggi. Ogni volta che la scheda avrà una nuova foto, vedremo apparire un pop up che ci dice che la scheda è disponibile e automaticamente scaricherà tutte le immagini nuove. È ovviamente possibile importare direttamente le foto in Lightroom scegliendo la cartella di importazione automatica del programma.
Prestazioni e batteria
La EyeFi Mobi è una Classe 10 SDHC, come la EyeFi ProX2. La scheda ha quindi la velocità di questo tipo di schede SD, sufficiente per salvare rapidamente foto in formato JPEG, purchè le dimensioni delle immagini siano adeguate e non ci si faccia troppe illusioni scattando sia in RAW che in Jpeg. Abbiamo infatti notato anche un certa pigrizia negli scatti in sequenza. Usando la nostra macchina (una Olympus OM-D E-M10) scattando alla massima risoluzione Jpeg (file di 8,5 MB circa) abbiamo raggiunto 80 frames in 15 secondi con una Lexar SDHC Classe 10 400X, e 70 con la EyeFi. Poi abbiamo scattato a Jpeg+RAW e in 10 secondi abbiamo avuto 12 foto (con le due immagini si trattava di 25 MB in totale per ciascuno scatto) con la Lexar e 8 con la EyeFi. Un test svolto con BlackMagic Disk Speed Test conferma che la velocità non è stellare: in lettura è di 18 MB/s, in scrittura è di 15,1 MB/s. Al confronto una Lexar SDHC Classe 10 400X arriva a 66,5 e 21,7 MB/s sulla stessa macchina.
Al contrario il test di trasferimento via wireless è davvero soddisfacente una foto da 8 MB impiega intorno agli 8 secondi; un tempo rapido, e favorito certamente dal fatto che la connessione diretta, punto a punto, del Wi-Fi è più pulita ed agile di un collegamento sulla rete Wi-Fi di casa o, peggio, di una rete Wi-Fi pubblica come potrebbe essere quella di un albergo o di un aeroporto.
L’uso della batteria è ottimizzato da un significativo processo di ingegnerizzazione compiuto da EyeFi. Tra le funzioni a questo scopo citiamo il fatto che la scheda, almeno sulla nostra macchina fotografica che è nella lista di quelle compatibili con le EyeFi Mobi, la radio viene spenta e quindi non c’è rete quando non ci sono foto nuove. In pratica il chip si attiva solo quando è necessario farlo per trasmettere le foto. Non abbiamo usato così a lungo la scheda per determinare l’impatto sulla durata della batteria, ma nonostante l’ottimizzazione e nonostante EyeFi garantisca che non c’è una sensibile riduzione della durata della batteria della fotocamera, è del tutto plausibile pensare che con le EyeFi Mobi, scatterete meno foto di quante non le avreste scattate con una normale scheda SD. Questo anche perchè la scheda trasferisce foto solo quando la macchina è accesa e questo inevitabilmente porta ad un maggior consumo. Ad esempio la nostra Olympus, che è una delle macchine compatibili con le EyeFi, oltre ad un indicatore sul display, viene impedito lo spegnimento della macchina, indipendentemente dal settaggio, quando è in corso un trasferimento di file.
EyeFi Cloud
Come accennato, EyeFi ha un servizio cloud che fa da corollario alle sue schede. Di fatto la scheda per funzionare non ha bisogno di questo sistema che è semplicemente complementare. Opera attraverso l’applicazione mobile che manda sui server EyeFi le immagini e da qui vengono recapitate a tutti i dispositivi connessi all’account. In termini pratici significa tenere sincronizzate le immagini scattate con le EyeFi e poi condividerle con gli amici o con i parenti; visto che potremo registrare più EyeFi cloud ad uno stesso account, potremo anche fare gallerie “collaborative”, un concetto simile (anche se meno sofisticato) a quello che troviamo in condivisione Foto di iOS 8. Una particolarità di EyeFi Cloud è che le foto vengono ridotte in dimensione quando vengono inviate ai dispositivi, iPhone, iPad, Android, pareggiando la risoluzione dello schermo. La foto viene anche cancellata dal dispositivo originale da cui è stata mandata e rispedita in formato ridotto. Ovviamente la foto a massima risoluzione resta sempre custodita sia sulla macchina fotografica che su EyeFi Cloud da dove potremo scaricarla quando ci serve. Possiamo anche selezionare se caricare le foto sul servizio cloud solo quando siamo collegati via Wi-Fi e no quando siamo collegati via cellulare. C’è anche la possibilità di creare semplici gallerie condivise.
Il servizio di condivisione è anche questo molto facile da usare e trasparente, benchè è possibile che chi ha a disposizione iOS 8 non abbia una grande necessità di pagare 49,99$ ogni anno, una volta scaduti i 90 giorni inclusi nell’acquisto di EyeFi Mobi.
Conclusioni
La EyeFi Mobi è un prodotto molto interessante per una vasta fascia di utenti. È certamente molto utile a tutti coloro che hanno macchine fotografiche, più o meno vecchie, prive di Wi-Fi alle quali dona la connettività wireless ad un prezzo tuttosommato modesto se comparato al costo d’acquisto di una macchina nuova con questa funzionalità. È interessante anche per chi ha una macchina fotografica già dotata di Wi-Fi, perchè riesce a mettere in comunicazione dispositivi mobili e computer in maniera molto trasparente con una funzione push efficiente, senza complicati settaggi e processi involuti, cosa che non sempre si può dire di altre macchine fotografiche che si fondano su applicazioni mal fatte e complicate. La semplicità è il vero punto di forza di EyeFi Mobi che stupisce proprio per l’immediatezza del funzionamento. Da questo punto di vista, pur pensata per una condivisione rapida, funzionale alla condivisione di foto sui social network o tra membri di uno stesso gruppo, quasi con la stessa immediatezza che avrebbero foto scattate con lo smartphone, rispetto alle quali se la digicamera è di qualità, permette composizioni più creative, può risultare utile anche a professionisti o semi-professionisti che vogliono visionare 0 far visionare ad un cliente, immediatamente e in maniera naturale le foto realizzate su uno schermo più grande, come quello di un iPad. Tra i limiti, a nostro giudizio, di poco conto per questo pubblico, la mancanza della possibilità di trasferire (non di memorizzare) i file in RAW e, più importante, la velocità di memorizzazione che specialmente scattando in modalità raffica JPEG+RAW, potrebbe essere limitante. Per tutto il resto del mercato, quello degli hobbisti e dei semplici turisti, del popolo del punta e scatta e delle famiglie, cui si rivolge principalmente la EyeFi Mobi, si tratta di un accessorio raccomandabile senza esitazioni, anche se si ha una digicamera con Wi-Fi ; si avrà infatti a disposizione un sistema eccellente per la condivisione, molto intuitivo che, semplicemente, funziona. Anche se le applicazioni di supporto sono un po’ scarne e limitate, ben difficilmente si può trovare sul mercato qualche cosa di tanto naturale e trasparente.
In vendita in molti negozi di fotografia, grandi magazzini e su negozi Internet, tra cui Amazon dove ha un prezzo a partire da 32 euro, spedizione inclusa
Pro
– Assolutamente immediata da configurare
– Connessione Wi-Fi affidabile e veloce
– Applicazioni iPhone e Mac ben scritte e robuste
Contro
– Applicazioni scarne nelle loro funzionalità
– Velocità della scheda penalizzante quando si scatta a raffica