Grande, ma con un design accattivante: la nuova Elgato Facecam è una webcam pensata per chi fa streaming per lavoro, per i creatori di YouTube o di Steam.
Le caratteristiche di prima fascia ci sono tutte, ad un prezzo che comunque considerate le caratteristiche resta non troppo alto.
Le dimensioni contano
A prima vista le dimensioni lasciano un po’ perplessi, perché si è portati a pensare che così grande possa sbilanciare qualche monitor che la deve sostenere, ma nella realtà è molto leggera e a parte l’ingombro il peso non è un problema.
Le dimensioni parlano di 80 x 48 x 58 millimetri, non proprio portatile, in una forma cubica un po’ allungata con angoli arrotondati.
Il rivestimento è totalmente in plastica nera, con un connettore USB-C nella parte posteriore, l’attacco a vite in quella inferiore e la parte ottica frontale, con un tappo manuale in plastica per la garanzia di privacy.
La confezione, molto elaborata con gli scomparti in cartone all’interno, mostra anche un cavo USB-C/USB-A per il collegamento al computer e un aggancio al monitor.
Noi abbiamo provato il gancio ma poi abbiamo optato per un più interessante Treppiedi da Tavolo di Manfrotto (acquistato a parte), che è facilmente agganciatile tramite la vite inferiore, che oltre a liberare la parte superiore del display, dove sosta una lampada, permette maggiore mobilità sulla scrivania.
Sia tramite aggancio che con il treppiede, la webcam riesce a stare comoda e si adatta alle varie posizioni: il peso di circa 100 grammi non è un problema e a parte il “colpo d’occhio” per un modello più grande della concorrenza, dopo qualche minuto non ci si fa più caso e una volta accesa si apprezzano le qualità di riproduzione.
Memoria integrata
Il collegamento lo si fa direttamente al computer o tramite HUB, non è un problema, nel nostro caso abbiamo lasciato il cavo misto e abbiamo optato per un più moderno cavo USB-C/USB-C e tutto è andato tranquillamente.
Elgato Facecam è vista subito senza problemi sia da macOS che da Windows 11 e può essere utilizzata dai vari software di videoconferenza come Microsoft Teams (su cui abbiamo fatto le prove più consistenti) sia dai vari Zoom o Meet, ma ovviamente si presta bene ad essere utilizzata anche da Twitch.
Non servono driver veri e propri, ma dal sito è possibile scaricare una App di configurazione che permette la gestione di alcuni parametri interessanti come lo zoom , la saturazione, il contrasto o la compensazione, parametri che poi possono essere salvati direttamente nella memoria della webcam, senza per questo doverla riconfigurare ogni volta all’occorrenza in un nuovo computer.
Obbiettivo qualità
Al di la del funzionamento mero e proprio come videocamera dal punto di vista tecnico, quello che stupisce davvero è la qualità video, offerta dalla gestione del sensore.
La Elgato Facecam monta infatti un sensore CMOS Sony STARVIS di qualità professionale e paragonabile ad una fotocamera reflex con piano focale di 24 millimetri e 82° (diagonale).
Questo aspetto, unitamente alla possibilità di gestire il fuoco in modo automatico o manuale, fa una grandissima differenza dal punto di vista progettuale e pone la webcam come soluzione ideale per i professionisti dello streaming che vogliono gestire la resa propria ma anche dello sfondo, specie se ci sono delle luci attive nell’inquadratura.
Con una webcam più comune, il sensore regola tipicamente la luce ambientale puntando automaticamente sulla fonte di luce più forte, il che significa che se abbiamo una lampada nello sfondo, il soggetto apparirà scuro, oppure se il software lo permette, possiamo illuminare il personaggio perdendo però la definizione della lampada nello sfondo.
Con Elgato Facecam questo non succede perché l’eccellente sensore permette la gestione manuale della luminosità e del fuoco, bilanciando la luce in modo decisamente migliore, che è poi il motivo per cui spesso chi fa streaming per lavoro utilizza delle reflex al posto delle semplici webcam.
Ad ogni modo all’interno della webcam c’è un ISP (un circuito di elaborazione hardware) che migliora e ottimizza le luci per una correzione globale in modo automatico, senza che l’utente debba fare nulla.
Un altro aspetto molto importante è la possibilità di operare alla massima risoluzione possibile di 1080p (FullHD) con 60 frame al secondo, tipicamente il doppio di una webcam commerciale.
Il guadagno in questo senso punta chi usa la webcam per registrare i filmati offline, magari un corso da postare poi su YouTube, che con 60 fps offre una morbidezza superiore e un visione sicuramente migliore, in particolare se ci sono molti oggetti in movimento nell’inquadratura. Per quanto riguarda i software di streaming, serve valutare l’ampiezza della banda e la capacità del software di gestire i 60 fps, in alternativa si passa automaticamente ai 30 fps.
Rivoluzionaria
La nuova Elgato Facecam è una soluzione moderatamente nuova nel mercato, nel senso che non è l’unica ma i modelli paragonabili sono certamente pochissimi, e allo stesso tempo surclassa la maggior parte delle altre webcam grazie al sensore CMOS da 24 millimetri capace, come detto, di gestire la luce in modo professionale.
Che cosa comporta quindi questo? Guardando il lato positivo, sicuramente una maggiore qualità dell’immagine, con un taglio dei dettagli migliore (grazie anche al comparto lenti interessante e aiutato dalle dimensioni) e un bilanciamento della luce decisamente più gestibile, per chi ci sa mettere le mani.
Il lato negativo punti sugli stessi fattori, nel senso che anche se il modello come detto sposa la filosofia del plug&play, senza la necessità stretta di driver, è chiaro che per sfruttarla al meglio serve un po’ di esperienza e un po’ di prove, oltre ad una postazione pensata ad hoc.
L’utente inesperto che pensa di usarla per migliorare un po’ la resa rispetto alla telecamera integrata nel portatile (che spesso è difficile da usare per via della posizione del display del laptop) può farlo ma senza un po’ di dedizione al software e alle caratteristiche rischia di non sfruttare a pieno l’investimento.
La cura nella costruzione c’è e, come detto, nonostante le dimensioni contino, la forma è gestibile anche nelle scrivanie più piccole, grazie al gancio o a un treppiede.
Ci sarebbe piaciuto trovare in confezione anche un secondo cavo USB-C puro e un coperchio con un gancio che lo tenga ancorato anche quando non in uso, perché altrimenti si rischia di perderlo, ma sono difetti veniali che lasciano il tempo che trovano e che impattano solamente in una recensione che va a sottolineare i dettagli di un prodotto.
Conclusioni
Elgato Facecam è una telecamera eccellente, il cui costo è importante in mercato generalista ma estremamente conveniente se la si paragona a soluzioni più verticali come le reflex, a cui per caratteristiche costruttive si avvicina e aspira, costando però almeno un terzo.
Si tratta indubbiamente di una soluzione pensata per il professionista, che può adattarsi all’utente più consumer, ma per il quale rappresenta sicuramente un prodotto di qualità ma forse troppo vincolata ad un set-up che richiede una base di conoscenza non per tutti.
Pro:
• Eccellente sensore
• Memoria integrata
• Ottima alternativa ad una reflex
Contro:
• Manca un cavo USB-C/USB-C
• Il prezzo è professionale
• Manca il microfono
Prezzo:
• 159,99 € (Elgato Facecam con gancio per monitor)
• 39,99 € (Treppiedi da Tavolo)
Elgato Facecam è disponibile a partire dal sito web della casa madre ma lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it. Gli utenti più esigenti possono anche valutare l’acquisto del modello Elgato Facecam Pro, che offre caratteristiche superiori come una risoluzione 4K a 60 Hz, il fuoco variabile (e non fisso come nel modello recensito) e una lente f/2.0 invece che f/2.0, il tutto ad un prezzo più importante di 349,99 €.