Immaginate se, mentre state lavorando, magari in una call importante, all’improvviso il computer si spegne e con esso la telecamera, il microfono, la videochiamata e l’impegno che ci stavate mettendo perché, banalmente, qualcuno in casa ha acceso il forno e la lavatrice assieme.
Eaton UPS 5E Gen2 permette di evitare proprio questo, dandovi una batteria che farà funzionare il tutto per il tempo necessario a capire che sta succedendo, chiudere correttamente la call e mettere in sicurezza l’impianto elettrico per tornare più serenamente a lavoro ad un costo, tutto sommato, molto contenuto.
Per la singola postazione
Eaton UPS 5E Gen2 è una famiglia di batterie di sicurezza, la definizione corretta è “Gruppo di continuità” o “UPS” (Uninterruptible power supply, in italiano “fornitura di energia ininterruttibile”) perché vi permette, appunto, continuità operativa anche in caso di mancanza della sorgente elettrica.
Il modello specifico che noi abbiamo preso in questa recensione è il 5E700UD, con 2 prese Schuko, 700VA/360W di carica, probabilmente quello ideale per la singola postazione, anche se a listino ci sono modelli molto più capaci e potenti che possono, per esempio, tenere anche diversi device accessori oppure due o più postazioni.
All-in-one
L’Eaton UPS 5E Gen2 si presenta come un singolo parallelepipedo di colore nero, con materiali in plastica satinata esterna: le misure sono 288x148x10 (per il modello preso in test), per un peso di 4.3 Kg. Sostanzialmente, l’ingombro è molto simile a quello di un case per un disco esterno USB, oppure un NAS, anche se il gruppo di continuità ha il vantaggio di poter essere posizionato anche sotto la scrivania, non per forza sopra.
Nella parte frontale sostano il pulsante di accensione e spegnimento, una presa USB-B con patella per nasconderla quando non in uso e il logo nella parte in basso, mentre posteriormente sostano due prese Schuko IEC-C13 dove poter collegare praticamente qualunque cosa, dal computer al monitor, da un NAS a un disco esterno USB, l’alimentazione degli speaker ad Alexa o altre cose. Lateralmente appaiono delle griglie per l’aareazione.
Volendo, è possibile anche collegare una ciabatta per aumentare il numero di device che possono usufruire dell’UPS, ma a quel punto aumenterebbe anche la richiesta di potenza, e a quel punto forse è meglio optare per un modello più potente.
La messa in opera è davvero semplice: l’UPS si frappone tra i device da alimentare e l’alimentazione vera e propria, operazione che si fa in trenta secondi netti.
Potenza
Nel modello da noi provato la potenza era di 360W, più che necessari per alimentare un computer e un monitor, che in caso di interruzione di energia restano accesi e operativi per circa 15 minuti. Ovviamente la durata potrebbe aumentare nel caso il device da mantenere in vita chieda meno energia, ma si tratta comunque di una situazione di emergenza, perché funziona sempre a batteria.
In una situazione normale, l’Eaton UPS 5E Gen2 funziona in modo molto silenzioso: non fa rumore, scalda molto poco e tipicamente non necessita di un monitoraggio continuo, il collegamento USB ignorato per la maggior parte del tempo.
Quando invece l’energia è sospesa, si sente il piccolo scatto metallico del relais di attivazione, e parte un allarme acustico che decisamente non si può ignorare, che avvisa che il dispositivo è entrato in modalità batteria, per cui abbiamo circa 15 minuti per capire che cosa è successo, ripristinare la corretta alimentazione oppure, se non è possibile, spegnere correttamente tutti i device (incluso l’UPS che altrimenti segnalerebbe l’allarme per tutto il tempo).
Software
Il software a corredo, che si scarica dal sito della casa madre, purtroppo è solo per Windows, quindi può essere usato su un PC (nel nostro caso un Lenovo Thinkpad con Windows 11) o su una macchina virtuale con Windows 10 o 11, gestita con Parallels Desktop.
Per fortuna il software è necessario solo per un controllo di funzionamento, o per definire alcuni parametri, il gruppo di continuità funziona benissimo anche senza.
Nei pannelli presenti possiamo controllare lo stato della batteria interna (un check ogni sei mesi è comunque doveroso), la potenza che consumano tutti i device, per capire se siamo all’interno del range, eventuali aggiornamenti software e del firmware e anche come si deve comportare l’UPS in caso di funzionamento a batteria.
Questo tipo di apparecchi comunque sono pensati per diventare trasparenti, in pratica li si mette in posizione, si definiscono i parametri la prima volta, si controllano ogni 6 mesi (circa) per essere sicuri che tutto sia a posto, e per il resto si dimenticano, e se qualche cosa non va, ci penserà l’allarme a farvelo notare.
UPS in smart
La domanda che probabilmente vi state ponendo nel mentre che leggete queste righe, e che in effetti ci siamo posti anche noi, è se ad oggi, in particolare nello smart working, serve avere un UPS a proteggere i device se in effetti il centro delle operazioni è sempre più spesso un laptop, che ha già una batteria integrata.
La risposta offre il fianco a diverse considerazioni soggettive, ma cercheremo qui di argomentare il più possibile: nel nostro caso un MacBook Pro 14 è collegato ad un Monitor LG da 27” e ad un DAS che controlla diversi Hard Disk o SSD.
In caso di interruzione di alimentazione, il Mac rimane acceso, ma display e Hard Disk esterni no, e la perdita di dati è molto più che probabile, senza contare che il monitor ha un HUB USB dove sono collegati Webcam e Microfono.
Ci sarebbe la possibilità di accentrare tutto sul Mac, ma a quel punto avremmo bisogno di un HUB esterno che gestisca l’alto numero di periferiche, e di solito per le postazioni Desktop per diversi motivi si preferiscono HUB alimentati (come questo, per esempio), tornando quindi alla situazione per la quale la batteria del portatile spesso non basta.
Ovviamente, se avete un Mac o un PC Desktop (come un iMac, un Mac Studio o un Mac mini) la batteria non esiste e un UPS è più che suggerito.
Conclusioni
Considerato che le versioni più piccole della famiglia Eaton UPS 5E Gen2 hanno un prezzo di ingresso inferiore agli ottanta Euro, l’acquisto di un device come questo è assolutamente suggerito, non fosse altro che per preservare una call importante, specie se lavorate in smart.
La batteria interna non è sostituibile, ma il device è garantito per funzionare almeno tre anni, probabile molto di più, se non avete innumerevoli cadute di tensione e protezione da sbalzi energetici in una linea disastrata.
Non è semplice dare un prezzo alla tranquillità operativa, purché è un valore molto soggettivo, ma in questo caso secondo noi il suo compito è pienamente assolto.
Pro:
• Silenzioso
• Anche nella versione più piccola, sopporta il carico di un computer e un monitor
• La famiglia è ben articolata con modelli adatti a diverse esigenze
Contro:
• Software solo per Windows
• La batteria interna non è sostituibile nel modello esaminato
Prezzo:
• 77,40 € (Eaton UPS 5E Gen2 550 VA 2 prese IEC-C13)
• 81,58 € (Eaton UPS 5E Gen2 700 VA 2 prese IEC-C13)
• 81,72 € (Eaton UPS 5E Gen2 700 VA 2 prese IEC-C13 USB)
• 162,89 € (Eaton UPS 5E Gen2 1200 VA 6 prese IEC-C13 USB)
• 200,05 € (Eaton UPS 5E Gen2 1600 VA 6 prese IEC-C13 USB)
• 319,98 € (Eaton UPS 5E Gen2 2200 VA 6 prese IEC-C13 USB)
Eaton UPS 5E Gen2 è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it