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Recensione Doxie Go, lo scanner portatile per acquisire foto e documenti in mobilità

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Sebbene con l’avvento del digitale in molti casi la carta è stata messa da parte, in molti altri ancora risulta essere la scelta principale per comunicare informazioni importanti, velocizzare la compilazione di contratti, accertare la vendita o l’acquisto di un bene e molto altro. Per chi ha bisogno di portare sul Mac o sul PC scontrini, certificati, documenti e molto altro ancora uno scanner è praticamente d’obbligo: fino ad oggi siamo stati abituati a grandi ed ingombranti macchine che necessitano molto spazio ed una presa elettrica per poter funzionare, due caratteristiche che non vanno affatto d’accordo con quelle situazioni in mobilità dove la sua presenza avrebbe facilitato e velocizzato tantissime operazioni.

A questo ci ha pensato Doxie, azienda ideatrice dello scanner che, nonostante sia giusto chiamarlo ancora così, dall’aspetto tutto ricorda tranne che uno scanner. Esteticamente ricorda una moderna macchina per il sottovuoto degli alimenti, in realtà si chiama Doxie Go, (su Amazon a 188 euro) si infila tranquillamente nella borsa o nello zaino e permette di scannerizzare varie tipologie di documenti senza bisogno di energia elettrica grazie alla batteria agli ioni di litio integrata.

Il modello che abbiamo avuto modo di provare in queste settimane fa parte di una più ampia famiglia di scanner portatili di Apparent, e differisce dal resto dell’offerta in alcune caratteristiche: si parte dal Doxie One che scansiona a 300 dpi, integra lo slot SD e supporto OCR (riconoscimento ottico dei caratteri), passando poi per il Doxie Go dei nostri test con batteria ricaricabile, possibilità di scannerizzare a 600 dpi e memoria integrata, fino ad arrivare al modello più costoso che integra il WiFi per trasferimento dei file su Mac, PC, iPhone e iPad.

Recensione Doxie Go

Doxie Go com’è fatto

Lo scanner portatile arriva a casa in una confezione illustrata in cartone all’interno della quale troviamo, oltre al Doxie Go, l’alimentatore da muro per ricaricarlo con prese intercambiabili per tutti i paesi, il cavo miniUSB (da non confondere con il più diffuso microUSB presente su smartphone e tablet), un cartoncino per la calibrazione del laser, il foglio delle istruzioni, una cartellina specifica per la scansione delle fotografie ed un accessorio utile per la pulizia dei sensori.

Pesa 430 grammi, misura 26,7 x 5,3 x 4,2 centimetri ed è dotato di un solo pulsante per l’accensione/spegnimento e regolazione del tipo di scansione sulla superficie superiore. Sul lato sinistro troviamo gli ingressi per l’alimentazione ed il collegamento miniUSB per la sincronizzazione dei file su Mac e PC, mentre sul retro troviamo gli ingressi per il collegamento di schede SD e chiavette USB per il salvataggio delle scansioni.

E’ completamente in plastica, bianca e nera lucida per quanto riguarda le superfici superiore ed inferiore, nera satinata per fronte e retro dove è presente la lunga fessura (21 cm) utile per la scansione dei documenti. Su quest’ultima è presente uno slide che può essere opportunamente spostato per facilitare la scansione di documenti più piccoli del formato A4, grandezza massima dei documenti supportata dal dispositivo. Infine, sul fondo, è presente un pulsante posto all’interno di un piccolissimo foro per il reset (raggiungibile tramite la punta di uno spillo) nel caso in cui si dovesse per qualche motivo bloccare o non dovesse rispondere ai comandi.

Doxie Go come funziona

Il dispositivo arriva a casa scarico, quindi è necessario ricaricarlo prima di poterlo utilizzare. La ricarica completa si raggiunge in un paio d’ore e grazie alla memoria integrata da 512 MB è possibile acquisire tranquillamente 600 pagine A4 o 2.400 foto a 300 dpi senza bisogno di alcun accessorio aggiuntivo.

Una volta carico, è sufficiente mantenere la pressione sul pulsante di accensione per qualche secondo: rilasciandolo, il LED posto su di esso lampeggerà di verde per circa tre secondi, al termine dei quali la luce diventerà verde fissa. Lo scanner è subito pronto per scansionare qualsiasi documento che verrà inserito all’interno dell’apposita fessura: sarà infatti sufficiente avvicinarlo al lato frontale con il documento orientato verso di noi proprio come se dovessimo leggerlo (quindi né invertito né capovolto) senza forzarlo. Automaticamente lo scanner lo farà passare al suo interno lasciandolo uscire dall’altro lato. Durante l’operazione è importante lasciar lavorare lo scanner senza tirare il foglio da uno dei due lati in quanto verrebbe compromessa la scansione. La prima scansione da fare è comunque quella del cartoncino per la calibrazione del laser, che consigliamo di rifare in futuro nel caso ce ne fosse il bisogno: è importante quindi riporlo in un luogo sicuro evitando di smarrirlo.

Se si desidera digitalizzare un documento a 600 dpi, una volta acceso sarà sufficiente premere una sola volta il tasto d’accensione che cambierà immediatamente il colore del led in arancione, simboleggiando proprio il cambio di risoluzione. Per spegnerlo sarà sufficiente mantenere la pressione sul tasto per due secondi.

Molto comoda la cartellina per digitalizzare le foto: grazie alla pellicola trasparente è possibile proteggere qualsiasi fotografia durante la scansione, una sicurezza non indifferente specialmente se stiamo scansionando una foto vecchia e sottile che potrebbe strapparsi facilmente. Su un bordo, quello che andrà inserito per primo, è presente un particolare codice a barre che verrà riconosciuto dallo scanner e che gli permetterà di escludere dalla scansione l’intera cartella, come se ritagliasse la foto con precisione: questo è molto interessante perché spesso le foto possono essere più piccole della cartellina, o di formati particolari. In ogni caso quest’utile accessorio compreso nell’acquisto faciliterà il compito di scansione di tutti quei documenti più piccoli di 18 x 12,7 cm.

Recensione Doxie Go

Doxie Go test sul campo

Lo scanner fa quel che promette in circa 8 secondi se si scansiona un foglio A4 a 300 dpi, mentre il tempo quadruplica (30 secondi) se si decide di digitalizzare lo stesso foglio al doppio della risoluzione. Nel primo caso, il risultato sarà un’immagine jpeg con risoluzione 1776 x 2976 pixel del peso variabile di circa 1 MB, mentre a 600 dpi il peso sarà poco più del doppio per un file da 3568 x 5984 pixel.

Tra le varie prove abbiamo digitalizzato anche lo stesso foglio d’istruzioni incluso nella confezione in entrambe le modalità, in modo da valutare l’effettiva efficacia della scansione a 300 dpi e 600 dpi e mostrarvi un confronto con i due file che alleghiamo in calce a questo capitolo. Con entrambe, la qualità è davvero elevata e la differenza non si percepisce quando alla scansione vengono sottoposti documenti in bianco e nero o testuali: quando ci troviamo di fronte ad immagini a colori invece, la differenza viene fuori.

A 300 dpi l’immagine soffre la compressione del jpeg, in alcuni punti subisce anche variazioni cromatiche non indifferenti, impercettibili se visualizzati a dimensione ridotta ma ben più visibili con un ingrandimento al 100%. Nell’esempio, le linee dello scanner vengono addirittura colorate in rosa, arancione e verde, mentre nella realtà, come si vede anche dal raffronto con la versione a 600 dpi, sono nere. Anche le aree colorate vengono digitalizzate in maniera più ottimale con la scansione a 600 dpi, confermando quindi la qualità maggiore non solo nella risoluzione, ma anche nella resa finale.

Un piccolo difetto riscontrato è sul fondo della scansione: in entrambi i casi una linea di 4-5 pixel non viene acquisita correttamente, come se ci fosse un tremolio dovuto ad un blocco del foglio. Riprovando anche più volte in realtà durante tutto il processo non abbiamo notato particolari inceppamenti, e neanche tarando di nuovo il dispositivo il problema è stato risolto. Probabilmente si tratta di un problema dell’accessorio che, essendo in garanzia, faremo sostituire quanto prima.

Conclusioni

Il Doxie Go è perfetto per chi vuole uno scanner da portare sempre con sé, utile per digitalizzare documenti importanti o vecchie fotografie magari scovate nella soffitta della nonna. E’ l’ideale se si vuole avere velocità e praticità specialmente in mobilità, e la doppia funzione 300/600 dpi permette di decidere se dare priorità alla velocità di scansione o puntare sulla qualità finale: il nostro consiglio è comunque quello di usare la 300 dpi per documenti semplici il cui scopo finale è la stampa in bianco e nero, mentre per fotografie o documenti dove si ricerca la qualità d’immagine è ovviamente consigliabile spendere qualche secondo in più ed optare per la scansione a 600 dpi.

Per quanto riguarda la memoria interna, è sufficiente installare il software per Mac e Windows disponibile sul sito ufficiale dove, oltre a questo, troverete il manuale utente, le FAQ ed il supporto in caso di qualsiasi dubbio o problema. Per quanto ci riguarda abbiamo preferito di gran lunga inserire una scheda SD o una chiavetta USB per la memorizzazione dei file in quanto, almeno con il Doxie Go, viene così eliminato l’ingombro dei cavi o dei software potendo facilmente trasferire i file digitalizzati a qualsiasi computer tramite una delle due memorie di archiviazione di massa poc’anzi citate.

Prezzo al pubblico: Il Doxie Go, così come tutta la famiglia degli scanner portatili, può essere acquistato su Amazon a 188,27 euro spedizione inclusa, sicuramente non pochi per uno scanner ma decisamente giusti per le caratteristiche che offre.

Pro

  • Decisamente più piccolo e portatile di uno scanner comune
  • Batteria integrata per usarlo senza fili
  • Memoria integrata per non essere dipendenti da schede SD e chiavette
  • Modalità di scansione rapida da 8 secondi a 300 dpi
  • Possibilità di acquisire foto e documenti anche a 600 dpi
  • Cartellina inclusa per acquisire documenti vecchi e/o rovinati

Contro

  • Prezzo non economico

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