Chi compra un iPhone 7 deve tenere in considerazione il fatto che le vecchie cuffie con cavo jack non potrà più usarle se non affiancandole quantomeno all’adattatore incluso da Apple nella confezione del nuovo smartphone. Chi non va d’accordo con le cuffie wireless, soprattutto perché punta ad una maggiore qualità audio o più semplicemente perché non vuole dipendere da un’autonomia limitata dalle batterie ricaricabili, allora dovrebbe prendere in considerazione le Dodocool DA55 come alternativa alle EarPods Lightning.
Queste cuffie, recentemente toccate con mano dalla nostra redazione, nascono per funzionare via cavo con i nuovi iPhone 7 e iPhone 7 Plus per via della spina Lightning, anche se possono eventualmente essere collegate anche a dispositivi Apple meno recenti dotati di tale presa, come confermano i nostri test che sono stati per altro eseguiti su iPhone 6s e iPad mini 3.
Come sono fatte
Appartengono ad una categoria diversa da quelle su cui si posizionano le EarPods di Apple innanzitutto per gli auricolari, di tipo in-ear, che offrono un’ottima insonorizzazione e per certi una migliore stabilità nella cavità auricolare.
Nella confezione sono disponibili tre diverse misure, potendo così adattarsi a diverse conformazioni dell’orecchio. Il kit comprende anche alcuni anelli in gomma di ricambio che abbracciano l’esterno di ciascun auricolare e di fatto migliorano l’aderenza di ciascuna cuffia, che resta praticamente incollata all’orecchio anche con bruschi movimenti del capo. La sezione interna dell’auricolare, quella che entra a contatto con l’orecchio, è in plastica, mentre il guscio esterno è in alluminio, freddo al tatto ma bello da vedere e certamente più resistente in caso di sollecitazioni.
Dal punto di vista funzionale ci è sembrata molto intelligente la scelta di adottare un sistema in gomma a rinforzo del cavo in prossimità dell’auricolare, rispetto ad esempio a piccoli cilindri o parti in plastica che solitamente collegano la parte terminale del cavo alle cuffie. In questo modo risulta molto flessibile, sebbene molto meno del cavo stesso, ma ciò evita che la guaina possa alla lunga indebolirsi spezzando poi il cavo a seguito di ripetute flessioni.
Il cavo è molto lungo, connettore ed auricolari compresi misura 146 centimetri. Lo spessore è paragonabile a quello degli EarPods di Apple eccezion fatta per la porzione lunga 15 centimetri che collega la spina Lightning al telecomando principale, spessa circa il doppio e rinforzata alle giunture da un inserto in plastica per il connettore ed in gomma dalla parte del telecomando.
Quest’ultimo, completamente in alluminio spazzolato, misura 5 x 1,5 x 0,5 centimetri ed offre alcuni tasti dedicati per regolare il volume, avviare o fermare la riproduzione audio ed un pulsante per attivare e disattivare la modalità Bass Boost.
84 centimetri di cavo collegano il telecomando principale ad una giuntura in alluminio, lunga pochi centimetri, che separa poi i due cavi di ciascun auricolare. Sul destro, a circa 17 centimetri di distanza, è agganciato un secondo telecomando, ancora una volta con chassis tutto in alluminio e più piccolo del precedente. Questo è dotato di microfono riconoscibile dall’apposito foro ed un unico pulsante che, al singolo click, permette di fermare/ri-avviare la riproduzione audio, con il doppio click si passa al brano successivo (tre click per tornare al precedente) mentre la pressione prolungata richiama Siri.
Visto che la tecnologia lo permette, avremmo preferito un unico telecomando per gestire tutte le funzioni, in quanto questa soluzione specialmente nei primi utilizzi crea confusione (più di una volta abbiamo cercato invano i tasti per saltare i brani nel telecomando più grande), oltre ad aumentare peso ed ingombro delle cuffie.
Probabilmente un telecomando più grande di altri è d’obbligo in quanto è qui che è racchiusa la tecnologia Hi-Res (il manuale dice che queste cuffie sono in grado di fornire una trasmissione di segnale a bassa perdita di audio digitale a 24-bit 48kHzc on la codifica e la riproduzione di file audio utilizzando frequenze di campionamento più elevate rispetto agli standard utilizzati nei CD tradizionali) ed il sistema di amplificazione dei bassi, ma a questo punto sarebbe stato sufficiente aggiungere il pulsante dei Bass Boost sul telecomando più piccolo e lasciare una sezione dedicata a fondo cavo unicamente ai chip, senza altri pulsanti che di fatto potevano vivere unicamente nella pratica pulsantiera sistemata in prossimità della cuffia destra.
L’app che non c’è: no problem
Nel momento in cui si collegano per la prima volta le cuffie all’iPhone o all’iPad, un messaggio ci avverte di installare un’applicazione che però, nel momento in cui scriviamo, non è presente su App Store. Abbiamo chiesto lumi al produttore che ci ha prontamente risposto confermandoci l’assenza dell’app, situazione che comunque non pregiudica l’utilizzo delle cuffie in quanto, nel momento in cui sarà rilasciata, servirà unicamente per aggiornare il firmware.
Come vanno
La prima cosa che risalta nel momento in cui si infilano le cuffie nelle orecchie e si preme il tasto Play sullo smartphone, è che queste cuffie suonano molto più forte di altre. Sono incredibilmente potenti, tanto che nell’ascolto più comune l’asticella del volume non ha mai superato la soglia del 30%.
Nell’ascolto casalingo, con il volume a metà, anche con un brano melodico e non troppo spinto come “Ti Vorrei” di Marco Masini, ci si riesce ad isolare completamente dai rumori esterni. In questo momento stiamo proprio effettuando questa prova per confermare che non riusciamo nemmeno a percepire il ticchettio dei tasti del nostro MacBook.
Oltre questa soglia difficilmente si riescono a tenere le cuffie nelle orecchie, soprattutto se siamo in casa. All’aperto ed in mezzo al traffico, il volume al 75% è più che sufficiente per nascondere qualsiasi rumore.
Bass Boost, buona l’idea
Partendo dal presupposto che chi scrive non è un audiofilo, con la pressione del tasto Bass Boost che sulla carta dovrebbe aumentare la presenza delle basse frequenze, in realtà si percepisce un aumento generale del volume.
Facendo qualche prova non abbiamo effettivamente notato grandi differenze tra l’attivare la modalità Bass Boost oppure aumentare di 1–2 click il volume generale mantenendo tale modalità disattivata.
In definitiva l’idea di potenziare i bassi ci è piaciuta, ma al momento riteniamo che non sia stata applicata a dovere. Considerando però che presto dovrebbe arrivare l’app per gli aggiornamenti firmware, non escludiamo che uno di questi non possa effettivamente correggere il funzionamento di questa modalità dandogli il giusto senso che le appartiene.
Qualità audio
La qualità audio è davvero ottima, con uno spettro sonoro molto più completo e colorito rispetto a quanto offerto, ad esempio, dalle EarPods di Apple. Queste ultime godono forse di una migliore riproduzione delle medio-alte frequenze, mentre le cuffie Dodocool DA55 ci sono sembrate leggermente più scure quando usate con il volume non superiore al 30%, una sensazione comprovata dalla maggiore presenza dei bassi che, come spiegato nel paragrafo precedente, non ha nulla a che vedere con l’attivazione della modalità Bass Boost.
Gli auricolari danno il meglio con un volume pari o superiore al 50%, condizione dove si riescono effettivamente a distinguere le varie frequenze sonore. Con brani come Parsifal Parte 1 dei Pooh (versione Live per i 50 anni di carriera) l’ingresso delle due voci che precedono il ritornello è molto più accentuato rispetto, torniamo ancora una volta al confronto per una più facile compresione delle nostre sensazioni, dell’ascolto dello stesso brano con le EarPods di Apple.
Il suono è avvolgente e ben si distinguono i movimenti del flusso audio da una cuffia all’altra costruiti in fase di masterizzazione di alcuni brani, senza dimenticare che in qualche caso si riesce addirittura a percepire ad esempio lo scorrere delle dita sulle corde degli strumenti, come nel caso del basso in una nostra particolare versione di Birdland dei Weather Report.
Conclusioni
Chi cerca un’alternativa alle EarPods Lightning può valutare le Dodocool DA55 non soltanto per la migliore qualità audio, ma anche per l’ottima insonorizzazione e per la potenza del volume, che riesce ad isolare completamente l’utente dai rumori esterni, anche negli ambienti più rumorosi (al massimo del volume si fa davvero fatica anche soltanto a tenerle nelle orecchie).
I materiali sono ottimi, con il cavo rinforzato nei punti giusti e con componenti in alluminio che resistono certamente meglio all’usura nel tempo. La stabilità è superiore non solo per la possibilità di adattare gli auricolari al proprio orecchio con la misura giusta dei gommini ma anche dall’anello in gomma che lascia aderire maggiormente tutta la cuffia nella cavità auricolare.
Il prezzo è superiore alla media delle cuffie con filo, ma non dobbiamo dimenticarci che ci troviamo di fronte a cuffie con spina Lightning certificata MFI, dove il produttore ha dovuto quindi investire una parte nell’acquisto del chip approvato da Apple per garantire la compatibilità con tutti gli iPhone anche in caso di futuri aggiornamenti.
Pro
- Qualità audio superiore
- Elevata insonorizzazione (annullano il ticchettio dei tasti al computer già con il volume al minimo)
- Ottimi materiali
- Comode e stabili
- Spina Lightning per iPhone 7
- Retrocompatibili anche con dispositivi Apple con presa Lightning
Contro
- Avremmo fatto volentieri a meno di due telecomandi
- Modalità Bass Boost non conforme allo scopo per cui nasce
Prezzo al pubblico
Le cuffie Dodocool DA55 sono in vendita su Amazon per 69,99 euro spedizione compresa. Sono disponibili nelle colorazioni argento, grigio scuro, oro e oro-rosa che ben si accostano alle rispettive versioni dei dispositivi Apple.