DJI sembra non volersi più fermare nel mondo dei droni consumer, anche se di recente ha adottato una strategia differente rispetto al passato. Air 2S sembra a tutti gli effetti, il Mavic Air 2 dello scorso anno, ma con un elementi in grado di fare la differenza: fotocamera aggiornata e sensori per evitare ostacoli. Al momento, è il drone di riferimento nella categoria consumer. Ecco il perché.
DJI ha, anzitutto, eliminato il prefisso Mavic dalla sua linea di droni. Come accaduto con il Mini 2, anche quest’ultimo drone prende semplicemente il nome di DJI Air 2S. Al di là del nome, questo Air 2S eredità molto dalla filosofia Mavic. È drone con bracci pieghevoli, facile da trasportare in borsa, anche se notevolmente più grande del Mini 2. Non è piccolo come quest’ultimo, ha dimensioni comunque contenute: da aperto 183×253×77 mm, e da chiuso 180×97×77 mm, con una distanza diagonale interasse tra motore e motore di 302 mm. Il peso è di 595 grammi, leggero, ma non al punto da poterlo guidare senza patentino, come accade invece per il Mini 2, che ha un peso inferiore ai 250 grammi.
Iniziando a parlare di caratteristiche tecniche, Air 2S gode di una memoria interna da 8 GB. Pochi, davvero pochi. Impossibile pensare di poter registrare alla massima risoluzione semplicemente sfruttando questa memoria. Consideratela solo come memoria di emergenza per qualche minuto in più di filmato o, al massimo, per le sole foto. Peccato che DJI non includa, e dovrebbe farlo, una microSD in confezione, indispensabile per qualsiasi utilizzo.
A livello di autonomia, la batteria consente sulla carta un volo di 31 minuti. La stima è realistica, e anche se non riuscirete a superare la mezz’ora, spesso vi avvicinerete a questo risultato. Si tratta di un tempo di volo davvero elevato, che può soddisfare qualsiasi necessità.
Air 2S, a differenza del Mini 2, è dotato di numerosi sensori di bordo. Il sistema di posizionamento del drone sfrutta i satelliti GPS e GLONASS, ma on board non mancano sensori visivi per determinare la posizione e restare perfettamente sul posto. Supporta il ritorno automatico alla base e include un sistema per aggirare li ostacoli, nonché il supporto per il geofencing.
Come per tutti i droni del brand, pilotare questo Air 2S risulta estremamente semplice e intuitivo. Dopo aver agganciato il propio smartphone alla clip del telecomando, sarà sufficiente cliccare le icone a schermo per un decollo automatico. A quel punto, la levetta sinistra controlla l’imbardata e l’altitudine, mentre quella destra sposta il drone in avanti, indietro, a sinistra o a destra nello spazio. Niente di più semplice, ma nel caso sia il vostro primo volo, spendete qualche minuto a guardare il tutorial che si avvia per la prima volta accedendo all’app. Chiunque abbia già guidato un drone DJI, si troverà immediatamente a proprio agio anche con questo nuovo drone.
DJI ha ridisegnato il suo telecomando, come del resto era già avvenuto con il Mini 2. Il miglioramento rispetto al primo Mavic Air, o al Mini, è notevole. Adesso, offre un’impugnatura senza dubbio più comoda. Ha una clip nella parte superiore per tenere lo smartphone, sul quale l’utente potrà controllare il flusso video in tempo reale. E’ ovviamente ottimizzato per terminali iOs e Android, e all’interno della confezione sono presenti i cavetti per adattarsi alla propria configurazione: sono presenti cavi Lightning, micro USB e USB-C.
La clip è abbastanza grande da supportare smartphone più grandi, che ad oggi rappresentano la normalità. Niente paura, dunque, se avere un modello di iPhone Plus, o un qualsiasi altro smartphone di quella dimensione.
Il telecomando include un pulsante di controllo di emergenza, che permette al drone di rimanere in pausa in volo, quindi stabile in posizione, o di tornare alla base automaticamente. C’è il classico slider posteriore per inclinare la camera, anche se non mancano funzioni per inclinarla immediatamente ad una determinata angolazione, tramite la singola pressione di un tasto funzione.
Tre le modalità di volo offerte tramite levetta sul controller: Cine, standard e Sport. Quest’ultima è la modalità di volo più veloce, mentre la Cine è quella che offre movimenti più lenti. Questa potrà essere attivata per avere delle riprese quanto più fluide e stabili possibile, mentre quella sportiva potrebbe servirvi per riprendere un soggetto in movimento.
Passando a quella che è la caratteristica principale del drone, ossia la fotocamera, è possibile registrare video a 1080p, 2.7K, 4K e 5.4K, potendo per ciascuna opzione impostare frame rate e profili di colore.
Alcune funzioni del drone non supportano le risoluzioni 5.4K o 4K quando ci si spinge oltre i 30 fps. L’ Active Track, ad esempio, che una modalità di volo che segue un soggetto mentre si muove, e l’APAS 4.0, il sistema automatico di prevenzione degli ostacoli. Quando il frame e la risoluzione sono impostate al massimo, il drone utilizzerà sempre i suoi sensori di movimento per prevenire gli urti accidentali, ma anziché aggirare un ostacolo, come di consueto, si fermerà sul posto.
Sensore da 1 pollice
Come anticipato, l’Air 2S propone alcune modifiche al design rispetto al Mavic Air 2, inclusi i sensori frontali per aggirare gli ostacoli. Eppure, la più grande innovazione è la fotocamera. Se non fosse per la camera, il consiglio ai possessori di Air 2, sarebbe quello di non aggiornare.
Tuttavia, la camera da 1 pollice è davvero un upgrade interessante. La dimensione del sensore è circa quattro volte più grande, in termini di superficie, rispetto a quello della fotocamera del Mavic Air 2. Non solo è fisicamente più grande, ma produce anche pixel più grandi, 20 MP in totale.
Il sensore da 1 pollice di Air 2S funziona sempre a 20 MP, con supporto per JPG o Raw DNG. I file raw offrono più spazio per la modifica. C’è poco da dire sulla qualità delle foto. Gli scatti sono nitidi, il profilo colore JPG standard è piacevole e in fase di post produzione è possibile sbizzarrirsi per trasformare le foto in veri e propri capolavori mozzafiato. Anche le immagini JPG grezze risultano piacevoli, tanto che il drone può essere utilizzato come punta e scatta, senza necessariamente doversi mettere al PC per elaborare le immagini.
Di seguito una serie di scatti dall’altro:
Quel che più stupisce, e che risulta essere ago della bilancia per quanto concerne la decisione di acquistarlo o meno, sono i video. La fotocamera dell’Air 2S registra ad una risoluzione massima di 5.4K. Non è una piccola differenza rispetto al 4K, perché ogni fotogramma di una clip da 5,4K contiene circa 16,8 MP, ossia oltre il doppio di un fotogramma 4K da 8 MB.
La risoluzione extra è palpabile quando si guardano video su televisori di grandi dimensioni, non invece quando si osserva le immagini sullo schermo dello smartphone. A 5.4K è possibile scegliere 24, 25 o 30 fps, e profili di colore standard, HDR HLG e D-Log. Abbassando la risoluzione a 4K si aumenta il frame rate massimo a 60 fps, lo stesso a 2,7 K. A 1080p c’è anche la possibilità di registrare a 120 fps, ottimo per gli slow motion.
L’Air 2S supporta l’acquisizione H.264 a 8 bit e HEVC a 10 bit di qualità superiore. Difficile notare le differenze quando utilizzi il profilo colore standard, ma per i professionisti dell’editing si tratta di differenze importanti quando si lavora nel formato D-Log e si decide di applicare la correzione del colore in fase di post produzione.
Oltre alle immagini fisse e ai video standard, Air 2S supporta il time-lapse in movimento, ossia hyperlapse. I fan dei time-lapse dovranno però attrezzarsi con più batteria, e optare per il kit Fly More, che gode di batterie extra.
Conclusioni
L’Air 2S debutta meno di un anno di distanza dal Mavic Air 2 ed è destinato a coesistere con il suo predecessore sul mercato, non a sostituirlo. A differenziare i due prodotti è certamente la fotocamera: Air 2S cattura immagini dettagli migliori e una gamma più dinamica, mentre i video hanno una maggiore profondità di bit e il doppio dei pixel rispetto a quanti ne può catturare un drone 4K. E’ ancora un drone consumer, ma è rivolto a quanti lacorano con foto Raw, D-Log e video HDR HLG. In questi casi l’utente otterrò file più malleabili e maggiormente modificabili rispetto a Mavic Air 2.
Certo, considerando che la differenza tra Air 2 ed Air 2S è di appena 150 euro, il consiglio è di optare direttamente per quest’ultimo. Quanti avessero il modello precedente, e non sono fan della post produzione, potrebbero anche scegliere di restare con il modello precedente. Di certo, qui la telecamera fa la differenza, tanto che Air 2S è da considerare il miglior drone consumer attualmente sul mercato.
PRO
- Sensore camera da 1 pollice
- Video fino a 5,4K
- Profili video
- Tanti sensori e massima sicurezza in volo
- Facile da pilotare
- Autonomia in volo
CONTRO
- Niente microSD in confezione
- Memoria interna insufficiente per i video
- Difficile da digerire a chi ha acquistato pochi mesi fa l’Air 2
Prezzi e disponibilità
Air 2s si acquista a partire da 999 euro nella versione standard, e 1309,00 euro nella versione Fly More Combo. I prodotti DJI sono distribuiti da Nital.