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Recensione dispositivo anti-abbandono Chicco BebèCare, economico e versatile

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E niente, alla fine lo abbiamo dovuto comprare perché nonostante siamo tra quelli che non riescono a capire come ci si possa dimenticare il proprio figlio in auto, abbiamo cura delle nostre finanze e dei punti della patente. Cinque sono infatti quelli che vengono decurtati a chi è sprovvisto di dispositivo anti-abbandono quando c’è un bimbo a bordo sul seggiolino, con una multa di accompagnamento il cui costo oscilla tra gli 81 e i 361 euro.

Una bella cifra che possiamo evitare di sborsare cedendo ad un piccolo anzi piccolissimo investimento iniziale: non più di 10 euro, garantito, se acquistate il Bebècare Easy-Tech di Chicco, il cui prezzo di listino infatti è pari a 39,90 euro, ma grazie al bonus-seggiolino offerto dal Ministero della Salute, dopo averlo acquistato online ne vengono rimborsati 30, mentre in negozio lo sconto può essere applicato direttamente al momento dell’acquisto (sarà poi il negoziante a farsi restituire dal governo quel che il cliente risparmia sul momento).

I meno tecnologici insieme ai più frettolosi possono quindi cercarlo tra gli scaffali dei negozi di città mentre chi non ha fretta ed è attento al risparmio, può approfittare delle offerte online per spendere davvero pochi euro: nel momento in cui scriviamo su Amazon lo trovate in promozione a 34,48 euro quindi il costo finale sarebbe di soli 4,48 euro. Chi scrive lo ha preso pochi giorni fa con un’offerta simile: il prezzo era di soli 40 centesimi in più.

Recensione Chicco BebèCare, tra i dispositivi anti-abbandono più economici attualmente in commercio

Piccolo come un biglietto da visita, solido come un lucchetto

Dalle immagini pubblicitarie sembrava più grande invece è davvero molto piccolo: perfino sotto le dimensioni di una carta di credito e spesso appena un centimetro, è costruito interamente in plastica satinata di buona qualità. Uno dei dubbi sollevato da un collega della redazione riguardava la sicurezza del dispositivo dal punto di vista di una possibile manomissione del bambino: per funzionare infatti dev’essere chiuso ma per aprirlo serve forza e coordinazione. Bisogna infatti schiacciare i due pulsanti ai lati e contemporaneamente tirare verso il basso il cassetto interno, un’operazione che difficilmente sarà in grado di portare a termine un bambino di pochi anni di vita (secondo noi, praticamente impossibile).

Anche la clip con cui si fissa al seggiolino è veramente solida. Il manuale utente consiglia di bloccarlo allo spallaccio della cintura di sicurezza del bimbo, ma non c’è una regola: purché sia a vista e vi ricordi di attivarlo quando il bambino è a bordo e di spegnerlo quando invece lascerà il veicolo.

Come configurarlo

Dopo averlo spacchettato, per carità non buttate la scatola: sul fondo, se avete notato, c’è un QR Code che va scansionato tramite l’app per poter attivare il dispositivo. Quindi non solo non buttatela, ma tenetela da parte fino a che non dovrete cederlo a qualcuno o buttarlo nella spazzatura (mi raccomando la differenziata, eh).

Per prima cosa, scaricate l’app Chicco BebèCare sull’App Store se state usando un iPhone (ma funziona anche con iPad!) oppure sul Play Store se il vostro è un dispositivo Android. Quindi, avviatela e se non lo avete, da qui create un account gratuito. C’è da spuntare la casella di accettazione dell’informativa sulla privacy e poi va confermato il processo tramite link inviato all’email usata in fase di registrazione.

Successivamente seguono le attivazioni di alcune componenti dello smartphone in uso, obbligatorie per il corretto funzionamento del dispositivo anti-abbandono. Il primo, la localizzazione: se è spenta, il sistema non funziona. Viene usata per localizzare il veicolo quando cade il segnale tra smartphone e dispositivo anti-abbandono, informazione che poi viene inviata tramite SMS ai numeri di emergenza configurati più avanti. Poi, la fotocamera: serve per scansionare il QR Code di cui sopra. Segue poi il consenso all’invio delle notifiche, utili per essere avvisati sul momento se ci si dimentica il bambino in auto.

Dopo questa fase si dovranno aggiungere i numeri di telefono dei contatti a cui inviare l’SMS in situazioni di emergenza (vi spieghiamo meglio come funziona in un capitolo a parte). Se ne devono aggiungere almeno tre per poter proseguire e c’è spazio per un massimo di cinque diversi numeri di telefono.

Arrivati a questo punto è il momento di scansionare il QR Code: ce lo chiede l’app. Basta puntare la fotocamera sul codice quadrato che trovate sul fondo interno della scatola. Questione di pochi secondi perché il dispositivo venga riconosciuto ed associato all’account. L’ultima configurazione quelli della Chicco se la potevano risparmiare: viene chiesto di inserire obbligatoriamente il nome e la data di nascita del bambino (la foto, per fortuna, è facoltativa), altrimenti non si accende il pulsante per poter proseguire. Nessuno però vi dice niente se ve li inventate di sana pianta.

Come si usa

Facile come bere un bicchier d’acqua. Messo il bambino sul seggiolino e bloccato per bene con le cinture di sicurezza, basta chiudere il dispositivo anti-abbandono: bastano due dita, come chiudere una scatola di fiammiferi. Partite e, fatto il vostro giro, dopo aver parcheggiato e spostato il bambino sulla navicella o sul passeggino, basta riaprire il Chicco BebèCare schiacciandolo ai lati per estrarre in vassoio quanto basta per spegnere i contatti interni.

In tutto questo, il telefono deve avere sempre il Bluetooth attivo altrimenti il sistema lo interpreta come un “ti sei allontanato dal veicolo ed hai dimenticato il bambino in auto” e attiverà i sistemi di sicurezza predisposti. E’ importante pure che il volume del telefono sia impostato sempre al massimo livello possibile perché, in caso di vera emergenza, sarà con i suoni dello smartphone che cercherà di far notare la situazione al genitore smemorato. Nessun problema invece se è attiva la vibrazione o la modalità Non Disturbare: in entrambi i casi l’app è abilitata per poter eludere queste particolari condizioni (almeno così accade sul nostro iPhone 6).

Cosa succede se dimentico il bimbo in auto

Nel momento in cui cade il segnale che tiene collegati via Bluetooth smartphone e dispositivo anti-abbandono, quest’ultimo emetterà una serie di suoni acustici per cercare di attirare l’attenzione del genitore che dovrebbe ancora trovarsi a pochi metri dall’auto. I bip sono però un po’ debolucci, è più probabile che se ne accorga un passante piuttosto che il genitore che si sta allontanando, ormai concentrato sui suoi pensieri. Per fortuna dopo 3 minuti sarà il telefono ad emettere un fastidiosissimo suono di allarme, che perdurerà per altri 40 secondi. Se non ci si accorge nemmeno di questo, il cloud di Chicco provvederà ad inviare un SMS tradizionale ai numeri di emergenza configurati in precedenza entro 5-10 minuti dal fattaccio con su scritto: Allarme attivato il DATA ORA per NOMEBIMBO Posizione: LINKGOOGLE ottenuta il DATA ORA.

E se si tratta di un falso positivo?

Mettiamo caso che il Bluetooth dello smartphone faccia cilecca, oppure che siamo scesi dall’auto con il bambino sul passeggino ma abbiamo dimenticato di spegnere il dispositivo anti-abbandono e non vogliamo tornare indietro. Entro la finestra temporale dei 3:40 minuti totali a disposizione dalla perdita di segnale possiamo aprire l’app e cliccare sul pulsante “STOP” nella notifica arancione (o rossa, se siamo negli ultimi secondi) a pieno schermo dove ci viene chiesto se in realtà è tutto sotto controllo e vogliamo evitare di inviare gli SMS di quello che sarebbe un falso allarme.

La batteria si può sostituire

Non tutti in realtà lo consentono, ma con il Chicco BebèCare potete sostituire la batteria quando sarà esaurita. Premesso che dura “anni” con un uso medio di poche attivazioni a settimana, quando l’app vi informerà del fatto che sta per scaricarsi non dovrete far altro che munirvi di una penna o di un punteruolo e un cacciavite con testa a croce. Il primo vi servirà per schiacciare le due sporgenze di sicurezza ai lati che normalmente impediscono la totale rimozione del vassoio nel quotidiano utilizzo, col secondo potrete svitare l’unica vite che tiene unite a panino le due parti che compongono il vassoio.

La circuiteria è piuttosto banale: un piccolo pulsante riconosce la pressione data da una sporgenza interna con cui il vassoio entra in contatto alla chiusura del dispositivo, e chiude il circuito. C’è corrente, quindi il dispositivo si collega allo smartphone. Sganciando le due parti il pulsante viene rilasciato e il circuito si apre, togliendo energia ai componenti interni.

Gli SMS hanno un costo

Con l’acquisto del Chicco BebèCare Easy-Tech sono inclusi 15 SMS di emergenza, terminati i quali se ne possono acquistare degli altri attraverso il negozio interno. Se non li comprate non succede niente perché la prima fase dell’emergenza si attiverà comunque, non avrete però a disposizione la seconda parte, quella più importante.

Col Basic Pack a 3,49 euro se ne ottengono altri 15, con il Core Pack 30 messaggi costano 5,49 euro mentre acquistando il Premium Pack se ne aggiungono 50 per 7,99 euro, ovvero circa 16 centesimi per ciascun messaggio. Un prezzo onesto visto che per anni, prima degli abbonamenti tutto-compreso dedicati ai cellulari, questo era anche il costo medio dei singoli SMS: ed è niente se si tiene conto della vita che potrebbero potenzialmente salvare in caso di reale emergenza.

Non ci sono invece limiti nel numero di dispositivi sui quali si può installare l’app: si può effettuare l’accesso con lo stesso account dagli smartphone e dai tablet di tutta la famiglia, nonni compresi, basta conoscere email e password di accesso.

Il problema

Acquistando un dispositivo anti-abbandono come questo però non ci si può sentire completamente tranquilli. Perché se anche il livello del volume dello smartphone è al massimo consentito e se tutto è stato fatto secondo le regole, basta dimenticarsi lo smartphone nell’abitacolo e la frittata è fatta. Su questo Chicco, come gli altri, non può avere responsabilità e chi è abituato ad appoggiare il telefono nel vano portaoggetti dell’auto, se tiene a cuore la vita del proprio bambino, dovrà necessariamente cambiare le proprie abitudini. Lo smartphone deve restare in tasca prima, durante e dopo la guida.

Conclusioni

Che vi piaccia o no, con un bimbo di età non superiore ai quattro anni, se non volete incorrere in sanzioni durante un controllo, un dispositivo anti-abbandono in auto ce lo dovete mettere. Il Chicco BebèCare funziona bene, ha i suoi limiti come gli altri ma ha il notevole vantaggio di costare pochissimo, quindi se pensate di non aver bisogno di un sistema del genere ma volete evitare multe, al momento è la soluzione più economica a vostra disposizione.

Se invece ritenete che sia un dispositivo effettivamente utile, allora non farete grossi errori comprandolo, a patto di accettare le sue modalità di funzionamento (aprirlo per spegnerlo e chiuderlo per attivarlo). In alternativa ci sono soluzioni come il Tippy Pad che rilevano la presenza del bambino grazie al suo peso attraverso un sensore di pressione, togliendovi così l’impiccio di dover pensare anche al dispositivo anti-abbandono.

Prezzo al pubblico

Come spiegato, Chicco BebèCare è in vendita per 39,90 euro ma online si può risparmiare qualche euro. Su Amazon ad esempio generalmente lo si trova intorno ai 35 euro. Richiedere il rimborso dei 30 euro tramite bonus seggiolino è più facile a farsi che a dirsi: trovate maggiori indicazioni sulla nostra guida. Tenete conto che dalla richiesta servono 5-7 giorni per ritrovarselo accreditato nel sistema di pagamento utilizzato in fase di acquisto del dispositivo.

Pro

Tra i più economici di quelli conformi al decreto legge, è facile da usare e la batteria è sostituibile

Contro

Non funziona se ci si dimentica lo smartphone in auto e va attivato e disattivato manualmente. Terminati gli SMS di emergenza, bisogna acquistarne degli altri

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