Una recensione di Apple Watch 3, ma si dovrebbe dire recensione di Apple Watch Series 3 GPS secondo la denominazione di Apple, come spesso accade con i prodotti Apple, non è semplice per un sito come il nostro che segue passo a passo l’evoluzione del mondo Apple. Nei reparti di ingegnerizzazione, ricerca e sviluppo di Cupertino quasi mai l’obiettivo è quello di rivoluzionare un dispositivo, ma di affinarlo e adeguarlo ai servizi che poco alla volta si strutturano e cambiano. È così anche con Apple Watch 3 che a prima vista non è per nulla differente da Apple Watch 2 e nemmeno da Apple Watch originale. Oltre al resto di Apple Watch 3 abbiamo scritto molto ben prima del suo rilascio e sappiamo praticamente tutto Nonostante questo tenere al polso lo smart watch leader del mercato è una esperienza che suscita curiosità e stimoli diversi anche per chi di smart watch ne ha visti tanti, come chi scrive.
Quella testata era la versione da 42 mm con cassa in alluminio grigio siderale. A bordo c’era watchOS 4, e l’abbinamento è stato fatto con un iPhone 7 con iOS 11. Il cinturino Sport grigio è stato subito messo da parte, sostituito da uno in nylon intrecciato, (prezzo 59,00 €). Il cinturino in gomma, proprio dei modelli base, non ci è piaciuto, come non piace a tanti clienti di Apple Watch. Ha un’aria abbastanza dimessa, nonostante la plastica sia di buona qualità, e contribuisce a rendere “cheap” il design complessivo. Molto meglio optare per un cinturino opzionale, che migliora sensibilmente l’aspetto, anche se purtroppo quelli di Apple sono tutti molto costosi.
Seppure ad una occhiata veloce le novità siano non così evidenti, alla prova le si percepisce. Si fa sentire in particolare la migliorata velocità, una delle ragioni d’acquisto di Apple Watch 3, seppur Apple stessa faccia di tutto per tenerla sotto traccia. Infine ci sono le novità di watchOS 4 che sono molte, ed emergono chiare.
Al di là del contesto delle specifiche e delle esperienze personali, quel che resta di una settimana di prova per una recensione di Apple Watch 3, è la sensazione di un sistema assolutamente trasparente che parte da iPhone e finisce al polso, qualche cosa di assolutamente integrato, capace di restituire un feeling che ad oggi nessun altro modello nel mercato può vantare.
Saranno, come vedremo, le app una delle chiavi vincenti di Apple Watch 3, specialmente quelle native e create da Apple e anche se per alcune di esse c’è ancora qualche cosa da fare, il lato che definiremmo emozionale, partecipativo e di coinvolgimento, è pienamente garantito. Basti pensare alla capacità che hanno i classici tre anelli da chiudere, vera icona Apple Watch, di far stringere un patto e una relazione tra e l’utente e le macchina, oppure al nuovo strumento per la misurazione della frequenza cardiaca, totalmente innovato e capace di portare alla luce e rappresentare il dato biologico che più di ogni altro è nella concezione comune indicatore di vita. Da questo punto di vista Apple Watch non ha concorrenti ed è quel che ci permetterà di innamorarci di esso.
Apple Watch 3, cosa cambia
Apple Watch Series 3 GPS, come detto, non si distingue dai precedenti Apple Watch. È identico nella forma e nelle dimensioni (Altezza: 42,5 mm, Larghezza: 36,4 mm, Spessore: 11,4 mm) e cambia di soli due impercettibili grammi nel peso (34,2 g per Apple Watch 2, 32,3 g per Apple Watch 3). La scatola è la stessa e l’imballo sono gli stessi. Uguale è anche il cavo di ricarica magnetico.
A questo proposito sappiamo che Apple Watch 3 è in grado di ricaricarsi con Airpower, la piastra ad induzione che Apple rilascerà il prossimo anno; sappiamo anche che dovrebbe essere compatibile con “alcuni caricabatterie wireless QI”, dice Apple. Al momento Macitynet non ha informazioni su caricabatterie compatibili con Apple Watch 3 per la ricarica wireless. Svolgeremo dei test nelle prossime settimane per verificare se ne esiste sul mercato, acquistabile facilmente in Italia, qualcuno capace di ricaricare sia Apple Watch che iPhone 8.
Internamente Apple Watch series 3 è differente rispetto al Series 2 e anche, ovviamente, al Series 1 (da non confondere quest’ultimo con l’Apple Watch originale che aveva ancora differenti specifiche hardware). La componente principale, un nuovo chip S3 dual core, è più veloce del 70% della precedente. Anche il chip wireless è nuovo, ed Apple sottolinea che è molto più veloce (fino all’85%) specialmente nel Wifi.
Apple Watch 3 ha un altimetro barometrico che dovrebbe essere utile specialmente per migliorare la precisione nella salita e discesa delle scale, uno degli elementi si cui si basa Salute per stabilire l’attività fisica svolta nella giornata. Ma l’altimetro potrebbe tornare utile anche per altri scopi, come per applicazioni che indipendentemente da iPhone tracciano un percorso, ad esempio, di trekking.
Infine per chiudere con i piccoli dettagli novità, si segnala che ora Siri parla. In precedenza invece comunicava solo per iscritto.
La maggior novità di questi orologi Series 3, la connettività LTE non è presente nell’Apple Watch che abbiamo provato perché per ora non disponibile in Italia. Apple Watch Series 3 GPS porta però a casa una batteria maggiorata, la stessa che usa, a quanto pare, in Apple Watch Series 3 LTE e questo, come vedremo, porta un vantaggio nell’autonomia
Apple Watch 3, primo contatto
Il primo contatto, come intuibile visto quel che abbiamo detto, è un déjà vu: la scatola, sempre mastodontica per un orologio, è uguale a quelle già viste, l’interno e l’imballo altrettanto. La messa a punto e l’abbinamento sono stati però semplificati con watchOS 4, e la procedura è praticamente automatica, basta seguire le poche istruzioni a video e in un paio di minuti l’orologio è pronto. In più l’hardware rende sopportabile il tempo di attesa della configurazione, che invece era molto lenta in Apple Watch e piuttosto lenta in Apple Watch 2.
Una volta attivato, Apple Watch 3 diventa una estensione diretta di iPhone. A distanza di qualche tempo dalle prime prove continua a meravigliare l’estrema precisione e simbiosi della comunicazione tra telefono e orologio: non è chiaro come Apple faccia, ma i dati che fluttuano in wireless tra i due sono continui, precisi. Non esiste un solo ritardo o una esitazione.
In una settimana, ma anche con i modelli precedenti, non abbiamo mai avuto un vuoto di trasmissione, un messaggio non arrivato, una parvenza di fatica, qualsiasi cosa stessimo facendo, Apple Watch è sempre lì, pronto e reattivo.
Qui arriva una delle prime novità che si percepiscono fin dall’inizio di una recensione di Apple Watch 3: la velocità è stata aumentata, dice Apple, da un processore più potente. Ma la sensazione non è quella che Apple Watch vada più veloce, perché non ha senso che un orologio vada “più veloce”; l’impressione è piuttosto quella di fluidità estrema, Tutto quello che chiedete, dal lancio delle applicazioni al cambio di schermata, alle animazioni, è fluido ed immediato. La naturalezza d’uso non è per nulla comune nel mondo degli smartwatch. Inchiodati da software non affinato, appiccicato su un hardware sottodimensionato pensato per altri scopi e adattato, molti dispositivi concorrenti sono spesso ruvidi anche quando, magari, non lo sarebbero in maniera influente sulla esperienza di utilizzo, per quel che l’orologio vien chiamato a fare.
Questo rende Apple Watch, se vogliamo, anche divertente da usare. È il caso del passeggio tra i quadranti come quelli dedicati a Toy Story, i cui personaggi ammiccano sul quadrante con gesti e posture che faranno felici i più piccoli, ma che non mancheranno di intrattenere i più grandi, come già fanno da tempo Topolino e Minnie.
iPhone Brexit
In questo assetto che vincola Apple Watch 3 ad iPhone e lo rende un suo prolungamento, troviamo qualche piccola novità. Il nuovo modello è il primo che prova a reclamare una sua indipendenza. Ricordiamo che esiste un modello, non ancora disponibile in Italia, che ha una SIM integrata. Una vera e propria indipendenza in realtà non c’è, neppure per il modello con LTE, perché il cordone ombelicale con iPhone ancora è indispensabile e solidissimo (attivazione, App Store, sincronizzazione, chiamate) però è chiaro che sempre di più Apple Watch punta a diventare l’iPhone da polso, perlomeno per le questioni più quotidiane, come la lettura di messaggi ad esempio.
Già dal modello precedente l’introduzione del GPS permetteva di fare sport in solitario (il GPS raccoglie i dati durante l’attività e poi, una volta connesso al telefono, questo li inserisce nella mappa) e la memoria interna di sincronizzare una o più playlist (e di ascoltarla tramite cuffie Bluetooth, durante le nostre sessioni noi abbiamo usato queste).
Queste caratteristiche sono state mantenute anche sul nuovo modello, che con watchOS 4 adesso può anche sincronizzare in automatico mix di brani più ascoltati, oltre alle playlist indicate, il tutto magari di notte mentre Apple Watch 3 si ricarica (e il telefono deve essere a portata).
E’ risultata interessante anche la capacità di Apple Watch 3 di mostrare un piccolo storico di dati relativi alla frequenza cardiaca, anche se solo per la giornata: niente di particolarmente sofisticato, ovviamente, perchè il dispaly non offre grandi possibilità ma è possibile svolgere qualche valutazione sulla giornata continuando a lasciare il telefono in tasca o in borsa.
Salute, un grande punto di vista
Una delle cose però, sussulti di indipendenza a parte, emerge chiara nell’uso di Apple Watch 3: al pari dei modelli precedenti, per l’interfacciamento completo è necessario usare tre App distinte che stanno inesorabilmente dentro ad iPhone. Si tratta di Apple Watch per la configurazione dell’orologio e il primo abbinamento, Salute per i dati biometrici e Attività per il tracciamento del movimento.
Le App di uso comune diventano poi quattro o più se includiamo quelle specifiche per lo sport come Nike+ (splendida l’integrazione), oppure Strava, Pillow o Sleep++ (per il tracciamento del sonno) o anche altre per sport più specifici. Siamo di fronte ad una situazione diametralmente opposta ad altri marchi concorrenti, che per motivi diversi, ma essenzialmente perché non hanno una vera e propria piattaforma di riferimento unica come è iPhone, preferiscono concentrare tutto in una singola App che svolge ogni funzione.
Un altro aspetto importante da tenere in considerazione, specie da chi viene da altri mondi, è la scelta di Apple di non proporre alcun portale online in cui consultare i propri dati di Salute e Attività tramite un browser (magari integrandoli in iCloud), dati che sono per il momento legati a doppio filo con l’uso del proprio iPhone e, solo parzialmente, verificabili direttamente sul display dell’Apple Watch come nel caso della menzionata attività cardiaca a riposo. In termini pratici non esisterebbe nulla di consultabile se non fosse un iPhone a vostra disposizione
Questo aspetto è controverso e lo è stato anche nel contesto di questa recensione di Apple Watch 3. C’è chi apprezza la scelta, apparentemente, connessa alla cura per la privacy e la sicurezza di Apple di non condividere in alcun modo i dati sanitari, sicuramente i più privati, neppure con un server online a cui solo noi abbiamo accesso, mentre altri apprezzerebbero una maggiore comodità di consultazione e un sistema che salvi i dati nel cloud oltre che sul backup del telefono, pur garantendo sicurezza sui sistemi di autenticazione.
Ma, forse, tutto è connesso alla decisione, strategica, di rendere Apple Watch una estensione di iPhone. Una scelta che ha enormi ed innegabili vantaggi, ma che impedisce, pena l’indebolimento del vincolo tra Apple Watch e il telefono, di spostare i dati fuori da iPhone. In ballo però c’è anche il livello di sofisticazione ed integrazione con l’ecosistema delle app che possono attingere e scambiare dati, fornendo un resoconto più vasto e più preciso solo usando la potenza di calcolo di iPhone e la sua capacità di fare da contenitor.e
Resterebbe comunque possibile per Apple fornirci alcuni dati “crudi” ad esempio su iCloud, mantenendo magari a disposizione le stesse informazioni che troviamo in Salute. Per quanto riguarda i problemi di privacy, dovrebbe toccare a noi decidere sul livello di rischio che ci vogliamo assumere, mentre ad Apple starebbe il compito di darci la possibilità di fruire dei dati in vari modi, i più differenziati possibili e i più flessibili possibili.
Importante invece sottolineare quella che è la novità di watchOS 4, presente però non solo su Apple Watch 3, ma anche in Apple Watch 2 e Apple Watch 1 (escluso l’Apple Watch originale, che aveva un processore troppo lento) relativamente all’analisi del battito cardiaco: rispetto al passato, dove il sistema si concentrava sui momenti di stress (durante lo sport, con verifica anche in tempo reale) e su diversi momenti della giornata, qui il report è diventato più sofisticato, mostrando quella che è la frequenza del battito durante quando siamo a riposo. Questo dato e è il vero indice della salute del nostro cuore, non influenzato dallo stato di stress volontario come lo sport o la normale attività. In particolare il monitor del cuore, che funziona come sempre mediante due diodi posti sul dorso del telefono, è in grado di tracciare grafici quotidiani. Viene anche segnalato il ritmo a riposo e il ritmo in attività. In sintesi Apple Watch 3, grazie a watchOs 4 misura
- Le variazioni del ritmo cardiaco e le colloca su una griglia
- Il ritmo a riposo, un parametro importante che misura il livello di condizione fisica e la capacità di resistere alla fatica
- La media della frequenza durante una camminata
- La capacità di recupero, la velocità con cui discende il ritmo cardiaco
- Segnala un elevato ritmo cardiaco, basato su un parametro stabilito, ovviamente senza che sia in corso un esercizio fisico
Come accennato più volte, possiamo avere lo storico anche direttamente sul display, senza per questo dover consultare l’iPhone, benché i dati non siano così analitici come quelli che troveremo su iPhone.
Il sistema, ci è parso è trasparente nel funzionamento, non ha bisogno di particolare istruzioni da parte dell’utente (non fosse che per il ritmo cardiaco massimo che deve essere dettato dentro all’app Apple Watch di iPhone) e potrebbe rappresentare un interessante elemento di vendita di Apple Watch, anche se lo ribadiamo, è disponibile anche su Apple Watch 1 ed Apple Watch 2 aggiornati ad watchOS 4
La prova del polso
Un’ultima prova della qualità di Apple Watch è stata comunque un’altra, e va tenuta in debita considerazione, anche al di là di quanto detto sin ora in queste pagine: Apple Watch 3 sta bene al polso, ed è elegante, sia a nostro giudiziose l’abbiamo indossato sia per altri che l’hanno notato (seppure la forma e i materiali siano molto sobri) e anche a due anni dal lancio del primo modello si informano sulle funzioni e sulle peculiarità del dispositivo.
La forma rettangolare del quadrante, con bordi smussati, non intralcia mai i movimenti e neppure si aggancia mai ai jeans quando mettiamo le mani in tasca: a noi sarebbe piaciuto un modello con un quadrante magari un po’ più grande, che starebbe meglio nell’uso quotidiano per chi ha un polso generoso, ma durante lo sport i 42 mm sono un bilanciamento ideale tra la grandezza del display e la necessità di non ingombrare.
Unico difetto di design riscontrato, se di tale si può parlare, è il fatto che la pressione prolungata ed involontaria della corona avvia Siri, e a noi è successo sin troppo spesso. Da notare che Siri, come abbiamo accennato, parla con la stessa voce che ha su iPhone. Questo permette di usare con più efficienza l’assistente virtuale e in maniera quasi identica a quel che facciamo su iPhone.
Una parola va detta anche sulla batteria che ha una eccellente ottimizzazione. Ora Apple Watch Series 3 GPS può funzionare anche due giorni nell’utilizzo normale: dati alla mano, dopo un giorno d’ufficio l’energia residua era ancora all’80%, il che significa che anche senza carica il nuovo Apple Watch vi accompagna in un viaggio di un paio di giorni, ovviamente senza eccedere in funzioni che di energia ne consumano molta. Un esempio è il GPS durante una attività sportiva, ma anche in quel caso abbiamo riscontrato consumi contenuti, inferiori a quelli di molti concorrenti.
Recensione di Apple Watch 3, concludendo
In conclusione ed esprimendo un giudizio al termine dalla nostra recensione di Apple Watch 3 è facile dire che è probabilmente il migliore e più completo Smart Watch in commercio. Lo è certamente e senza discussioni per il mondo degli utenti Apple che non possono neppure avvicinare l’esperienza d’uso che hanno da Apple Watch usando altri dispositivi simili, neppure se abbracciano dispositivi dedicati e che non sono orientati solo al mondo Android (come gli accessori Fitbit). Probabilmente lo sarebbe anche per molte persone che oggi hanno uno smart watch di differente marca,, non fosse che per cambiare devono affrontare una spesa molto importante, quella di Apple Watch (non il più economico nella sua classe) e quella di un iPhone.
In Apple Watch Series 3 abbiamo tutta l’esperienza originale Apple Watch portata ad un livello superiore dal punto di vista della fluidità e della integrazione con iPhone. Il processore ad elevate prestazioni cancella le esitazioni che abbiamo visto anche in modelli recenti di Apple Watch e rende tutto più fruibile e godibile, specialmente alcune delle novità di watchOS 4 che pur compatibili anche con i modelli precedenti, qui funzionano davvero molto bene, diremmo per fare quello per cui sono state studiate.
Insomma con questo modello Apple rimarca una leadership, meritata da investimenti e idee originali, nel mercato degli smartwatch e continua ad affermarsi come una azienda che riesce a coniugare facilità d’uso, utilità reale e, perchè no, intrattenimento nella fruizione come nessun altra.
Resta però il fatto che le novità hardware e funzionali in questo modello sono poche rispetto ad Apple Watch Series 2, tanto poche da rendere sconsigliabile un investimento per chi avesse il modello precedente. Invece chi avesse un Series 1 o, ancora di più, un Apple Watch originale, e stesse usando massicciamente un Apple Watch, trova una risposta alle problematiche di maggior portata di quei modelli, in particolare qui avrà una interfaccia utilizzabile fluidamente e una batteria con una eccellente durata, oltre che un paio di componenti che fanno la differenza con alcune applicazioni e per l’uso sportivo: GPS e Altimetro
Chi ha un iPhone sotto mano, infine, e non ha mai avuto uno smartwatch ma è interessato ad averlo, sul mercato non potrà trovare nulla di meglio di Apple Watch Series 3 GPS. Improponibile, stante appunto la disponibilità di un iPhone in tasca, un confronto con qualunque altro concorrente, di qualunque marchio e qualunque costo. Nessuno si avvicina a queste prestazioni e soprattutto a questo livello di integrazione.
Resta da vedere per tutti, anche per chi ha un modello non più in grado di competere, se non valga la pena di attendere il rilascio anche in Italia di un Apple Watch con connettività LTE. Al momento i giudizi al proposito di chi ha potuto provarlo sono contrastanti, specialmente sull’autonomia e quindi sulla reale utilità in ambito pratico quotidiano, di questo modello. Ci sono anche punti interrogativi da risolvere sui costi di gestione (gli operatori all’estero chiedono un canone mensile aggiuntivo oltre a quello dovuto per i servizi di telefonia cellulare), ma certo se la differenza di prezzo di acquisto dovesse essere quella che abbiamo in altri paesi (80 euro in Europa), forse varrebbe la pena di attendere sopratutto per capire se avere un modem cellulare dentro allo smart watch non apra scenari di utilizzo interessanti e per ora non ancora inaspettati.
AppleWatch series 3 è disponibile in tutti gli Apple Store fisici e nei negozi Apple Premium Reseller, ma è acquistabile via web presso Apple Store online.
[usrlist Design:4.5 Facilità-d’uso:5.0 Prestazioni:5.0 Qualità/Prezzo:4.0]
Pro:
- Perfetta integrazione con iPhone
- Registrazione del battito cardiaco evoluto
- Veloce e fluido in ogni situazione
- Eccellente durata della batteria
Contro:
- Il vincolo ad iPhone resta un limite in alcune situazioni
- Novità hardware limitate rispetto ad Apple Watch Series 2
- Bracciale di serie inadeguato
Prezzo: a partire da 379,00 Euro per il modello da 38 mm e 409,00 Euro per il modello da 42 mm