Sin da quando si è diffuso il connettore USB-C l’idea della portabilità degli accessori ha acceso la fantasia di molti utenti e costruttori: Desklab Portable Monitor è stata tra i primi a crederci e a realizzare il progetto, finanziato da Kickstarter, per una filosofia costruttiva che siamo sicuri, vedrà molti seguiti in futuro.
Desklab Portable Monitor, la recensione
Quando lo si tira fuori dalla scatola il Desklab Portable Monitor si mostra subito per le sue caratteristiche principali: i 590 grammi di peso sembrano decisamente pochi per un display da 15.6″, che con cornici da 5 millimetri nere su case nero sembra anche più grande.
In effetti pesa meno, ed è più sottile di un iPad, molto meno anche di un MacBook Pro, pur essendo comunque importante come dimensioni (350 mm x 150 mm).
La struttura tutta sembra robusta, anche se non è pensato per sopperire ad una caduta, ma sta comunque bene nello zaino e resiste bene alle prove di torsione a cui l’abbiamo sottoposto (anche se, nello zaino, avrà comunque un iPad o un MacBook Pro a fargli da sostegno).
L’estetica è contraddistinta da una plastica nera, con i connettori ai lati nella parte bassa, che ospita anche l’elettronica ed è un po’ più spessa della parte in alto: il sostegno non è incluso (peccato), ma si acquista a parte o si rimedia con un normale sostegno per iPad nel caso.
Un cavo per domarli tutti
L’aspetto più interessante del progetto Desklab Portable Monitor è sicuramente l’adozione della porte USB-C: il dettaglio non è sicuramente di secondo piano perché su questa porta passano sia il segnale video che l’alimentazione.
Che cosa significa? Che per funzionare il display prende l’alimentazione dalla stessa porta da cui prende i dati, in pratica un solo cavo di connessione e tutto è fatto.
Questo rende il Desklab Portable Monitor a tutti gli effetti un display portatile (come dice il nome), che sta comodamente in borsa e che può essere usato ovunque senza problemi, sfruttando la batteria del computer (il display non dispone di batteria interna).
Le porte a disposizione sono due USB-C e una Mini HDMI, con possibilità quindi di connetterlo virtualmente a qualsiasi device, da Mac a PC o ad una consolle, tutte su un lato, nel lato opposto trova posto il pulsante di accensione e un controllo analogico per il video e/o il menu OSD.
Per quanto riguarda le connessioni via USB-C si utilizza un solo cavo, che porta sia il segnale video che l’alimentazione, mentre se si usa un segnale HDMI serve il cavo USB-C per l’alimentazione.
Tutti uguali, alcuni più uguali di altri
Abbiamo collegato un MacBook Pro e un Mac mini senza nessun problema, il computer ha visto il display come primo o secondo display e si adattato di conseguenza. Abbiamo anche provato la connessione utilizzando un HUB thunderbolt come il Belkin Dock Thunderbolt 3 Pro senza problemi, così come con un PC Lenovo X1 Carbon dove Windows 10 abilita anche il multitouch (non presente su macOS).
La connessione con i device mobili ha chiesto qualche attenzione in più: per connettere il nostro iPad Air abbiamo usato l’adattatore Apple Lightning Digital AV Adapter, e l’ingresso HDMI per il segnale video, mentre per l’alimentazione basta una alimentazione esterna o un battery pack.
La duplicazione del segnale di iPad funziona benissimo in mirroring, ma non è possibile interagire (niente touch), quindi è perfetta per vedere un film in un display più grande per chi magari ha un iPad o un iPad mini, ma il controllo resta sempre sul device principale.
Idem per l’iPad Pro del collega Antonio dove invece basta un cavo USB-C/USB-C (diversamernte dall’Air l’iPad pro alimenta il display) ma il segnale è sempre duplicato, ad eccezione di alcune App (come VLC) che invece mostrano il video lasciando solo i controlli sul tablet.
Su Android invece le cose sono molto diverse: su un Huawei Mate 20 Pro di un collega l’esperienza è stata molto entusiasmante.
Su diversi modelli top android, infatti non avviene la duplicazione dello schermo ma Google propone una Modalità Desktop (chiamata EMUI Desktop, molto simile a Chromebook) con possibilità di uso via touch estremamente interessante: in pratica, collegato lo smartphone è come avere una sorta di PC a portata di mano. Dalle impostazioni del telefono l’utente può decidere per questa modalità o per una più classica duplicazione.
Il Huawei Mate 20 Pro ha provveduto ad alimentare via USB-C il display: ricordiamo che alimentare il display in questo modo incide notevolmente sulla batteria.
Come funziona
Grazie alla connessione USB-C il funzionamento con un device moderno come un MacBook Pro e generalmente con qualsiasi Mac o PC con porta thunderbolt 3 o USB-C, il tutto semplicemente funziona, il display è visto correttamente e pilotato dall’apposito pannello.
Con device che non hanno connessioni USB-C si può usare il cavo HDMI fornito nella confezione, e alimentare il display con il cavo USB-C e l’apposito alimentatore.
Il display da 15″ che abbiamo provato portava una risoluzione di FHD (1920×1080), ma ce n’è anche una versione 4K (UHD), esteticamente molto simile con qualche piccola differenza nella pulsantiera a lato.
Il segnale è pulito e non abbiamo mai notato interferenze: la luminosità e il tempo di risposta di 20 ms ovviamente risentono dell’alimentazione via USB-C che è sufficiente per farlo rendere bene, non per farlo brillare o per renderlo un display adatto a chi fa eSport.
Detto fatto, secondo noi è un eccellente complemento per chi viaggia, che può così avere un secondo display da usare in Hotel, in Fiera, agli eventi o anche in vacanza, per App come Office, Illustrator, navigazione web e messaggistica olte che per la visione di film.
Per App più evolute come Photoshop serve capire che il Desklab Portable Monitor gestisce il colore sino a sRGB e che con una risposta di 20 ms è possibile giocare ma non in modo spinto.
Infine, un cenno sul menu OSD e sui comandi laterali per il volume (ha due piccoli diffusori alla base): dopo una scorsa veloce, l’unica cosa che abbiamo cambiato è stato un maggiore contrasto e alzato al massimo la luminosità, per il resto il setting standard era a posto. Il volume dei due altoparlanti invece è contenuto, se possibile meglio optare per un diffusore Bluetooth.
Considerazioni
Come abbiamo detto all’inizio, il Desklab Portable Monitor ha due fattori che lo rendono davvero interessante: la possibilità di avere un display da 15″ leggero da trasportare e che si collega al Mac (soprattutto) ma all’occorrenza a qualsiasi cosa con un solo cavo, quindi utilizzabile senza problemi tanto quanto la scrivania quanto in spiaggia o durante uno shooting in montagna.
Tra l’altro, in una ottica di Smart Working, c’è anche da considerare che un display del genere è ottimo per lavorare nel tavolo della cucina, come complemento per un MacBook Pro da 13″, da togliere poi la sera quando si cena: qualsiasi altro display comporta molte più scomodità.
Il funzionamento è impeccabile e qualche compromesso, dovuto alla gestione data da un solo cavo è passabile, considerando che comunque si tratta spesso di un secondo display.
IL prezzo, in verità, non è proprio popolare: gli utenti possono averlo per circa 300 Dollari in versione Full HD o per 400 Dollari in 4K, che sono prezzi interessanti, ma che saliranno rispettivamente a 500 e 700 tra meno di un mese, prezzi in effetti importanti, da valutare al posto di un iPad, che ad esempio può usare la funzione sidecar, ma che è vincolato a macOS e comunque è più piccolo di un terzo rispetto alla soluzione di Desklab.
Pro:
• Ampio display molto leggero
• Si alimenta dal cavo USB-C
• Funziona praticamente con qualsiasi apparecchio
Contro:
• Non ha uno stand integrato di serie
• Alla fine della promozione il prezzo sarà importante
Prezzo:
• 500,00 Dollari (versione FHD, adesso a 299,00)
• 700,00 Dollari (versione UHD, adesso a 399,00)
• 50,00 Dollari (stand magnetico)
• 60,00 Dollari (protezione frontale durante il trasporto)
Desklab Portable Monitor e tutti gli accessori sono disponibili unicamente attraverso il sito web della casa madre, dove sono presenti anche tutte le specifiche. Quando la promozione sarà finita il display arriverà anche nei comuni canali di vendita, così come su Amazon.