Il mondo si è ormai diviso in due categorie: chi usa il mouse e chi usa la trackpad. Logitech ha alcune delle proposte più interessanti per il primo campo, con prodotti ergonomici pensati per un uso generalista: non per gamer ma per chi per lavoro o per interessi personali passa molto tempo a interagire con il computer. È il caso del Logitech Lift per Mac (69,99 euro al momento su Amazon), un mouse verticale, che abbiamo preso in esame in questi giorni verificandolo nel lavoro di tutti i giorni per capire come cambia le cose rispetto ad un mouse tradizionale.
Il mouse e la sua ergonomia
Uno dei temi più ricorrenti nell’uso del computer fisso è la posizione corretta che deve essere assunta, a partire dalla sedia utilizzata e del posizionamento del monitor, sino ad arrivare alla tastiera (che deve avere l’altezza giusta e dei poggia polsi) e del mouse.
Quest’ultimo ha fatto notevoli progressi da quando Apple ha introdotto, nel 1984 il primo computer dotato di serie di mouse, cioè il Macintosh. In particolare, sono nati mouse ergonomici che utilizzano una impugnatura asimmetrica (cioè che può essere usata solo con una mano, molto spesso la destra) e che permettono di eliminare molte delle pressioni che l’uso ripetuto e prolungato del mouse porta all’articolazione della mano, diminuendo il rischio di sindromi del tunnel carpale e altre patologie. Ovviamente, questa recensione non è focalizzata sugli aspetti medici del mouse ma sulla sua usabilità e performance come strumento di puntamento per l’uso del computer.
Come è fatto il mouse Lift for Mac
Logitech ha rilasciato la prima versione del suo mouse Lift (“Sollevamento”, in inglese) dopo un lungo processo di ricerca iniziato parecchi anni fa prima con mouse con trackball esposta e poi gli MX verticali, che sono i diretti genitori di questo modello per scelte estetiche ed ergonomiche. E il fatto si vede: il Lift for Mac, la versione Bluetooth ottimizzata per funzionare con i computer di casa Apple, è un mouse che è stato lungamente studiato nel design ma anche nel funzionamento. Lift for Mac ha dimensioni compatte: altezza di 71 mm, larghezza di 70 mm, profondità di 108 mm e un peso di appena 125 grammi. Funziona a circa dieci metri di distanza con il Bluetooth. È un mouse più piccolo del modello MX verticale e destinato a chi ha mani da medio-grandi a molto piccole.
Sul fondo presenta, oltre al sensore ottico (con risoluzione che va da 400 a 4000 Dpi e settaggio di fabbrica a 1000 Dpi), un pulsante di spegnimento, un secondo pulsante con tre luci per selezionare uno dei tre slot di memoria del pairing con apparecchi diversi (consentendo così di usare il mouse anche con apparecchi diversi) e uno sportello solido e ben ingegnerizzato che è agganciato magneticamente a fondo della struttura. All’interno si trova una batteria AA che consente, secondo Logitech, fino a 24 mesi di utilizzo “pesante” (otto ore al giorno per cinque giorni alla settimana, cioè un perfetto orario d’ufficio). C’è anche un piccolo spazio vuoto che consentirebbe, nei modelli dotati di connessione con radiofrequenza proprietaria Bolt di Logitech, di riporre il dongle Usb, che nel modello per Mac tuttavia non è presente (è disponibile solo nella versione per Windows). Poco male perché funziona benissimo con il Bluetooth e non ha problemi di compatibilità delle porte a cui agganciare il dongle Usb-A.
Nella parte superiore il mouse è dotato di cinque pulsanti e di una rotella (ghiera) per lo scorrimento che fa anche da sesto pulsante. Il mouse si presenta in posizione verticale per consentire l’utilizzo con la mano destra appoggiata lateralmente in maniera tale da ridurre lo stress sulla mano, sul polso e sul braccio durante il normale uso del computer.
Logitech ha realizzato questa categoria di mouse verticali Lift in tre colori diversi (grafite, rosso chiaro e nero per la versione mancina) e giocando sempre sulle due tonalità della parte posteriore del mouse, che è ricoperta da una sostanza gommosa ma resistente che rende più comodo appoggiare il palmo e quella anteriore che invece serve per muovere le dita e attuare i vari tasti e ghiera.
Il mouse deve essere mosso sulla superficie del tavolo per effettuare lo spostamento del puntatore e non ha elementi hardware che consentano di attuare le gesture del sistema operativo di Apple. Non è possibile cioè muovere le dita a pinza sulla sua superficie o facendole scorrere per dall’alto verso il basso o lateralmente per effettuare movimenti, zoom in e out di immagini o pagine web e di altri documenti, oppure sfogliare (in avanti e indietro) ad esempio le pagine web.
Le impostazioni di sistema di macOS Ventura riconoscono il mouse etichettandolo correttamente “Lift for Mac” ma lo aggiungono alla lista dei dispositivi connessi con la medesima icona del Magic Mouse. Le impostazioni Mouse consentono di modificare solo i parametri di base: velocità puntatore, direzione dello scorrimento, click secondario, velocità di doppio click e velocità di scorrimento. Per la programmazione dei tre tasti rimanenti presenti sul dispositivo è necessario ricorrere al supporto software di Logi Options+ che è da poco disponibile anche per i Mac con processore Apple Silicon e che aggiorna la vecchia utility Options (senza il plus) ampliando il numero di mouse e tastiere compatibili. È sempre gratuita ma va ricordato che introduce una serie di cambiamenti non standard al modo di funzionamento dell’interfaccia di macOS per renderla adeguata ai dispositivi di puntamento dell’azienda (e non viceversa), motivo per il quale non abbiamo usato Options+ per effettuare questa prova.
Va osservato però che che con Logi Options+ è possibile scegliere tra un’infinità di opzioni per la personalizzazione dei pulsanti del mouse, dagli strumenti per lo snippet dello schermo alla possibilità di cambiare display se ne avete più di uno, annullare e rifare, tagliare e incollare, ecc. L’elenco è lungo e ricco di piccoli strumenti utili per ogni tipo di lavoro, sia esso creativo, aziendale o personale. È inoltre possibile impostare comandi specifici per le applicazioni più comuni sul posto di lavoro, come Microsoft Word, Google Chrome e altre ancora. Come dicevamo, però, queste opzioni aggiungono funzionalità al sistema operativo cambiandone il comportamento anziché sfruttare quelle previste da Apple, e questo può porre un problema di compatibilità con futuri aggiornamenti o di flussi di lavoro consolidati grazie alle funzionalità standard (oggi piuttosto ricche) presenti sul Mac se si decide di non usare più il mouse Lift for Mac. In questa recensione dello MX Anywhere 25 abbiamo approfondito il funzionamento delle personalizzazioni software di Logitech.
La prova
Le prime tre impressioni, che sono poi diventate definitive, riguardo al mouse verticale Lift for Mac sono semplici: è molto leggero, non permette le gesture, è relativamente scomodo se si hanno mani molto grandi (ma, di converso, è più che adatto a mani di dimensioni dal medio-grande al molto piccolo, sino a quelle di un bambino delle scuole elementari).
Esiste anche una versione per mancini che all’inizio ci era parsa interessante: chi scrive è mancino ma utilizza mouse e trackpad con la mano destra. Tuttavia, l’abitudine all’uso della trackpad sia sul MacBook che con il Mac mini usando il modello esterno di Apple ha creato un più generale problema di accesso a movimenti oramai naturali sui computer Apple, cioè le gesture e, ad esempio, la possibilità di utilizzare il multitouch per selezionare più oggetti e contemporaneamente spostarli.
Alternativamente anche l’utilizzo del Mighty Mouse 2 di Apple, che ha una superficie superiore di vetro e che permette, oltre a un click meccanico mappabile su un lato come click destro via Impostazioni di sistema, anche alcune gesture elementari, dimostra come questo mouse verticale sia sostanzialmente una scelta alternativa e divergente rispetto a quelle fatte da Apple in questi anni per portare il funzionamento delle gesture nate su iPhone e maturate su iPad anche sul Mac.
Il mouse, basato sui parametri di fabbrica per la risoluzione del lettore ottico di movimento, si è dimostrato estremamente preciso, puntuale e di facile attuazione. È leggero e quindi maneggevole e la sensazione nell’uso quotidiano prolungato per tre settimane (sia con il Mac mini che, quando possibile, con il MacBook Air) è sempre stata positiva ma molto limitata per l’impossibilità di ricorrere alle gesture di Apple. Il grip è migliorabile perché non fa niente per trattenere realmente le dita (soprattutto il mignolo, che “struscia” sul tavolo).
L’unico neo hardware di questo dispositivo sono i tasti che, dopo aver preso l’abitudine con la posizione appoggiata sul lato esterno delle mano, risultano di attuazione non molto precisa: il click dei due tasti principali avviene in modo non sempre chiaro, perché il fondo corsa è breve, ma si attua con un click lieve e rischia di essere impreciso proprio per l’attuazione tutta in superficie e poco “meccanica”.
Conclusioni
Il Logitech Lift è un mouse verticale versatile e conveniente con una forma ergonomica, ma le sue dimensioni compatte non sono l’ideale per gli utenti con le mani molto grandi. Inoltre, con questo mouse anche se si acquistano una serie di pulsanti programmabili e una ghiera, si perdono tutte le gesture che il sistema operativo di Apple ha introdotto negli ultimi anni.
Tuttavia, per un utilizzo “semplice”, come mouse per chi vuole movimenti di precisione del puntatore sullo scherno o per attivare funzioni più complesse, il Logitech Lift è un ottimo mouse che permette di affaticare molto meno la mano. E niente vieta di usarlo anche su computer portatili in parallelo alla trackpad (il sistema operatovi di Apple permette l’uso parallelo di più periferiche di puntamento).
È un ottimo mouse verticale: leggero, ergonomico e disponibile anche in versione per mancini, ma nel caso verificate prima che la vostra mano sinistra sia effettivamente quella dominante anche nella gestione del mouse, perché potreste aver lavorato sempre con la destra e non trovarvi a vostro agio a cambiarla, visto che la forma nell’uso non è reversibile.
Logitech dichiara che il mouse ha un imballaggio più sostenibile e usa il 54% di materiali riciclati nella costruzione di questo mouse.
VOTO
7
PRO
- leggero e con un bel design
- ottima ergonomia
- autonomia senza fine
- disponibile sia per chi usa la destra che la sinistra
CONTRO
- non adatto a chi ha mani molto grandi (per quello serve il modello MX Vertical)
- impossibile eseguire le “gesture” di macOS
- l’attuazione dei pulsanti non è netta
Prezzo al pubblico
Il prezzo al pubblico è di 81,99 euro. Su Amazon si trova in sconto. Al momento in cui scriviamo costa 69,99 euro