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Recensione cuffie Bose QC25, il meglio nella soppressione del rumore è ora anche meglio

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Perchè chi produce le migliori, e di gran lunga, cuffie antirumore al mondo decide, quando queste cuffie sono ancora il meglio, di crearne una nuova versione? La domanda che ci si pone di fronte alle QC25 prodotte da Bose (297 euro su Amazon), non può non frullare in testa a chi ancora oggi, come chi scrive, usa le eccellenti ed ancora impareggiabili dalla concorrenza, Bose QC15 (recensite da Macitynet ormai molto tempo fa). Qualche risposta arriva dal marketing di Bose (che ci dice che sono migliori sotto ogni aspetto, dal suono al comfort, dal design al sistema di attenuazione del rumore) e qualcun’altra, più soggettiva dalla prova sul campo che abbiamo svolto nel corso degli ultimi giorni.

Bose QuietComfort QC25, come sono fatte
Chi ci legge sa che quando abbiamo scritto di accessori per l’ascolto della musica, tra cui anche quelli di Bose, abbiamo messo in luce pregi e difetti dei prodotti testati, ma che quando si è trattato di antirumore, non siamo mai stati in grado di trovare lacune nei prodotti Bose; questo perchè obbiettivamente la società americana al momento fa, semplicemente, i migliori prodotti al mondo in questo settore dove ha un patrimonio ineguagliato e, ancora a lungo, ineguagliabile in fatto di brevetti.

La prima cosa che si nota delle QC25, quando vengono estratte dalla scatola, quindi ancora prima della prova, è che sicuramente Bose ha lavorato duro per per non far rimpiangere le QC15. Si tratta di un prodotto più moderno, con linee più squadrate e piacevoli. Anche i materiali fanno un passo avanti. Là dove il vecchio modello era interamente in plastica, per quanto di ottima qualità, il modello anno 2014, ha alcuni elementi in metallo (come la parte esterna delle coppe auricolari) e presenta un archetto di sostegno ridisegnato.

Tra le novità di questa essenziale componente, che determina in buona parte il comfort di un paio di cuffie, c’è una imbottitura generosa e un nuovo rivestimento in alcantara, lo stesso materiale simi-pelle scamosciata che ha fatto la storia delle finiture degli abitacoli delle auto. L’arco gestisce un altro aspetto importante per un paio di cuffie destinate a viaggiare: la possibilità di ripiegarle. Se il modello precedente di fatto aveva semplicemente gli auricolari che potevano essere messi paralleli al piano, invertendo il loro orientamento perpendicolare, qui non solo queste componenti ruotano, ma l’arco permette al padiglione sinistro di piegarsi verso l’arco stesso. La soluzione ha consentito a Bose di ridurre lo spazio occupato dalle cuffie rispetto alle QC15. La spazio che la custodia andrà ad occupare, intendiamoci, non è drammaticamente minore sotto il profilo della cubatura, ma cambiare la forma della custodia, ora squadrata invece che oblunga, l’ha resa più compatta e comoda da infilare in una borsa o uno zaino.

E a proposito della custodia, Bose non ha badato troppo a spese. Anche se da due cavi contenuti nella confezione della QC15, scendiamo a uno (con tutti i controlli per iPhone e iPad; altri prodotti possono essere più o meno compatibili, dice Bose), abbiamo la spina doppia (ma possiamo piegare uno degli spinotti per farla diventare singola) che viene usata ancora su qualche aereo per l’intrattenimento di bordo e una nicchia per custodire una batteria di riserva. La confezione all’interno riporta anche un disegno di come si devono collocare le cuffie piegate per occupare mano spazio.

Nella parte posteriore della custodia, abbiamo una sorta di tasca elastica dove potremmo collocare un iPod, un iPhone o un qualunque altro telefono, oppure delle altre cuffie auricolari.

Recensione cuffie Bose QC25

Una importante novità
Al di là del design, tecnicamente la novità di maggior rilievo delle QC25 è nel fatto che quando la batteria (come nelle QC15 viene usata una AAA per l’alimentazione) è esaurita, le cuffie continuano a funzionare. La cosa non è di scarso rilievo, anche se la batteria ha una lunga durata, 35 ore dice Bose, una autonomia che nel corso della nostra prova dobbiamo ritenere del tutto attendibile visto che abbiamo fatto suonare per molte ore, una ventina, le cuffie senza essere stati costretti a cambiare la batteria e senza veder lampeggiare il LED verde che si attiva in questa modalità quando mancano circa 7 ore all’esaurimento dell’autonomia. In ogni caso se durante un volo intercontinentale o un lungo viaggio, doveste trovarvi senza energia, non avrete più la funzione antirumore, ma  l’ascolto della musica potrò continuare. Il modello QC15 invece restava completamente muto.

Un altro dettaglio da segnalare è che sul cavo della cuffia non è presente, come nel modello precedente, un interruttore per attenuare il suono in arrivo dalla fonte. Bose aveva previsto questa funzione, per ridurre l’effetto “spaccatimpani” che chi viaggia in aereo ben conosce quando viene collegato un paio di cuffie all’impianto di di intrattenimento e parte un annuncio del personale di bordo. In pratica mettendo sul “low“ l’interruttore, il volume dell’audio restava più basso e il picco di volume diventava meno fastidioso.

Il vantaggio nell’avere eliminato l’interruttore sul cavo è che quest’ultimo è ora del tutto standard. Dovrete trovarne uno con un jack sufficientemente lungo per entrare dentro al lungo tunnel delle cuffie, ma se non dovrete averne per forza uno di Bose per sostituirlo.

Ergonomia
Le QC15 era già molto confortevoli da indossare, Bose sottolinea che le QC25 lo sono ancora di più e dopo averle provate per alcuni giorni, dobbiamo dire che non si tratta di marketing. Le nuove cuffie sono molto leggere, esercitano una pressione pressochè perfetta sulle orecchie che finiscono interamente all’interno delle coppe auricolari e quindi non subiscono nessun schiacciamento. L’imbottitura è molto morbida e internamente abbiamo un rivestimento in cotone. Anche dopo molte ore di uso non abbiamo notato alcun riscaldamento eccessivo, cosa che invece accade con alcuni prodotti della concorrenza, nè abbiamo sentito l’esigenza sollevarle o toglierle per far respirare l’orecchio oppure per alleviare la pressione. In termini pratici siamo di fronte alle più comode cuffie che abbiamo provato nel corso degli ultimi anni e ci pare difficile che sia possibile fare qualche cosa di più comodo; tradotto in sintesi si può dire che una volta indossate, le QC25 fanno tutto il possibile per farsi dimenticare.

Funzione antirumore
Le QC25 si comprano sì per ascoltare musica, ma in funzione delle loro capacità antirumore. Quindi è questa la prima cosa che abbiamo voluto provare. Purtroppo non abbiamo potuto testare le cuffie durante un volo aereo, ma abbiamo rimediato usando come campione il rumore di un Boeing 777 che si trova su Youtube. Abbiamo mandato il filmato in TV e alzato il volume dell’impianto Home Theatre. L’attenuazione ottenuta è stata molto significativa, leggermente superiore, è stata la prima sensazione, di quella che si ottiene con le QC15. Abbiamo poi provato allo stesso livello di rumore le QC15 e in realtà non abbiamo notato una enorme differenza. Probabilmente la sensazione di attenuazione del rumore superiore da parte delle QC25 rispetto alle QC15 deriva da una loro miglior capacità di adattarsi alla testa.

Successivamente abbiamo svolto qualche test dal vivo: abbiamo indossato le Q20 in auto e su una strada ad alta densità di traffico. In tutti i casi le QC25 brillano per capacità di ridurre i rumori. Tutti quelli a frequenze più basse e costanti sono cancellati praticamente del tutto, restano percepibili i rumori più acuti e parzialmente anche la voce umana, anche se tutto viene assolutamente attenuato e attutito anche dal blocco passivo determinato dai cuscinetti che circondano le orecchie. Ma anche qui le QC15 continuano a difendersi molto bene, senza perdere terreno.

In termini pratici non ci è parso che dal punto di vista dell’attenuazione del rumore ci siano differenze percepibili dall’orecchio umano. Una sensazione cui abbiamo poi avuto conferma da un test scientifico trovato su Internet e svolto da About Technology. Nell’immagine che vedete, l’ordinata (la linea verticale) presenta i decibel, sull’ascissa vediamo le frequenze. In verde abbiamo il rumore nativo, in arancio l’attenuazione ottenuta con le QC15, in viola quello delle QC25. Di fatto la curva è più o meno la stessa, con le QC25 che “vincono”, anche se di poco, su alcune frequenze (le più basse), e le QC15 che battono le più recenti QC25 su frequenze leggermente più alte.

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Dal punto di vista del livello del rumore siamo comunque su livelli di assoluta eccellenza. D’altra parte se le QC15 erano il top nel settore delle cuffie antirumore e ancora nessuno le ha battute, anche le QC25 lo sono. Anche se probabilmente, per il differente fattore di forma e la capacità di turare totalmente il padiglione auricolare, le In ear QC20 (recensite da Macitynet qui) sono ancora oggi un passo avanti.

In ogni caso anche nel settore antirumore le QC25 hanno qualche vantaggio sulle QC15: nel vecchio modello il rumore bianco, una sorta di sibilo, generato per cancellare il rumore ambiente esercitava una certa pressione sul timpano, quasi la sensazione che si percepisce quando si cambia di quota. Nulla di particolarmente fastidioso per la maggior parte delle persone, ma una piccola parte di utilizzatori potrebbero essersi trovati a disagio in conseguenza di essa. Le QC25 riducono questo possibile problema fin quasi a cancellarlo e questo è certamente parte di quegli affinamenti nella circuiteria e nella logica del sistema di soppressione del rumore di cui parla Bose a proposito delle nuove cuffie e di fatto un grande punto di vantaggio delle QC25.

La qualità del suono
Cuffie come le QC25 non vengono comprate da un audiofilo alla ricerca della massima purezza del suono. Vengono scelte primariamente per avere il massimo della soppressione del rumore e solo in seconda istanza ci sarà attenzione alla qualità della musica. In ogni caso è difficile accettare che delle cuffie che costano 300 euro “suonino male” e Bose, che da anni opera nel settore dell’Hi-Fi dimostra di saperlo. Anche se sul mercato ci sono sicuramente cuffie che possono essere considerate superiori in fatto di riproduzione della musica, le QC25 non sfigurano e certamente staccano le precedenti QC15.

La musica appare ben bilanciata e molto definita, anche se abbiamo, nella tradizione Bose, qualche frequenza, specialmente le basse, che dà l’impressione di essere un po’ scolpita. Rispetto alle QC15 il suono è molto più brillante, meno impastato e meno impacciato nel movimento tra bassi e medio bassi senza perdere nulla in questa gamma di frequenza. Abbiamo svolto la consueta prova con Bass can U Hear Me di Bass Dominator, dove i bassi dominano, e abbiamo avuto una buona profondità. Axel F, dove si gioca su medio bassi e acuti e spazi di silenzio costellati da un ticchettio, è molto piacevole e precisa, altrettanto possiamo dire di Cajun Interlude di Adrian Legg che passa da frequenze alte a frequenze basse molto rapidamente e costantemente o Jitterboogie di Michael Hedges con la sua enorme gamma acustica.  Le cuffie sono del tutto piacevoli anche sul blugrass di River and Sticks di Oakhurst. Molto buona anche la resa in brani più organici come Englishman in New York, Rocket Man di Elton John o Rosanna dei Toto.

Ma al di là del dettaglio, in linea generale possiamo dire che le QC25 suonano bene e sono in grado di dare ottime soddisfazioni alla gran parte di chi le comprerà e non pretende di avere cuffie esoteriche le troverà pari a quelle di cuffie di fascia media e forse anche medio alta, rispetto alle quali hanno il vantaggio di far cogliere con maggior precisione il dettaglio suono in situazioni dove alcuni elementi non sarebbero percepibili grazie alla soppressione del rumore. Come altri prodotti di Bose con funzione antirumore, le QuietComfort 25 costruiscono un ambiente piacevole per la musica e anche per il parlato, se si preferisce ascoltare qualche podcast e sono in grado di dare una sensazione di ascolto simile a quella che si avrebbe in casa anche grazie al fatto che con l’abbattimento del rumore, non è necessario portare al massimo il volume, ma quando si ritiene di farlo, non abbiamo mai notato una significativa distorsione.

Il discorso per quanto riguarda la qualità della musica e del suono quando si esaurisce la batteria, è diverso. Viene spento, probabilmente, il circuito di ottimizzazione digitale e questo determina una caduta qualitativa. A tutte le frequenze la musica pare più piatta, meno vibrante, meno ariosa e definita, non inascoltabile, ma certamente molto meno piacevole. Ovviamente tutto questo è sempre meglio che non avere affatto la musica, come sarebbe accaduto con le QC15, ma non si può dire che in assenza di batteria le QC25 siano meglio di una qualunque cuffia intorno all’orecchio di fascia entry level.

Conclusioni
Le Bose QC25 sono un deciso passo avanti rispetto alle QC15 in tutti i settori, dallo stile ai materiali, dalla qualità del suono alle tecnologie. Sono esteticamente piacevoli, realizzate con cura, robuste e leggere. In più sono estremamente confortevoli da indossare, superando persino il modello precedente che rappresentava il top in assoluto tra le cuffie intorno alle orecchie. Dal punto di vista musicale non suonano come cuffie “normali” da 300 euro e hanno la classica tendenza dei dispositivi Bose a scolpire la musica, ma sono comunque in grado di dare significativa soddisfazione nell’ascolto, grazie all’elevata definizione del suono e alla spiccata capacità di rendere in maniera accurata le tonalità base e medio basse, senza annegare i medio e medio alti e la voce umana. In fatto di soppressione del rumore non sono chiaramente superiori alle QC15, ma visto che queste ultime erano ancora leader incontrastate in questo ambito, è difficile lamentarsi del mancato progresso; solo le QC20, che sono auricolari, le superano in capacità di attenuazione del suono. A tutto questo aggiungono la possibilità di funzionare anche senza batteria e un cavo compatibile con iPhone e iPad.

Per tutto questo se volete delle cuffie antirumore e avete 300 euro da spendere, ci sono pochi dubbi su quali acquistare: andate con fiducia verso le Bose QC25. Sarà impossibile restare delusi

Le QC25 sono in vendita nei due colori sia su Amazon (da 297 euro euro spedizione inclusa) che su Bose.it

Pro
– Il top in fatto di soppressione del rumore
– Funzionano in riproduzione anche senza batteria
– Eccezionalmente confortevoli
– Materiali di qualità
– Piuttosto compatte una volta ripiegate
– Resa musicale piacevole e soddisfacente

Contro
– Progressi ridotti in fatto di soppressione del rumore rispetto alle QC15
– Costo impegnativo
– Musicalmente mediocri quando manca la batteria

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