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Recensione Creative iRoar Go: l’altoparlante dalle mille facce musicali che “ruggisce”

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Con l’avvicinarsi della bella stagione, e l’uso di smartphone e tablet a bordo piscina o anche in spiaggia, è bene iniziare ad organizzarsi con un altoparlante resistente quanto meno agli spruzzi e a schizzi d’acqua. È questo, ma non solo, il profilo di iRoar Go di Creative, un altoparlante bluetooth di fascia superiore dai mille volti, con tante opzioni e sfaccettature musicali differenti. L’abbiamo messo alla prova per scoprire il suo profilo, come funziona e a chi s rivolge.

Come è fatta

All’apertura della confezione ci si rende subito conto di essere di fronte ad un altoparlante di fascia più alta. Questo perché la costruzione appare particolarmente solida, curata nei minimi dettagli, con ottime rifiniture e della cura nei dettagli. Ha dimensioni pari a 19,2 x 9,7 x 5,4 cm , e un peso di circa 812 grammi. Particolare la concezione dell’altoparlante, che è stato studiato per essere posizionato sia in verticale che in orizzontale.

La scelta tra l’una e l’altra posizione non è da poco, considerando che il suono cambia leggermente e che si può così adattarlo ulteriormente ai propri gusti, come se non bastassero già le numerose modalità di riproduzione di cui si dirà da qui a breve.

Sulla parte frontale spicca la pulsantiera di controllo, leggermente incava e con tasti realizzati in gomma. Da qui si accende l’altoparlante, si cambia il volume, si avvia la modalità abbinamento, si risponde alle chiamate e si cambia la sorgente di riproduzione.

A tal proposito, anticipiamo subito le possibilità della periferica: riproduzione bluetooth, AUX, ma anche tramite Micro SD. Le varie modalità di riproduzione sono chiaramente indicate da una serie di LED verdi posti sempre sulla parte frontale dell’altoparlante. Questa appena descritta, però, non è l’unica pulsantiera di controllo di cui è dotato iRoar Go. Sulla parte più alta, infatti, è disponibile una seconda sfilza di pulsanti, questa volta dedicati alla riproduzione musicale.

Quanto viene riprodotta musica in bluetooth sarà possibile fermare/avviare la riproduzione musicale, cambiare traccia e attivare diverse modalità di riproduzione, fino ad attivare quella “Roar” che aumenta le prestazioni in uscita, rendendo l’altoparlante musicalmente più… cattivo.

Da notare che tale pulsantiera risulta pienamente funzionante anche quando si riproduce musica da fonti in streaming, come ad esempio Spotify. Risulta davvero comodo poter gestire la riproduzione di musica non scaricata sul cellulare direttamente da questa pulsantiera di controllo.

Sempre sulla parte alta sono poi presenti due sportellini in gomma, che proteggono i vari ingressi da spruzzi d’acqua: la cassa è certificata IPX6. A dire il vero è la parte che, probabilmente, dal punto di vista estetico stona leggermente con il resto, ma si tratta di una copertura necessaria, per poter rendere l’altoparlante resistente agli schizzi.

Al di sotto di queste coperture in gomma, comunque, sono presenti gli ingressi per la ricarica, quello AUX, nonché una USB Full Size e una MicroUSB. Quest’ultima non servirà per ricaricare l’altoparlante, bensì per collegarla al Mac/PC, così da trasformare l’altoparlante in un audio host e il microfono come una scheda audio esterna Sound Blaster. Lo stesso sistema, inoltre, permette di collegare l’altoparlante ad una Playstation 4 di gioco, e sfruttarlo come altoparlante esterno durante l’attività videoludica. Infine, non certamente per importanza la già citata porta USB Full Size, che permette di ricaricare dispositivi mobili, come smartphone o tablet, grazie alla capiente batteria da 5200 mAh.

Un tocco di raffinatezza ed eleganza proviene anche dalle due placchette in alluminio spazzolato posizionate ai lati, che si muovono in avanti e indietro, sporgendo di parecchi millimetri quando viene riprodotto un brano ricco di bassi. L’estetica, insomma, rende giustizia alla periferica.

Come suona

Sotto al cofano, iRoar Go ospita cinque trasduttori, due driver da 1.5 pollici per le alte frequenze, un driver al neodimio da 2.5 pollici per le basse/medie frequenze, con driver passivi. Il suono proveniente da iRoar Go, manco a dirlo, è di qualità certamente superiore rispetto alla totalità di periferiche simili, ma di fascia di prezzo minore.

Sono talmente tante le opzioni musicali selezionabili, che parlare in astratto di come suona l’altoparlante risulta impresa difficile. Questo perché l’utente potrà personalizzare in mille modi la riproduzione musicale, rendendola più adatta ai propri gusti ed esaltando al massimo un genere musicale, piuttosto che l’altro.

Tre le modalità di riproduzione principali: standard, equalizer e Roar. La prima, probabilmente, è la modalità veloce, quando si vuole ascolta musica senza star lì a impostare alcunché. con la seconda, invece, è possibile giocare con la musica, cambiando drasticamente il tipo di suono che fuoriesce dalla cassa. E’ possibile scegliere tra una riproduzione più calda, neutra, energetica o Super Wide, oltre a poter intervenire manualmente su bassi e alti. Cambiare l’una o l’altra impostazione significa trasformare realmente un brano a seconda delle proprie preferenze.

E’ chiaro, però, che la qualità sonora offerta di base è elevata, e quale che sia l’opzione di riproduzione prescelta, si otterrà sempre un audio limpido, avvolgente, pulito, ricco di dettagli. La scelta tra le varie riproduzioni musicali, allora, serve solo ad esaltare quel bramo, piuttosto che l’altro, a seconda del genere di appartenenza.

Cambia davvero tanto la percezione del sonoro anche quando si decide di posizionare l’altoparlante in orizzontale, o in verticale. Si tratta, insomma di scelte che spettano all’utente, a seconda dei propri gusti, ma la qualità di base della periferica è certamente indiscutibile.

Particolarmente interessante è, ad esempio, l’opzione Super Wide, che da realmente l’impressione di un suono ampio, come se provenisse da più lontano, ma in grado di irradiare letteralmente l’intero ambiente. Questo effetto può essere ancor ampliato ponendo la cassa in orizzontale su un piano e posizionandola adiacente ad una parete: la sensazione che ci ha restituito questa modalità di riproduzione, in alcuni brani evocativi, come Runaway di AURORA, è stata davvero emozionante.

Non paga delle numerose modalità di riproduzione, l’altoparlante offre anche una modalità ROAR, che dà il nome stesso alla periferica. La modalità ROAR ora incorpora l’elaborazione TeraBass che compensa la perdita della percezione umana dei bassi e alti durante la riproduzione a basso volume, migliorando la pienezza e la chiarezza musicale, anche a volumi bassi o sussurrati.

Anche in questo caso si va a gusti: in molte occasioni, a parere di chi scrive, l’utilizzo della modalità ROAR ha migliorato esponenzialmente la qualità, imprimendo un’impronta più corposa e aggressiva alla riproduzione, rendendola ancor più calda e avvolgente. In altri casi, invece, è stato preferibile rimuovere questa impostazione, per ottenere un suono più cristallino, soprattutto in canzoni come Rocket Man, dove abbiamo preferito ascoltare la voce in primo piano di Elton John, senza appesantirla con effetti più pesanti.

Con iRoar Go c’è veramente da divertirsi, per cambiare completamente “volto” ad una canzone, ad un genere musicale: un altoparlante dai mille volti, insomma. Starà all’utente, di volta in volta, decidere quale far indossare, per modificare l’esperienza sonora.

Applicativi

Un po’ sottotono risulta invece l’applicativo Sound Blaster Connect. Da qui è possibile gestire con estrema facilità l’equalizzatore, ad esempio, ma abbiamo trovato qualche difficoltà ad utilizzare l’app quando è in uso Spotify.

Riproducendo musica da uno streaming audio l’app restituisce il messaggio che l’altoparlante è occupato da un’altra app e non sembra funzionare. Chiudendo l’app e riavviandola, invece si riesce ad utilizzarla anche quando è in uso Spotify. L’app non consente, inoltre, di creare playlist personalizzate: insomma, non è un hub da cui gestire interamente la propria riproduzione. In ogni caso è davvero utile per poter gestire la modalità di riproduzione equializer, e permette anche di attivare l’opzione ROAR tramite la semplice pressione di un tasto.

L’app per Mac ha, più o meno le stesse funzioni di quella mobile, ma offre un quadro Sound Experience dal quale cambiare al volo la modalità riproduzione, potendo scegliere tra vari “filtri” preimpostati, per adattarsi a diverse impronte musicali, orientate al Gaming, al Cinemania, e altre ancora. Anche in questo caso, dunque, si tratta di un altoparlante estremamente flessibile, per accontentare i vari gusti musicali.

Autonomia e connessione

L’altoparlante, oltre a poter essere abbinato tramite bluetooth, è dotato anche di NFC: sarà così sufficiente accostarlo a smartphone o dispositivi dotati di tale tecnologia, per avviare immediatamente l’accoppiamento. L’autonomia è ottima, grazie alla batteria da 5200 mAh, che va oltre le 10 ore, ma che può ovviamente ridursi nel caso in cui si decidesse di ricaricare contemporaneamente uno smartphone.

Possibile anche effettuare conversazioni in vivavoce, grazie alla presenza del tasto dedicato per rispondere, e al microfono incorporato.

Conclusioni

Creative iRoar Go è una cassa estremamente flessibile; non solo perché certificata IPX6, e quindi adatta anche a bordo piscina o in spiaggia, ma soprattutto per le numerose impostazioni audio, che adattano la musica all’orecchio dell’utente, con modalità di riproduzione differenti. Un altoparlante di qualità, ricco di funzioni, che ricarica perfino smartphone e tablet.

Costa 199,55 euro e si può acquistare su Amazon direttamente a questo indirizzo.

PRO

  • Ben costruito
  • Flessibile, con tante modalità di ascolto
  • Riproduce brani da MicroSD
  • Buona qualità audio
  • Ricarica smartphone e tablet…

CONTRO

  • …ma con uscita solo 1A
  • app iOS/Android non all’altezza
  • caricatore proprietario

 

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