Lo standard microUSB è largamente utilizzato dai produttori di smartphone, tablet ed accessori di vario genere che scelgono questa pratica porta per via delle dimensioni compatte in quanto garantisce, oltre che la ricarica, anche il trasferimento di file.
Non è invece scontato che un cavetto microUSB garantisca entrambe le funzioni: lo sa bene chi scrive che, dopo aver acquistato un Kindle ed esserselo subito portato in viaggio lasciando il cavo originale a casa, si è accorto che il più comodo cavo microUSB retrattile sempre pronto in valigia in realtà è abilitato solo al trasferimento di energia e non quello dei dati.
Così, per qualche giorno, ci siamo ritrovati con un dispositivo che potevamo soltanto ricaricare anziché potervi trasferire dentro documenti e file di cui avevamo la necessità di fruire direttamente dal dispositivo stesso. La stessa cosa vale anche per chi ha uno smartphone o un tablet con connettore microUSB che, senza il giusto cavo, può essere solo ricaricato, rimandando backup e sincronizzazione dei dati soltanto quando si collega il cavo fornito in dotazione oppure uno di quelli come il Syncwire che la nostra redazione ha avuto modo di provare nelle scorse settimane.
Com’è fatto
Questo cavo è esteticamente identico alla versione Lightning che abbiamo recensito qualche tempo fa eccezion fatta appunto per il connettore, di tipo microUSB.
I connettori sono molto robusti, con una protezione in alluminio anodizzato che conferisce resistenza e durabilità nel tempo. Anche la guaina, in gomma, è avvolta esternamente da una fitta rete in nylon che lo rende più resistente alle torsioni. E’ infatti più difficile fletterlo così come è impossibile ritrovarlo aggrovigliato quando lo si lascia in una borsa, in più dà anche l’impressione di resistere meglio a forti pressioni, come quella di un piede che sbadatamente lo calpesta.
Nella confezione di vendita ci sono due cavi, così ne abbiamo spellato uno per vedere com’era fatto dentro. La schermatura è molto buona in quanto i quattro cavi al suo interno sono ben separati e sufficientemente isolati, ciascuno con la propria guaina. L’azienda, sotto questo punto di vista, ha fatto un ottimo lavoro se lo paragoniamo al prezzo di vendita della coppia di cavi.
Come va
Le prestazioni nei cavi MicroUSB non sono sempre uguali, il che è poco noto. Questo aspetto è invece molto importante quando si tratta di usarli per ricaricare batterie. Nel corso della nostra ormai lunga esperienza nel settore, abbiamo verificato enormi differenze, anche nell’ordine del 30% tra la capacità di trasferire energia di un cavo rispetto ad un altro, il che significa massicci aumenti del tempo di ricarica.
Aiutandoci con un amperometro digitale abbiamo potuto constatare che il cavo Syncwire è ottimo sotto questo profilo: riesce a trasferire anche quasi 2A quando lo si usa per ricaricare un tablet, il che è non è molto comune. Fa anche meglio di altri cavi microUSB adibiti soltanto alla ricarica dei dispositivi, di quelli che vengono offerti in dotazione con l’acquisto di una batteria d’emergenza, come quelli che avevamo in casa e che abbiamo deciso di confrontare con il Syncwire.
Nella ricarica di una batteria d’emergenza in grado di assorbire 1.5 A, per mezzo dello stesso alimentatore (per le prove abbiamo usato quello da 2 A del nostro iPad Air), mentre gli altri portavano appena 0.90 A, il Syncwire trasferiva 1.11 A.
Conclusioni
Chi ha bisogno di un cavo microUSB che gli garantisca non solo la ricarica, ma anche la sincronizzazione dei dati, farebbe bene a valutare l’acquisto dei Syncwire. Non solo svolgono bene il lavoro, ma sono anche più resistenti alle torsioni e difficilmente riuscirete ad aggrovigliarli semplicemente lasciandoli liberi nella tasca di uno zaino.
Pro
- Resistenti
- Antigroviglio
- Trasferiscono energia e dati
- Prezzo
Contro
- Nessuno
Prezzo al pubblico
La confezione, che contiene ben due cavi microUSB da 1 metro, costa appena 7,99 euro.