Prima di parlare del Caldigit TS3 Plus serve una piccola premessa: quando è arrivata Thunderbolt 3 nei Mac circa quattro anni fa, qualcuno ha storto il naso, perché vedeva l’ennesimo standard di passaggio.
Invece il formato Thunderbolt 3 si è diffuso molto bene, ben più della versione precedente, con prezzi e caratteristiche assolutamente interessanti nel mondo professionale, a cui questo Caldigit TS3 Plus si rivolge, ma anche in quello prosumer, per il quale il prodotto può essere una bella scoperta.
Perché se avete un Mac mini o un iMac questo hub fa molto comodo, ma se avete un portatile diventa davvero importante.
Caldigit TS3 Plus, la recensione
Anima professionale
Caldigit TS3 Plus è un HUB professionale, senza fronzoli per la testa: tutto è portato alla funzionalità. A partire dall’alimentatore esterno, che sembra un mattone di plastica nero, sino ai connettori, tanti, perlopiù nella parte posteriore.
Fuori dalla scatola è sostanzialmente un parallelepipedo in alluminio grande quanto mezzo Mac mini (come volume), la cui superficie satinata accompagna i connettori.
Il metallo aiuta sicuramente la dissipazione, anche se nel periodo di test Caldigit TS3 Plus si è scaldato ma non eccessivamente (e comunque molto meno del Mac mini che invece sembra sempre una fornace).
Se messo frontalmente, un piccolo LED azzurro ne indica il funzionamento ed è l’unico vezzo disponibile, oltre ovviamente ai due LED interni presenti nella preso Ethernet RJ45.
Chi più ne ha, più ne metta
Da dietro partono (almeno) due cavi, uno che porta l’alimentazione (180W) e un secondo che va al Mac o al PC Windows sulla porta Thunderbolt 3.
In questo modo, apre a tutta una serie di opportunità: l’unico cavo Thunderbolt 3 infatti si apre a ben cinque connettori USB-A (USB-A 3.1 Gen 1 a 5Gb/s), un USB-C 3.1 Gen 1 (5Gb/s) frontale e un USB-C 3.1 Gen 2 (10Gb/s) posteriore, un lettore SD Card, una interfaccia audio ottica, una Gigabit Ethernet, due uscite analogiche audio frontali stereo (ingresso e uscita) e DisplayPort 1.2, con anche una Thunderbolt 3 di uscita per fare bridge con altri device o HUB.
Le prese sono suddivise tra la parte frontale e quella posteriore, anche quella posteriore è ben più ricca: qui infatti sostano il maggior numero di connettori e anche quelli più potenti, posti in modo poco lineare, anche se questo è un dettaglio che in ottica professionale conta davvero pochissimo.
L’aspetto migliore è senza dubbio la possibilità di avere un sacco di porte a disposizione, unitamente a quelle presenti nei computer nativamente.
Come si usa
Nel momento in cui scriviamo Caldigit TS3 Plus sta servendo un display LG 27UL850 4K, il disco esterno WD MyBook Duo, un mouse a filo Razeer Basilisk Ultimate, un disco esterno LaCie Rugged Thunderbolt con USB-C, una chiavetta USB, una stampante Samsung M4020, il sistema di diffusione audio Razer Nommo Pro, ovviamente, anche ricaricando e sincronizzando il nostro iPad Air.
Tutto questo retto dal Mac mini, sul quale stiamo scrivendo questo articolo: la domanda è, potrebbe tutto questo essere sorretto da HUB USB-C? Forse (ma più probabilmente no), in modo sicuramente più instabile (perché non alimentati) o comunque rinunciando a qualche cosa qualora la richiesta energetica fosse eccessiva.
Ma se andiamo in un MacBook Pro, dove i compromessi sono più evidenti, allora il Caldigit TS3 Plus perché il cavo Thunderbolt 3 che va al Mac non solo trasporta i dati di tutti i device, ma lo alimenta pure, nel mentre che lavoriamo (così l’alimentatore originale può restare in borsa, evitando di dimenticarlo a casa al prossimo viaggio, ne sappiamo qualche cosa).
Caldigit TS3 Plus è infatti in grado di caricare tutti i MacBook e MacBook Pro attualmente in linestino (e moltissimi modelli di PC) via Thunderbolt 3 o USB-C in modo corretto, con un lieve rallentamento dei tempi solo nel caso del MacBook Pro 16.
Senza contare che oltre alla quantità, un HUB Thunderbolt 3 offre prestazioni ineguagliabili da una connessione USB-C: un veloce scambio di mail con il produttore ci ha chiarito che Thunderbolt 3 è un brevetto Intel, per cui ogni device deve essere approvato, con standard molto alti. Thunderbolt 3 è poi in grado di supportare display 4K a 60 Hz mentre gli Hub USB-C sono limitati a 30 Hz (e sono impossibilitati ad andare sopra i 4K).
Oltre a questo la velocità di 40Gb/s invece dei 5Gb/s o 10Gb/s di USB-C, dati molto importanti se avete dischi esterni collegati, specie se questi offrono SSD. Inoltre, la connessione T3 può sfruttare eGPU. Sostanzialmente un altro pianeta e comunque l’unica via per chi opera in modo professionale con diversi device esterni.
Considerazioni
La domanda più importante è: serve davvero un HUB come il Caldigit TS3 Plus sopra la scrivania? La risposta è soggettiva, ma per chi opera in modo professionale è difficile dire di no, perché la comodità è tale che ci si abitua in un secondo (e si pensa di prenderne un’altro, perché le apparecchiature aumentano).
Se avete un portatile, poi, che usate anche in modalità Desktop (con display, mouse, tastiera e altri apparecchi) allora la risposta è innegabilmente si, a meno che non vi piaccia impazzire collegando e scollegando tutti i connettori ogni volta.
Riguardo al costo, rispetto a molti altri marchi della concorrenza, è sensibilmente inferiore, anche se a conti fatti dal punto di vista delle caratteristiche è perfettamente in linea: di Caldigit se ne parla poco, ma si dovrebbe parlarne di più.
Pro:
• Potente, funzionale, con molte porte
• Interessante rapporto prezzo/prestazioni
• Carica un MacBook Pro durante l’utilizzo
Contro:
• Estetica posteriore da rivedere
• L’alimentatore esterno è davvero importante
Prezzo:
• 269,95 Euro
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