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Recensione Breett 3D , il visore VR ben fatto ed economico, ma il sistema è acerbo

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VR Breett 3D è uno dei tanti visori, per godere della realtà virtuale, che ha il vantaggio di costare poco e di essere ben costruito. L’abbiamo messo alla prova per capire che cosa si può ottenere 28,99 euro su Amazon: ecco cosa ci è piaciuto di questi occhiali, e in cosa il sistema VR  dovrebbe migliorare.

Gli occhiali Breett 3D sono ben realizzati. Non c’è nulla da obiettare in questo: le plastiche sono ben assemblate, non sono presenti scricchiolii di sorta, il sistema di aggancio dello smartphone è sicuro, e si indossano anche comodamente. Il visore presenta una imbottitura in gomma piuttosto generosa, che ben si adatta al volto e che non infastidisce. Di certo, questo materiale nei mesi estivi non risulterà troppo traspirante, ma considerando che l’utilizzo che si consiglia non è di tipo prolungato, può anche andar bene. Non ci sono pulsanti azione, ma solo un unica rotella centrale che permette di posizionare le lenti al meglio e di metterle a fuoco. L’assenza di ogni altro tasto è, invece, il principale problema di questo visore.

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Infatti, non è possibile interagire in alcun modo con le applicazioni 3D che si utilizzano. Sarà sufficiente scaricare Google Cardboard dai rispettivi store digitali per accorgersi subito della pecca. Ed infatti, quando si inquadra il mondo virtuale riprodotto a schermo, sullo smartphone, non è in alcun modo possibile accedere alle diverse sezioni. Sarà meglio, allora, dotarsi di un comune telecomando bluetooth, in vendita a pochi euro su Amazon, così da assicurarsi, quanto meno, un minimo di interazione con le varie app, per evitare di dover montare e smontare continuamente lo smartphone dal suo alloggiamento.

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In ogni caso, anche qualora fosse presente un tasto per interagire, o anche munendosi di telecomando esterno bluetooth, non esiste al momento un vero e proprio hub completo per godere di contenuti in realtà virtuali senza dover aprire e chiudere differenti app. E’ l’intero ecosistema VR che attualmente risulta scarno e povero e l’esperienza VR viene continuamente interrotta dal dover passare da un applicativo all’altro per beneficiare dei contenuti che più interessano, con l’ovvia conseguenza di dover continuamente rimuovere il cellulare dall’alloggiamento e posizionarlo di nuovo dopo aver avviato l’app di turno.

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A proposito di alloggiamento, gli occhiali Breett 3D in prova accolgono smartphone da 4,7 a 5,5 pollici, con un sistema di aggancio molto sicuro e stabile. Aprendo il vano frontale è necessario posizionare il telefono nell’apposita sede e chiudere il gancio in plastica interno. Lo smartphone non si muove minimamente e una gomma soffice evita di graffiare o rovinate il posteriore del terminale. Se da un lato ci sentiamo di classificare questo sistema come un “pro” del prodotto, dall’altro, dovendo rimuovere spesso e costantemente lo smartphone per avviare nuovi contenuti, diventa un “contro”. Insomma, il problema di fondo non è della periferica in sé, ma dell’attuale ecosistema VR, acerbo e con contenuti fruibili in modo frammentato.

Una fascia elasticizzata e regolabile permette di tenere ben saldo il visore su qualsiasi utente, potendo allargare e restringere il laccio a proprio piacimento. Ancora una volta, dunque, la qualità della periferica in se è sicuramente buona e consona al prezzo di vendita. Le lenti sono già installate ovviamente, risultano ben salde e possono essere regolare a proprio piacimento. Anche da questo punto di vista, certamente, si tratta di un visore più saldo e meglio costruito rispetto ai cartonati da pochi spiccioli.

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Di certo, indossando gli occhiali e avviando un giro virtuale nelle montagne russe non si verrà accolti da attacchi di panico: la sensazione non è certamente quella di velocità e adrenalina. La bontà del visore è naturalmente collegato alla qualità delle applicazioni: tanto meglio sono sviluppate, tanto migliore sarà l’esperienza virtuale. Esistono filmati su Youtube a 360 gradi, non di eccellente qualità, ma che riescono a sorprendere per qualche minuto l’utente, rendendolo ad esempio partecipe di un concerto o, mettendolo a bordo di una monoposto durante una gara automobilistica. Interessante sarebbe anche Google Sreet View, ma risulta impossibile da utilizzare per via di pulsanti sul visore che permettano di ruotare la visuale.

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Conclusioni

Gli occhiali VR Breett 3D sono di buona fattura, nonostante risultino particolarmente economici. Consigliati a chi vuole provare un primo contatto con la realtà virtuale, senza però aspettarsi di rimanere particolarmente impressionati dalla qualità di ciò che si vede sul proprio smartphone. Quel che manca, ancora, sono hub completi di qualità (ci sono, ma offrono contenuti non all’altezza e non gestibili senza tirar fuori il cellulare dall’alloggiamento) per beneficiare dell’esperienza virtuale senza dover necessariamente chiudere e aprire diverse app; anche i contenuti virtuali attualmente offerti, inoltre, non sembrano di qualità eccellente, ma la colpa non è del produttore del dispositivo.

Gli  occhiali VR Breett 3D costano 28,99 euro su Amazon e si acquistano da qui.

PRO

  • Ben costruito
  • Economico

CONTRO

  • App non sempre di qualità
  • Nessun pulsante azione incorporato

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