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Recensione Big Jambox, cassa Bluetooth tra stile, potenza e qualità  del suono

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Jawbone, dopo essersi conquistata uno spazio importante nel settore degli auricolari, è entrata nel mondo degli amplificatori arrivando subito al top del segmento con la sua Jambox, uno speaker portatile Bluetooth molto elogiato per il design e le prestazioni. Allo Jambox originale  ha fatto seguito dopo poco tempo la Big Jambox, identica al predecessore ma significativamente più grande e potente. Questo prodotto sta avendo un grande successo per stile e funzionalità anche nel mondo Apple e benché non sia stata specificatamente studiata per dispositivi della Mela, è al momento uno degli accessori di riferimento per un pubblico che è attento a stile e qualità come quello che acquista iPhone e iPad. In questa recensione cercheremo quindi di capire come funziona, quali sono le sue peculiarità e se il prezzo (da 246 euro su Amazon.it) ha un riscontro nel prodotto stesso.

big jamboxIL DESIGN, I MATERIALI
La Big Jambox risulta del tutto famigliare a chi conosce la Jambox di cui è sostanzialmente una copia in scala (più o meno) 1:2 e con un peso di quasi quattro volte (1,2 kg contro 0,35 kg). Il grande pregio dal punto estetico della Jambox e della Big Jambox è quello di essere un prodotto, assolutamente lineare, quasi asettico, ma con una forte identità. Il merito è della genialità di Yves Béhar, che ha disegnato l’accessorio Jawbone trasformando un parallelepipedo in una piccola opera d’arte, lavorando sui dettagli: curvatura degli angoli, materiali, proporzioni, colori e tasti.

Una trama romboidale della griglia in metallo quasi invisibile, elimina la monotonia della superficie, fornendo una sensazione di materiale organico, come un tessuto o un pannello in legno scolpito; i tasti di controllo, sovradimensionati ma studiati nella forma e nella sequenza, diventano l’unica decorazione.

Il risultato è un elemento d’arredo, che pare fatto apposta per una casa moderna ma che è in grado di stare un po’ ovunque e che prima che un gadget sembra una scultura che ha un suo ritmo stilistico e una sua identità.  La sensazione è dovuta anche ai materiali scelti che rispondono ad un criterio di qualità: la griglia che avvolge quasi per intero la cassa è in metallo finemente traforato, sui lati corti troviamo una copertura in gomma morbida. Nessuna vite, nessuna linguetta ad incastro.

La Jambox si avvicina, insomma, per ispirazione e linguaggio visivo ai prodotti Apple. Nella scatola troviamo tutto l’indispensabile incluso un non frequente cavo per collegare la Jambox ad un dispositivo privo di collegamento Bluetooth. Da notare che tutta la cavetteria e gli accessori sono in tinta con la Jambox stessa che può essere bianca, rossa e nera.

TRASPORTO E CONTROLLI
La Big Jambox è piuttosto maneggevole, ma sollevandola manifesta un peso non irrilevante; i suoi 1,2 kg si sentono tutti; anche se è sufficientemente piccola da essere tenuta con una sola mano e per essere portata in giro in uno zaino, è un po’ difficile da immaginare come un vero prodotto portatile. Piuttosto è una sorta di “trasportabile” che grazie alla batteria, può essere spostato da una stanza all’altra oppure può essere messa in giardino, su un balcone o una veranda, lontano da una presa di corrente.

Sulla parte superiore troviamo la serie di tasti con i quali possiamo controllare le tracce del dispositivo, il volume e gestirne l’uso come amplificatore per comunicazione telefonica o per il Voice Over IP. Sul fondo è collocata una inusualmente fitta serie di piedini che, spiega Jawbone, servono a rendere la cassa più stabile e ad assorbire meglio le vibrazioni. Su lato destro sono disposti gli altri controlli. Tre ingressi per alimentazione (ricarica della batteria), USB (per la connessione con il computer per l’installazione di applicazioni e caricamento del firmware) e audio in (per dispositivi che non hanno il Bluetooth), un tasto per l’abbinamento, un tasto di accensione e spegnimento (con LED iridescente blu-viola-bianco).

big jamboxLA TECNOLOGIA
La Big Jambox contiene due altoparlanti stereo abbinati a due subwoofers passivi (uno frontale e uno posteriore). La batteria interna ha una capacità di 2600 mAh. Da notare che per caricare la batteria è possibile usare la porta USB, ma è necessario ricorrere all’alimentatore incluso nella confezione se si vuole avere una buona velocità; con la presa a muro la carica viene ripristinata in circa due ore e mezza, con la porta USB, a seconda della potenza della porta stessa, può occorrere fino ad una intera giornata. Non c’è un indicatore di carica direttamente sul dispositivo, ma tenendo premuto il tasto rotondo, contraddistinto da una “J”, una voce sintetica (in inglese) ci dirà approssimativamente la carica restante.

Come accennato l’accessorio Jawbone è un sistema wireless compatibile con Bluetooth 4.0. L’abbinamento tra la Big Jambox e il dispositivo (noi l’abbiamo usato con due Mac, iPhone 4 e iPhone 5, iPod touch, iPad e iPad mini) è semplicissimo grazie al tasto di pairing; basta mettere il dispositivo in modalità di ricerca e poi premere il tasto sulla Big Jambox e l’abbinamento avviene quasi istantaneamente. Un codice sonoro (con tonalità diverse) segnala abbinamento, accensione, sconnessione; accompagna alcune azioni una voce sintetica che ci notifica lo stato della Big Jambox. L’accessorio resta in stand-by in attesa di due differenti dispositivi che possono essere tenuti collegati contemporaneamente, alternando (per quanto possa essere utile) il suono da uno o dall’altro…. [continua]

L’altoparlante funziona anche come sistema per teleconferenza grazie ad un microfono di “tipo 1” (collocato appena accanto al tasto tondo cui facevamo cenno sopra, ma assolutamente invisibile), questo significa che il suono viene raccolto a 360 gradi e non solo frontalmente come per altri prodotti di questa classe.

Vista l’esperienza di Jawbone, la Big Jambox opera in abbinamento ad iPhone o qualunque sistema di comunicazione compatibile con Bluetooth trasformandosi anche un sistema di audioconferenza in vivavoce. Da notare, però a proposito di iPhone, che la Big Jambox non ha un dock e non carica, dunque, l’iPhone o l’iPod touch. Non è neppure in grado di riprodurre audio collegandosi alla porta dock e questo da un certo punto di vista è un limite, ma da qualche altro punto di vista, come la compatibilità universale può essere per molti aspetti un vantaggio.

COME SUONA
Di fronte ad un dispositivo che costa, di listino, poco meno di 300 euro, la cosa che conta è però come suona. Ma la prima cosa che noteremo quando accenderemo la Big Jambox è “quanto” suona. La potenza è davvero molto elevata con una pressione sonora di 105 db, ben 20 in più della Jambox originale, che, visto che parliamo di una scala logaritmica e non lineare, sono davvero tantissimi. Infatti se proveremo a mettere il volume al massimo, ben difficilmente riusciremo a restare a poca distanza dall’altoparlante. Per capire quanto la cassa è potente basta mettere una mano in prossimità della grigli; si percepirà chiaramente lo spostamento d’aria prodotto dal movimento degli altoparlanti.

Dal punto di vista delle prestazioni pure, la Big Jawbox è molto simile alle già testate Bose SoundLink Air o SoundDock Serie II o Serie III ed è in grado di riempire tranquillamente una stanza o farsi sentire con forza anche all’aperto.  Ma tra i dispositivi Bose e quello di Jawbone passano notevoli differenze quando si passa alla qualità del suono. Se Bose, come abbiamo detto più volte, offre una vera e propria interpretazione della musica, tarando i brani su alcune specifiche tonalità, la Jambox non elabora e cerca di essere più neutra fornendo un suono maggiormente analitico.

I bassi, intendiamoci, ci sono e sono abbastanza pronunciati e chiaramente udibili, ma la Jambox non è costruita intorno ad essi e per questo, complessivamente non viene fornita la sensazione obbligata (e per qualcuno sgradevole) di un ambiente caldo e avvolgente, con enfasi sulle percussioni. Niente, insomma, suono che parla allo stomaco, tipico degli altoparlanti Bose; nel caso dell’amplificatore di Jawbone abbiamo alti e medi definiti e distinti e un suono sostanzialmente più bilanciato. Questo per la maggior parte di chi ama comporre mentalmente le sensazioni che derivano dalla musica, è un fatto positivo, anche se manca l’effetto “wow” di cui abbiamo parlato più volte testando i Bose. Il minimalismo (si fa per dire visto che parliamo sempre di una cassa da 105 decibel) della Big Jambox in qualche caso, specialmente con musica non troppo dettagliata, finisce per dare la sensazione di un suono più inscatolato di quello che arriva dalle Bose, meno spaziale.

Una modalità denominata Live Audio (che si attiva tenendo premuto i tasti più e meno insieme e che è derivata dalla tecnologia BACCH 3D studiata nei laboratori a acustici dell’università di Princeton) dovrebbe migliorare l’ampiezza del suono e in effetti le promesse vengono mantenute dando la sensazione di un suono in 3D, specialmente se si sta davanti alla Jambox.

È bene precisare che questa modalità non ci è parsa però efficiente con tutte le tracce; per alcune l’effetto è notevole, con una precisa collocazione spaziale degli strumenti, per altre invece ci è parso che il miglior ascolto, meno compresso e più definito, si abbia disattivandola. Buone le prestazioni a volume ridotto, grazie ad uno speciale circuito di compensazione che aumenta la potenza dei bassi se il volume è ridotto; spingendo al livello più alto il volume, invece, si percepisce una leggerissima distorsione, non comunque fastidiosa. La separazione, infine, è discreta soprattutto in considerazione delle ridotte dimensioni dell’accessorio.

APPS, BATTERIA e FUNZIONE VIVAVOCE TELEFONO
La Big Jambox offre alcune speciali funzioni quando viene connessa via USB ad un Mac o un PC. Attraverso un’applicazione che fa da ponte con il sito di Jawbone, può essere aggiornata nel firmware, possono essere modificate anche alcune funzioni e rimossi i dispositivi abbinati. Sono a disposizione anche una serie di differenti voci sintetiche, alcune femminili alcune maschili e alcune semplicemente divertenti (come un simulatore di sintesi vocale tipico dei giochi anni ’80); ci sono anche voci in lingua straniera (ma non l’italiano) e alcune applicazioni speciali per composizione vocale dei numeri, ma nessuna ci è parsa, a dire il vero, indispensabile. In ogni caso l’idea di poter aggiornare il software e di attivare facilmente così nuove funzionalità ci è parsa buona; ad esempio la funzione Live Audio è stata aggiunta con un aggiornamento firmware.

La durata della batteria è eccellente; abbiamo caricato la Jambox e l’abbiamo tenuta in funzione  a volume moderato per una decina di ore e l’indicatore su iPhone ci diceva che era a poco meno della metà dell’autonomia. Probabilmente messo al massimo l’altoparlante, la durata sarà inferiore, ma è difficile che scenda sotto l’eccellenza. Abbiamo infine provato brevemente la funzione come vivavoce telefonico; il nostro interlocutore ci ha detto che la nostra voce giungeva piuttosto chiara anche se il volume era non troppo elevato. Da parte nostra abbiamo invece notato una ottima nitidezza dell’audio della chiamata. Abbiamo provato anche la funzione conferenza, con Skype sedendo intorno ad un tavolo e chiamando più persone a parlare. Chi stava dall’altra parte ci ha confermato che la volume e chiarezza della voce erano buone da parte di tutti gli interlocutori, seppure con un volume sempre non troppo alto.

big jamboxCONCLUSIONI
La Big Jambox è un prodotto eccellente sotto diversi profili. Quello stilistico, anzitutto. Yves Béhar ha fatto un grande lavoro riuscendo a ricavare da una semplice forma geometrica un prodotto d’arredo; senza insistere su elementi inclinati, curve, intrecci ed elementi che distraggono l’occhio ha creato qualche cosa che affascina per la sua purezza e semplicità, potrebbe non piacere a tutti è difficile non restare colpiti da esso.

Ma l’accessorio di Jawbone è notevole, potenza a parte che è davvero molto elevata in rapporto alle dimensioni, anche dal punto di vista del suono perché riesce a mantenere in equilibrio le tonalità tirando fuori il colore che gli artisti hanno cercato di assegnare ai loro brani senza metterci troppo del suo. Non parliamo di un prodotto per audiofili, visto che qualche sottolineatura sui bassi c’è, ma il tutto senza esagerare e soprattutto senza affogare gli alti e in questo senso è adatto ad vasto pubblico, incluso quello che vuole usare la Jambox per musica ambiente o quello che ama ascoltare anche qualche brano di classica. Completa questo profilo un sistema di abbinamento facile, una batteria da record e un’eccellente scelta dei materiali. Unici limiti sono la mancanza di un dock per la ricarica di iPhone e un peso troppo elevato per farne un prodotto realmente portatile. Ma questo non impedisce alla Jambox di essere un accessorio eccellente per un uso casalingo da parte di chi cerca un accessorio che possa funzionare anche come elemento di arredo, utile per essere abbinato ad un dispositivo che abbia compatibilità con Bluetooth, sia per ascolto di musica che per accompagnare un laptop o desktop.

PRO
– Design minimalista ed originale
– Qualità costruttiva
– Suono generalmente bilanciato e potente
– Facile da abbinare via Bluetooth

CONTRO
– Non un prodotto realmente portatile
– Non ha un dock per dispositivi Apple

In vendita su Amazon (prezzo più basso, 246 euro), Apple Store, Jawbone e presso alcuni rivenditori selezionati

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