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Recensione bgrip, la cintura per reflex che scarica il peso sulla vita

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Chi ha una reflex sa bene quanto può essere scomoda e pesante la fotocamera se portata al collo con la classica tracolla. Di soluzioni alternative ce ne sono diverse, tra cui la tracolla a spalla di cui vi abbiamo già parlato negli scorsi mesi in questa approfondita recensione. Della stessa azienda totalmente italiana abbiamo avuto modo di provare a lungo il bgrip, una soluzione alternativa a qualsiasi tracolla, in quanto permette di agganciare la reflex in un modo del tutto nuovo alla cintura o allo spallaccio dello zaino, scaricando tutto il peso della DSLR in maniera uniforme e garantendo ore ed ore di trasporto senza mai infastidire l’utente in lunghe camminate in città o durante del sano trekking all’aria aperta.

Specialmente in quest’ultimo caso, spesso si rinuncia a portare con sé la reflex in quanto la tracolla classica risulta fastidiosa: rende difficoltosi i movimenti, urta continuamente contro il petto e si muove pericolosamente durante piccoli salti o scalate. Allo stesso modo, lasciarla nello zaino comporta: fermarsi, togliere lo zaino, estrarre la reflex, fare le foto, rimetterla nello zaino, rimettere lo zaino in spalla e ripartire. Questo alla lunga stanca, inoltre molte volte può far perdere l’attimo.

Recensione bgrip

b-grip com’è fatto

Questo interessante sistema arriva a casa all’interno della scatola da esposizione in cartone. All’interno troviamo la cintura, il supporto BH per agganciare la reflex ed una piastra da fissare sotto al corpo, entrambi in tecnopolimero. Spendiamo due parole su questo particolare materiale in quanto, sebbene apparentemente possa sembrare semplice plastica, in realtà si tratta per l’appunto di tecnolopolimero di tecnologia Bayer (Lanxess) caricato in fibra e microsfere di vetro: al di là dell’ingannevole apparenza, questo materiale è estremamente raffinato e produce un doppio effetto di estrema resistenza e leggerezza.

Il BH (belt holster) è dotato di due asole utili per introdurre la cintura all’interno che poi viene fermata alla vita attraverso un semplice ma efficace sistema a clip, che la blocca alla misura desiderata senza che possa allentarsi anche quando viene alloggiata una reflex con teleobiettivo annesso fino ad un massimo di 8 Kg totali garantiti. La cintura è di ottima fattura, solida, spessa e ben resistente ad urti e strattoni: l’abbiamo usata per diverse settimane senza il minimo segno di usura durante intere giornate all’aria aperta ed in città.

La piastra si fissa alla fotocamera come una qualsiasi piastra per treppiedi. Grazie ad un materassino in morbida gomma antiscivolo ed un ingegnoso tampone in gomma che si incastra nella vite, una volta fissata la piastra alla fotocamera eviteranno che quest’ultima ruoti o si allenti. Ingegnoso il braccetto rotante integrato al di sotto della piastra che la trasforma in un piccolo treppiede per appoggiare la fotocamera su superfici piane con stabilità: ancor più utile se stiamo usando obiettivi pesanti in quanto mantiene il tutto stabile evitando che fotocamera ed obiettivo entrino in contatto con la superficie dove appoggiano.

bgrip come funziona e test sul campo

Una volta fissata la piastra sotto alla fotocamera, è sufficiente indossare la cintura con il BH inserito e collegare la fotocamera ad esso sollevando l’apposita leva: quest’ultima, una volta rilasciata, bloccherà la fotocamera evitando che si sganci accidentalmente. A fornire maggiore sicurezza un’ulteriore levetta di blocco (sulle foto in rosso) che evita l’apertura accidentale della leva principale: molto utile se si utilizza tutto il sistema durante una corsa o una semplice arrampicata dove, per un movimento sbagliato, si potrebbe toccare accidentalmente la leva.

Il bgrip è un sistema di trasporto per fotocamere davvero efficace in quanto permette di avere sempre le mani libere evitando il dondolio tipico delle macchine al collo: la tecnologia WDS (weight discharge system) integrata, come anticipato, distribuisce il peso su una superficie più ampia, facendo percepire in sostanza circa la metà del peso totale. Ciò significa che una reflex con teleobiettivo anche da un paio di Kg non risulterà mai pesante, sensazione che al collo si percepisce invece dopo pochi minuti di utilizzo.

Ciò che più ci ha colpito di tutto il sistema è la capacità di accompagnare i movimenti della gamba senza però renderne difficoltosi i movimenti. Come si evince dalle immagini stesse, il bgrip infatti si fissa alla cintura e poggia sulla coscia: questo all’apparenza potrebbe sembrare scomodo e poco stabile, in realtà basta indossarlo per capire fin da subito che ci si sta sbagliando. Anche con obiettivi pesanti, la reflex non dondola neanche in corsa o ruotando il bacino: il bgrip accompagna sempre il movimento della gamba con naturalezza.

Questo sistema è forse il migliore specialmente per chi è abituato a cambiare spesso ottiche: con la reflex in cintura infatti sarà molto facile sganciare un obiettivo e montarne un altro, mantenendo la fotocamera in posizione verticale e riducendo così il rischio di contaminazione da polveri.

Accessori opzionali

Il bgrip è già perfetto così, ma se si vuole avere qualche comfort in più, l’azienda ha prodotto altri tre interessanti accessori che facilitano l’utilizzo della fotocamera, anche con un treppiede. Partendo proprio da quest’ultimo è disponibile il TA, tripod adaptor, un adattatore che si fissa a qualsiasi piastra o treppiede e permette di agganciare la fotocamera utilizzando la piastra fornita in dotazione con il bgrip. In sostanza si tratta della stessa piastra che troviamo sulla tracolla, ma riadattata per treppiede con un foro a vite universale. Seppur sottovalutato, a nostro avviso è un ottimo compagno del bgrip se si utilizza spesso un treppiede in quanto permette di sganciare la fotocamera dalla cintura ed agganciarla al treppiede in pochissimi secondi.

Il secondo accessorio è l’HS, hand strap, una fascia che si fissa alla reflex e ne migliora l’impugnatura a mano libera. Totalmente in gomma, un lembo si fissa al gancio destro della reflex, quello dove solitamente viene agganciata la tracolla classica, mentre l’altro si incastra tra la base della reflex e la piastra. Per quanto ci riguarda è un valido compagno del bgrip in quanto rende più salda l’impugnatura della reflex e la assicura alla nostra mano quando la sganciamo o la riagganciamo alla cintura.

Il terzo accessorio di fatto amplia l’utilizzo del bgrip stesso: si chiama TK travel kit e permette di fissare il BH allo spallaccio dello zaino piuttosto che alla cintura. Si tratta di una soluzione alternativa che potrebbero preferire gli escursionisti che desiderano avere sempre a portata di mano la reflex in quanto avranno la vita libera per fissare altre cinture con attrezzi da viaggio più utili, sfruttando lo spazio libero su una spalla per fissare la fotocamera. Valutate l’acquisto di questo accessorio soltanto nel caso in cui abbiate uno zaino degno di essere chiamato con tale nome: nel nostro caso avevamo a disposizione un semplice zaino per reflex che però non è dotato della clip per unire al petto i due spallacci. Senza questa, con reflex ed obiettivo pesanti è molto facile che lo spallaccio dello zaino dondoli da un lato all’altro. Nel nostro caso specifico già con un Canon EF 24-105 si verificava il dondolio, mentre con un semplice EF 24 mm IS (molto più leggero), il TK risulta essere una valida alternativa anche con zaini semplici. Segnaliamo infine che nell’acquisto del TK è compresa anche una sacca impermeabile per poter trasportare la reflex in spalla senza problemi anche sotto la pioggia.

Conclusioni

Per alcuni la fotografia è un lavoro, per altri una passione: in entrambi i casi, se usata per diverse ore consecutive, la tracolla risulta scomoda per tutti i motivi già analizzati e con il tempo diventa uno dei fattori che, nel caso della passione, ci fanno scegliere di fare meno foto o peggio ancora lasciare la fotocamera sulla scrivania di casa. Il bgrip si è dimostrato una soluzione che potrebbe far tornare la voglia di fare le foto in quanto elimina tutti i difetti della classica tracolla spostando il peso sulla cintura, migliora notevolmente il confort ed al contempo mantiene la fotocamera sempre al sicuro.

Probabilmente l’unica accortezza da segnalare è quella di tenere a mente che in questo modo la reflex sporgerà in vita su un lato: in strada, dentro un autobus, in mezzo ad un gruppo di persone o in qualsiasi altra situazione dove potrebbero esserci ostacoli vicini è bene fare attenzione a come ci si muove in quanto, almeno agli inizi, può non essere così immediato prendere confidenza con il sistema ed urtare la fotocamera con molta facilità.

Pro

  • comoda, non fa sentire il peso della reflex in quanto lo scarica tutto sulla vita facendone percepire solo la metà
  • intelligente, non dondola ed accompagna il movimento della gamba in ogni situazione
  • versatile, si può usare con la cintura o agganciare allo zaino con gli accessori inclusi nella confezione
  • pratica, elimina tutti i difetti della tracolla classica rendendo l’utilizzo della fotocamera molto più agile
  • sicura, grazie all’ulteriore clip può essere bloccata la leva di sgancio e fare escursioni senza pensieri
  • rapida, il sistema di aggancio rapido della piastra permette di sganciare la reflex in un attimo

Contro

  • bisogna prendere le misure, in quanto sporge su un lato e potrebbe essere facile urtare contro qualsiasi ostacolo

Prezzo al pubblico: Quanto lo paghereste? Prima di rispondere lasciateci dire che l’azienda, probabilmente proprio per aver scelto il tecnopolimero di tecnologia Bayer piuttosto che materiali almeno all’apparenza più resistenti, è riuscita ad offrire il bgrip ad un prezzo davvero molto interessante. Su Amazon infatti attualmente è possibile acquistarlo a 44,98 euro spedizione compresa. Il TK per l’aggancio in spalla è attualmente in offerta a 24,67 euro spedizione inclusa, mentre per quanto riguarda la piastra TA tripod adaptor, oltre ai negozi fisici è possibile acquistarla anche su Amazon a 24,74 euro. Infine l’impugnatura HS è disponibile sullo stesso a 27,26 euro.

Recensione bgrip

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