In passato Macitynet è stato tra i primi siti (se non il primo) a pubblicare un recensione approfondita del Beike Q-666c, un eccellente cavalletto da viaggio in carbonio e magnesio che, dopo la nostra prova, è finito e resta costantemente nelle prime posizioni di vendita su Amazon con un altissimo livello di apprezzamento tra chi l’ha comprato. Di questo cavalletto recentemente è stato rilasciato il Q-666 una versione apparetemente identica, ma in alluminio e magnesio invece che carbonio e magnesio, una scelta che ha ridotto in maniera molto significativa il prezzo rispetto alla versione precedente portandola ad appena 68,99 euro, un costo incredibilmente basso anche per un semplice cavalletto in alluminio, figurarsi per un prodotto che offre o dovrebbe offrire tutte le caratteristiche del Q-666c: dimensioni compatte, testa a sfera, possibilità di trasformarlo in monopiede, altezza di 1,55 centimetri. Abbiamo deciso di metterne alla prova uno, per vedere che cosa c’è di differente dal Q-666c e se e dove paga dazio rispetto al fratello maggiore per avere un costo quasi dimezzato.
Precisiamo subito che non faremo qui la recensione “completa” del cavalletto perchè non avrebbe alcun senso. Il Q-666, una volta messo a confronto con il Q-666c risulta strutturalmente un vero e proprio gemello del modello in carbonio e magnesio. Vi invitiamo a leggere la nostra recensione di un anno fa, circa, per vedere che cosa è possibile fare con questo accessorio e valutarne i dettagli. Qui, invece, ci soffermeremo sugli aspetti essenziali che lo differenziano dal Q-666c.
Il primo ovviamente sono i materiali. Il Q-666c ha le gambe in fibra di carbonio, il Q-666 ha le gambe in alluminio. Questo dovrebbe rendere, sulla carta, il Q-666 più pesante e leggermente meno stabile perchè l’alluminio pesa di più ed è meno rigido del carbonio. In realtà, parlando del peso, la differenza è veramente minima, meno del 10%. Il modello in carbonio pesa 1,37 KG, il modello in alluminio 1,47 KG. Difficile dire quanto, invece, sia la perdita dal punto di vista della rigidità e stabilità. Ma a prima vista non c’è nulla di misurabile in condizioni normali e con un’apprecchiatura di peso medio. È possibile che con vento e una camera con lente molto pesante la situazione possa cambiare. In ogni caso come ogni cavalletto che si rispetti il Q-666 ha un gancio per appendere un peso per la stabilizzazione.
Un secondo dettaglio, che forse fa la differenza rispetto al modello in carbonio, più dell’uso dell’alluminio, sono le viti di serraggio. Nel Q-666c sono in gomma e metallo, molto solide e ben rifinite; nel modello Q-666 sono in plastica. Non sappiamo se questa scelta sia stata attuata per ridurre il peso, ma è chiaro che per quanto la plastica sia di buona qualità e capace di garantire un valido serraggio, è una soluzione meno pregiata e funzionale della gomma con finitura in metallo.
Tutto il resto del Q-666 è di fatto identico al Q-666c. Le gambe sono a 4 stadi, l’asta centrale è a due stadi, l’altezza massima è di 152 centimetri (due in meno del Q-666c), quella minima di di 42 centimetri (nel Q-666c è di 40 centimetri), la lunghezza da chiuso è di 37 centimetri con un diametro di 13 centimetri. Diametro e apertura delle gambe (con blocco su due posizioni), altezza del monopiede (che otterremo smontando una delle gambe), sistema di serraggio a vite per gli stadi delle gambe, sono del tutto corrispondenti al modello precedente. Anche la possibilità di smontare la colonna centrale e rimontarla a testa in giù per foto macro sono state trasportate dal modello Q-666c al modello Q-666. Nella confezione continuiamo a trovare un supporto da cintura utile per il trasporto e per infilare, a mo’ di portabandiera, il monopiede.
Nell’uso, come accennato poco sopra, non abbiamo notato alcuna differenza di sorta. Non abbiamo potuto sperimentarlo in tutte le condizioni, ma siamo pressochè certi che nell’uso “normale”, per scattare foto a posa lunga e HDR, per avere la massima stabilità anche con una lente generosa, per scatti macro, per foto di ambito artistico, il tutto nel campo hobbystico e prosumer, questo cavalletto offre le stesse identiche caratteristiche e gli stessi pregi del modello in magnesio e carbonio ad un prezzo sostanzialmente ridotto e nello stesso tempo enormemente più basso di quello di prodotti paragonabili per funzioni, materiali e target.
Probabilmente un professionista potrebbe non trovare questo cavalletto l’ideale per scatti dove la precisione e la stabilità devono essere assolute in qualunque condizione su qualunque terreno, ma anche un professionista a caccia di un accessorio da affiancare ad un cavalletto da viaggio di alta qualità (che per altro potrebbe anche essere il Q-666c oppure il Q-476, quest’ultimo poco più grande ma con gambe a solo tre stadi per una maggior stabilità), potrebbe non trovare del tutto privo di interesse un cavalletto con le caratteristiche del Q-666 venduto a solo 68,99 euro.