Arriva l’estate e più che mai diventa importante avere una buona batteria di riserva. Ma che ne direste di una batteria di riserva come questa di Andoer che si ricarica con il sole e che promette fino a 10.000 mAh di energia a meno di 14 euro? Probabilmente correreste a comprarla e così abbiamo fatto anche noi per capire quanto mantiene di quel che promette e quanto è efficiente nell’assistere chi ha necessità di avere un sistema di ricarica compatto e persino indipendente da una presa di corrente elettrica.
La batteria com’è fatta
Il prodotto arriva a casa in una scatola senza pretese, stile anni ’90 in cartone e con finestrella in plastica trasparente. Dentro ci troviamo un cavo USB che servirà per ricaricare la batteria collegandola da un lato ad un caricabatterie USB e, sull’altro lato, ad una serie di connettori compatibili con diversi tipi di cellulari, incluso persino il vecchio iPhone con porta dock a 30 Pin. La batteria è semplice nel design, ma i materiali sono di qualità almeno in rapporto al costo. Non ci si aspetterebbe certo un guscio di alluminio da un dispositivo che costa 14 euro. Le plastiche sono di buona qualità, la copertura del pannello solare è in plexiglass e sul retro ci sono tutte le indicazioni, incluse le certificazioni di sicurezza per i mercati europeo, americano e giapponese.
Un po’ meno adeguati sono i controlli ed i sistemi di segnalazione della batteria. Nella scatola non c’è un manuale e si deve andare a tentoni per capire che i LED blu segnalano, a seconda dei casi, la carica della batteria o la luce solare sufficiente per ricaricare. Ci vuole ancora un po’ più per capire che i LED restano sempre accesi quando la batteria è in carica, sia al sole che collegandola ad un caricabatterie e che l’ultimo LED lampeggia in continuazione, anche quando la batteria è completamente carica.
Tra gli aspetti di assoluta evidenza di questa batteria c’è l’intensità della corrente in uscita che arriva ad oltre 2A, un livello notevole e in grado, sulla carta, di fornire quel che serve per alimentare un iPad. Un numero ridotto di batterie, tutte molto più costose, hanno una uscita da 2A e questo da solo renderebbe la batteria solare di Andoer un prodotto da tenere in considerazione.
Il test di ricarica della batteria
La prima cosa che abbiamo fatto con la batteria nelle nostre mani è stato mandarla a zero; poi abbiamo provato a ricaricarla, collegandola ad un normale alimentatore da parete. La ricarica ha richiesto circa più di 7 ore, un tempo significativo, ma neppure così tanto lungo quanto ci si dovrebbe attendere da una batteria da 10.000 mAh ed un input di massimo 1A. In realtà come abbiamo potuto verificare usando un amperometro, l’intensità di assorbimento è superiore ed arriva quando la batteria è scarica a 1,3A per assestarsi a 0,5A quando la batteria è quasi piena. Nel corso della ricarica, l’accessorio si riscalda nella norma con la dissipazione garantita dal valido chassis metallico. Purtroppo la cattiva ingegnerizzazione dei LED di cui l’ultimo, il quinto, come accennato, lampeggia sempre, non permette di comprendere esattamente quando la carica è terminata. Noi abbiamo dovuto verificare sempre usando un tester il momento in cui la batteria aveva cessato di trarre energia dall’alimentatore.
Il test della batteria per ricaricare
A batteria piena abbiamo svolto un test di ricarica usando un iPad mini retina, che ha una capacità di 6471 mAh e un iPhone 5 (1440 mAh). Sulla carta 10.000 mAh dichiarati dalla casa costruttrice dovrebbero garantire, considerando la dispersione che tutte le batterie di questo tipo hanno, al minimo una completa ricarica di iPad mini e di oltre 4 volte un iPhone. In realtà nel nostro caso questo livello non è stato raggiunto. La batteria fornisce una elevata intensità (iPad mini viene ricaricato senza problemi a 2A), ma non siamo stati in grado di superare il 53% nella migliore delle nostre tre prove consecutive, quindi ottenendo circa 3300 mAh. Il che significa una enorme dispersione di energia, quasi il 70%. Abbiamo poi testato la ricarica di iPhone, rilevando una minore dispersione; abbiamo infatti ricaricato il telefono due volte per intero e poi la terza volta al 94%, ottenendo circa 4300 mAh, in questo caso è stata dispersa il 50% della energia nel processo di ricarica, sempre una quantità molto elevata se si pensa che all’eccellenza una batteria dovrebbe consumare per il suo funzionamento il 20%, mentre le più mediocri in commercio disperdono il 40%.
Per fare una verifica, abbiamo provato a smontare la batteria per capire il tipo di componente che si trova all’interno del dispositivo, cercando informazioni sulla effettiva capacità delle componenti. Purtroppo abbiamo trovato solo due pacchi anonimi e privi di specifiche.
In assenza di informazioni precise sulla capacità delle batterie, diamo per buono che siano effettivamente da 10.000 mAh, e che ci sia una forte dispersione determinata dai circuiti e dalla componentistica che appare abbastanza economica. Potrebbe contribuire a consumare corrente anche il sistema di ricarica solare che pare restare sempre attivo, tentando di trasformare la luce in corrente elettrica, anche quando si collega la batteria ad un telefono. Non siamo stati in grado di verificare esattamente la concretezza di questo sospetto, ma se così fosse, significa che la batteria tiene attivi i circuiti di ricarica solare, consumando corrente della batteria interna, anche mentre fornisce corrente ad un dispositivo e questo anche se non c’è luce a sufficienza; questo sprecherebbe una significativa quantità di energia.
Per quanto riguarda la differenza di energia che si ricava ricaricando un iPhone e un iPad mini, abbiamo il sospetto che questa dipenda dal passaggio da 1A (per iPhone) a 2A (per iPad). Nel secondo caso la batteria si riscalda in effetti molto di più ed è probabile che venga sprecata in calore una superiore quantità di corrente immagazzinata nella batteria.
La ricarica solare
Il pannello ha una potenza minima, la batteria è invece, sulla carta, molto capace. Facendo qualche conto, un pannello da 1,5W per ricaricare a 5V una batteria da 10.000 mAh dovrebbe richiedere circa 30 ore di esposizione al pieno sole visto che si generano 300 mAh. Questo dato, almeno in fatto di resa del pannello, ci è parso abbastanza veritiero, stando ad un calcolo empirico. Dopo avere scaricato totalmente la batteria, abbiamo messo il pannello fronte sole con la miglior inclinazione e orientamento possibili per 4 ore. Alla fine abbiamo ottenuto circa 900 mAh visto che abbiamo ricaricato per circa il 60% l’iPhone. L’efficienza come caricabatterie solare non è del tutto disprezzabile, specialmente se si tiene conto che, per qualche misteriosa ragione, chi ha ingegnerizzato il pannello ha deciso di tenere accesi i LED e di farne lampeggiare uno in continuazione durante la ricarica. Non abbiamo potuto verificare quanto queste componenti consumano, ma si può stimare che l’assorbimento di energia possa essere di circa 200 o 300 mW, che sono molti e vengono sottratti alla batteria. In pratica il sole, almeno parzialmente, lavora per far funzionare i LED invece che per mandare corrente alla batteria.
Conclusioni
In conclusione, il pannello solare ricarica, anche se lentamente (ma non più lentamente di alcuni concorrenti) e la batteria interna e il dispositivo funziona per come deve funzionare nella ricarica. La costruzione della batteria e i materiali impiegati sono superiori al costo. Peccato per alcune pecche di ingegnerizzazione, alcune davvero banali e che si potevano evitare facilmente, che rendono la capacità largamente inferiore a quella nominale, e per alcuni versi minano anche parzialmente l’efficienza della ricarica del pannello. Da biasimare soprattutto il sistema di comunicazione a LED che fornisce poche e confuse indicazioni ed è programmato in maniera tale da sprecare preziosa energia. Questo non vuol dire che siamo di fronte ad un prodotto del tutto sconsigliabile: se vi interessa una batteria paragonabile ad una tradizionale da 4500 mAh, capace di ricaricare, anche se parzialmente un iPad e un po’ meno di tre volte un iPhone, se siete disposti a barattare le dimensioni con un pannello solare per la ricarica, non troverete nulla di meglio a questo prezzo.
Pro
– Prezzo estremamente economico
– Materiali di buon livello rispetto al prezzo
– Si ricarica anche senza collegarla alla corrente
– Uscita fino a 2A, ricarica anche iPad
Contro
– Sistema di comunicazione a LED confuso
– Elevata dispersione in ricarica: i 10.000 mAh sono solo nominali
La batteria solare di Andoer costa 13,99 euro, più 4 euro di spedizione. In totale, quindi, 17 euro