Le batterie d’emergenza scendono di prezzo, si specializzano e crescono anche di capacità. È questo il trend che segue la EasyAcc 20000mAh, un prodotto apparso da non troppo tempo nel catalogo di una delle più popolari e conosciute aziende del marketplace di Amazon. La EasyAcc 20000mAh (su Amazon a 50 euro) si distingue da tutto il resto che abbiamo visto fino ad oggi per la capacità. Nelle celle che si trovano al suo interno, vengono custoditi, come dice il nome, ben 20000 mAh, una capacità che è quasi al limite massimo in accessori di questo tipo e che abbiano anche la possibilità di essere trasportati senza l’ausilio di una carriola.
Per capire quanta energia sia immagazzinata, basti pensare che in un iPad Air 2 troviamo una batteria da 7340 mAh, in un iPad Air 8827 mAh, in un iPad 4, che è stato forse il dispositivo portatile a maggior capacità di tutti i tempi di Apple, 11.560. Un MacBook Pro Retina di ultima generazione ha una batteria di poco più di 8000 mAh. A che cosa serve una batteria da 20000 mAh, quindi?
Principalmente a non restare mai senza energia, indipendentemente dal dispositivo che abbiamo sotto mano, sia esso un tablet che qualche altro tipo di accessorio. Ad esempio EasyAcc ha messo in questa batteria una uscita con un connettore DC 8.4V 1.0A studiato per le fotocamere Sony DV. Ma avendo una batteria con questa capacità, almeno sulla carta, potremo anche ricaricare quasi interamente due tablet che hanno funzionato tutto il giorno, oppure una batteria di iPhone 6 Plus. In termini pratici: batterie come queste sono pensate per gruppi di lavoro o per chi, per qualche ragione, prevede di non potersi collegare alla corrente per lungo tempo.
La batteria, viste le capacità, è tuttosommato non troppo massiccia: si impugna con una mano (è lunga 18,5 centimetri ma è larga meno di otto e spessa 2,5) e pesa poco meno di mezzo kg. Non potremo ovviamente pensare di ficcarcela in tasca, ma in una borsa alla fine potrebbe trovare posto.
La tecnica costruttiva è accurata. Nonostante la scelta di realizzarla interamente in plastica (anche per ragioni di peso), la Easyacc 20000 mAh è ben assemblata. Ottima la superficie “soft touch”. Sulla parte frontale troviamo non i classici LED che segnalano la carica e che vista la capacità sarebbero imprecisi, ma un display a cristalli liquidi che ci propone la capacità residua in percentuale. Il display è illuminato; peccato che quando si mette la batteria in carica resti acceso producendo una luce molto intensa al punto da essere fastidiosa.
La batteria ha due porte USB in uscita. Il minimo che ci si attende da un dispositivo di questo tipo. Ma come accennato, EasyAcc ha scelto di rendere compatibile la terza porta con i dispositivi DC, come le videocamere Sony. Meno comprensibile la scelta di avere una porta da 2,1A (reali, misurati con uno strumento ad hoc collegando un iPad completamente scarico) e una da 1.3A. La seconda in realtà è una porta compatibile con le classiche piedinature standard del mondo Android, quindi se si collega un iPhone si otterrà solo 0,45A e un iPad non potrà essere ricaricato. In un prodotto da 20000 mAh, era forse legittimo attendersi due porte “full” e universali.
Da segnalare che, invece, la porta in ingresso per la ricarica è una Micro USB. Le specifiche standard di questo tipo di connettori dicono che al massimo potranno ricevere solo 1,8A di intensità; ma EasyAcc supera questo limite e come dice il nostro amperometro, collegando un alimentatore ad alte prestazioni si possono ottenere quasi 2,1A.
La prima prova che abbiamo fatto, dopo averla “svuotata” (la batteria ci è giunta con l’88% di carica), è stata la ricarica. Usando un alimentatore in grado di spingere al massimo la velocità, abbiamo dovuto attendere poco meno di 10 ore prima che l’indicatore segnasse il 100%. A quel punto con la batteria completamente piena, abbiamo prima collegato un iPad Air 2 (7340 mAh) e poi un iPhone 6 Plus 2915 mAh. In totale, quindi, 10255 mAh (teorici, ma visto che i nostri due dispositivi sono piuttosto nuovi, le batterie dovrebbero essere molto vicine alla capacità nominale). Alla fine della prima carica avevamo il 47% di capacità residua. Collegando l’iPhone 6 Plus, siamo scesi al 20%. A quel punto abbiamo calcolato che, sulla carta, nella batteria erano rimasti circa 4000 mAh e che la batteria aveva reso, sempre nominalmente, per circa il 65% della sua carica, disperdendo il 35% in fase di alimentazione. Abbiamo quindi provato a ricaricare un iPhone 6 (1810 mAh) al termine di questa terza sessione siamo scesi al 9%. A quel punto ci restava da caricare solo il nostro iPhone 5 (1440 mAh). Questo quarto dispositivo non è stato ricaricato interamente, ma ci siamo bloccati al 83%. La batteria, quindi, ha avuto una resa effettiva di 13505 mAh, il 67% di quella nominale, un livello accettabile, visto che sul mercato non si trovano molte batterie con una resa superiore al 70%. In termini pratici la batteria non è in grado di ricaricare completamente per due volte un iPad Air 2, ma riesce a ricaricarlo “quasi” due volte.
In conclusione, la batteria di EasyAcc è una imponente riserva di energia, con una buona resa rispetto allo standard di mercato. La grande capacità limita la velocità di ricarica e la comodità di trasporto, che non sono comunque qualche cosa che chi acquista una batteria da 20000 mAh può pretende di avere. Qualche cosa che invece avremmo preteso sono due porte da 2,1 A, magari usando i chip “smart” che permettono ad alcuni concorrenti di avere porte che si adattano al dispositivo connesso. Con solo una porta compatibile nativamente con iPad o iPhone, e la seconda “piedinata” per dispositivi Android, si sarà costretti a ricaricare un solo dispositivo Apple alla volta.
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