B-Grip è una azienda italiana che si sta facendo largo nel mondo della fotografia con accessori interessanti e utili per il trasporto delle fotocamere. Si tratta di sistemi di aggancio, maniglie e tracolla che migliorano la flessibilità di utilizzo. Nei mesi scorsi Macitynet ha testato B-Grip BH e B-Glider, ora B-Grip ha rilasciato anche B-Grip Uno, un interessante prodotto per fotocamere più leggere delle classiche DSLR, in particolare per Mirrorless, Bridge e compatte, che consente di portare queste macchine allo spallaccio dello zaino o alla cintura. L’abbiamo messo alla prova in questi giorni, per capire come funziona quali sono i suoi pregi e i suoi eventuali limiti.
B-Grip Uno, a cosa serve come è fatto
B-Grip Uno è un accessorio finalizzato ad uno scopo ben preciso: togliere la fotocamera dal collo dove solitamente viene appesa. In casi come questi possiamo solo tenerla in mano, metterla in una tasca o in una custodia da cintura. Nel primo caso è scomoda da portare, nel secondo e terzo è fastidiosa da estrarre. B-Grip Uno offre una quarta e una quinta possibililità: agganciarla allo spallaccio o alla cintura, lasciandola sempre a portata di mano. La chiave della soluzione è una piastra che si avvita al filetto da 1/4 che si usa per il cavalletto e in supporto con un sistema di aggancio e sgancio rapido. In pratica, una volta avvitata la piastra, potremo attaccare la macchina al B-Grip Uno vero e proprio. Quest’ultimo si avvita, a seconda delle preferenze, allo spallaccio di uno zaino o alla cinghia di una borsa a tracolla, oppure, usando un secondo accessorio, si mette alla cintura. In tutti i casi, la macchina fotografica resta a portata di mano perchè aggancio e sgancio sono rapidi, gestiti da una levetta a molla che tiene chiusa la piastra e la rilascia quando è necessario. Un sistema di sicurezza aggiuntivo, blocca la levetta, così che non sarà possibile sganciare la macchina fotografica per un incidente.
B-Grip Uno è realizzato in plastica, ma è tutt’altro che fragile. B-Grip ci dice che è un Durethan, un materiale plastico rinforzato con microsfere in vetro e fibra di vetro. Tecnicismi a parte, prendendo il mano l’accessorio e maneggiandolo, tirando le levette, si comprende molto bene che la plastica è molto robusta e spezzarla con le mani o con un uso quotidiano è impossibile. Probabilmente anche passandoci sopra con le gomme di un’auto sarà impossibile frantumare sia la piastra che il sistema di montaggio.
Il sistema di aggancio alla cintura appare un po’ scarno. Di fatto è un tondino in acciaio verniciato di nero e sagomato per poter essere avvitato al supporto e piegato per essere appeso. Ma anche qui, nonostante l’essenzialità, una volta messi insieme i due pezzi, sembra del tutto impossibile romperli accidentalmente.
B-Grip Uno, impressioni d’uso
B-Grip Uno si monta molto facilmente. Il sistema ci fissaggio allo spallaccio e al supporto di cintura, viene collocato in posizione usando due viti che si stringono a mano; nel caso dell’aggancio allo spallaccio, avremo una morsa che blocca solidamente l’assemblato alla cinghia; sarà nostra cura solo scegliere l’altezza più adatta e alla portata. Se decideremo di metterlo alla cintura, quel che dovremo fare sarà avvitare il supporto all’aggancio in metallo che infileremo nella cintura. A quel punto, la piastra avvitata alla fotocamera potrà essere collocata in posizione e messa in sicurezza, evitando lo sgancio accidentale grazie ad una levetta di sicurezza.
Abbiamo sperimentato B-Grip Uno con la nostra fotocamera Olympus OM-D E-M10 (400 grammi), prima con una lente M. Zuiko Digital ED 12-40mm f/2.8 PRO (382 grammi; 69.9 Ø, 84mm) e poi con un impegnativo, almeno quando si parla di mirrorless, Olympus M.ZUIKO DIGITAL ED 40-150mm f/2.8 PRO (880 grammi, 79.4 Ø x 160.0 mm).
Nel primo caso sia il supporto alla cintura che quello allo spallaccio si sono dimostrati una soluzione validissima per il trasporto della macchina. In particolare allo spallaccio, la fotocamera è molto stabile e agganciata solidamente; lo sgancio e l’aggancio sono facili, e si fanno con una sola mano, anche se si si deve prendere confidenza con la posizione e con il sistema di fissaggio. Alla cintura si sarà tentati probabilmente di usare due mani e il trasporto, almeno a nostro giudizio è meno ergonomico e la cintura tende a cedere leggermente. Camminare non è comunque scomodo, una volta trovata la posizione giusta.
Usato con il 40-150 il B-Grip Uno fa ancora il suo dovere, almeno allo spallaccio anche se dà l’impressione di essere al limite. La fotocamera resta saldamente appesa, ma grava in maniera percepibile sulla cinghia e sulla spalla. Ma la cosa non è sorprendente, visto che macchina fotografica, zoom e lo stesso B-Grip insieme pesano 1,5 Kg, che è oltre quel che si attende di portare in giro un cliente che acquista un sistema mirrorless. Alla cintura invece il sistema ci è parso poco gestibile e in definitiva non la modalità più comoda per il trasporto di una simile combinazione di lente e digicamera. Di fatto a nostro giudizio il supporto alla cintura è compatibile solo nel caso si usi un pancake o con una compatta, oppure la lente e la fotocamera insieme siano leggere e con una lunghezza modesta.
In tutti i casi e con tutte le combinazioni, in ogni caso, il B-Grip Uno è facile da agganciare e sganciare, solido e flessibile. In più è significativo anche il fatto che la piastra che si avvita alla fotocamera è compatibile Arca Swiss, quindi si può usare con un grande numero di cavalletti. Di fatto potremo passare la fotocamera da B-Grip Uno ad un treppiede senza svitare la piastra.
In conclusione
B-Grip uno è un prodotto molto interessante per chi ha una mirrorless. Con un corpo macchina fino ad un KG e mezzo e con lenti di dimensioni tipiche che si usano su una mirrorless è perfettamente funzionale, specialmente allo spallaccio o alla cinghia di una borsa: la fotocamera resta a portata di mano, si sgancia e aggancia in maniera molto rapida e intuitiva e cancella la necessità di portarla al collo, di rovistare in uno zaino o di aprire e chiudere una custodia da cintura. In questo caso è totalmente consigliabile. Se avete invece intenzione di agganciare un peso superiore, magari perchè decidete di utilizzare non una mirrorless, ma una normale DSLR, anche se B-Grip garantisce una tenuta fino a 5 KG (impossibili da raggiungere con una mirrorless con qualunque lente oggi e domani in commercio), ricordate che oltre il KG e mezzo è probabile che il sistema di fissaggio alla cintura sia poco fruibile. Allo spallaccio, sempre che con lo stesso peso, la fotocamera più che problemi di peso potrebbe dare problemi di ingombro e non essere la soluzione ottimale.
B-Grip Uno ha un prezzo consigliato di 50 euro ed è disponibile presso diversi rivenditori on line che negozi