Le nuove Razer Moray sono auricolari via cavo professionali pensati per chi sta molto davanti al computer, con particolare attenzione anche a chi fa streaming: come è abitudine di Razer il prodotto ha una qualità eccellente sotto tutti i punti di vista, ma ovviamente per costo e caratteristiche va valutato sotto la giusta luce.
Li abbiami provato per qualche settimana, vediamo com’è andata.
Cavo, ancora tu?
I lettori più fedeli delle nostre pagine ricorderanno un particolare evento Razer dove veniva enfatizzata la parte di taglio dei cavi, segnando una nuova pagina della tecnologia dove si privilegiava l’uso di device di tipo wireless.
In effetti dopo quell’evento molti dei prodotti avevano un sistema multiplo di connessioni, dove il segnale wireless si accompagnava, in modo facoltativo, al cavo lasciando l’utente libero di scegliere su quale connessione optare.
Nel mondo reale restano però situazioni dove rinunciare ad un cavo è una scelta con molti, spesso troppi compromessi, da qui la scelta di mantenere alcuni prodotti ancora con questa soluzione e i nuovi Razer Moray sono assolutamente tra questi, con ragioni da vendere, come vedremo.
Si ritorna al cavo quindi? La risposta è no: mouse, tastiere, cuffie per la musica, speaker e molti altri dispositivi possono alternare il tipo di connessione, secondo noi spesso preferendo quella senza cavo, ma è chiaro che è meglio scegliere situazione per situazione e valutare il giusto tipo di tecnologia in base alle esigenze: questo è uno dei casi nei quali il cavo ha assolutamente senso, come abbiamo già raccontato brevemente nel nostro articolo di presentazione.
Partiamo dall’inizio, lo spacchettamento
Dopo questa introduzione, che è doverosa per i più, andiamo ad esaminare questa nuova soluzione per l’audio in cuffia, che arriva in una confezione davvero importante ed estremamente curata, considerando anche che Razer ci ha abituato ad attenzione del genere, ma qui si è davvero superata.
Aperto il coperchio superiore, all’interno le cuffie si aprono con una forma di cuore, e una volta estratte la scatola mostra tutti gli accessori, davvero interessanti.
Oltre agli auricolari a filo, è presente anche un astuccio in materiale semi rigido (che ospita anche una tasca interna) e un piccolo taccuino in cartone che ospita i gommini di ricambio, sei in silicone e quattro in gomma memory foam (altri due sono già montati negli auricolari, quindi 6+6 in totale).
All’interno della confezione trova posto anche un comodo moschettone in metallo utile per unire la custodia ad una cordicella, allo zaino o altro, così da non perderla facilmente.
Non essendoci la necessità di una batteria, perché gli auricolari si alimentano direttamente via jack, non c’è neppure un alimentatore: una volta estratti gli accessori e le cuffie la scatola non serve più ma è un peccato, tanto ci era piaciuta.
Intrecciato, così non si annoda
Le cuffie sono realizzate in plastica rigida sagomata, su questo torneremo tra poco, mentre il cavo è di tipo a Y, con un piccolo passacavi per adattare l’apertura centrale.
Il cavo è realizzato in gomma morbida intrecciata, con una parte che si ispessisce e diventa semirigida (senza evidenze) vicino agli auricolari per adattarsi alle orecchie: le cuffie infatti si indossano con il cavo che scorre sopra le orecchie, aumentando la stabilità e la presa.
La parte finale del cavo, nel collegamento all’auricolare, si stacca all’occorrenza con un sistema a pressione, in modo da agevolare il trasporto oppure l’utilizzo di una sola sorgente alla volta. Il connettore finale è un mini plug a 4 poli a forma di L placcata oro.
Il connettore Jack potrà far storcere il naso a qualche utente, specie se giovane, perché è oramai da tempo che tutti gli iPhone e gran parte dei modelli Android utilizzano solo connettori digitali (Lightning e USB-C): le Razer Moray sono però pensate soprattutto per l’utilizzo da computer (Mac o PC) e occasionalmente per device mobile.
Ricordiamo che tutti i Mac, Desktop o Portatili, così come presumibilmente tutti i PC Windows, hanno la presa audio Jack disponibile, quindi la compatibilità è assicurata.
Per utilizzarle con iPhone ci sono molte soluzioni: ci sono gli adattatori semplici da Lightning a Jack oppure quelli più avanzati, che consentono di usare le cuffie anche durante la ricarica, mentre per chi usa Android o un iPad (ma anche i prossimi iPhone probabilmente useranno USB-C) c’è un adattatore ad hoc.
Sottolineiamo però che gli auricolari non mostrano nessun sistema di controllo per volume o riproduzione (perchè tipicamente al computer questi sistemi non servono). L’utilizzo del cavo è molto comodo, perché la soluzione di usare un cavo intrecciato evita che quando lo mettiamo in borsa o nella sua custodia non lo troviamo annodato.
La forma a vite e il materiale evita i nodi, anche se ammettiamo che la parte superiore, più rigida per adattasi alle orecchie, qualche problema lo da di tanto in tanto, ma basta qualche avvertenza o appunto staccare gli auricolari per poi riattaccarli per evitare qualunque problema e risolvere il tutto in una manciata di secondi.
Costruiti attorno a noi
Una delle particolarità dei nuovi Razer Moray è senza dubbio la forma esterna degli auricolari: la loro forma inusuale ed ergonomica è pensata per adattarsi quanto più possibile all’anatomia dell’orecchio, restando così a lungo senza risultare scomodi.
La forma poi non è solo ergonomica, parte del design è utile per attenuare le alte frequenze e garantire un ascolto più piacevole e uniforme.
I gommini sono molto morbidi ed efficaci: chi scrive ha trovato ottimali quelli di default, dopo avere provato più di qualche soluzione, ma è chiaro che è un parere che non può essere che soggettivo.
La forma invece è invitante e davvero comoda, anche se ci dispiace un po’ non avere una illuminazione LED, dato che Razer ci ha abituato in questo senso, e soprattutto una più marcata differenza tra auricolare sinistro e destro. Il connettore che si stacca permette di ruotare gli auricolari di 360° quindi di tanto in tanto abbiamo dovuto verificare destro o sinistro (tramite una piccola serigrafia all’interno dell’auricolare), niente comunque di sconvolgente.
Come si sente
Le cuffie permettono un isolamento acustico passivo sino a -36 dB di rumore (dichiarati), il che significa che non hanno un sistema di ANC evoluto come diverse altre cuffie (probabilmente perché l’energia ricavata dal Jack non sarebbe sufficiente): all’atto pratico la forma anatomica degli auricolari e la grande morbidezza dei gommini si adatta così bene all’orecchio che impedisce a molte frequenze di passare ed essere percepite.
I rumori esterni di moto, camion, autobus ma anche quelli più banali di una aspirapolvere non spariscono ma sono sfocati e sensibilmente più bassi, così una voce esterna che parla sembra più debole e lontana.
Per quanto riguarda il suono che proviene dalla sorgente invece il discorso è molto diverso: la costruzione a doppio driver è utile perché separa i compiti, uno si occupa degli alti e un secondo invece produce dinamicamente i bassi, promettendo, dice Razer, “un livello superiore grazie a un audio eccezionale”.
Il risultato, secondo i nostri test, è di un prodotto che suona molto bene a tutte le frequenze, seppure non ecceda mai in nessuna, quindi con bassi bilanciati ma non esagerati e frequenze più alte dettagliate ed equilibrate.
L’impressione, e forse è qualche cosa di più, è che le cuffie siano state prebilanciate per l’uso in gaming più che per l’esperienza musicale: proprio nel gaming infatti si sono superate, mostrando una attenzione particolare per tutti quei rumori, il parlato dei filmati e dei compagni d’armi collegati via Discord, più attento rispetto al risultato che abbiamo ottenuto ascoltando la raffinatezza di Mark Knopfler o la grinta di James Hetfield, passaggi che sono stati comunque ben apprezzati.
Le caratteristiche comunque ci sono tutte: una frequenza di risposta di 20 Hz – 24 kHz, 32 Ω (a 1 kHz) di impedenza e 106 dB sono dati che non hanno paura di nessun confronto e secondi solo a modelli ad alta risoluzione.
Streaming, streaming, streaming
Nonostante la parte più importante di una recensione di un paio di cuffie riguardi senza dubbio l’ascolto e la resa, è innegabile che una esperienza d’uso riguardi moltissimi fattori, intrecciati con quella che è l’esigenza dell’utente.
Razer Moray sono cuffie pensate soprattutto per essere usate con un computer, seduti alla scrivania oppure in mobilità con un portatile, che poi non è un utilizzo esclusivo, ma è primario.
Lo si capisce dal costo ma anche dai termini della costruzione e dal modo in cui sono proposte: usare con uno smartphone è possibile, ma è sostanzialmente più scomodo che utilizzare un paio di Hammerhead True Wireless, per fare un esempio che giochi in casa.
Auricolari come Razer Moray sono utili perché, non avendo una batteria, durano all’infinito, e per chi fa streaming 6-8 ore al giorno (per gioco, ma anche per lavoro) sono un’ottima soluzione dato che a memoria di chi scrive non esistono auricolari a batteria così capaci e con il caldo estivo diventa difficile utilizzare modelli più potenti come le Razer BlackShark V2 Pro 2023, che pure sono progettate per il medesimo scopo.
L’utilizzo di Razer Moray è specifico, tanto che le cuffie sono sprovviste di microfono, che sarebbe scomodo nello streaming, meglio utilizzare un prodotto più capace come il Razer Seiren V2 Pro (o la sua controparte Mini), dotazione che chiunque faccia streaming sul serio deve valutare assieme ad una telecamera capace (come la Kiyo Pro Ultra) e ad altri accessori la cui importanza dipende molto dal risultato e dal punto di partenza.
Una volta tanto, però, possiamo dire che queste cuffie funzionano allo stesso modo tanto per Mac quanto per PC perché, non essendo rilevate dal software Synapse (solo per Windows), non possono essere equalizzate.
Conclusioni
La qualità non manca di certo in queste Razer Moray, a partire dalla scatola e finendo per la qualità d’ascolto, in particolare nel settore per cui sono state progettate, lo streaming.
La presenza di un cavo è un fattore determinante nella scelta per tutta una serie di considerazioni ovvie che comunque è doveroso porsi, ma la comodità di non dipendere da una batteria può essere determinante in un’ottica professionale.
Il prezzo è alto, senza dubbio, anche se bilanciato da una qualità e una attenzione ai dettagli che raramente si trova in prodotti di questo tipo e che rendono l’utilizzo estremamente soddisfacente.
Pro:
• Ottimi materiali di costruzione
• Belli gli accessori
• Audio molto buono, in particolare nel gaming
• Non richiede batteria
Contro:
• La presenza del cavo è una considerazione da fare
• Prezzo importante
• Niente illuminazione
Prezzo:
• 149,99 €
Razer Moray è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it