Imperioso, possente, versatile. Eppure piccolo e veloce: sono queste le impressioni, talvolta contrastanti, che emergono dalla prima impressione che si ha nell’utilizzo dell’AS6508T, l’Asustor Lockerstor.
Un prodotto Enterprise nuovo, audace, che non disdegna il lavoro silenzioso, paziente e solido a cui spesso i NAS di categoria sono soliti puntare.
Asustor Lockerstor, la recensione
Austero, con baffetto
Fuori dalla scatola l’Asustor Lockerstor si presenta come un monolito nero delle dimensioni di 215,5 x 293 x 230 mm, con un design tipico del marchio Asustor.
Frontalmente trovano posto gli slot per i dischi principali, tutti a vista (nel nostro test abbiamo utilizzato la versione a 8 Bay, ma è disponibile anche una seconda versione a 10 Bay), solcati da un display monocromatico nella parte superiore, appena sopra una piccola griglia di prese d’aria frontali.
Nel lato destro trova posto una presa USB-A e i pulsanti di accensione e di copia diretta, mentre l’unico “vezzo” allegorico è un tatuaggio di colore azzurro che divide l’area del display da quella dei dischi.
La parte posteriore è caratterizzata da due ventole parallele che accompagnano una seconda presa USB-A e quattro connettori accoppiabili, due a 10 Gigabit Ethernet e 2 a 2.5 Gigabit Ethernet, in tutti i casi reversibili anche alla più comune Gigabit.
Ricordiamo, anche se in questo settore probabilmente non servirebbe, che in ottica macOS, le porte Gigabit Ethernet sono appannaggio esclusivo dei modelli Mac mini, iMac Pro e Mac Pro.
La confezione, sobria ma completa
All’interno della confezione trovano posto, oltre all’Asustor Lockerstor, anche il cavo d’alimentazione, quattro cavi Ethernet suddivisi per capacità di trasporto e i sacchetti con le viti per gli Hard Disk.
Le slitte infatti non sono a gancio: Asustor ha preferito restare più conservatrice preferendo l’aggancio a vite, una scelta dovuta probabilmente per l’alto numero di vibrazioni che una unità a 8 o 10 Bay in parallelo comporta.
Le unità meccaniche e non
Nei nostri test abbiamo utilizzato soluzioni miste per testare la praticità di diverse soluzioni, un vezzo che lo ammettiamo, spesso non è applicabile nelle realtà di produzione a causa dei tempi molto stretti, ma che qui invece ci hanno offerto un terreno di esplorazione più che interessante, con risultati che speriamo siano utili ai più.
Per la parte meccanica ci siamo avvalsi di dischi WD RED da 12 TB, unità davvero interessanti sia per la velocità di rotazione dei dischi che per la silenziosità, caratteristica questa sempre più importante, dato che una unità come l’Asustor Lockerstor è capace di sostituire una intera stanza server (e proprio per questo non necessitare di una stanza server).
Oltre a queste unità abbiamo approfittato per provare anche la nuova unità WD RED SSD, un modello a stato solido da 2,5″ specificamente pensato per essere utilizzato all’interno di un NAS o di un server, oppure di una unità esterna con lunghi periodi di attività.
Non sono serviti avvallamenti particolari per l’unità da 2,5″, dato che la slitta propone le viti per l’aggancio di unità da 3,5″ e da 2,5″.
Oltre a questo, l’Asustor Lockerstor è in grado di ospitare due unità M.2 SATA/NVMe SSD (qui la tabella di compatibilità), poste all’interno del rivestimento esterno del case, apertura che comunque facilitata dalla presenza di sole tre viti.
Pronti, via
Una volta caricate le unità (nel nostro caso due unità WD RED da 12 TB, due unità WD RED da 6 TB, una WD RED SSD da 1 TB, una unità SanDisk Ultra 3D SSD da 1 TB e una unità WD Purple da 6 TB (pensata per la videosorveglianza) abbiamo provveduto all’inizializzazione dell’Asustor Lockerstor, partendo dall’App di Asustor e finendo il processo via browser.
Qui ADM 3, il sistema operativo di Asustor (nell’esatta versione 3.4.6 durante il test) ha dimostrato le sue forti doti di compattezza ed estrema semplicità: rispetto alla concorrenza più blasonata, ADM ha senza dubbio la capacità di operare con una linearità a volte disarmante, il che è un bene per chi non un tecnico e si trova a dover operare con le App o a dover effettuare delle modifiche al sistema in autonomia.
Dato che come abbiamo detto qui a Macitynet non c’è una catena di produzione (seppure in alcuni casi non è semplice star dietro ai ritmi della redazione) abbiamo potuto “giocare” un po’ sui set RAID, provando sia i classici modelli 0 e 1, che il RAID 5, che poi alla fine con quattro dischi ha offerto i risultati migliori (qui la nostra esamina sui vari tipi di RAID più comuni) anche dei pur possibili RAID 6 e 10.
Certezze e sorprese
Abbiamo utilizzato il SET di RAID 5 con due dischi da 12 e due da 6, come fossero tutti dischi da 6 (fase necessaria per la parità) ottenendo un volume da 16,30 TB sui 24 teoricamente disponibili, un buon risultato.
Abbiamo poi abbinato al set ottenuto l’SSD di SanDisk come unità cache, mentre l’SSD WD RED lo abbiamo messo come disco singolo, al pari del WD Purple.
Questo tipo di configurazione è stata quella più interessante: abbiamo infatti messo il NAS all’interno di una rete a 10 Gbit, sorretta da uno Switch Netgear XS716T Smart Managed Pro con cavi Ethernet Cat7 certificati per il 10 GbE con un Mac mini 2018, verificando le condizioni di velocità, con un volume in rete via SMB.
I valori di rete sul volume in RAID5 sono stati i migliori in scrittura, mentre in lettura sono stati superati dallo stesso volume privo però della cache SSD. L’unità WD RED SSD a volume singolo si è comportata bene ponendosi più o meno a metà, anche se serve sottolineare che la differenza totale tra tutti i valori è sempre stata minima.
Per completezza, mostriamo anche i valori di ping ottenuti con Utility Rete di macOS 10.15.
App e servizi
Non avendo una porta HDMI Asustor Lockerstor non ha potuto mostrare una interfaccia adattata a questo tipo di servizio, tuttavia il numero delle App è molto buono per tutte le esigenze del piccolo ufficio e come compagno in una soluzione di Storage a dominio comandata da un server.
Le opzioni di sviluppo all’interno sono molto buone, sorrette da un Intel Atom dual core, con 8 GB di RAM a bordo, incrementabile sino a 32 GB.
Un processore forse non adatto all’utilizzo sciolto dei Container, ma perfetto per gli utilizzi dell’ufficio, dallo Storage (ad alta velocità, ammesso però di avere una rete e computer pronti al 10 GbE) sino allo sviluppo di soluzioni personalizzate, come database o servizi proprietari.
Inoltre, la presenza dell’eccellente Plex (più qualche altra alternativa), spesso sottovalutato in ambito Enterprise, può portare quel passo in più che un NAS come questo merita.
Infine, due parole su alcuni servizi: la parte EZ Sync Manager, che permette di trasformare il NAS in una sorta di Dropbox con Mac e PC Windows ha funzionato bene, non altrettanto invece per il cloud di Asustor, l’EZ Connect che ha bisogno di affinare ancora le armi per diventare solido come ci si aspetta da una soluzione come questa.
Che cosa manca?
Poco, molto poco: le porte a 10 GbE offrono quella copertura di velocità necessaria all’ambiente professionale e Enterprise (per lo Storage) che, in una realtà pronta, può dare un accento molto forte.
Le porte USB-A sono solo due, ma con 8 o 10 Bay non si sente davvero l’esigenza di una espansione esterna vera e propria, considerando che Asustor ha una funzione deliziosa che permette di utilizzare natvamente un disco interno in HFS+ o altri formati, senza la necessità di formattarlo in EXT4, difficilmente leggibile da Mac.
Ci sarebbe piaciuta una soluzione USB-C o Thunerbolt 3, per connettere i volumi del NAS direttamente ad un computer, sfruttando così un canale privato molto più veloce della rete e meno a rischio di traffico: è probabile che Asustor abbia preferito in questo caso una soluzione più tradizionale e meno costosa, ma speriamo in futuro di vedere più coraggio nelle vie di accesso.
Considerazioni
Asustor Lockerstor è una soluzione importante per chi ha tanta esigenza di spazio: con dischi da 16 TB lo spazio totale arriva a 128 TB, 160 TB nel modello da 10 TB, anche se in realtà il limite fisico è tipicamente inferiore di circa il 20%, ma molto dipende dal tipo di RAID scelto.
Ad ogni modo l’ampia versatilità nelle unità supportate (HDD, SSD, M.2) consente di bilanciare perfettamente velocità e capacità, offrendo un giusto equilibrio tra sicurezza, velocità e semplcità operativa.
Alcune soluzioni software sono interessanti, come appunto la possibilità di usare volumi formattati per Mac o Windows direttamente, il supporto a più servizi cloud o la maturità delle App per smartphone.
Per soluzioni più verticali, che esigono più potenza c’è altro, ma se avete esigenze di spazio, un qualche cosa che vi regga i servizi necessari in ufficio e soprattutto una interfaccia semplice e amichevole, ma completa, questa è, a conti fatti, una delle migliori soluzioni nel mercato.
Pro:
• Versatile e potente
• Network sino a 10 GbE
• Elasticità nello Storage
• ADM è un esempio di semplicità
Contro:
• Manca una connessione locale veloce (USB-C o T3)
• Alcuni servizi da rivedere
Prezzo:
• Asustor Lockerstor 1.029,00 Euro (8 bay)
• Asustor Lockerstor 1.179,00 Euro (10 bay)
• WD RED 12 TB circa 454,00 Euro
• WD RED 6 TB circa 189,90 Euro
• WD Purple 6 TB circa 108,90 Euro
• WD RED SSD circa 155,00 Euro
• SanDisk SSD Ultra 3D circa 136 Euro
• Cavo Ethernet Cat 7 (1 metro) circa 6,99 Euro
• Switch Netgear XS716T Smart Managed Pro (16 porte) 1.084,07 Euro
Asustor Lockerstor è distribuito in Italia da Neostar e i prodotti sono reperibili in diversi negozi nella penisola, ma si trovano anche online.