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Recensione Anker SoundBuds, il punto di riferimento nelle cuffie Lightning

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Abbiamo ormai perso il conto dei nostri test di cuffie con e senza fili, mentre si contano sulle dita di una mano quelli relativi alle cuffie con cavo dotate di spina Lightning, una connessione che soltanto di recente, con l’arrivo dei nuovi iPhone 7 e 7 Plus (i primi di Apple ad abbandonare il jack audio), sta invogliando i produttori di terze parti ad adottarla nella realizzazione di nuove soluzioni per la musica in cuffia.

Nelle scorse settimane abbiamo avuto l’opportunità di provare a fondo Anker SoundBuds Digital IE10, i primi auricolari del noto produttore ad adottare per l’appunto la presa Lightning di Apple. Durante il lungo periodo di prova li abbiamo sostituiti a qualsiasi altra cuffia in nostro possesso senza mai pentircene: complice, in quello che possiamo definire un percorso di totale innamoramento, non solo i materiali di alta qualità ma la resa sonora di gran lunga superiore a qualsiasi altro auricolare con filo e di qualche altra cuffia Lightning avuta in prova in passato. Nelle prossime righe cercheremo di spiegare perché secondo noi queste cuffie dovrebbero diventare il punto di riferimento di chi si appresta a costruire auricolari con filo compatibili con i nuovi iPhone.

Recensione Anker SoundBuds

L’eccellenza parte fin dalla confezione

Di Anker abbiamo provato power bank, cavi, altoparlanti, caricatori, supporti ma anche cuffie con filo. Pochi o forse nessuno di questi, fino ad ora, è accompagnato da una confezione che a nostro avviso si presenta molto bene anche in vista di un regalo. La scatola innanzitutto è molto grande, sebbene il contenuto poteva essere certamente distribuito in uno spazio anche dimezzato: ciò contribuisce a “far respirare” al prodotto che, fin dall’apertura della scatola, appare molto elegante. La scelta del nero per scatola ed imbottitura interna tra l’altro aiuta a mettere in risalto i riflessi dei componenti in alluminio spazzolato, caratterizzato da una verniciatura grigio scuro.

Gli accessori

Al di sotto dello scompartimento principale che tiene ben raccolti gli auricolari troviamo due scompartimenti dove sono alloggiati gli accessori inclusi in confezione, ovvero il manuale utente ed una pratica custodia di forma ovale telata all’interno e gommata fuori chiusa da una solida zip. All’interno di quest’ultima, ben separati da alcune bustine in plastica, ci sono i gommini in-ear e le alette nelle misure S e L (quelli nelle misure M sono già sistemate sugli auricolari), oltre ad un set di gommini in memory foam ed una clip per fermare il cavo – ad esempio – al bordo del colletto di una maglietta.

Una menzione speciale meritano i gommini in memory foam in quanto raramente vengono inclusi nelle confezioni degli auricolari ma, a seguito delle nostre prove, risultano in qualche caso migliori rispetto ai classici in gomma, sebbene questi ultimi assicurino una migliore insonorizzazione dai rumori esterni. Quelli realizzati in questa “spugna speciale” da questo punto di vista sono infatti meno occlusivi ma molto più confortevoli nell’uso prolungato. Se schiacciati mantengono per qualche secondo la forma assegnata: così, infilandoli nelle orecchie, si adatteranno alla conformazione della cavità auricolare senza stringere o forzare con eccessiva pressione. Il risultato è che restano comunque stabili alle orecchie, ma ci si dimentica quasi di indossarle.

Come sono fatti

Gli auricolari sono lunghi all’incirca 120 centimetri ed il cavo, sebbene risulti piuttosto sottile, è davvero particolare. La guaina in gomma, anziché completamente liscia, è caratterizzata da una serie di striature rendendola se non altro particolare al tatto. Sembra essere anche leggermente più spessa di altre, o quantomeno ci è sembrata più un po’ più resistente alla torsione rispetto ai comuni cavi di altre cuffie che, per assicurare una migliore resistenza ai grovigli, spesso adottano invece rivestimenti in nylon o cavi a piattina. Questo cavo – spiega il produttore – è tra l’altro progettato per resistere a più di 10.000 piegamenti, assicurando così un’elevata durabilità nel tempo.

Recensione Anker SoundBuds

La spina Lightning, certificata MFI, è molto piccola, ciò ne assicura un’ampia compatibilità con iPhone e iPad che utilizzano custodie anche piuttosto ingombranti. Come anticipato tale connettore, così come le altre componenti, è protetto da uno chassis in robusto alluminio, freddo al tatto ma al contempo piuttosto leggero e resistente: il peso complessivo delle cuffie infatti è di soli 20 grammi, non male se teniamo conto della tecnologia incorporata.

Recensione Anker SoundBuds

Gli auricolari non sono eccessivamente grandi (1,7 x 1,2 centimetri circa) ed i driver sono protetti da una griglia metallica, altro segno del fatto che la società non ha badato a spese dando priorità alla qualità finale del prodotto (gran parte dei concorrenti si accontentano di griglie in plastica), sia nei materiali che nella resa sonora di cui parleremo in maniera approfondita più avanti.

Recensione Anker SoundBuds

Lungo il cavo dell’auricolare sinistro c’è il microfono, rivestito da un piccolo cilindro in alluminio, mentre a tenere insieme i due c’è il telecomando, il cuore di questo prodotto. Più grande di altri (5,3 x 1,2 x 0,5 centimetri circa), offre sulla facciata frontale tre grandi tasti rivestiti da un’ampia sezione in gomma. Il primo è il pulsante Play che, con la singola pressione, ferma ed avvia la riproduzione musicale, con il doppio click passa al brano successivo e con il triplo click torna a quello precedente: mantenendolo premuto per più di due secondi, invece, richiama Siri. Ci sono poi i tasti Volume + e – mentre su un lato, un quarto pulsante permette di gestire l’equalizzazione: adiacente a quest’ultimo c’è un piccolo indicatore LED utile nel riconoscimento della modalità selezionata.

L’applicazione può fare di più

Se le avete collegate alla presa Lightning di iPhone ma, cliccando Play, non riuscite ad ascoltare la vostra musica, niente paura, non sono rotte. Per funzionare è infatti necessariamente richiesta l’installazione dell’app Anker Play che, come conferma la striminzita descrizione su iTunes, permette di gestire e tenere aggiornati i prodotti di Anker e nient’altro.

Un po’ poco per un prodotto che, come mostreremo tra poco, assicura un’eccellente riproduzione audio. Da questo punto di vista ci sarebbe piaciuto avere un maggiore controllo delle cuffie, potendo magari interagire direttamente sull’equalizzazione e creare dei preset personalizzati. A tal proposito vi segnaliamo l’app Equalizer+ che funziona con qualsiasi stereo o cuffia e mette su iPhone un equalizzatore “a ottava” (7 bande): una buona alternativa per poter mettere mano e personalizzare le varie frequenze in base all’ascolto ed ai propri gusti.

Non avrai altro auricolare all’infuori di me

Nel momento stesso in cui abbiamo premuto il tasto Play per ascoltare la consueta playlist con la quale testiamo i prodotti audio abbiamo compreso di avere tra le mani – anzi, nelle orecchie – un prodotto ben superiore alla concorrenza.

Innanzitutto, non sono cuffie che hanno bisogno di essere tenute al massimo del volume per permettere di apprezzare a pieno tutte le frequenze di un brano musicale. Per dovere di cronaca le abbiamo portate anche al 100% del volume, ma generalmente nell’uso quotidiano si riesce a godere a pieno della musica anche con un volume compreso tra il 50% ed il 75%.

Recensione Anker SoundBuds

L’equalizzazione, come detto, si gestisce attraverso la pressione del tasto laterale sul telecomando, che permette di selezionare tre tipi diversi di equalizzazione. La prima, riconoscibile dal LED di colore bianco, è un’equalizzazione bilanciata; la seconda, con il LED violetto, viene chiamato dal produttore Clear Voice e da maggiore enfasi alle alte frequenze; la terza ed ultima modalità, denominata Super Bass, potenzia i bassi.

Anche con l’equalizzazione bilanciata la riproduzione audio è superiore alla media: il suono è tridimensionale, un aspetto che difficilmente abbiamo riscontrato in cuffie proposte anche nella stessa fascia di prezzo. Le cuffie riescono praticamente a riprodurre con precisione la posizione virtuale degli strumenti, hanno praticamente il controllo totale dello spazio. Nel cercare di fare un esempio pratico, ascoltando ad esempio Guglielmo Tell Ouverture di Rossini, la sensazione è quella di trovarsi di fronte all’orchestra riuscendo a percepire la pienezza degli archi e lo squillo delle trombe come se si trovassero ad una distanza reale dall’ascoltatore. Non riproducono quindi soltanto i giochi del flusso audio che si sposta da destra a sinistra, ma riescono a definire una posizione agli strumenti.

Passando alla modalità principalmente dedicata all’enfatizzazione della voce e restando nell’esempio del suddetto brano, completamente strumentale, acquisiscono maggiore presenza archi e trombe, ma anche con la modalità per il boost dei bassi, che è certamente pensata per brani di ben altro taglio, si ottiene un’equalizzazione tale da dare maggior risalto ad altri strumenti che, con le altre modalità, passavano invece in secondo piano.

Quel che fa il tasto di equalizzazione, insomma, non è semplicemente un aumento di specifiche frequenze, ma una vera e propria equalizzazione ad hoc garantita dal processore DAC incorporato nel telecomando, vero cervello di questa funzionalità.

Recensione Anker SoundBuds

Ad esempio con Bohemian Rhapsody dei Queen la modalità Clear Voice sembra costruita appositamente intorno a questo brano: le voci del coro sembrano muoversi da una parte all’altra (effetto che tra l’altro appare ancora più evidente nell’introduzione di Baba O’riley degli Who), mentre l’intramontabile voce di Freddie Mercury e la chitarra di Brian May sembrano “vive”.

La modalità di amplificazione dei bassi mostra i muscoli in brani come Bass Can You Hear Me di Beat Dominator, che cioè vivono sulle basse frequenze: di fatto tracce audio come questa fanno letteralmente vibrare i timpani anche con un volume medio-alto.

Conclusioni

E’ impossibile non consigliare queste cuffie a chi cerca qualcosa di effettivamente migliore specialmente dal punto di vista della qualità audio. Equalizzazione selezionabile a parte, è proprio la migliore resa sonora ad essere immediatamente percepibile anche all’orecchio meno allenato, complice il processore DAC che, in base alle nostre prove, non è neanche esigente in termini di batteria. Le cuffie infatti non si ricaricano ma vengono alimentate dalla batteria dell’iPhone: due ore di ascolto musicale hanno influito soltanto su pochi punti percentuale dell’energia disponibile.

Sono l’ideale anche per allenarsi, grazie alle alette restano perfettamente stabili nelle orecchie e sono certificate IPX5, quindi resistono tranquillamente a sudore e getti d’acqua. La pratica custodia ne facilita il trasporto evitando di danneggiare il cavo e tenendo lontani grovigli. E’ quasi impossibile trovargli un diffetto, anzi: non è escluso che a seguito di futuri aggiornamenti dell’app, non possano addirittura migliorare ancora specialmente in ottica di personalizzazione audio.

Pro

  • Cura per i dettagli anche nella scatola
  • Ampio kit accessori
  • Pratica custodia per il trasporto
  • Materiali di alta qualità
  • Gommini in memory foam

Contro

  • Applicazione obbligatoria e migliorabile

Prezzo al pubblico

Anker SoundBuds Digital IE10 è in vendita su Amazon per 59,99 euro.

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