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Recensione Anker hub USB-C 7in1, accessorio indispensabile per MacBook e iPad Pro

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Con l’USB-C, Apple si è uniformata al mercato riducendo il numero di adattatori e semplificando il riciclo degli alimentatori. Allo stesso tempo però, dotando i propri computer soltanto di una o due porte di questo tipo (4 per la serie Pro) nell’intento di realizzare dispositivi sempre più sottili, ha reso obbligatorio l’accompagnamento della macchina ad un hub per poter collegare chiavette vecchio stampo ma anche schede di memoria, cavi video e quant’altro.

Sul mercato ne esistono ormai a decine e ognuno ha le sue peculiarità, ma pochi sono piuttosto completi come quello di Anker – il nome identificativo è A8346 ma l’azienda ne semplifica il riconoscimento chiamandolo Anker hub USB-C 7in1 – che abbiamo provato nelle ultime settimane. In base alle nostre prove è tra i migliori attualmente in commercio per più di una ragione.

Com’è fatto

Dalla forma rettangolare, con angoli e bordi fortemente smussati, è costruito quasi completamente in policarbonato satinato abbastanza robusto (flette leggermente se lo si schiaccia con forza al centro). La superficie superiore è rivestita da una placca in freddo alluminio che lo rende maggiormente elegante oltre che resistente ad eventuali urti e probabilmente utile anche per la dissipazione del calore.

Il cavo, con guaina in gomma è piuttosto spesso – ha un diametro di 5 mm – ed è rinforzato alle giunture. Ottimo anche il connettore, costruito in un unico pezzo metallico e irrobustito da una placca in policarbonato durissima.

Come dicevamo non è tra i più piccoli che potete acquistare (misura circa 33 x 5,5 x 1,5 centimetri) ed anche il peso non è indifferente (140 grammi) ma è giustificato dalla tecnologia che c’è dentro.

Come dice il nome stesso è dotato di sette porte: da un lato troviamo una presa HDMI affiancata dagli slot per schede SD e microSD e ancora più avanti una presa USB-C con tecnologia Power Delivery, ovvero una presa USB-C passante per poter continuare a ricaricare il dispositivo mentre l’hub è collegato alla macchina. Dall’altro lato ci sono invece due porte USB-A, una seconda porta dati USB-C e il LED di funzionamento.

Come va

Lo abbiamo utilizzato con il nostro ultimo acquisto, un MacBook Air 13” versione di luglio 2019 preso tra i ricondizionati Apple, in più di un’occasione. Questo computer infatti, come gli ultimi MacBook e gli iPad Pro di recente generazione, non ha che la connessione USB-C (eccetto la porta jack audio che si trova nel lato opposto) ed è perciò indispensabile affiancargli un accessorio di questo tipo per poter continuare a lavorare con hard disk, schede di memoria e tutti gli altri dispositivi che abbiamo in casa.

Per quanto riguarda il collegamento dell’alimentazione, cronometro alla mano, abbiamo constatato che c’è effettivamente una differenza nella velocità di carica tra il collegamento del cavo di alimentazione alla presa USB-C del computer e il collegamento dello stesso alla giusta porta USB-C presente sull’hub collegato poi alla macchina.

Nella sua massima operatività, ovvero con tutte le porte occupate e in funzione, questo hub non riesce a ricaricare il computer ma lo mantiene al livello di carica in cui si trova. Il motivo sta nel fatto che questo accessorio richiede all’incirca 20W per l’alimentazione di tutte le sue porte, quindi il solo caricatore da 30W che Apple fornisce con il proprio MacBook Air 13” 2019 non basta.

Ora, nel caso di questa macchina, il problema non si pone perché basta collegare l’hub alla seconda porta USB-C lasciandone una per l’alimentazione del computer, ma se si sta usando un MacBook 12” oppure un iPad Pro, allora è bene acquistare un caricatore di potenza superiore tenendo conto che 20W servono all’hub per poter funzionare al massimo delle sue possibilità.

Questo dispositivo è comunque in grado di distribuire al meglio l’energia: se infatti decidiamo di utilizzare la porta USB-C PD per l’alimentazione della macchina e colleghiamo all’hub soltanto qualche chiavetta USB e un paio di schede di memoria, il computer viene ricaricato a piena velocità. Un caricatore più potente si rivela necessario quando all’hub vengono collegati dispositivi che hanno bisogno di essere alimentati per funzionare, come hard disk, smartphone e tablet (anche il collegamento ad un monitor esterno tramite HDMI necessita di un po’ di energia per poter funzionare correttamente).

Le prese USB-C e USB-A sono di tipo 3.0 e, insieme alle schede di memoria, supportano la trasmissione dati ad alta velocità (fino ad un massimo di circa 100 MB/s) su memorie esterne con capacità massima di 2 TB.

Bozza automatica

Conclusioni

L’hub USB-C è un accessorio indispensabile per chi possiede un dispositivo di recente generazione e questo di Anker è un ottimo compromesso tra qualità costruttiva, capacità, potenza supportata e prezzo. Non solo è robusto ma può funzionare anche con computer più potenti di quelli con cui lo abbiamo testato, a patto di utilizzare alimentatori di maggiore potenza per alimentarlo correttamente e al contempo ricaricare i dispositivi collegati.

Ha tutte le porte più utili: a differenza del PowerExpand 7in1 non ha la presa Ethernet ma in compenso c’è una porta USB-C in più per il collegamento di accessori più moderni. Per il resto sono infatti identici e la scelta ricade perciò soltanto nella configurazione di porte integrate.

Prezzo

Anker hub USB-C 7in1 è in vendita su Amazon a 39,99 euro spedizione inclusa.

Pro

  • Tutte le porte più utili al posto giusto
  • Ottima costruzione
  • In dotazione c’è una sacchetta in tessuto cucita su misura per proteggere le porte durante il trasporto

Contro

  • Ha bisogno di 20W per l’alimentazione
  • Più pesante e ingombrante della media

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