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Recensione Andoer Ovleng, l’auricolare Bluetooth invisibile

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Chi utilizza il telefono per lavoro troverà sicuramente beneficio nell’abbinarlo ad una cuffia o ancor meglio ad un auricolare Bluetooth per poter gestire le telefonate mantenendo le mani libere per fare altro. Un dispositivo del genere è anche utile a chi si trova spesso a dover rispondere o effettuare più telefonate nell’arco della giornata, lasciando tranquillamente il telefono in tasca.

Mentre con le Earpods di Apple così come con qualsiasi altra cuffia simile, il cavo risulta essere un grosso limite per quanto riguarda i movimenti, con un auricolare Bluetooth tutto cambia. Sul mercato se ne trovano davvero tantissimi che differiscono principalmente per dimensioni ed autonomia: l’Andoer Ovleng che la nostra redazione ha avuto modo di provare nei giorni scorsi si pone nel mezzo per quanto riguarda l’autonomia, dichiarata di 3 ore in utilizzo, mentre vince il confronto con gran parte delle soluzioni concorrenti per quanto riguarda peso, forma e dimensioni, in quanto ad oggi è il più piccolo che abbiamo avuto modo di testare.

Recensione Andoer Ovleng

Andoer Ovleng com’è fatto

La confezione in cartone illustrato è decisamente molto più grande dell’auricolare, che viene mostrato nella sua interezza fin dall’esterno, alloggiato all’interno di un inserto in plastica trasparente. Nella scatola troviamo incluso un piccolo supporto per agganciarlo al padiglione auricolare ed il cavo per la ricarica, oltre ad un breve manuale utente con riportati, in inglese, i comandi per eseguire le diverse funzioni disponibili.

L’auricolare differisce dagli altri dispositivi concorrenti per la particolare forma, simile ad un bottone. Piuttosto che avere una forma allungata che propende verso la bocca, è rotondo: 2 centimetri il diametro e 1,2 centimetri lo spessore. Compreso il connettore che va infilato nell’orecchio, è lungo 2,5 centimetri e sulla nostra bilancia da cucina pesa appena 3 grammi compreso il gancio: è praticamente invisibile.

Il connettore in-ear è ben protetto da un morbido gommino, per il resto è composto interamente da plastica di buona qualità. Sulla parte esterna c’è un solo grosso pulsante multifunzione blu, sul bordo troviamo invece due piccoli buchi: uno per il microfono e l’altro, leggermente più grande, per l’inserimento del connettore per ricaricarlo.

Andoer Ovleng come funziona

La ricarica richiede all’incirca 2 ore, durante le quali il bottone blu sarà circondato da una debole luce rossa che si spegnerà a ricarica ultimata. A quel punto può essere abbinato al telefono: è sufficiente mantenere la pressione del bottone per 3 secondi per accenderlo, verrà così mostrato sul telefono (dove sarà già acceso il Bluetooth) nella lista dei dispositivi vicini. Un click e sarà abbinato, mostrando l’icona sulla status bar affiancata dal simbolo di carica della batteria.

Le volte successive che si deciderà di utilizzarlo combinato allo smartphone sarà sufficiente accendere il Bluetooth sul dispositivo e poi l’auricolare: il collegamento, è giusto segnalarlo, avviene praticamente all’istante. Per rispondere ad una chiamata, così come per riagganciare, è sufficiente premere il pulsante una singola volta: per rifiutare una chiamata è sufficiente tenere premuto il pulsante per circa un secondo, mentre il doppio click permette di telefonare automaticamente all’ultimo numero che abbiamo chiamato.

Per chiamare un numero potete digitarlo sul tastierino del telefono e premere il pulsante, selezionarlo direttamente dalla rubrica oppure, con il telefono in standby, premendo una singola volta il pulsante per richiamare Siri: supporta infatti l’assistente vocale Apple, quindi sarà possibile utilizzarlo non solo per le chiamate, ma anche per tutte quelle altre operazioni consentite direttamente dall’auricolare con il telefono tranquillamente riposto in borsa.

Andoer Ovleng come va

Lo abbiamo provato a lungo e, stando ai nostri test, l’autonomia è leggermente inferiore a quella dichiarata: lo abbiamo indossato per un giorno intero tenendolo agganciato sull’orecchio in Standby e si è spento dopo circa 2 ore e mezza per un totale di 5 telefonate differenti. Abbiamo provato a spegnerlo lasciando il Bluetooth attivo sul telefono per vedere se era in grado di rispondere ad una chiamata in entrata accendendolo sul momento: con nostro stupore il trucchetto (utile per risparmiare le 100 ore garantite di Standby sfruttandole per qualche minuto di chiamata in più) funziona, ma per metà, in quanto mentre l’iPhone squilla è possibile accendere l’auricolare che si collega all’istante e risponde automaticamente alla telefonata. Purtroppo è necessario interagire con il telefono per trasferire la chiamata all’auricolare, che fino a quel momento resterà sullo speaker del telefono.

Per quanto riguarda l’audio, abbiamo sempre percepito bene la voce dell’interlocutore: allo stesso modo quest’ultimo è sempre stato in grado di sentire la nostra chiara e pulita, anche all’aria aperta dove in alcuni casi ci siamo trovati a passeggiare su un marciapiede che costeggiava una strada abbastanza trafficata.

L’auricolare è davvero molto leggero, ci si dimentica di averlo indossato ed il gancio trasparente, decisamente poco visibile, fa il suo lavoro sostenendo anche quando, magari per un brusco movimento, potrebbe scappar via. In realtà nel nostro caso difficilmente siamo riusciti a tenerlo infilato completamente nell’orecchio. Il gommino offerto in dotazione è infatti di una misura piccola per le nostre orecchie, quindi non siamo riusciti ad incastrarlo bene. Abbiamo comunque risolto sostituendolo con un gommino di un altro auricolare che avevamo in casa in quanto in generale molto spesso questi accessori si agganciano alle cuffie più o meno allo stesso modo. Il gancio, per quanto comodo e leggero, può risultare limitante per la rigidità: forse se fosse stato in gomma si sarebbe adattato meglio a qualsiasi orecchio, anche se con il nostro, seppur abbastanza grande, non abbiamo incontrato alcuna difficoltà in tal senso.

Abbiamo sentito in alcuni casi la mancanza di tasti volume per regolare l’uscita audio: questa può essere infatti gestita soltanto dal telefono, quindi o ci si abitua al volume tenendolo sempre al massimo, oppure è necessario regolarlo dallo smartphone abbinato tutte le volte che si passa da un ambiente molto silenzioso, come può essere un ufficio, ad uno più rumoroso.

Conclusione

Questo auricolare è consigliato a chi punta tutto sulle dimensioni e sul confort, in quanto a nostro giudizio la caratteristica che lo fa preferire rispetto ad altre soluzioni concorrenti è senz’altro l’estrema leggerezza in funzione di un elevato confort anche dopo tante ore di utilizzo. L’audio è buono, ci abbiamo provato ad ascoltare anche un po’ di musica anche se non è certamente pensato per questo scopo in quanto perde sull’equalizzazione audio di bassi, medi ed alti. Nulla da dire invece per le telefonate dove fa il suo dovere in qualsiasi ambiente. L’autonomia è l’ideale per chi generalmente non supera le due ore di chiamata continuata nell’arco di una giornata.

 

Prezzo al pubblico

Piccoli difetti a parte, dove non c’è discussione è sul prezzo: Andoer Ovleng: costerebbe 14,55 euro,  un costo davvero molto basso in rapporto alle dimensioni e e alle funzioni. Ma in occasione di questa recensione, Andoer propone ai nostri lettori uno sconto; utilizzando il codice BZZ8QYHT solo fino a domenica è possibile comprare l’auricolare a 12,37 euro.

Pro

  • Molto piccolo e leggero, appena 3 grammi
  • Interagisce anche con Siri
  • Garantisce 2-3 ore di uso continuato

Contro

  • Mancano i tasti volume
  • Non per tutte le conformazioni

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