Qualcuno ne discute la forma, qualcuno il costo, qualcuno la qualità dell’audio, ma non c’è alcun dubbio che gli AirPods fin dal momento della loro prima apparizione, avvenuta nel 2017, hanno segnato e poi cambiato il mercato. Sono stati prima gli auricolari full wireless più venduti, poi gli auricolari in assoluto più venduti, questo nonostante molti tentativi di imitazione (alcune anche spudorati).
A distanza di due anni dal debutto e circa sei mesi da un piccolo refresh costituito dagli AirPods 2, c’era però bisogno di qualche cosa di veramente nuovo per continuare a dominare questo settore. Questo “nuovo” sono gli Airpods Pro, lanciati alcuni giorni fa e che rappresentano una rivoluzione rispetto all’originale.
Pur partendo dalla stessa piattaforma e dallo stesso concetto, un accessorio iconico e diverso da tutti gli altri concorrenti, perfetto per iPhone, introducono una funzione molto richiesta, la soppressione attiva del rumore e rimediano ad una delle caratteristiche più discutibili, la stabilità e comodità non ottimali per l’assenza di inserti auricolari. Si annunciano così come gli “auricolari full wireless perfetti”. Lo sono davvero? Li abbiamo provati per cercare di capirlo
Airpods Pro, come sono fatti
Gli AirPods Pro, un prodotto su cui Apple punta moltissimo, sono immediatamente identificabili come degli Airpods, nonostante la rivoluzione cui sono stati sottoposti. Questa rivoluzione vale sia per le tecnologie e per le funzioni, di cui parleremo dopo, sia per il design ma non per l’aspetto generale. Apple ha infatti mantenuto lo stile caratteristico ed iconico cui facevamo cenno poco sopra. Gli Airpods Pro, insomma, sono inequivocabilmente degli Airpods e nello stesso tempo cambiano molte cose: hanno il caratteristico “bastoncino” che scende dall’orecchio, ma la lunghezza è ridotta; la custodia di ricarica è quella classica, ma è più larga e più corta. Hanno lo stesso aspetto panciuto e bombato degli Airpods 1 e 2, ma hanno i gommini.
Ergonomia
Ebbene sì, Apple ha ceduto: vuoi per migliorare l’isolamento dal rumore (vedi sotto) vuoi per migliorare il confort, ha introdotto i gommini negli Airdpos. La prima e la seconda versione degli auricolari Apple sono state spesso criticate per non avere questo economico e semplice elemento, una scelta che le avrebbe rese, dicevano i critici, relativamente precarie quando indossate.
Anche se chi scrive ha usato in alcune occasioni gli AirPods 1 e 2 per alcune uscite in bicicletta senza eccessivi problemi, dobbiamo ammettere che la sensazione che forniscono ora gli Airpods Pro in fatto di stabilità e comodità grazie ai gommini (nella confezione se ne trovano di tre misure) è decisamente superiore a quella dei loro predecessori. Un aspetto interessante è che le piccole “guarnizioni”, Apple le chiama copriauricolari, hanno un sistema di montaggio decisamente originale. Non si inseriscono semplicemente sfruttando l’elasticità della gomma (come accade ad esempio con nelle PowerBeats Pro) ma si sganciano con un “click”. Questo contribuisce a dare una sensazione di maggior qualità, anche se va detto che l’operazione risulta complicata e difficile da attuare. Non è infatti per nulla facile sganciare i copriauricolari e si deve tirare con la paura di romperli.
Un secondo aspetto che si percepisce immediatamente è che gli Airpods Pro come gli AirPods originali sono estremamente leggeri, tanto leggeri che ci si dimentica di averli indosso. Questo con gli AirPods 1 e 2 dava una certa sensazione di insicurezza per la facilità con cui si potevano perdere per strada senza accorgersene (se spenti ovviamente), ma ora conquesto rischio non c’è (quasi) più.
Gli AirPods Pro sono infatti molto più stabili oltre che più comodi. Abbiamo provato a saltare, muovere rapidamente la testa e anche a dare qualche colpetto ai bastoncini e dobbiamo dire che i nuovi auricolari restano dove li abbiamo messi. Da questo punto di vista, anche grazie alla certificazione IPX4 (resistenza al sudore e alla pioggia) sono validi anche per attività fisica anche se non al pari dei PowerBeats Pro che sono sostanziosamente superiori dal punto di vista della stabilità anche grazie al classico archetto.
Se volete degli auricolari per un giro in mountain bike o per qualche attività molto movimentata, è, dunque, molto probabile che siano gli auricolari Beats la scelta migliore e non gli AirPods Pro…
La custodia
Come abbiamo accennato, la custodia è più larga (per effetto del fatto che gli auricolari veri e propri hanno i famosi gommini e quindi sono leggermente già lunghi), quindi adesso si apre sul lato lungo e non sul lato corto. Per il resto fa le stesse cose che faceva la precedente: ricarica gli AirPods e funziona come loro riserva di energia. La batteria interna della custodia dovrebbe garantire una autonomia fino a 24 ore complessive degli AirPods Pro; cinque minuti dentro alla custodia possono dare agli auricolari una autonomia di un’ora, grazie al classico sistema di ricarica rapida che distingue gli AirPods originali e anche i PowerBeats Pro.
La custodia eredita da quella per Airpods 2 la capacità di ricaricarsi via wireless. È compatibile con ogni caricabatterie che rispetta lo standard QI; si tratta comunque a nostro giudizio di una funzione non fondamentale e che Apple fa pagare molto di più del suo reale costo e valore (vedere la differenza di prezzo tra AirPods con e senza custodia di ricarica wireless). In ogni caso al contrario di quanto accade con gli Airpods 2 non possiamo scegliere di avere una custodia a ricarica tradizionale invece che una a ricarica wireless.
Per la ricarica si può continuare ad usare la porta Lightning se si preferisce il cavo. Attenzione però: nella confezione troviamo un cavo Lighting su USB-C, ottimo per chi ha un caricabatterie di questo tipo, meno per la massa dei possibili clienti. Caricabatterie come questi sono abbastanza rari e quindi la scelta obbligherà un buon numero di coloro che comprano gli AirPods Pro a comprarsene uno. In compenso il cavo USB-C rende facilmente ricaricabili gli AirPods Pro con i caricabatterie degli ultimi iPhone 11 Pro, iPad Pro ed eventualmente anche i nuovi Mac.
Airpods Pro: come funzionano
Il funzionamento degli AirPods Pro è lo stesso degli Airpods o… quasi. Abbinamento, attivazione e disattivazione del suono, restano identici. Abbiamo anche Hei Siri, le indicazioni di carica della batteria direttamente su iPhone e così via. Però ci sono anche alcune novità.
Test del suono
Una di queste è il sistema “adattivo” del suono, un test che viene svolto appena si connettono gli auricolari. In pratica l’iPhone misura, usando un brano musicale che viene riprodotto per cinque secondi, la capacità dei gommini di chiudere il cavo auricolare, riducendo la dispersione delle note. Se gli inseriti non sono adeguati iPhone vi suggerirà di cambiarli. Le intenzioni di Apple con questa funzione sono buone, l’esito non sempre soddisfacente. In alcuni casi i test danno esiti differenti, in alcuni casi tutti e tre i gommini hanno una luce verde in altre occasioni tutti una luce rossa. Alla fine non si capisce se ci voglia un gommino più grande o uno più piccolo.
Il controllo della musica
Il maggior difetto degli AirPods, a nostro giudizio, stabilità nelle orecchie a parte, è sempre stato l’assenza di bottoni fisici per volume e tracce. Si può ovviare con i “tap” o il supporto di Siri, ma certo non si può dire che si tratti di un sistema comodo. Gli AirPods Pro restano su questa scia anche se concedono qualche cosa agli estimatori di un vero sistema di interazione sulle cuffie.
Non abbiamo nessun tasto ma un elemento capacitivo di controllo. Grazie ad esso possiamo di attivare la modalità trasparenza (su questo leggete sotto), spegnere il controllo del rumore e passare da una traccia all’altra. Si attiva schiacciando leggermente l’asta degli AirPods; una pressione lunga significa “Attiva modalità trasparenza”, una breve “Metti musica in pausa” o “rispondi alla chiamata”, due pressioni “Prossima traccia”, tre pressioni “Traccia precedente”. L’attivazione della funzione viene segnalata a seconda delle funzioni richiamate da un click o un suono in cuffia, ma non c’è alcun feedback aptico dal tasto capacitivo. La soluzione è decisamente migliore del precedente “tap”, ma non del tutto ottimale.
Resta dolorosamente assente il sistema per controllare il volume. Dobbiamo a seconda dei casi invocare Siri (il che in pubblico è sempre abbastanza imbarazzante) oppure estrarre il telefono dalla tasca. Sotto questo profilo le “cugine” PowerBeats Pro sono decisamente più comode e in definitiva migliori specialmente se si vuole usare gli auricolari per jogging, corsa e attività fisica in genere. Ci chiediamo: sarebbe stato davvero difficile permettere la gestione del volume mediante una strisciata sul sensore capacitivo?
Cancellazione attiva del rumore
La cancellazione attiva del rumore è sicuramente la “funzione bandiera” degli AirPods Pro. Cupertino non arriva per prima in questo ambito, quello degli auricolari full wireless con funzione di soppressione del rumore, ma come spesso riesce a fare (o è obbligata a fare) ci arriva con eleganza e introducendo funzioni utili che non tutti i concorrenti presentano. Una di queste è la modalità trasparenza, un sistema che permette al suono esterno di superare il sistema di riduzione del rumore e arrivare all’orecchio.
Chi ha usato alcuni auricolari o cuffie di Bose e di altri produttori (come Jabra che lo utilizza per le Jabra Elite 65t) sa di che cosa parliamo e a cosa serve: di fatto il microfono esterno raccoglie suoni come le voci o gli annunci di una stazione e di un aeroporto, li amplifica e le riproduce assieme alla musica. L’efficacia è buona anzi eccellente.
In alcune occasioni si percepiscono persino suoni che senza gli auricolari non si sentirebbero; nel nostro caso abbiamo sentito il suono di una ventola di un camino nella stanza vicino che senza auricolari non sentivamo. Però il suono passato “in trasparenza” e anche la nostra voce risulteranno un po’ artificiali. Per fare un esempio sembrerà di parlare ad un microfono indossando delle cuffie. In ogni caso la funzione è utile specialmente se si useranno gli Airpods Pro in un contesto dove è richiesta attenzione all’ambiente che ci circonda: un mezzo pubblico, un aeroporto, mentre si corre o si cammina in strada.
Usando la modalità trasparente (Apple la chiama anche “Ambiente”) l’efficacia del sistema di riduzione del rumore viene ridotta, ma in compenso avremo maggior capacità di percepire quello che ci succede in giro. In più avremo un ascolto migliore, anche se con un feeling “elettronico”, rispetto a quel che otterremmo semplicemente spegnendo la funzione di soppressione del rumore e tenendo calzati gli auricolari.
Parlando di sistema di soppressione del rumore, l’efficacia è ottima anche al confronto con concorrenti molto qualificati come i Bose QC20 (che abbiamo usato per anni e che stiamo ancora usando) o le Sony WF-1000XM3. Gli Airpods Pro abbattono in maniera massiccia quasi a renderli non udibili i suoni più sordi e con frequenza costante (il mormorio del traffico, quello di fondo del treno, il rumore del treno) e hanno una buona efficacia, anche grazie al fatto che viene sigillato il cavo auricolare anche sul chiacchiericcio di chi ci circonda. Per esemplificare seduti in treno non sentirete quasi il rombo sui binari né le futili considerazioni del vicino di posto, specialmente regolando un po’ il volume. Gli Airpods Pro sono più in difficoltà quando si tratta di bloccare suoni acuti o suoni che variano di frequenza, ma questo non è un problema solo degli auricolari Apple ma di tutti i dispositivi simili.
Ottima la scelta tecnica di Apple di costruire una sorta di sistema di “depressurizzazione” del cavo auricolare mediante una sorta di canale che scarica verso l’esterno l’aria mossa sia dal sistema di soppressione del rumore che dal driver per la musica. In altri concorrenti, specialmente nel campo degli auricolari “in ear”, si crea una sorta di bolla che preme sul timpano e provoca un senso di fastidio. Con gli Airpods Pro questo non succede. Infine non abbiamo neppure alcun sibilo o rumore di fondo tipico di alcuno auricolari concorrenti.
Unico limite reale degli AirPods in fatto di soppressione del rumore è la mancanza di controllo del suo livello presente in alcuni concorrenti come le Sony WF-1000XM3. In pratica la qualità di cancellazione sul suono ambientale è fissa e l’alternativa è solo l’attivazione della modalità trasparenza.
Qualità dell’ascolto
Gli Airpods originali suonano decorosamente ma certo non sono dei campioni in fatto di fedeltà. Nonostante lo stesso chip (H1) gli Airpods Pro grazie agli inseriti auricolari, alla differente forma e al sistema di soppressione del suono salgono di livello. Ma il merito è anche del software e dell’hardware. Apple spiega di avere introdotto un sistema di equalizzazione automatica che adatta per 200 volte al secondo medi e alti alla forma dell’orecchio interno; il driver è di nuovo design e a lunga escursione capace di arrivare a bassi fino a 20 Hz.
Per questo possiamo dire che gli AirPods Pro sono auricolari da audiofili? No, non lo sono. Sono auricolari che possono competere con i tanti concorrenti che si collocano nella stessa fascia di prezzo e con le stesse tecnologie? Assolutamente sì e sono molto meglio degli AirPods originali.
Provando a fare un piccolo excursus analitico, gli AirPods Pro migliorano la resa sui bassi, come è possibile notare in brani come Bass Can You Hear Me (Beat Dominator) Silent Shout di The Knife o It Ain’T Hard To Tell di Nas anche siamo ancora distanti dai PowerBeats Pro che sono superiori da questo punto di vista e danno la sensazione di sonorità più calde e coinvolgenti. Gli alti sono ben definiti e piacevoli, ma è sopratutto la qualità dei medi la vera novità degli Airpods Pro. Le precedenti AirPods erano davvero carenti da questo punto di vista e da questo dipendeva in gran parte, secondo noi, l’impressione di mediocre fedeltà audio. Ora abbiamo un impianto più equilibrato e una godibilità buona. Gli AirPods Pro sono capaci anche di un’elevata definizione e un’ottima agilità (relativamente parlando alla tipologia dell’accessorio). Ne abbiamo avuto prova in Jitterboogie di Micheal Edges e River Sticks di Oakhurst, brani che giostrano su tutte le tonalità possibili. Anche l’effetto spaziale, altro problema piuttosto evidente degli AirPods 1 e AirPods 2, è percepibile.
È indubbio che l’Active Noise Control incida massicciamente sulla qualità della musica come è facile percepire spedendo e accendendo il filtro elettronico il cui vantaggio collaterale è che permette un ascolto a volume più basso e quindi privo di distorsione, un fenomeno cui gli AirPods Pro sono ancora abbastanza propensi, come si noterà provando a pompare la musica.
Qualità dell’audio per le telefonate
Apple nei nuovi AirPods Pro usa nuovi microfoni, di dimensioni superiori. L’audio che ne deriva nel corso di una telefonata per il nostro interlocutore è ottimo, ma da questo punto di vista non diremmo che c’è un salto qualitativo epocale. Ci sembra importante invece il fatto che grazie alla soppressione del rumore ambiente e ai gommini si ottiene un ascolto della telefonata largamente superiore rispetto a quella degli AirPods 1 o AirPods 2. Abbiamo anche provato a telefonare andando in bicicletta con risultati ottimi: sia noi che il nostro interlocutore, non disturbato dal rumore del vento cancellato da un apposito microfono, abbiamo potuto discutere in tranquillità e con chiarezza. Per migliorare ulteriormente, gli AirPods in futuro potrebbero introdurre un sistema che permette di udire il livello della nostra voce mentre si telefona, così da evitare di alzare troppo il tono durante le chiamate.
Autonomia
Apple pubblicizza gli AirPods Pro come capaci di una riproduzione musicale pare a cinque ore. In due differenti test abbiamo conseguito in fatto di pura riproduzione musicale rispettivamente 4 ore e 52 minuti, 5 ore e 5 minuti con modeste differenze tra un auricolare e l’altro. Attivando la soppressione del rumore nell’unico test che abbiamo condotto abbiamo finito le batterie a 4 ore e 18 minuti. Possiamo quindi dire che come spesso accade Apple è stata onesta in questa specifica e che gli AirPods Pro sono in linea con l’esperienza che si ricava usando gli AirPods.
In conclusione
La conclusione di una recensione degli AirPods Pro dovrebbe prendere in considerazione vari elementi e tirare differenti conclusioni a seconda delle differenti attese e spesso si deve fare qualche giro di troppo. In realtà qui è abbastanza facile, lineare dare un consiglio: se vi interessano i migliori auricolari full wireless del mercato e avete un iPhone gli AirPods Pro sono da acquistare, punto e basta. Hanno tutto quello che avevano gli AirPods originali con in più una efficiente soppressione attiva del rumore e una qualità dell’ascolto significativamente migliore. Il costo di 50 euro più alto degli AirPods 2 è ampiamente giustificato da tutto quel che Apple ci ha messo in fatto di innovazione.
Se volete, invece, degli auricolari per fitness e sport, ammesso che non infastidisca la custodia gigantesca, vi consigliamo di continuare a considerare i PowerBeats Pro, più comodi per il controllo fisico, con autonomia quasi doppia, una complessiva miglior stabilità ad un costo più basso. Se, infine, 279 euro vi sembrano troppi, puntate direttamente sugli Airpods 2 senza custodia di ricarica wireless. Il perché ve lo spieghiamo in questo nostro articolo, qui vi basti sapere vi mancherà un po’ di soddisfazione nella riproduzione del suono, la comodità e la soppressione del rumore degli AirPods Pro ma ai costi attuali di Amazon spenderete anche 120 euro meno senza perdere nulla dell’iconicità del look né dello straordinario sistema che integra questi accessori ad iPhone.
In ogni caso e al di là di tutto quel che possiamo dire, siamo pronti a scommettere che saranno gli AirPods Pro saranno il regalo di Natale di chi vuole… regalare qualche cosa al proprio iPhone.
Pro
- Molto comodi e stabili
- Buona resa musicale
- Soppressione del rumore efficace
Contro
- Manca il controllo del volume
- Prezzo elevato
- Soppressione del rumore non regolabile
Prezzi e disponibilità
In Italia gli AirPods Pro costano 279 euro. Sono disponibili anche su Amazon ma con consegna non immediata come del resto non lo è su Apple Store che potrebbe consegnarle fino al 26 novembre. Nel momento in cui scriviamo sono, del resto, piuttosto difficili da trovare su tutti i mercati. I rivenditori autorizzati e anche gli Apple Store ne hanno quantità limitate. Noi le abbiamo comprate da Juice.
Le recensioni degli altri
Chi tra i siti americani ha per primo testato gli AirPods Pro concorda in larga parte con le nostre considerazioni Sono arrivate sul mercato quasi a sorpresa e senza un evento dedicato, ma hanno già catturato l’attenzione di tutti.
Ad esempio come si evidenza Forbes:
Per Forbes l’aspetto di AirPods Pro è eccezionale, la vestibilità sublime e la qualità audio, in particolare con la cancellazione del rumore attivata, è piuttosto sorprendente. Al giorno d’oggi Apple si trova ad affrontare una forte concorrenza, come quella di Sony, i nuovi auricolari Amazon e quelli arrivo da Huawei. Ciò nonostante, AirPods Pro mette l’azienda di Cupertino in primo piano, abbinando un design scattante a grandi funzionalità, con un funzionamento sublime e suono abbagliante
Per techradar, ancora, la di cancellazione attiva del rumore e la modalità Trasparenza risultano molto buone, con una qualità audio più elevata di quella degli AirPod originali, e il design complessivo più innovativo:
Mentre si dovrà pagare un prezzo superiore, i nuovi AirPods Pro offrono un aggiornamento davvero sostanzioso: le prime versioni degli AirPods (entrambi i modelli) impallidiscono al confronto, quindi se si è disposti a pagare un extra abbiamo già la sensazione che potrebbe valerne la pena
Anche stuff.TV la pensa allo stesso modo, e pone l’accento sulla frustrazione che potrebbero provare gli acquirenti di AirPods 2, che a soli 8 mesi di distanza si trovano sul mercato auricolari migliori, ad un prezzo di poco più alto:
Chi han appena preso un paio di AirPods potrebbero non preoccuparsi abbastanza della cancellazione del rumore e del miglioramento della vestibilità, ma ci sarà un po’ di frustrazione per il fatto che tutti questi miglioramenti costato solo 50 euro in più. Chi ha acquistato AirPods meno di otto mesi fa, si sentirà leggermente offeso. Tuttavia, coloro che devono ancora acquistare AirPods, è il momento migliore per farlo. La modalità di cancellazione attiva del rumore e trasparenza funzionano a meraviglia, mentre tutte le modifiche di progettazione e l’audio migliorato rappresentano un aggiornamento significativo
Per techcrunch AirPods Pro fissano un nuovo standard sul palco degli auricolari di fascia alta e, nonostante il prezzo più alto e per molti non accessibili, rappresentano un acquisto più che valido. La redazione mette in evidenza, tra le altre, la funzione ANC e la modalità trasparenza, per concludere con queste parole:
Quindi, sì, pollice in sù solo dopo mezza giornata di utilizzo. Nessuna sorpresa, ovviamente. Il prezzo di 250 dollari sarà per molti un costo proibitivo, ma dopo poche ore, sarà difficile tornare indietro
Giudizio positivo anche da T3, che sottolinea come AirPods Pro funzionino molto meglio su iOS che su Android, per via con una gamma più completa di funzionalità. Non sorprende, e al di là di questo la redazione tesse le lodi degli auricolari:
Se desideri cuffie dal suono brillante con la migliore esperienza possibile su iPhone, AirPods Pro fanno centro. Con la loro vestibilità migliorata e la resistenza al sudore, dovrebbero anche essere ottime per gli allenamenti: sarà interessante vedere come si confrontano con Beats Powerbeats Pro
Secondo l’audiofilo YouTuber Quinn Nelson AirPods Pro non gli faranno abbandonare le proprie cuffie cablate, ma risultano essere semplicemente i “migliori auricolari wireless sul mercato”.
Da notare che lo stesso autore della recensione apre il video chiarendo di essere “un audiofilo che ama gli AirPod originali”, non per come suonano, ma per le caratteristiche e l’esperienza generale. Lo stesso evidenzia come la qualità del suono delle AirPods Pro funziona “bene”; detto da un audiofilo, vuol dire che per l’utente medio il suono sarà eccezionale. Ovviamente, AirPods Pro perdono, a suo parere, il confronto con le cuffie WF-1000XM3 di Sony, che definisce “eccezionali”. Alla fine, Quinn afferma che gli AirPods Pro valgono “assolutamente” il costo aggiuntivo rispetto agli AirPods:
posso dire con decisione che sono i migliori auricolari wireless sul mercato
In un’altra recensione, lo YouTuber Painfully Honest Tech afferma di essere rimasto davvero impressionato dalle AirPods Pro. Anche questi, comunque, ritiene che non possano competere di certo con un paio di cuffie cablate di fascia alta, ma nella categoria di auricolari true wireless e nella stessa fascia di prezzo
si comportano meglio di quanto si poteva ragionevolmente sperare
Dove trovarle e quanto costano
In Italia gli AirPods Pro costano 279 euro. Sono disponibili anche su Amazon ma con consegna non immediata come del resto non lo è su Apple Store che potrebbe consegnarle fino al 26 novembre. Nel momento in cui scriviamo sono, del resto, piuttosto difficili da trovare su tutti i mercati. I rivenditori autorizzati e anche gli Apple Store ne hanno quantità limitate. Noi le abbiamo acquistate da Juice.