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Recensione Airpods 4, quel nuovo che sa di vecchio

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Gli Airpods 4 (su Amazon) sono un prodotto vecchio rivestito di nuovo o un prodotto nuovo che posa da vecchio? Sappiamo che la domanda non è la prima che potrebbe venire in mente prima di acquistare gli auricolari presentati durante l’evento Apple Glowtime.

Ma in un contesto dove c’è già un altro paio di Airpods che a conti fatti non costano così tanto di più e dal punto di vista di possessori di precedenti Airpods e di altri auricolari, è questo quel che conta: che cosa mi cambierebbe con l’acquisto di questa nuova versione? Conviene o mi tengo quel che ho? Posso trovare di meglio? Devo investire per comprare un paio di Airpods Pro 2 spendendo solo 30€ in più?

Per darci una risposta, dopo averli analizzati sulla carta, abbiamo dovuto provarli, pesare le scelte tecniche, alcune interpretabili solo misurando gli effetti pratici, ascoltarli ed indossarli e alla fine ci siamo convinti che gli Airpods 4 possono essere un po’ vecchi e un po’ nuovi a seconda di come li si guarda e da quali si comprano.

Chiariamoci le idee

La scelta è fondamentale in questo caso perchè gli AirPods 4 lanciati da Apple sono due. Li trovate ben distinti su tutti i negozi: quello Apple e anche quello di Amazon.

In realtà è impossibile distinguere a prima vista le due varianti, identiche per dimensioni, forma, fattore ergonomico. Anche il processore alla base del funzionamento è lo stesso: parliamo dell’H2, visto per la prima volta negli Airpods Pro 2.

Recensione Airpods 4, il vecchio e nuovo contro il n
Gli airdpods degli ultimi anni, dagli Airpods 2 agli Airpods 4. Al centro Airpods 3 e Airpods Pro 2

Grazie a questo chip, in più rispetto agli Airpods 2 e Airpods 3 di cui gli Airpods 4 prendono il posto, abbiamo

  • audio a 48Hz
  • equalizzazione adattiva
  • struttura acustica ridisegnata
  • microfono con isolamento del rumore
  • interazioni con Siri

Nonostante tante similitudini dobbiamo parlare di due auricolari differenti per target e funzioni perché c’è un elemento di separazione fondamentale: la presenza o meno della cancellazione attiva del rumore con tutto quel che l’ANC si porta dietro: audio adattivo, rilevamento conversazione e modalità trasparenza.

La versione con ANC, ha in realtà anche un paio di cose in più rispetto alla versione senza ANC che per quanto meno rilevanti possono fare la differenza: la funzione Dov’è (senza posizione precisa, solo con funzione di prossimità e segnale sonoro) e una custodia con ricarica wireless.

La versione senza funzione di ricarica wireless, richiede di avere o comprare un cavo (magari come questo) separato perchè dentro alla confezione (foto sotto) non c’è, e un caricabatterie (uno piccolo come questo è perfetto).

La versione con caricabatterie wireless può invece essere ricaricata con un caricabatterie wireless qualunque, come questo che ricarica anche l’iPhone, oppure con un caricabatterie  di Apple Watch se ce l’avete. Non si ricaricano invece con il Magsafe come invece è possibile fare con gli Airpods Pro 2.

Quel che c’è di nuovo consente agli Airpods 4 di superare sulla carta non solo gli obsoleti Airpods 2 e gli invecchiati AirPods 3 gli ma non basta a tenere il confronto con gli AirPods Pro 2 che non solo potranno in futuro  operare come supporto a carenze di udito ma hanno anche gommini auricolari e la possibilità di regolare il volume usando un controllo dedicato sulle astine.

Più avanti diremo come questi elementi influenzino in maniera decisiva la reale identità e il target di mercato degli Airpods 4. Ma prima, benché anticipiamo che si tratta di un capitolo non particolarmente utile a chi ha già usato degli AirPods, passiamo ad un esame sul loro funzionamento.

Come funzionano

Gi AirPods 4 infatti fanno tutto quello che hanno sempre fatto gli Airpods: si collegano semplicemente aprendo la custodia, si abbinano automaticamente con tutti i dispositivi collegati allo stesso account iCloud, fanno lo switch automatico, si attivano e si disattivano quando vengono messi o tolti dalle orecchie.

Il firmware degli auricolari era e resta la vera arma segreta degli Airpods, un pezzo di software esemplare, impareggiabile per chi ha un iPhone, un Mac o un iPad. Il vincolo di sangue, forgiato sui brevetti, che lega gli auricolari al mondo della Mela rende il loro funzionamento qualche cosa di unico per comodità e facilità di utilizzo.

Negli AirPods 4, parlando di come funzionano, c’è anche qualche piccola novità. Ad esempio manca il bottone di pairing (quando serve usarlo con dispositivi non Apple) e  reset. Queste azioni sono sostituite da un doppio tap o due tripli tap (sei tap quindi) sulla parte frontale della custodia.

È stato anche nascosto il LED di stato che ora si nota solo quando si accende. Negli Airpods precedenti appariva come una sorta di forellino (anche se tale non era) sempre visibile.

Nulla di clamoroso, ma un dettaglio che ci parla di una parziale reingegnerizzazione che permette, tra le altre cose, grazie all’assenza di un bottone elettromeccanico, di migliorare la resistenza della custodia, ora certificata IP54. In pratica gli Airpods 4 resistono anche alla intrusione della polvere e non solo agli schizzi d’acqua e al sudore.

Apple, ridammi il controllo del volume

Facendo un passo indietro e parlando invece delle “non-novità”, le aste come negli Airpods 2, Airpods 3 e gli originali AirPods Pro, non sono touch. Rispondono unicamente alla pressione per controllare le tracce, attivare o disattivare la cancellazione del rumore oppure gestire le chiamate.

Il sistema funziona bene, ma senza touch, gli Airpods 4, al pari degli AirPods 2 e 3 e degli Airpods Pro originali mancano di un sistema di controllo del volume. Per regolarne il livello si deve quindi usare l’iPhone oppure chiedere a Siri di farlo per noi.

Intravediamo alla perfezione le ragioni che hanno condotto Apple alla decisione di non permettere la gestione del volume direttamente sugli auricolari: giustificare lo scalino di prezzo più alto degli AirPods Pro 2 e aumentare così i margini di profitto. Questo però non toglie il fatto che la scelta ha una tangibile ricaduta nella quotidianità d’utilizzo.

Per regolare il volume si deve fare come ai tempi degli AirPods originali del 2016 e frugare in una borsa alla caccia dell’iPhone oppure superare l’imbarazzo di chiamare in causa l’amica immaginaria Siri che per giunta è anche molto pigra nell’eseguire gli ordini. Per non parlare della difficoltà di fare queste cose quando si cammina, si corre o si ha fretta.

Impedire il controllo diretto del volume è un effettivo limite tecnico che configura gli Airpods 4 come un prodotto non alla pari del resto del mercato dove da anni ci sono centinaia di prodotti, (anche prodotti Apple come gli auricolari Beats) che offrono una funzione di regolazione del volume diretta ad un costo che non raramente è di un quarto.

I gommini servono o no?

E veniamo all’elefante nella stanza: la mancanza dei gommini. Se l’assenza del controllo del volume influenza massicciamente l’ergonomia degli AirPods 4, si sarebbe tentati di pensare che l’assenza degli inserti auricolari, che nei concorrenti danno un contributo imprescindibile a far stare nelle orecchie gli auricolari, siano un altro forte punto di svantaggio. Invece qui Apple è riuscita a sconfiggere le convenzioni dandoci un accessorio sorprendentemente stabile.

Stabili perchè

Apple dice di avere studiato 50 milioni di configurazioni anatomiche per raggiungere questo risultato. Proviamo a tradurre questa affermazione in qualche cosa di concreto.

Oservando gli AirPods 3 si vede che è stata modificata la curvatura del bordo e ridotta la bocca della griglia degli speaker. Soprattutto è stato allungato il cono che ora entra più in profondità nel cavo auricolare. Questa variazione di design permette una migliore presa.

Con piroette e i salti mortali non ci siamo cimentati, ma abbiamo provato a scuotere il capo, saltare, correre e anche ad usare gli Airpods 4 nei nostri allenamenti in bicicletta sempre con pochi problemi. Ogni tanto, più che altro per la sudorazione gli auricolari danno l’impressione di allentarsi, ma basta una una rapida aggiustatina per rimetterli a posto.

Chiaramente visto che la conformazione anatomica di ciascuno è diversa, non è detto che quel che è molto stabile per noi lo sia in assoluto per tutti. Ma il lavoro compiuto da Apple rende in generale maggiormente stabili gli Airpods 4 di quando non lo fossero gli Airpods 3 e soprattutto gli Airpods 2.

Non troppo comodi

Semmai, più che un problema di stabilità la mancanza dei gommini è questione di scomodità: indossare gli AirPods 4 a contatto con la plastica dura di cui sono fatti per lungo tempo provoca fastidio diremmo persino un leggero dolore.

Sappiamo che non tutte le orecchie sono uguali, anzi sappiamo che sono tutte differenti, quindi questa nostra opinione sulla scomodità nelle lunghe sessioni, va presa come qualche cosa di squisitamente personale.

Del resto sappiamo anche che c’è chi non sopporta per nulla i gommini che entrano nelle orecchie e quindi per qualcuno che non siamo noi, gli AirPods 4 potrebbero persino essere più comodi da indossare degli AirPods Pro 2.

Anc, per i miracoli ci stiamo attrezzando

Se, invece, stavate pensando che i gommini avrebbero fatto qualche differenza nell’efficacia della riduzione del rumore, non vi stavate sbagliando.

Non fatevi ingannare da chi dice il contrario: gli AirPods 4 con ANC sono senza dubbio e senza discussioni, tangibilmente inferiori ad AirPods Pro 2.

Del resto, per quanto Apple abbia studiato e per alcuni versi sia riuscita a realizzare un ANC efficace in rapporto al fatto che siamo di fronte ad un paio di auricolari aperti, senza gommini non si possono fare miracoli. L’isolamento passivo è imprescindibile per un ANC realmente effiace.

Ma non si deve essere troppo negativi Pur a fronte del fatto che siamo di fronte ad auricolari aperti con tutti i loro ineludibili limiti strutturali, l’ANC degli Airpods alla fine fa il suo sporco lavoro.

Vengono abbattuti in  maniera consistente i suoni a frequenza costante, il rombo del traffico, quello di un motore o della ventola di un condizionatore, la centrifuga della lavatrice o la scroscio d’acqua della lavastoviglie, il rumore sordo della cabina di un treno. Non li abbiamo provati in questo contesto, ma siamo certi che anche in aereo gli Airpods 4 con ANC sono in grado di dare una mano.

Restano sempre percepibili i suoni a frequenza più alta e incostante, il chiacchiericcio di una stanza, il pianto di un bambino, il parlato della televisione, le voci dei colleghi in un ufficio o di chi sta seduto su un mezzo pubblico intorno a noi. Rumori che per noi (e forse non solo per noi) sono i più molesti.

Un esempio provato pratico provato sulla nostra pelle: stavamo testando gli Airpods con ANC in giardino, sullo sfondo il rumore rumore di una macchinario agricolo, in primo piano l’abbaiare dei tre cani del nostro vicino di casa. Un volta indossati gli Airpods 4 ANC il rumore del macchinario è sparito del tutto, l’abbaiare dei cani (il cielo li abbia in gloria…) era ancora lì perfettamente udibile. Una volta sostituiti gli Airpods 4 con gli Airpods Pro 2, ecco il silenzio quasi assoluto.

Tutto questo, sia detto per inciso, rende meno utile la funzione trasparenza. Per quanto la qualità e la naturalezza del suono passante siano eccellenti come negli AirPods Pro 2, anche con l’ANC attivato faticheremo poco a sentire il nostro interlocutore.

Alla fine il vantaggio principale degli Airpods ANC rispetto alla versione che ne è priva, è nella capacità di rendere chiaro il suono ad un volume più basso. Una volta accesa la soppressione del rumore, possiamo abbassare il volume per ascoltare un podcast o musica nonostante l’ambiente sia rumoroso. Questo non accade con la versione senza ANC e migliora la qualità d’ascolto.

Recensione Airpods 4, le due facce del vecchio che è anche nuovo
Gli Airpods 4 calzano bene e sono stabili

Musica maestro

A proposito di musica, Apple afferma di avere profondamente ridisegnato gli Airpods 4 dotandoli di

  • driver da 11mm con un’innovativa membrana di nuova concezione, bassa distorsione e a lunga escursione
  • amplificatore ad ampio arco di frequenza
  • nuovo design del cono di proiezione del suono che punta direttamente e senza riflessioni verso il timpano.

Abbiamo fatto qualche prova con la versione con ANC e in effetti c’è un buon passo avanti nel confronto con gli Airpods 3.

I mediobassi di un brano come Cajun Interlude di Adrian Legg sono più vividi di quanto non appaiano con gli Airpods 3 e migliorano anche alti e riverbero (Cajun Interlude di Adrian Legg, River and Sticks di Oakhurst o Wilderness di Explosion in The Sky), effetto palco, strumenti acustici e calore del suono (Chan Chan dei Buona Vista Social Clun).

Se tracce estreme dove dominano i sub-bassi come Ain’t Hard to Tell dei Nas, Silent Shout di The Knife gli Airpods 4 sono ovviamente fuori portata per gli Airpods 4, nell’ascolto di brani con bassi normali (Metronomic Underground di Stereolab e Dysfunctional di Kaytrada) si percepisce una miglior definizione e risposta di frequenza degli AirPods 3.

Questo, precisiamolo con l’ANC attivo. Senza diventa molto difficile distinguere musicalmente gli AirPods 4 dagli AirPods 3.

AirPods 3 e Airpods 4 spento l’ANC sono infatti molto simili se non identici. Per riconoscere una differente impronta musicale serve una strumentazione specifica o in alternativa un orecchio, molto, molto più allenato del nostro.

Incide sicuramente la struttura aperta del nuovo modello che senza soppressione del rumore disperde il suono e appiattisce le sfumature, riducendo l’impatto beneficio della nuova struttura acustica. Anche qui, senza isolamento passivo, di miracoli non se ne possono fare…

Recensione Airpods 4, le due facce del vecchio che è anche nuovo
La custodia degli Airpods 4 è più piccola di quella degli Airpods 3 (sotto). Notare la porta USB-C contro la porta Lightning

Pronto chi parla

Come auricolari telefonici, gli Airpods 4 sono sono come tutti i precedenti un parametro nella qualità delle chiamate. La voce dell’interlocutore giunge sempre chiara e anche il microfono fa un ottimo lavoro.

Molto buono, in particolare, il nuovo sistema di isolamento della voce. Abbiamo provato a fare una chiamata ad un amico che indossava gli Airpods 4 mentre si trovava in una strada trafficata e stava seduto in sella ad uno scooter acceso e la sua voce ci è giunta limpida, quasi come se fosse in una stanza silenziosa.

Ricarica e autonomia, bene ma non benissimo

La durata della batteria è di quattro o cinque ore a seconda che sia stata attivata la funzione di ANC o meno. Non abbiamo avuto modo fare prove estese, ma ci sembra che Apple sia stata onesta anzi leggermente pessimista. Ma non per questo si deve esultare.

Gli Airpods 4 funzionano per un’ora meno degli Airpods 3, due ore in meno degli Airpods Pro 2 e anche tre se non quattro ore meno di altri prodotti comparabili per dimensioni, funzioni e prezzo

Per quale ragione Apple abbia peggiorato il risultato dei modelli precedenti è uno dei misteri tecnici o delle scelte più misteriose di questi auricolari. Forse il chip H2 con tutte le sue funzioni consuma di più di H1 o forse le batterie sono più piccole di quelle degli Airpods 3.

Quel che è certo è solo che gli Airpods 4 hanno un’autonomia insoddisfacente. Il problema è solo parzialmente mitigato dal fatto che la custodia li porta a 20 o 30 ore (a seconda che si calcoli il loro uso con o senza ANC) complessive di autonomia aggiungendo un’ora di ascolto con cinque minuti di ricarica.

E a proposito di ricarica: bene il fatto che si possa attuare con porta USB-C, bene anche la ricarica wireless. Ma che quest’ultima ci sia solo nella custodia della versione con ANC va molto meno bene. Di auricolari che si ricaricano solo con il cavo ce ne sono pochissimi e di solito costano un terzo del prezzo degli AirPods 4.

Recensione Airpods 4, le due facce del vecchio che è anche nuovo
Gli Airpods 4 con ANC (a sinistra) e gli Airpods 4 senza ANC (a destra) sono identici sia nei sensori che nei microfoni

Conclusione, il vecchio vestito di nuovo

Con gli AirPods 4 Apple ha scelto di semplificare la linea di prodotto in un ambito, quello degli auricolari, pezzo importante del suo ecosistema e delle voci di fatturato, dicendo addio ad un prodotto come gli AirPods 2 ormai francamente imbarazzante per tecnologia e rapporto tra prezzo (di listino) e prestazioni e di sostituire gli Airpods 3 che avevano uno sfavorevole rapporto tra prezzo e qualità.

Scelte comprensibili e condivisibili, peccato però che in questo cammino si sia fermata a metà strada. Se da una parte la democratizzazione del chip H2 offre benefici indiscutibili portando funzioni fino a ieri riservate agli AirPods Pro 2 ad un costo più basso, dall’altra alcune scelte hardware obsolete e il prezzo, rendono questo aggiornamento non troppo esaltante.

La mancanza dei gommini che causa una soppressione del rumore passabile ma utile solo in contesti specifici, la qualità musicale decorosa ma nella media, la durata della batteria insufficiente, lasciano l’impressione che Apple abbia volutamente risparmiato in ingegnerizzazione sugli Airpods 4 limitandosi a dare qualche ritocco strutturale agli AirPods 3.

La versione con ANC è innovativa all’apparenza con la sua struttura aperta abbinata alla soppressione del rumore, ma in realtà è limitata in questa funzione che si paga cara e salata pur senza ottenere tutti i benefici che ci si attenderebbe perché sulle spalle degli Airpods 4 grava la vecchia architettura aperta degli Airpods 3. Un prodotto vecchio vestito di nuovo, appunto. 

Non spenderemmo dunque i 199€ richiesti per la versione con ANC e ciò non tanto per il fatto che la funzione di soppressione del rumore (il vero plus con la ricarica wireless) è solo di medio livello e l’autonomia è scarsa, ma perché a quel prezzo gli Airpods 4 “top”, pur sparandosi le pose, non sono competitivi con gli AirPods Pro 2 a prezzo pieno (279€) e addirittura diventano una scelta irrazionale quando questi ultimi come spesso accade si trovano a 229 euro.

Questo ammesso che non fossimo specificatamente alla ricerca di auricolari ad abbattimento del rumore che non entrano nelle orecchie, ambito nel quale è probabilmente difficile trovare qualche cosa di meglio degli Airpods 4 ANC.

AirPods 4 contro AirPods 4 ANC, tutte le differenze a confronto

Fuori da questo scenario, se decidessimo che gli AirPods Pro 2 costano troppo ma volessimo a tutti i costi avere auricolari con quel software che “auto-magicamente” fa diventare gli AirPods un prodotto di riferimento per il mondo Apple, la nostra scelta sarebbero gli AirPods 4 senza ANC, che a prima vista sembrano vecchi ma che alla fine sono nuovi.

Certo non hanno lucine e paillettes, sono auricolari basici, ma sono perfetti per sostituire pienamente e degnamente gli AirPods 2. Oltre a questo presentano ad un prezzo più basso (che potrebbe a breve con gli sconti essere ancora più basso) tutto quel che davano gli AirPods 3, aggiungendo una custodia più piccola con USB-C, volume personalizzato, interazioni con Siri, microfono con isolamento vocale, Bluetooth 5.3.

Pro

  • Versione ANC efficace in una struttura aperta
  • Perfetti per il mondo Apple
  • Stabili pur senza gommini
  • Custodia piccola e compatta

Contro

  • Prezzo elevato nella versione ANC
  • Riduzione del rumore efficace solo su alcune frequenze
  • Autonomia scarsa
  • Sconsigliabili fuori dal mondo Apple

Prezzo e disponibilità

Gli Airpods 4 costano 149 € nella versione senza soppressione del rumore oppure 199 € (in vendita anche a rate senza interessi e garanzie) nella versione con ANC. Tutti e due i modelli sono in spedizione rapida da Amazon.

Nella confezione, è bene precisarlo non c’è né il cavo di ricarica USB-C, nè un caricabatterie. Dovrete quindi averne uno o comprarne uno (questo è ottimo Per il caricabatterie ve ne consigliamo uno piccolo come questo .

La versione con caricabatterie wireless può invece essere ricaricata anche con un caricabatterie wireless qualunque, come questo che ricarica anche l’iPhone

Ricordiamo che

Amazon vende anche gli Airpods Pro 2 che sono costantemente in sconto. Li pagate solo 229 €

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