Eccoli qui i nuovi Airpods, gli Airpods 2 anzi gli Airpods second generation come li chiama Apple. Li abbiamo tra le mani in versione con custodia wireless per questa prima presa di contatto, e li stiamo maneggiando da ieri mattina cercando di capire in che cosa differiscono dagli Airpods 1 che utilizziamo da più di due anni.
Premessa
Anche se ne abbiamo già parlato diverse volte, provando anche a spiegare che cosa sia successo nell’evoluzione tra AirPods 1 e AirPods 2, ma è comunque bene spiegare in breve di che stiamo parlando.
Airpods 2 è un termine che si riferisce unicamente agli auricolari veri e propri che hanno un nuovo chip (H1) che permette loro di avere alcuni vantaggi rispetto agli Airpods 1 in particolare più autonomia in chiamata e più velocità di connessione. La custodia di ricarica standard è uguale alla precedente e costano 179 euro.
Ma gli AirPods 1 si possono comprare anche in versione con custodia per la ricarica wireless (229 euro), custodia wireless che è anche acquistabile separatamente a 89 euro e utilizzabile anche con Airpods 1. Prezzi tutto sommato onesti e in linea con il mercato dei migliori auricolari full wireless.
A nostro giudizio gli AirPods erano e restano uno dei prodotti meno sovraprezzati rispetto alla concorrenza, nel rapporto tra qualità e funzioni, dell’intera offerta Apple. Forse solo la custodia wireless ha un costo eccessivo rispetto all’efficacia e alla resa attuale e, sempre probabilmente, poteva essere offerta come standard ad un prezzo più basso o con un modesto ricarico.
Per un maggior approfondimento in merito vi invitiamo a ricorrere al nostro articolo specifico sulle differenza tra Airpods 1 e Airpods 2.
La confezione di vendita dei nuovi AirPods
La recensione
L’esplorazione iniziale di cui dicevamo in apertura in realtà è durata relativamente poco. Come abbiamo spiegato nell’articolo che citiamo sopra, di novità da… maneggiare gli Airpods ne offrono pochissime, almeno esteriormente. Aprendo la scatola a prima vista l’unico dettaglio che li rende riconoscibili è la presenza del LED frontale che lampeggia verde o ambra a seconda del suo stato.
Un vero occhio di falco, girandoli e avendo a disposizione il vecchio modello si renderebbe anche conto che il bottone per il pairing è stato spostato leggermente verso l’alto (forse a causa della ricarica wireless), che la banda in acciaio è satinata invece che lucida e infine aprendo il coperchio noterebbe che è differente la marchiatura. Se qui, sulla custodia di ricarica, le differenze sono minime, per gli auricolari non esiste alcuna differenza.
Non vi venga quindi in mente di mescolare vecchi e nuovi Airpods perché a quel punto dovrete ricorrere all’iPhone per distinguerli (vedi sotto…). Tutto questo, ovvero il fatto che esteticamente i due prodotti sono identici, già lo sapevamo e lo sanno anche i nostri lettori. Ma non è certo questo l’aspetto più importante; piuttosto ci interessa come funzionano e come si sentono.
Per l’unboxing e il pairing vi rimandiamo anche all’articolo con il video e la presa di contatto di Antonio Dini.
Pairing e avvio
Il pairing con il nostro iPhone XS Max è stato, come per il precedente modello, istantaneo. Nonostante lo smartphone fosse abbinato agli Airpods 1, l’interfaccia ha riconosciuto gli Airpods 2 e li ha abbinati senza problemi. Ci siamo così trovati con due differenti auricolari collegati all’iPhone ciascuno dei quali può funzionare alternativamente (ammesso che questo sia utile…). Abbiamo così avuto occasione di fare qualche test comparato e qualche esperimento che potrebbe essere utile a tutti.
Innanzitutto una volta connessi, gli Airpods 2 si distinguono dagli AirPods 1. Basta andare in Impostazioni –> Generali –>Info e poi selezionare AirPods. Qui vedrete come il numero modello (A1523 sono gli Airpods 1, A2031 sono gli Airpods 2) e la versione di firmware siano del tutto differenti (ultima per Airpods 1 è 6.3.2; per Airpods 2 è 1A661). Da notare che Apple considera Airpods 1 e Airpods 2 due differenti prodotti; la versione hardware è infatti la 1.0.0 per ciascuna delle due versioni.
Qualche test
Altro dettaglio di cui tenere conto è che la custodia di Airpods 1 può ricaricare gli Airpods 2 e viceversa. Questo è normale visto che come si legge sul sito Apple la custodia wireless è perfettamente compatibile con il vecchio modello e che, da quanto si apprende, la custodia non wireless non è invece cambiata rispetto al modello precedente.
Quel che non potete fare è mescolare gli auricolari. Se provate a mettere nella custodia un Auricolare 1 e un Auricolare 2, iPhone vi dirà che avete combinato un pasticcio e che non potete gestire un simile “mix”. Se indossate un Airpods 1 e un Airpods 2, l’Airpods 1 non funzionerà e passerà l’audio all’Airpods 2.
Velocità
Superato il livello “test da scienziato pazzo”, abbiamo svolto qualche test sulla velocità di collegamento al dispositivo e di passaggio tra un dispositivo e l’altro, un settore dove dovrebbero manifestarsi i principali passi avanti. In effetti, da questo punto di vista, dobbiamo dire che avendo a disposizione i due modelli ci sono evidenti vantaggi.
Nel collegamento degli auricolari, ma anche nell’abbinamento, parliamo di una velocità circa doppia (il che corrisponde alle stime di Apple). Stesso vantaggio si ottiene anche trasferendo l’abbinamento tra un Mac e l’iPhone. Anche se si tratta di operazioni che si misurano in qualche secondo, e che per giunta non sono frequentissime, il comfort che si ottiene è percepibile ed è difficile tornare indietro agli AirPods 1
Telefonate
Abbiamo risposto anche ad alcune telefonate mentre facevamo suonare la musica usando alternativamente gli Airpods 1 e gli Airpods 2. Questo ci è servito a misurare, invece, le prestazioni sul tempo che intercorre tra l’arrivo della chiamata e il momento in cui siamo in comunicazione con il nostro interlocutore. Anche qui il vantaggio degli Airpods 2 sugli Airpods 1 è molto evidente: molti meno “pronto…pronto… pronto…” prima di iniziare a parlare. Trattandosi di una situazione molto frequente e sulla quale in effetti il modello precedente era in affanno, siamo sicuramente di fronte a qualche cosa che fa la differenza.
Hei Siri
Poi il test sull’unica novità funzionale: Hei Siri. Per richiamare l’assistente virtuale con il vecchio modello si poteva solo ricorrere al doppio tap sul bastoncino di uno dei due auricolari. Ora invece, come per iPhone, è possibile usare il comando vocale. Funziona? Certo, funziona. Anche se va detto che Siri ci sembra un pochino pigra, rispetto al suo solito, a rispondere al comando, forse per la necessità di passare il comando al telefono e di restare in ascolto senza consumare troppa batteria. Hei Siri su Airpods è utile? Se usate spesso Siri si tratta di una funzione utile, certo. Ma altrettanto certamente se, come chi scrive queste note, non avete una grande “frequentazione” con Siri, allora che sugli Airpods 2 ci sia o non ci sia Hei Siri, fa zero differenza.
In ogni caso per percepire davvero l’utilità di Hei Siri su AirPods 2 dovrete essere in una situazione abbastanza peculiare e non frequentissima: indossare gli AirPods 2 e avere il telefono in condizioni in cui Hei Siri è previsto per design che non funzioni (ad esempio con il telefono faccia in giù) oppure con iPhone lontano. Se iPhone è invece nei pressi e in condizione di percepire il comando, Hei Siri, l’assistente si sveglia comunque anche con AirPods 1 perché Siri recepirà il comando dal microfono del telefono. Per questa ragione siamo tentati di dire che Hei Siri più che nuovo è… migliorato.
Latenza
Poco possiamo dire della latenza dell’audio migliorata, un altro vantaggio dei nuovi Airpods 2. Non siamo esperti di giochi e quei pochi che abbiamo provato non manifestavano alcun problema neppure con gli Airpods 1 in fatto di ritardo tra suono e azione sullo schermo. È possibile che giochi particolarmente dinamici e con molteplici effetti sonori possano beneficiare del nuovo chip H1. Da questo punto sospendiamo quindi il giudizio.
Musica
Che dire poi della qualità del suono? Gli AirPods originali erano un prodotto di medio livello con bassi decorosi (per le dimensioni e la tipologia dell’accessorio), alti discreti e una sufficiente resa della voce umana. I medi invece ci sono sempre parsi poco definiti. In termini pratici nessuno avrebbe mai definito gli Airpods originali come auricolari da audiofili. Del resto non potevano esserlo, visto che parliamo di un sistema Bluetooth full wireless molto miniaturizzato con tutte le limitazioni di potenza e di acustica conseguenti.
Airpods 2 non cancellano questi limiti e quindi suonano come Airpods 1. Da questo punto di vista dissentiamo quindi da qualche (sparuto) sito americano ed utente che sostiene che siamo di fronte a un accessorio enormemente migliorato rispetto alla versione precedente in fatto di qualità audio. Dopo avere accuratamente ripulito le retine degli Airpods 1, possiamo dire che in un paio di ore di ascolto, forse la più percepibile differenza deriva dalla sensazione che ad alto volume gli Airpods 2 suonano un pochino meglio degli Airpods 1 ma in linea generale in ogni caso, ribadiamo che gli Airpods 2 e Airpods 1 musicalmente non sono differenti.
Ci riserviamo comunque di fare qualche test più approfondito nei prossimi giorni ed eventualmente correggere queste impressioni, sapendo comunque che pochi acquistano gli Airpods perché suonano meglio di tutto il resto sul mercato, ma per un mix di fattori dove la fedeltà del suono non è quello principale.
Ergonomia
Se nulla è cambiato nella qualità musicale, sempre nulla è cambiato nel fattore ergonomico. Quindi, se, come nel caso di chi scrive, gli AirPods 1 stavano nelle orecchie senza problemi anche durante una corsa in bicicletta o a piedi, la stessa cosa succederà con Airpods 2. Se il fattore di forma non vi è mai piaciuto o non si adattava alla vostra conformazione anatomica, continuerà ad essere così. Apple potrebbe fare qualche passo avanti usando dei gommini perché solo così gli Aidpods potrebbero adattarsi a tutte le orecchie, ma questo non accadrà mai. Semmai i gommini potreste comprarveli al mercato delle terze parti.
Autonomia
Apple promette un incremento sostanzioso del tempo di chiamata che passerebbe a tre ore. Potrebbe essere l’effetto dell’adozione di Bluetooth 5.0, integrato nel chip H1. Uno dei principali vantaggi di Bluetooth 5.0, oltre alla portata, è proprio nel minore consumo. Va detto che nonostante il dato sia massicciamente influenzato da vari fattori e nonostante non abbiamo ancora potuto misurare estensivamente su più giorni l’autonomia, abbiamo l’impressione che si deve essere abbastanza fortunati e benedetti da particolari condizioni per arrivare effettivamente a telefonare per tre ore.
Nel corso della giornata di ieri siamo scesi al 38% di un auricolare e al 42% dell’altro dopo un’ora e 10 di chiamate e circa 50 minuti di musica. Diremmo quindi che nell’uso medio possiamo arrivare tra le due e due ore e mezza che è comunque meglio di quel che facevano da nuove Airpods 1 che stavano abbondantemente sotto le due ore di chiamata. Ma per un giudizio finale sull’autonomia ci vorrà più tempo di quello che abbiamo avuto a disposizione.
Ricarica wireless
Gli AirPods 2 vengono forniti con in opzione anche il caricabatterie wireless. Anche qui, non abbiamo avuto molto tempo per fare delle prove di tempo di ricarica, ma indicativamente usando un caricabatterie di Mophie consigliato da Apple per iPhone abbiamo impiegato circa 40 minuti per ricaricare dal 50% al 100% la custodia (con Airpods completamente carichi). Per esperienza sappiamo che usando un caricabatterie con cavo Lightning sono necessari 50/60 minuti per una ricarica da 0 al 100%, quindi il tempo di ripristino della batteria è leggermente superiore con un tappetino wireless rispetto al cavo Lightning.
Nel corso della prova di ricarica wireless ci siamo chiesti più volte per quale ragione la spia della custodia che dovrebbe segnalare la ricarica si spenga dopo qualche secondo costringendoci ad aprire il coperchio o a ricorrere al widget sull’iPhone per capire a che punto sta la carica e se la custodia si sta caricando. Questo accadeva anche in precedenza, con la custodia standard, ma là c’era una spia interna e quindi l’operazione di aprire il coperchio per verificare la carica doveva essere attuata necessariamente. In ogni caso essendoci un cavo, si comprendeva a vista che la carica era in corso. Con la nuova scatolina essendoci una spia esterna forse poteva essere allestito un sistema che fornisse una informazione più esplicita e senza complicazioni.
Funzionamento a parte, la ricarica wireless non ci pare comunque indispensabile almeno fino a quando non avremo AirPower. Immaginiamo la comodità di avere un unico tappetino che ricarica tutto, iPhone, Airpods ed Apple Watch semplicemente appoggiandoli; questa comodità adesso non c’è e per ricaricare senza fili Airpods 2 con il resto dei prodotti si deve allestire una specie di altarino con caricabatterie wireless multipli: iPhone, Airpods ed Apple Watch, tutti connessi a un alimentatore.
In conclusione
In Airpods 2 di nuovo c’è una sola funzione, Hei Siri, la cui utilità non è universale. Il resto deriva da una serie di affinamenti. Sono certo ben implementati, ma in parte sono minori e dedicati come Hei Siri ad un pubblico specifico (pensiamo alla riduzione del lag audio); altri sono invece utili a tutti e fanno fronte ad alcuni limiti di AirPods 1 come la velocità in connessione, di pairing e di risposta alle chiamate.
Comprare o non comprare gli Airpods 2 si basa quindi sui principi di giudizio che si userebbero per lo speed bump di un computer: chi ha la precedente versione della macchina dovrebbe considerare l’acquisto solo se non funziona più e ha problemi che ritiene insopportabili e insormontabili. Chi invece il computer non ce l’ha, ne ha uno molto vecchio ed era tentato dal modello precedente ma non l’ha comprato per differenti motivi, va in negozio e si informa per capire quanto conviene e se fa al caso suo.
Per gli Airpods a spingerlo a informarsi e poi a comprare non dovrebbe essere comunque la ricarica wireless, almeno non fino a quando non ci sarà AirPower, né il fatto che avrà auricolari che suonano meglio, che stanno meglio nelle orecchie e che costano meno delle AirPods 1. A far mettere mano al portafogli dovrebbe essere il fatto che i migliori auricolari full wireless sul mercato (magari di poco, magari solo per alcuni dettagli), sono oggi migliori di ieri e se vi interessano auricolari che funzionano come nessun altro con iPhone, allora non c’è ragione per rinviare l’acquisto.
Pro
- Indiscutibilmente più veloci in alcuni compiti
- Possibile acquistare custodia con ricarica wireless
- Prezzo in linea con il mercato e la qualità del prodotto
- Maggior durata della batteria in chiamata
- Restano i migliori auricolari full wireless del mercato
Contro
- Design immutato
- Fattore ergonomico non adatto a tutti
- Prezzo della custodia wireless eccessivo
- In assenza di AirPods la ricarica wireless è poco utile
Per comprare o saperne di più
Su Amazon AirPods 2 sono disponibili a questo indirizzo a 179 euro, mentre da qui si acquista la versione con cover wireless a 229 euro. Chi volesse acquistarli da Apple, invece, dovrà rivolgersi a questo indirizzo a 179 euro. La versione con custodia wireless costa 229 euro. La custodia wireless è anche acquistabile separatamente a 89 euro.
Ovviamente gli auricolari sono in vendita anche nei negozi autorizzati Apple.
Per conoscere tutto sui nuovi auricolari AirPods di Apple rimandiamo a questa guida. Invece per chi sta cercando i migliori accessori per sfruttare al massimo e proteggere AirPods rimandiamo alla nostra rassegna dei migliori accessori per AirPods.