Pochi, forse nessuno altro prodotto Apple negli ultimi anni ha raccolto tante critiche quanto la Smart Battery Case (119 euro su Apple Store). E questo non per le sue funzioni o i suoi materiali, ma per il design che, con la ormai famosissima gobba sul retro, è apparso, fin da martedì (giorno del lancio avvenuto a sorpresa), inusuale, bizzarro, un apparente rifiuto della linearità tipica di Apple che da anni punta su minimalismo e cura del dettaglio.
Crediamo che nessuno possa dubitare che quella gobba sia stata proprio la prima cosa che ci è balzata agli occhi nel momento in cui, per questa recensione, abbiamo messo le mani sulla Smart Battery Case e nessuno si stupirà se diciamo che un piccolo brivido di disagio ci è corso per la schiena percependo un chiaro “disturbo” nella forza.
Pur inizialmente tentati a stroncare subito, almeno dal punto di vista del design, un prodotto che se non fosse stato per la Mela e l’eccellente costruzione (evidenti fin da subito, quanto la gobba), sembrerebbe fatto da qualcuno che rema nella direzione opposta a quella verso cui da sempre pagaia la Mela, ci siamo sforzati di mettere da parte i preconcetti e il rumore di fondo raccolto su Internet in questi giorni, e abbiamo provato ad analizzare più a fondo le ragioni per cui Apple ha creato un oggetto che sembra asimmetrico e approssimativo, raffazzonato.
La gobba non è così brutta come la si dipinge
Perchè la Smart Battery Case abbia la “gobbetta”, ormai è arcinoto. Apple ha ripudiato il sistema classico di calzata che usano altre batterie-custodia: due componenti che si incastrano una nell’altra a chiudere a morsa il telefono, adottando una soluzione originale: una parte flessibile, quella superiore, che si piega per far scivolare all’interno della custodia iPhone 6 o 6s (tutti e due entrano senza problemi anche con uno schermo di protezione applicato). Non crediamo che questo sia avvenuto per questioni di brevetti. Ci sarebbero stati diversi modi di fare una custodia che si incastra aggirando quelli di Mophie. Piuttosto crediamo che in questo modo si rinuncia alla pulizia delle linee sul retro ma si acquista in semplicità e in effetti la Smart Battery Case ci ha subito dato l’impressione di essere più elegante e ordinata di altri prodotti concorrenti.
La custodia batteria al contrario delle decine che abbiamo maneggiato, vista di profilo risulta, poi, abbastanza sottile e fornisce questa sensazione anche quando la si impugna. È l’effetto dell’avere posizionato al centro le celle, lasciando ai bordi un semplice profilo che avvolge iPhone. Stringendo in mano l’accessorio, dobbiamo dire che abbiamo apprezzato sia la capacità di offrire una presa solida, sia l’aspetto, più snello, meno impacciato e massiccio di altre batterie custodia che abbiamo provato in passato. Dopo pochi minuti si stenterà a credere che appoggiando un iPhone 6 accanto alla custodia il solo rigonfiamento è spesso quanto un iPhone nudo.
Un contributo importante al buon feeling, lo forniscono i materiali, come accennato, allo stato dell’arte. La plastica opaca non trattiene le ditate (non altrettanto fanno altre plastiche simili), la sensazione al tatto è ottima, non ci sono viti o parti assemblate. La cura si manifesta anche nella bordatura in acciaio lucido del connettore Lightning e nel rivestimento in materiale morbido, microfibra, della parte interna.
Qualche critica si potrebbe avanzare su alcune scelte ingegneristiche come ad esempio il LED che segnala la ricarica (ambra quando la batteria si sta alimentando, verde quando è piena) collocato nella parte interna della custodia quindi invisibile senza toglierla. La mancanza di un interruttore impedisce di scegliere se scaricare la batteria del telefono o quella della custodia e ci obbligherà a piegarsi alla logica con cui Apple ha costruito l’accessorio che quando è collegato prima scarica sé stesso, poi passa il testimone alla batteria di iPhone. Tutto questo è evidentemente legato alla volontà di Apple di rendere iPhone e la batteria un pezzo unico, eliminando ogni elemento estraneo (interruttore o LED che sia).
Perfettamente integrata con iPhone
L’obbiettivo lo si percepisce anche dal fatto che una volta indossata, la batteria si integra anche a livello software con iPhone. Sarà il sistema operativo a dirci quanto è carica la Smart Battery Case. Collegandola apparirà sulla home una doppia icona, una che rappresenta la batteria interna della cover e una che rappresenta la batteria di iPhone e per ciascuna avremo la percentuale di carica. Se vorremo successivamente sapere a che punto siamo con la carica delle due batterie, dovremo richiamare il centro notifiche. Tutto questo non è ovviamente possibile a nessun concorrente.
Un aspetto importante che nessun’altra batteria custodia offre e che invece la Smart Battery Case, presenta, è il connettore Lightning per la ricarica. In termini pratici useremo per ricaricare la batteria e il telefono lo stesso cavo senza essere costretti a ricorrere a un cavo MicroUSB (per la batteria) e ad un cavo Lightning (per il telefono).
Infine si segnala la scelta, anche qui forse per questioni di linearità, di non includere un adattatore per le cuffie. Una volta infilata la custodia sarà così sostanzialmente impossibile collegare un qualunque paio di auricolari a filo che non siano quelle Apple, tagliate ad hoc per la Smart Battery Case. Questo accade anche con altre cover batteria che però includono una sorta di prolunga che permette di usare un normale paio di auricolari. È probabile che se avete a casa, appunto, un altro pacco batteria concorrente, il suo adattatore funzionerà anche con quello di Apple.
Avara di capacità
Una volta superato, con qualche sforzo il preconcetto sul design della batteria, cercando sia di comprendere le ragioni della gobbetta che tentando di apprezzare i vantaggi della soluzione e la capacità unica di integrarsi con iPhone, la nostra attenzione si è concentrata sulla batteria interna della custodia che, alla fine, ci pare il limite maggiore della Smart Battery Case.
Con i suoi 1877 mAh ha una capacità modesta. Diversi produttori cinesi offrono a meno di un quinto del prezzo, batterie da 2000 mAh e se in questo caso siamo di fronte a prodotti senza pretese, non si può non notare che qualche specialista, come Mophie ha eccellenti custodie con batterie da 3000 mAh ancora più economiche della Smart Battery Case. Apple paga lo svantaggio di avere scelto di non distribuire la batteria interamente sul dorso della custodia, ma di usarne una più piccola, collocata al centro.
Abbiamo svolto un test tecnico per verificare la capacità reale della batteria che si dimostra ottima nel rapporto con quella nominale, come per tutte le batterie di Apple: 1830 mAh, circa il 98% della capacità dichiarata. In scarica la batteria è invece una batteria “normale”: fornisce circa 1290 mAh, più o meno 70% della capacità reale dichiarata. Tutte le batterie, lo ricordiamo, trasformano in calore una parte della loro energia nel corso del trasferimento dalle celle al circuito di destinazione, un’altra parte viene usata per il funzionamento e la logica del sistema e questo accade anche con la batteria di Apple. Una dissipazione del 30% è da considerarsi nella norma, né pessima, né entusiasmante. Quel che conta è che in termini pratici, la batteria di un iPhone 6s (1715 mAh) viene ricaricata grazie alla Smart Battery Case per circa il 75%, quella di un iPhone 6 (1815 mAh) per poco più del 70% circa.
Questi dati sembrano essere confermati approssimativamente da Apple che parla di un autonomia iPhone 6s aumentata fino all’80% in navigazione e in conversazione: per la precisione da 10 a 18 ore in navigazione e da 14 a 28 ore per le chiamate in voce.
Anche qui siamo di fronte a specifiche non entusiasmanti, anche se si considerano peso e dimensioni. La Jetpack Air di Mophie, che è del tutto paragonabile per peso alla Smart Battery Case (99 grammi contro 100 grammi del prodotto di Apple, 110 euro contro i 120) offre una batteria da 2750 mAh, quindi di fatto una ricarica piena di iPhone 6 e iPhone 6s.
Un fulmine in ricarica
Dove la batteria di Apple vince il confronto a mani basse è nella ricarica che grazie al connettore Lightning è più veloce di qualunque altra batteria con ricarica MicroUSB. Usando un amperometro abbiamo misurato, con un caricabatterie iPad da 2.4 Ah (quello standard di iPhone è da 1 Ah) una intensità di circa 1,8 Ah, tradotto in pratica significa che l’accessorio Apple usando il caricabatterie giusto torna in piena efficienza in poco più di un’ora. Le eccellenti cover con batteria Mophie, le migliori che abbiamo mai testato in velocità di ricarica, assorbono 1.4 Ah, sono quindi del 30% più lente. Per acquisire 1800 mAh, operazione che nella Smart Battery Case richiede una sessantina di minuti, con una batteria Mophie si devono impiegare 90 minuti.
È, infine, interessante notare che se si tengono connessi all’alimentatore sia la custodia che l’iPhone, la custodia prima farà transitare l’energia verso l’iPhone che si ricaricherà per primo, poi ricaricherà sé stessa. In pratica farà l’inverso rispetto a quel che fa quando non è collegata alla corrente e ha un iPhone collegato: prima scarica sé stessa e poi passa la palla alla batteria di iPhone. Questo accade anche se la batteria del telefono non è completamente carica. Prima ricarica la batteria del telefono fino al 100%, poi continua a fornire energia al dispositivo fino a quando è completamente scarica. A quel punto subentra la batteria interna dell’iPhone.
Non abbiamo potuto misurare la velocità di trasferimento dell’energia dalla batteria dalla custodia ad iPhone, ma il dato è solo relativamente importante. Visto che non dovremo tenere collegata la batteria esterna con iPhone con un cavo e il flusso sarà costante e “trasparente”, che passi 1 Ah o 2 Ah è solo una curiosità. In ogni caso possiamo dire che abbiamo misurato un incremento del 4% della carica ogni cinque minuti.
In conclusione
La Smart Battery Case ha sì un design inusuale e per alcuni versi sconcertante per chi è abituato allo stile di Apple, ma una volta presa in mano e analizzata nel dettaglio, possiamo dire con una battuta che la gobba… non è così brutta come la si dipinge. Nasce per una precisa scelta funzionale, si nota relativamente nell’uso quotidiano e ha consentito ad Apple di disegnare una custodia con batteria meno massiccia e goffa di altri concorrenti. Dove la Smart Battery Case brilla è nei materiali e nella integrazione con iPhone; una volta calzata funziona con una logica ferrea e trasparente e senza essere intrusiva.
La maggior debolezza è nella capacità in rapporto al prezzo: ha solo 1877 mAh che non sono neppure sufficienti a raddoppiare l’autonomia di iPhone. Se questo potrebbe essere comunque utile per arrivare alla fine anche di una giornata molto intensiva, non si può dimenticare che ci sono alcune concorrenti come Juice Pack Reserver di Mophie, che sono meno integrate con iOS, ma hanno la stessa capacità, sono più leggere, piuttosto eleganti e costano il 40% in meno.
In definitiva: se volete avere tra le mani una cover-batteria perfettamente integrata con iPhone 6 e 6s, costruita con materiali eccellenti, capace di ricaricarsi velocemente come nessun’altra, non preoccupatevi troppo della famigerata gobbetta e assumetela come un segno identitario, capace di dare qualche vantaggio.
Se volete invece avere il miglior esito in termini di autonomia in rapporto al denaro speso acquistando una cover batteria, preoccupatevi piuttosto della capacità e del costo della Smart Battery Case e provate a guardare altrove. Non dovreste faticare troppo a trovare qualche cosa che farà maggiomente per voi.
Pro
– Materiali eccellenti
– Funzionamento e logica integrati con iOS
– Design ergonomico e profilo sottile
– Eccellente velocità di ricarica
Contro
– Capacità mediocre rispetto al costo
– Nessun controllo sul funzionamento
– La gobba potrebbe inevitabilmente lasciare un senso di disagio ai cultori del design minimale Apple
Prezzo al pubblico
Smart Battery Case è disponibile da subito a 119 euro su Apple Store. Dovrebbe arrivare nei prossimi giorni anche nei negozi sul territorio italiano.