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Reality Pro Apple, per andare verso dove nessuno è mai andato prima

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In viaggio verso dove mai nessuno è mai giunto prima. Si dovrebbe rispolverare la frase che descrive lo spirito dell’equipaggio dell’Enterprise per sintetizzare l’impresa compiuta da Apple, così come la descrive The Information, nel design gli occhiali per realtà virtuale che dovrebbero essere presentati alla prossima WWDC del 5 giugno.

Un processo che ha obbligato la Mela a creare, concosiddetti Realty Pro, il dispositivo più complesso mai progettato nei suoi laboratori, un coacervo di innovazione, materiali avanzati e componenti già viste ma che per essere adattate al design innovativo e convincere il pubblico, hanno dovuto essere totalmente ripensate.

Un design “folle”

Il design degli occhiali per realtà virtuale è alla base del costo di produzione e di gran parte delle problematiche che gli ingegneri Apple, impegnati su un progetto che sta assorbendo quasi tutte le risorse di ricerca e sviluppo e manageriali, hanno dovuto risolvere scervellandosi intorno ad esse. In particolare sulla forma che è alla base della funzione dei Reality Pro.

Il profilo curvo, molto sottile (poco più di un un iPhone) e leggero spiega The Information, ripreso da MacRumors, ha obbligato Apple ha creare una scheda madre ricurva e avvolgente mentre la struttura esterna è stata rafforzata con fibra di carbonio per rendere l’assemblato in alluminio e vetro robusto senza aggiungere peso.

Lo spessore e la forma dei Reality Pro impediranno di usare degli occhiali da vista. Chi ha qualche forma di deficit visivo dovrà comprare delle lenti aggiuntive che si monteranno internamente al visore.

Reality Pro, farli servire per tutto prima che si pensi che servano a niente
Foto di Hammer & Tusk su Unsplash

L’alimentazione via cavo, dal dispositivo alla batteria esterna design cui è stata costretta Apple (uno dei fattori di maggior perplessità dal punto di vista funzionale), dovrebbe avvenire con un connettore tondo, simile a quello di Apple Watch.

Gli altoparlanti saranno collocati alla fine della fascia per la testa. A destra del visore ci sarà una rotella per passare da realtà virtuale a realtà aumentata; a sinistra si troverà il tasto per accedere e spegnere il sistema.

Videocamere e schermi Oled impossibili

Apple ha dovuto affrontare molti problemi di progettazione: la posizione o un numero aggiuntivo per le videocamere per adattarle alle differenti forme del volto e poi scegliere materiali adatti per nascondere quelle frontali (una decina) necessarie al funzionamento. Il profilo curvo e in vetro ha presentato altre due questioni da risolvere: la propensione a rompersi con possibili ferite all’utente e le distorsioni delle immagini delle telecamere che se lasciate senza correzioni avrebbero provocato un senso di nausea.

Gli schermi Micro Oled sono stati un grattacapo a sé stante, di proporzioni talmente vaste da obbligare Sony, che li fornisce ad Apple, a contenere in 250mila pezzi l’anno la produzione a causa delle dimensioni e  densità dei pixel. Si tratta di componenti talmente costose da avere consigliato di riparare i pannelli difettosi invece che buttarli come si farebbe invece in una normale situazione di produzione in serie.

I tecnici delle linee di assemblaggio hanno infine faticato moltissimo nell’installare le lenti per la posizione scomodissima, la forma e la densità delle componenti elettroniche.

Visore AR, Apple lavora su un sistema per creare app parlando con Siri
Foto: Minh Pham – Unsplash

Prototipi indomabili

Apple a sua volta si è trovata in difficoltà nel costruire i prototipi e a testarli. Nel corso dei primi mesi di sviluppo non si riusciva ad avere più di un centinaio di pezzi da provare. Di questi pezzi solo una ventina erano di una qualità accettabile, pari agli standard Apple.

Una conferma dei problemi sarebbe stata da una parte l’inusualmente lungo periodo di validazione del design cominciato ad aprile e terminato solo dopo un altrettanto inusuale (per il livello di sviluppo del prodotto) cambiamento di alcuni dettagli per rendere i Reality Pro più facili da produrre.

Tutta questa sofisticazione basterà per superare lo scetticismo e rendere i 3000$ accettabili in rapporto a tutto quel che si avrà in cambio facendone il nuovo iPhone? Lo sapremo solo in autunno o forse inizio inverno quando gli occhiali (dice the Information) andranno in vendita.

Quello che è certo è che i Reality Pro prima che un’enorme scommessa in fatto di innovazione, di mercato e verso la fiducia degli appassionati è anche una grande scommessa da parte di Apple su sé stessa.

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