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Alla WWDC23 arriva il visore Apple, come è fatto, come funziona e a chi serve

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Un accessorio fantascientifico, mai visto, qualche cosa di assolutamente innovativo anche se resta da vedere quanto utile e quanto vendibile e quanto una sorta di piattaforma di sviluppo in vista di un futuro della realtà virtuale. Queste le conclusioni che si possono trarre leggendo la lunga serie di informazioni apparse nel corso degli ultimi mesi sul visore di realtà virtuale di Apple che dovrebbero debuttare alla WWDC del 5 giugno

Pe ora praticamente per ora parliamo di semplici voci; Apple non ha mai confermato di avere un piano per creare un dispositivo di questo tipo. Ma il livello di dettaglio e quel che si può dedurre dai movimenti di Apple in fatto di tecnologie e acquisizioni, rendono praticamente certo che nei laboratori di Cupertino è oramai pronto  un concorrente di Quest di Meta.

Gli occhiali Reality Pro che cosa sono

Di questo dispositivo ufficialmente non si conosce nulla neppure il nome. Ma in realtà almeno sul nome sembrano esserci non troppi dubbi. Si dovrebbero chiamare Realty Pro o in alternativa XR Pro

Il nome Reality Pro

Al momento il nome più probabile è però Reality Pro. Questa denominazione è stata registrata alcuni mesi fa assieme a quello di Reality One e Realty Processor.

Il riferimento al nome Reality non è del tutto nuovo. Già nel 2017 si era parlato di RealityOs o, meglio rOS, un nome del sistema operativo che al lancio potrebbe essere trasformato in xrOs.

Nel 2019 Apple ha pubblicato un framework per sviluppatori denominato RealityKit – motore di rendering, animazione, audio e fisica – progettato allo scopo di contribuire alla creazione di esperienze di Realtà Aumentata.

Cosa sono i Reality Pro

Ma cosa sono i Reality Pro? A cosa servono gli occhiali Apple? Un dettagliatissimo articolo pubblicato qualche mese fa da Bloomberg e con il quale per la prima volta si affrontava direttamente ed esplicitamente il funzionamento di Reality Pro ne ha svelato, origine e obbiettivi.

Si tratta di un visore capace sia di produrre immagini in realtà aumentata, quindi sia di fondere immagini dal vivo con altre generate dal sistema sia di gestire ambienti in realtà virtuale, quindi create totalmente dalla CPU e dalla GPU.

Come noto da tempo Apple sembra stia lavorando a due visori completamente diversi: il primo per Realtà Aumentata e Realtà Virtuale, il Reality Pro, quello di cui parliamo in questo articolo e che è ormai pronto per il lancio e un secondo più leggero e compatto che avrebbe la forma di occhiali smart per la Realtà Aumentata. Con questo intendiamo un dispositivo con lenti trasparenti che disegneranno elementi che arricchiscono le informazioni sul mondo che ci circonda. Questo secondo dispositivo, ancora distante nel lancio, potrebbe chiamarsi Reality One

Come saranno fatti i Reality Pro

Detto che cosa è il visore Apple, vediamo come è fatto.

er i Reality Pro, lo sforzo progettuale della Mela è stato fin dall’inizio (si parla di questo accessorio almeno dal 2016) quello di fare un prodotto che nessuno dei suoi concorrenti ha mai pensato nè avuto la possibilità di fare. In primo luogo dal punto di vista estetico: via la plastica, a dominare saranno alluminio e vetro, sarà ispirato allo stile delle Airpods Max. Sulla parte frontale ci sarà uno schermo curvo che lascerà vedere gli occhi dell’utilizzatore, sui lati ci saranno degli speaker.

In parte il design sarà mutuato proprio dalle cuffie Airpods Max che sono in alluminio. Il tessuto elastico di alta qualità che costituisce la fascia per la testa sarà adottato anche dai Reality Pro.

Esteticamente gli occhiali Apple appariranno come una maschera da sci. Le telecamere saranno mimetizzate perfettamente.

occhiali apple come funzionano

La tecnologia dei Reality Pro

Il design e i materali dei Reality Pro saranno solo un piccolo frammento della spinta innovativa. Un articolo di The Information ha decritto dettagliatamente alcune delle tecnologie trattengigando il visore Apple come il dispositivo più complesso mai progettato da Apple, un coacervo di innovazione, materiali avanzati e componenti già viste ma che per essere adattate al design innovativo e convincere il pubblico, hanno dovuto essere totalmente ripensate.

Il controllo dei contenuti

Ad esempio una rivoluzione dovrebbe arrivare dal sistema di controllo. Occhi e mani collaboreranno insieme per gestire le funzioni; per tracciare i movimenti, inclusi quelli degli occhi, ci saranno delle telecamere. Quando si guarderà un bottone o un menù, gli occhiali sapranno che quello è l’elemento di interesse. Per attivare la funzione correlata, indice e pollice si toccheranno. Le telecamere capiranno i gesti e li interpreteranno.

Da notare che non dovrebbe essere richiesto un altro dispositivo Apple per il loro funzionamento, questo al contrario di Apple Watch ad esempio. Usare un iPhone per l’input comunque dovrebbe agevolare la gestione dei contenuti e delle applicazioni.

Le telecamere

I Reality Pro avranno otto videocamere per la realtà aumentata e altri sei moduli saranno usati per il rilevamento della postura, del movimento degli occhi e per altre informazioni Biometriche. Un’altra camera sarà usata per informazioni sul contesto ambientale.

Tutto questo renderà gli occhiali capaci di leggere le superfici, i bordi degli oggetti e le loro dimensioni. Comprenderanno le dimensioni delle stanze e l disposizione dei mobili. A questo scopo ci saranno in azione anche degli scanner LiDAR

Previsto anche l’uso di un sistema di scansione dell’iride come sistema di autenticazione. Una soluzione alternativa a FaceId e Touch ID.

Le immagini prodotte dalle telecamere saranno corrette digitalmente. Il display curvo produrrà infatti una distorsione della visione con effetti di sconcerto e addirittura di malessere fisico.

Lo schermo e l’audio

Secondo alcune informazioni Apple userà le lenti di Fresnel, un tipo di lente caratterizzata da uno spessore totale ridotto che, tra le altre cose, permette la costruzione di ottiche meno ingombranti. Il ricorso a questa soluzione e ad altre innovazioni ridurrebbe il peso dei Reality Pro a solo 150 grammi. A termine di paragone i Quest Pro di Meta pesano 750 grammi.

Lo schermo sarà costituito da due elementi ad ultra risoluzione, 8 K totali 4 per occhio, probabilmente, costruiti appositamente da Sony. I display passeranno all’utente immagini riprese dalle telecamere. La rappresentazione dei display potrà essere di due tipologie: Realtà Aumentata e Realtà Virtuale; per passare da una all’altra basterà ruotare una corona simile sempre a quella delle Airpods Max. Questa funzione dovrebbe essere il punto di forza dei Reality Pro.

La tecnologia dei display ha messo in difficoltà Sony. Gli schermi Micro Oled sono stati un grattacapo a sé stante, di proporzioni talmente vaste da obbligare Sony, che li fornisce ad Apple, a contenere in 250mila pezzi l’anno la produzione a causa delle dimensioni e  densità dei pixel. Si tratta di componenti talmente costose da avere consigliato di riparare i pannelli difettosi invece che buttarli come si farebbe invece in una normale situazione di produzione in serie.

Chi porta degli occhiali potrebbe essere svantaggiato. Per avere una chiara visione in questo caso sarà necessario montare lenti aggiuntive.

Per l’audio ci saranno degli altoparlanti integrati. Ma migliori risultati si otterranno mediante l’adozione di Airpods.

Reality Pro, farli servire per tutto prima che si pensi che servano a niente
Foto di Hammer & Tusk su Unsplash

Il processore dei Reality Pro

Gli occhiali Apple avranno non uno ma due processori. Si tratterà di componenti basate sugli M2 attualmente usati da una larga parte dei dispositivi della Mela. Un processore con circuiteria a 4 nanometri, dicono le solite gole profonde, dovrà gestire il calcolo il secondo (che potrebbe essere il Reality Processor citato poco sopra), da 5 nanometri, la grafica. La loro potenza sarà qualche cosa di mai visto nel settore delle realtà virtuale. Di fatto saranno potenti quanto quelli dei Mac oggi in commercio.

Verrà usato anche un processore H2 per collegarsi con gli Airpods per ridurre la latenza del suono in streaming.

La potenza di calcolo sarebbe talmente alta da richiedere, probabilmente, anche una ventola di raffreddamento. In più la batteria non potrà essere integrata, ma sarà esterna

La batteria esterna con cavo

La scelta di introdurre un inedito e già molto criticato design con batteria esterna deriva dalla necessità di non incidere sul peso e di allungare l’autonomia. La batteria è uno dei principali elementi di preoccupazione dal punto ingegneristico.

La batteria di collegherebbe al visore con un connettore magnetico simile a quello di Apple Watch che dovrebbe garantire al cavo che parte dal pacco batterie di rimanere saldamente collegato e non staccarsi durante i movimenti dell’utente.

Questa scelta sembra sia stata un po’ dibattuta all’interno di Apple, con l’azienda che spinge sempre più verso dispositivi liberi dai cavi. Per il momento si è preferito fare così; per future versioni del visore potrebbero essere valutate altre soluzioni.

La batteria sarà lunga 14 centimetri e spessa circa 1,5 centimetri. In pratica grande come un iPhone 14 Pro Max ma spessa il doppio. L’autonomia sarà modesta: un paio d’ore anche se batteria si dovrebbe ricaricare con un alimentatore da ben 96W. La stessa potenza necessaria per ricaricare un MacBook Pro il che potrebbe voler dire una ricarica molto rapida.

Chi lo desidera potrà eventualmente acquistare un battery pack aggiuntivo, di dimensioni simili al MagSafe Battery Pack per gli iPhone recenti.

A che cosa serviranno i Reality Pro

Ma tutto questo a cosa servirà? Chi comprerà gli occhiali che cosa ne potrà fare? L’idea è di fargli fare un po’ di tutto, almeno inizialmente in attesa di capire quali saranno le funzioni più utilizzate.

In termini pratici la strategia, come abbiamo scritto, è quella seguita per Apple Watch che si è evoluto in una precisa direzione seguendo le preferenze di chi l’ha comprato, diventando essenzialmente un dispositivo per la salute personale e le notifiche, incentrato sulla personalizzazione delle facce, lasciando da parte altre velleità che si sono dimostrate effimere e di scarso interesse per il mercato.

Una presenza virtuale

In primo luogo i Reality Pro saranno uno strumento di comunicazione e di presenza virtuale molta avanzata, con una versione speciale di FaceTime, opereranno come display esterno di un Mac e riprodurranno molte delle funzioni di un iPhone o un iPad.

Come piattaforma di FaceTime sarà possibile creare stanze virtuali all’interno delle quali incontrare il proprio interlocutore. Il sistema permetterà di ricreare a figura intera la persona con cui stiamo comunicando. Niente, quindi, avatar in stile cartoon come quelli inventati da Meta. Se le persone saranno più di due, per ragioni di potenza del processore, le altre appariranno come icone o Memoji.

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L’intrattenimento

La parte di intrattenimento è ancora in corso di definizione per quanto riguarda i contenuti ma Apple è al lavoro con alcuni partner (Disney e Dolby tra gli altri) per creare contenuti immersivi. Ovviamente in campo ci sarà anche Apple stessa che sta adattando la libreria di Apple Tv+ per servire i Reality Pro. Uno degli scenari descritti da Bloomberg è la possibilità di vedere un film dandoci l’impressione di essere nello spazio o in un deserto. Per avere un audio di qualità si dovrà ricorrere agli Airpods.

Sempre parlando di intrattenimento non mancherà un occhio ai giochi anche qui in realtà virtuale ed aumentata. Apple ha già una piattaforma su cui poggiare: ARKit che ha lanciato un paio di anni fa e sulla quale possono contare gli sviluppatori.

Le applicazioni

Nel campo della produttività il sistema operativo, denominato xrOs, mutuerà da una parte l’interfaccia di iPhone e iPad, con la classica griglia di icone, dall’altra conterà su un vincolo con i Mac.

Quando li si accederà, gli occhiali Apple permetteranno di sincronizzare l’account iCloud oppure di iPhone. La schermata iniziale sarà simile a quella di iPad e i widget saranno richiamati a preferenza dell’utente modificandosi a seconda della specifica zona della casa o del luogo dove si trova, cambiando dinamicamente.

Ci saranno versioni specifiche delle principali applicazioni che Apple ha messo su iPad. Tra di essi: Libri, Camera, Contatti, FaceTime, Files, Freeform, Casa, Mail, Maps, Messaggi, Musica, Note, Foto, Pro memoria, Safari, Stocks, TV e Meteo.

Ci sarò anche una nuova applicazione per il benesssere fisico con un obbiettivo specifico sulla meditazione. Un’altra porterà Fitness+ sul dispositivo e un’altra sarà legata a contenuti sportivi da vedere in realtà virtuale.

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Il dispositivo sarà comunque in grado di fare girare la stragrande maggioranza delle applicazioni di iPad senza alcuna modifica o con piccoli ritocchi. Un kit di sviluppo aiuterà gli sviluppatori a creare programmi ad hoc e ad ottimizzare quelli già esistenti. Sarà disponibile un simulatore che funzionerà su Mac.

La connessione con il Mac consentirà di vedere in realtà virtuale anche lo schermo del Mac e controllarlo con la trackpad o la tastiera. Apple vorrebbe utilizzare anche delle gesture a mezz’aria per scrivere testi anche se in una prima fase dovrà essere Siri a provvedere. In alternativa si potrà anche usare la tastiera dell’iPhone o dell’iPad.

Chi non potrà usare gli occhiali Apple?

Detto quello che abbiamo appena detto poco sopra è chiaro che Apple in prospettiva vorrebbe che ciascuno possa trovare qualche cosa di utile ed interessante nei Realty Pro. Ma non tutti potranno usare gli occhiali Apple.

Oltre al problema che si proporrà a chi porta delle lenti con la conseguente necessità di acquistare delle lenti aggiuntive (il che ricaricherà ulteriormente non modesto costo dei Reality Pro), Apple sconsiglierà gli occhiali a tutti coloro che potrebbero avere problemi dalla ricostruzione di un ambiente in Realtà Virtuale.

In particolare non dovranno usare gli occhiali chi ha

  • malattia di Meniere (una patologia dell’orecchio interno che porta a vertigini ricorrenti e particolarmente invalidanti),
  • danni al cervello da stress post traumatic
  • sindrome postcommozionale
  • emicrania e vertigini.
  • Donne incinte
  • malattie del neurosviluppo come la sindrome da deficit da attenzione (ADD) o iperattività (ADHD)
  • ansietà patologica
  • malattie cardiache con uso o meno del pacemaker
  • epilessia e convulsioni

Quando saranno rilasciati i Reality Pro?

Da anni si dice che Apple “lancerà i suoi occhiali entro l’anno”, ma per ora non si sono mai visti. A questo punto il momento è giunto. Tutti (o quasi) concordano che saranno presentati alla WWDC che si apre il 5 di giugno del 2023.

Per la particolarità del prodotto una dimostrazione sarà essenziale. Apple ha preparato in effetti un padiglione temporaneo dentro alla sua sede di Cupertino, sulla superficie usata dal campo da basket. Il padiglione è visibile in una foto scattata dall’alto.

Oltre a questo che da solo potrebbe bastare a confermare che qualche cosa di importante da provare “dal vivo” sarà presentato alla WWDC, c’è un altro aspetto che fa pensare che sia il visore questo “qualche cosa”: all’evento sono stati invitati molti esperti e operatori professionali nel campo della realtà virtuale a quali il dispositivo dovrà essere presentato.

Parliamo di presentazione e non di commercializzazione. L’obbiettivo è mostrarli agli sviluppatori e a professionisti del settore, spiegando loro tutte le potenzialità del dispositivo. Per il lancio vero e proprio  Cupertino si muoverà con assoluta cautela. Da una parte ha fissato le vendite in un anno a quota un milione (forse meno), duecento volte più basse di quelle degli iPhone, dall’altra parte limiterà il mercato ai soli Stati Uniti.

In realtà Apple spera che gli occhiali Reality Pro pur senza vendere né creare profitti possano dare dei benefici collaterali.

Negli Apple Store verranno istituiti dei negozi nel negozio per la dimostrazione delle funzioni di realtà aumentata e virtuale. Questo potrebbe attirare clienti incuriositi che dovrebbero acquistare altri prodotti.

Il prezzo dei Reality Pro

Venendo al prezzo abbiamo qui un fattore molto spinoso. Tutte le tecnologie che abbiamo descritto e le componenti sono molto costose. Di qui la stima di un prezzo di 3000$ che tradotti in euro e aggiunti delle tasse porterà facilmente prezzo tra 3500 e 4000€ quando questo sarà messo in vendita in Europa (semmai lo sarà…)

Il costo è giustificato dai materiali, dalle tecnologie e dai costi di ricerca e sviluppo. Non è un prezzo per tutti, come detto, ma per chi ha interesse ad avere uno sguardo ravvicinato al futuro Apple per interesse professionale. In alternativa è un prodotto che rappresenterà uno status symbol.

 

 

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