Entro il 2018 i disastri naturali si affronteranno con social media, smartphone e indossabili. A prometterlo è il progetto internazionale I-React per la prevenzione e la gestione delle situazioni di emergenza: che ha come obiettivo quello di realizzare con l’aiuto della tecnologia operazioni più coordinate, con costi ridotti e con una più ampia partecipazione dei cittadini. I-React parte da Torino: si tratta di un progetto internazionale che coinvolge venti partner provenienti da tutta Europa coordinati dall’Istituto Superiore Mario Boella del capoluogo piemontese. Dall’inizio di giugno, per tre anni, centri di ricerca, organizzazioni internazionali come l’Unesco, enti pubblici e piccole e medie imprese lavoreranno insieme, con un contributo di circa 6,5 milioni di euro finanziati dalla Commissione europea, per la creazione di un sistema di prevenzione e controllo dei disastri in tempo reale.
I-React nasce dall’esperienza del progetto europeo FLOODIS, focalizzato sulle alluvioni e terminato nel 2015 con un’app per smartphone in grado di raccogliere informazioni attraverso le foto scattate sul territorio e restituire proiezioni a breve e lungo termine dell’evolvere del fenomeno, contribuendo così all’organizzazione delle squadre di soccorso. I-React implementa questo schema di raccolta dati, analisi e restituzione, moltiplicando le opportunità: oltre alle foto fatte con gli smartphone, la piattaforma sfrutterà anche i social media, intercettando le immagini spontaneamente postate su Instagram, i messaggi di Twitter, cui si aggiungeranno le informazioni dagli operatori sul posto dotati di dispositivi wearable smart (occhiali e braccialetti) e i tradizionali scatti dai satelliti. I-React elaborerà i dati e sfrutterà la piattaforma cloud di Microsoft e restituirà in tempi brevi le proiezioni di evoluzioni del disastro. Un ruolo importante lo avranno i cittadini, che con lo smartphone potranno fare segnalazioni ed essere sempre coinvolti e aggiornati.
I-React è un progetto europeo inserito all’interno della call secutiry di Horizon 2020, il nuovo Programma Quadro Europeo per la ricerca e l’innovazione. Coordinati dall’Istituto Mario Boella di Torino sono il Politecnico di Torino, la Fondazione Bruno Kessler, Celi, JoinPad, Csi Piemonte, Geoville, Eoxplore, Terranea, Alpha Consult, Unesco, Finnish Meteorological Institute, Meteosim, Bitgear, Ansur, Technical University of Vienna, Scienseed, Aquobex, Answare, Joint Research Centre of the European Commission.