Presentata durante l’ultima Razer CON in diretta streaming, la nuova sedia Enki è stata sicuramente una delle novità più interessanti dell’evento: il modello segue Razer Iskur presentata l’anno scorso, anche se in una forma più morbida e moderata, più propensa all’ufficio della precedente.
Con il lavoro ibrido e il lockdown molti utenti si sono organizzati dedicando una postazione di lavoro anche in casa, e il mercato sta rispondendo con modelli adatti per essere utilizzati tutto il giorno, tutti i giorni, sia per lavoro e anche per chi gioca.
Razer Enki non è Iskur 2.0
C’è tanto da dire sulla nuova Razer Enki, tanto almeno quanto la Razer Iskur presentata un anno fa e che ha dato uno scossone a un settore, quello delle sedie da gaming, che da tempo era avido di novità.
Per Razer non aveva senso proporre un doppione del primo modello, così ha optato per un design sostanzialmente diverso, più soft, ma con la stesso amore per i dettagli e ancora più attenzione per la comodità. Un anno di studi e prove si vedono, con una evoluzione palese in alcuni particolari, ma resta un progetto diverso, anche nel montaggio.
Il montaggio
Una sedia non è un hard disk, un iPhone o un computer, che si apre e utilizza in qualche manciata di secondi, ma un accessorio della scrivania che per forma, peso e specificità va montata per forza all’arrivo.
Per quanto riguarda Razer Enki (che nel nome ricorda il dio mesopotamico dell’acqua) un anno di studio si vede: Enki è molto semplice da montare, in pratica si apre l’enorme scatola che arriva e si seguono le istruzioni nel retro del poster che appare all’apertura (impossibile non vederlo).
All’interno della scatola trovano posto i guanti in nylon e un attrezzo, oltre a tutte le viti che servono per agganciare i tre pezzi principali (schienale, seduta e struttura a ragno di base con le ruote), oltre a tutti gli altri pezzi secondari (come il poggiamano o il cuscinetto per il collo).
L’operazione necessita di un telo per appoggiare il tutto durante la fase di montaggio (per non rovinare i pezzi della sedia o il pavimento) e una ventina di minuti. Trenta se è la prima volta che montate un mobile, non di più: il tempo si accorcia se siete in due.
I vari pezzi tra l’altro sono molto leggeri (24 kg in tutto, poco per essere una sedia da gamer) e in totale la sedia è molto più maneggevole e meno pesante della Iskur, pur avendo comunque una dimensione assolutamente paragonabile, seppure le parti sono più slim.
Prima che ve lo chiediate la risposta è no, la sedia non ha parti elettriche e nessuna luce: per molti questo dettaglio era scontato, per noi che amiamo gli effetti Chroma RGB di Razer (spesso presenti nei mouse, nelle tastiere e anche negli auricolari) ci avevamo fatto un pensierino (ma volendo qualche cosa si può fare).
Caratteristiche tecniche
Razer Enki è formalmente una sedia da gamer: lo è per forma, per la tradizione del costruttore e anche perché funziona molto bene in quel senso, ma come si evince da alcune foto, è anche una splendida sedia da ufficio, bella da sfoggiare in un design ricercato.
La sedia riporta dimensioni massime di ingombro di 166 x 204 cm, è realizzata in cuoio sintetico e tessuto vellutato e pensata per reggere il peso sino a 136 Kg (un margine sicuramente più europeo che asiatico).
La base, realizzata in alluminio con rotelle girevoli, risulta più leggera e maneggevole della stessa Iskur: quando alla scrivania abbiamo sostituito il modello precedente con questo nuovo, la maggiore leggerezza di Razer Enki risulta evidente.
Come abbiamo già detto il design è meno aggressivo e più da ufficio, anche se nel modello da noi testato, nero con cuciture e marchio verde, c’è un carattere deciso (in alternativa c’è la possibilità di averla tutta nera oppure, ma qui è davvero particolare e personale, nel colore Quartz, una sorta di rosa Bubble Gum). Il marchio è in rilievo, anche se nascosto dal cuscino (incluso nella confezione) e riportato anche dietro, sostituito però dalla scritta (serve un po’ di attenzione, altrimenti si nasconde dietro il nastro che sorregge il cuscino).
Il supporto lombare, fiore all’occhiello (e accessorio tutt’ora esclusivo di Razer) non è più mobile ma è sempre presente alla base della schiena e accompagna l’utente a una seduta abbastanza sostenuta, sorretta nella parte alta dal cuscino. Quest’ultimo è per chi scrive essenziale, tant’è che forse era lecito vederlo integrato e non come accessorio ausiliare, perché si può rimuovere completamente, ma sarebbe un peccato.
Questo aspetto della sedia è sicuramente quello più importante, come lo era per Iskur: dato che si tratta di una sedia per computer, e non una poltrona, il compito non è quello di essere super comoda (per il quale comunque la Razer Enki non fallisce) ma di aiutare un utente nelle lunghe sessioni di lavoro o, fase anche più difficile dato l’alto livello di stress, di gioco.
La schiena ringrazia perché, grazie alla spinta data dal supporto lombare fisso, la curvatura della colonna vertebrale è ridotta e nel tempo, ci si sente meno affaticati ed è più facile, la sera (o la notte) alzarsi dalla sedia senza i classici dolori da lunghe sessioni.
Il risultato è facilitato anche dalla densità dei cuscini, la cui durezza è stata impostata a 60 per la seduta e 75 per lo schienale, e che risultano particolarmente gradevoli specie in estate quando con abiti più corti e leggeri, la pelle è a contatto diretto con la poltrona, grazie al velluto nella parte centrale.
Il risultato come vedremo tra poco è ottimale, per certi versi migliore di Iskur (che appare più dura). Infine, gli appoggiabracci sono orientabili in ogni direzione, il che li rende perfettamente adattabili alle esigenze dell’utente, sia in verticale che nell’inclinazione rispetto alla scrivania.
La seduta
Una volta pronta e provata la seduta ci si accorge che Razer Enki non ha l’aggressività nel design che aveva la Iskur, che resta in vendita proprio perchè è un prodotto diverso.
La forma è meno aggressiva, i tessuti sono più confortevoli, la seduta più larga (54 centimetri al posto di 52, come avevamo suggerito nella nostra recensione) è più indicata anche per chi ha una corporatura robusta e soprattutto non ostacola chi invece ama di tanto in tanto mettersi a gambe incrociate.
La scelta del mix tra il tessuto a cuoio liscio per la parte esterna e quello morbido e vellutato per quella interna, più una cintura verticale che probabilmente aumenta la sostenibilità, è molto bello e piace, ma è proprio questo che offre un punto di vista più classico alla sedia.
Il look, perlomeno nel modello nero e verde da noi provato, è accattivante e di carattere, sopratutto per le cuciture verde su cuoio nero presenti ai lati, ma è comunque mitigato dal materiale soffice nella seduta e nello schienale, e manca delle scritte della Iskur.
La seduta è morbida e anche il movimento libero è ben bilanciato, quasi meglio della Iskur (probabilmente perché pesa meno) e la possibilità di inclinare lo schienale quasi del tutto (152°) è una cosa che, quando si è stanchi, piace moltissimo (anche solo per pochi minuti prima di tornare a lavoro.
Il cuscino per la nuca è più grande e di forma diversa, e offre due posizioni distinte, in base alla corporatura dell’utente. Grazie ai due fori nella parte alta, è possibile agganciarlo in modo che non si tolga, seppure in effetti è un peccato che la sua presenza copra il logo Razer. Il cuscino non è comunque necessario e la sedia può essere usata anche senza.
Il supporto lombare si fa sentire, e costantemente vincola la seduta spingendo la schiena a stare più dritta: all’inizio spesso lo si controlla per capire che cosa c’è di strano, ma dopo un paio di giorni la schiena impara e ringrazia, perché come detto sopra, dopo tante ore seduti a lavorare, giocare o stare in videochiamata, la differenza con una sedia che non offre questo sostengo la si sente tutta.
I poggiabraccia con movimento in 4D è più leggero e morbido rispetto alla Iskur, e secondo chi scrive si alza anche un po’ di più (ma la forma è un po’ diversa, quindi potrebbe essere una impressione) e con un design meno aggressivo, seppure mantiene lo stesso mix di cuoio e metallo.
La forza dell’inclinazione della seduta, quando in modalità libera (in modo che sia possibile “ciondolare” avanti e indietro) è molto buona, la migliore tra tutte le sedie provate finora. Sostanzialmente il bilanciamento tra l’inerzia della sedia, il peso e la libertà di movimento offre una sensazione di leggerezza e solidità al tempo stesso, ed è piacevole, nonché un ottimo modo per muovere un po’ le gambe durante le lunghe sessioni davanti allo schermo.
Infine abbiamo apprezzato tantissimo il cartello che indica che la sedia è realizzata con materiali ignifughi e che è pensata per resistere anche alle barbarie degli utenti meno attenti, che magari tra una sigaretta e l’altra non fanno attenzione a dove cade la cenere.
Razer Enki, una scelta equilibrata
Non sappiamo quale sia stata l’idea alla base del progetto Razer Enki, ma azzardiamo che ci sia stata la volontà di offrire un prodotto non solo per chi ama giocare, ma anche per gli utenti che desiderano una sola sedia per tutto, anche per lavorare.
Il bello della Enki sta proprio nel suo look moderatamente aggressivo, quel giusto mix tra un prodotto di carattere e uno elegante, un po’ come quando Daniel Craig interpreta James Bond con un vestito da sera: è sempre 007, quindi ci si aspetta che se le cose vanno male lui tiri fuori i muscoli e una pistola, ma nel frattempo sa esprimere classe e magnetismo nella stanza, senza per questo essere aggressivo.
Chi scrive ammette che, dovendo scegliere un modello da usare a casa, probabilmente opterebbe per la Iskur, per l’aspetto più aggressivo da gamer, che qui invece è molto più attenuato, ma dovendo mettere la sedia in un ufficio probabilmente non avrebbe dubbi, Razer Enki è la scelta migliore.
C’è una differenza di prezzo, neppure tanto grande, data probabilmente dalla mancanza del supporto lombare regolabile (qui invece fisso), ma per il resto, pur offrendo look e scelta dei materiali sostanzialmente diversi, le due sedie sono assolutamente paragonabili.
Se per la Iskur avevamo detto “buona la prima”, enfatizzando la straordinaria capacità di Razer di offrire un prodotto molto buono all’esordio nel settore, possiamo sottolineare come questo prodotto gridi qualche cosa come “ottima la seconda”, frase che non esiste ma che renderebbe l’idea di come l’impegno del marchio nel settore sia forte e continuo, e che nonostante sia giovane, già fa da traino nel design e nella cura dei materiali.
Pro
• Ottimo design
• Elegante e con carattere anche per l’ufficio
• La seduta larga offre grande libertà
• La scelta del mix di tessuti convince
Contro
• Il look è meno aggressivo della Iskur
Razer Enki: prezzi e disponibilità
• 449,00 € Enki
• 329,00 € Enki X
Razer Enki è attualmente disponibile nella versione normale, da noi provata (in tre colori diversi), nella più accessibile versione Razer Enki X (con braccioli in 2D e priva del cuscino) e, a partire da gennaio, nella versione Razer Enki Pro, con materiali diversi, a partire dall’Alcantara al posto del cuoio vellutato.
Razer Enki è disponibile a partire dal sito web del costruttore, oppure la potete trovare più comodamente anche a partire da questa pagina di Amazon. Resta a catalogo il modello Razer Iskur, anche questa disponibile su Amazon, che offre caratteristiche diverse e più spiccatamente orientate al gioco.