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Recensione Razer BlackWidow X Chroma, la tastiera Punk di Razer

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Blackwidow X Chroma di Razer non è una tastiera come le altre è un po’ come la compagna di classe al liceo con tatuaggi, orecchino e i capelli colorati, irresistibile per voi, ma che non avreste ma pensato di presentare ai genitori. È questa l’idea che ci è venuta in mente, iniziando a scrivere queste righe usando una tastiera Apple, il cui design sobrio e elegante, la corsa appena pronunciata dei tasti e il minimalismo nella forma oramai sono diventati intimi nel tessuto dell’utilizzo del Mac ed è quasi l’esatto contrario della Blackwidow X Chroma di Razer

È nera, (molto) pesante, luminosa e profondamente diversa nei più piccoli dettagli, come il modo di schiacciare i tasti ci ha reso la giornata allo stesso tempo terribile e irresistibile. Parliamoci chiaro, la serie Blackwidow di Razer non è fatta per essere un compagno di ufficio silente e morbido da toccare per otto ore al giorno, è un lavoro che può fare ma è palese che non solo appare sprecata, ma anche sin troppo ruvida per questo.

L’ultima nata in casa Razer nasce per ottimizzare l’adrenalina di quei minuti di gioco in una landa contro draghi e orchi, nella lotta in una arena contro mostri o alieni, in una astronave spaziale contro insettoidi carnivori: quando l’adrenalina sale a mille e avete bisogno del pieno controllo sulle vostre truppe, quando non potete permettervi il lusso di schiacciare un pulsante per sbaglio o quando il poter automatizzare sequenze di azioni diventa decisivo in battaglia. Ecco in quel momento avere o non avere una tastiera come questa diventa determinante.

Blackwidow X è Unibody

Già all’interno della scatola, se la cercate negli scaffali dei centri commerciali, Blackwidow X Chroma mostra i quattro tasti freccia in bella vista in modo che possiate provarli al volo, assaporare il piacere dimenticato di un clic meccanico estremamente accurato: la tecnologia Razer Mechanical Switches per i tasti è stata progettata specificatamente per il mondo dei videogiochi e propone una modalità di utilizzo ottimale nella pressione ma anche precisa per evitare clic accidentali.

In effetti dobbiamo ammettere che seppure all’estremo opposto dell’utilizzo di una tastiera Apple (ma anche di terze parti) l’uso della Blackwidow X è molto interessante, con un rumore di clic che inizia come metallico ma poi diventa più morbido a fine corsa, con una ampia sicurezza nonostante la corsa sia oggettivamente generosa. Fuori dalla scatola quello che stupisce prima di tutto è il peso, ben più alto di una tastiera normale e che ben si adatta alla scrivania di un combattente: i tasti sono in plastica ma tutta la carenatura unibody esterna è in metallo e da l’impressione di essere a prova di sfogo. Il cavo USB, che esce dalla parte posteriore è ricoperto da una fibra intrecciata, che impedisce l’annodamento e che è allo stesso tempo pratica e elegante.

La posizione dei tasti appare ben bilanciata e sicuramente più generosa delle tastiere Apple, Nel nostro caso si trattava di una tastiera estesa con layout inglese, il che come vedremo rappresenta un limite nell’utilizzo di tutti i giorni, dato che non esiste il layout italiano. Manca un HUB USB, che è presente nella sorella maggiore ma che onestamente avremmo visto bene anche qui.

Per il resto, la tastiera una volta collegata si lascia guidare da sola: per un utilizzo soddisfacente è necessaria l’installazione dei driver Synapse, che qui avevamo già installato dato il test del mouse Mamba e Orochi: oltre a questi, è stato ovviamente necessario impostare il layout inglese nel pannello Tastiera > Sorgenti di input dentro Preferenze di sistema, in modo da avere una corrispondenza con le lettere dei tasti.

Blackwidow X è Chroma

Ma nonostante tutte le premesse sin qui descritte è quando si collega la tastiera al Mac con i driver installati che inizia lo spettacolo: la tecnologia Chroma, comune da un anno a questa parte a molti modelli di mouse e ad altre tastiere della casa americana, letteramente accende la stanza (e vi consigliamo di provare la Blackwidow X Chroma al buio la prima volta). Grazie ad una particolare affinità con i driver, la tecnologia Chroma permette di illuminare ogni tasto in sequenze e colori diversi attingendo ad uno spettro di più di 16 milioni di colori RGB. Le sequenze di illuminazione possono essere diverse e i driver ne mostrano solo alcune: un arcobaleno colorato mobile, uno o due colori a scelta che pulsano, l’accensione dei tasti alla loro pressione oppure una raggera di luce dal tasto sino ai bordi della tastiera.

Effetti lontani anni luce dalla sobrietà a cui ogni utente Apple è abituato ma proprio per questo terribilmente affascianti e intriganti, senza contare che appaiono anche molto utili quando si usa la tastiera al buio: il software Synapse poi non si ferma qui ed è possibile anche installare dei set appositi per alcuni giochi, così come scaricare e usare i set degli altri utenti (anche se l’SDK che abbiamo provato noi è solo per Windows). Non è la stessa cosa, ma gli utenti possono comunque avere una anteprima visitando la pagina ufficiale alla sezione LIGHTING EFFECTS, mentre per gli effetti personalizzati è possibile iniziare l’esplorazione del portale Chroma Workshop.

Ma le capacità della tastiera non si limitano alle luci: oltre alla tecnologia dei tasti, abbiamo trovato molto utile anche la possibilità di poter creare e richiamare Macro di pulsanti, in pratica delle sequenze, sfiziose e utili nella vita di tutti i giorni (come ad esempio con Photoshop) ma determinanti in alcuni videogiochi (noi le abbiamo sperimentate con Starcraft II Legacy of the Void).

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Ragazza cattiva

Abbiamo usato la Blackwidow X Chroma per alcuni giorni al posto della Apple Keyboard, sia per lavoro che per diletto, tra lo scrivere articoli per Macity quanto per sterminare razze aliene e dissidenti politici spaziali: è innegabile che all’inizio l’approccio sia d’impatto, ma dopo un’oretta tutto inizia ad avere un senso. I driver Synapse permettono di personalizzare ogni tasto: ad esempio noi abbiamo subito invertito i tasti Alt e widows con, rispettivamente, Command e Alt, in modo da poterli usare come li abbiamo sempre usati, per gli altri sono serviti solo qualche aggiustamento.

Il problema più grosso non è abituarsi alla forma, come abbiamo detto importante, e al clic, che pur diverso è comunque interessante, ma semmai al layout inglese, mancante di tutte le lettere accentate, che abbiamo scoperto in questi giorni essere molto più numerose di quanto siamo portati a immaginare. Synapse ha dei limiti con le lettere accentate, e la sostituzione delle lettere in questo senso non è proprio smart: abbiamo ovviato con le funzioni di OS X, per cui tenendo premuto il tasto di una vocale il sistema mostra tutte le alternative, ma è ovvio che in futuro ci sia da aspettarsi un supporto maggiore da parte di Razer in questo senso con un aggiornamento neppure molto difficile.

Innegabile che chi usa il Mac soprattutto per giocare (anche con widows) trova nella Blackwidow X Chroma un alleato formidabile, che in una sfida ad alto tasso di adrenalina potrebbe anche rappresentare la differenza tra vittoria e sconfitta (soprattutto nell’uso delle macro), e che offre anche l’opportunità di poter giocare al buio (cosa che le tastiere Apple non permettono, ad eccezione di quelle per i portatili). A chi piace invece per l’utilizzo in ufficio consigliamo un esame attento: sui lavori di progettazione, disegno e fotoritocco le Macro sono interessanti e la digitazione soddisfacente, ma nella scrittura la mancanza del layout italiano si sente e può essere un problema.

Il prezzo, che sicuramente sarà avvertito dagli utenti, ci sembra proporzionato considerando da una parte la tecnologia profusa e dall’altra le esigenze di un settore molto verticale, anche se in un inevitabile crescendo di popolarità e intresse.

Potete trovare Blackwidow X Chroma in tutti i negozi di elettronica e nel sito del produttore: per chi volesse approfondire l’argomento tastiere raccomandiamo “Il Mac secondo me”, il libro elettronico disponibile per iBooks Store oppure Amazon Kindle Store scritto da Matteo Discardi, autore di questa recensione.

[usrlist Design:4 Facilità-d’uso:3 Prestazioni:4.5 Qualità/Prezzo:4]

Pro:

  • Look intrigante
  • L’effetto Chroma è uno spettacolo
  • Può usare le Macro

Contro:

  • Non esiste il layout italiano
  • Manca un Hub USB

Prezzo: 189,99 Euro

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