Le società che vogliono lavorare con Apple devono rispettare un ferreo codice di condotta imposto da Cupertino su lavoratori, ambiente, diritti, formazione ed ecologia: i miglioramenti dello scorso anno sono presentati nel rapporto 2019 Apple sulla responsabilità dei fornitori.
A sottolineare il forte impegno di Apple su queste tematiche, sempre evidenziato da Tim Cook in numerose interviste e interventi, il documento si apre proprio con una dichiarazione dell’amministratore delegato di Cupertino «Crediamo che il business, al suo meglio, serva il bene pubblico, responsabilizzi le persone in tutto il mondo e ci leghi insieme come mai prima d’ora».
I numeri sono impressionanti, a partire dall’estensione delle indagini di Apple effettuate in 770 località del pianeta, sparse in 30 nazioni. Nel 2018 ben 17,3 milioni di dipendenti dei fornitori Apple hanno seguito corsi di formazione sui diritti sul luogo di lavoro, 3,6 milioni di persone hanno beneficiato di corsi avanzati di formazione.
Le iniziative in campo educazione volute da Cupertino hanno permesso a 1.500 dipendenti dei fornitori Apple di conseguire una laurea. I corsi su salute, nutrizione, maternità e altri ancora sono stati seguiti da oltre 250mila persone.
Il report 2019 Apple sulla responsabilità dei fornitori è il 13esimo pubblicato con cadenza annuale e, anche in questo caso vengono messi in luce i miglioramenti continui della multinazionale e della sua impotente rete di fornitori su scala globale per quanto concerne il risparmio delle risorse del pianeta e la tutela dell’ambiente.
Tutti gli stabilimenti e le catena finali di assemblaggio di tutti i computer, dispositivi, indossabili e accessori (iPhone, iPad, Mac, Apple Watch, AirPods e anche HomePod) hanno ottenuto la certificazione Zero Waste to Landfill, vale a dire zero rifiuti in discarica, eliminando così un milione di tonnellate di rifiuti nel giro di 3 anni.
Un numero ancora maggiore di società ora rispetta il programma Apple per ridurre l’impiego di risorse naturali: lo scorso anno il consumo di acqua è stato ridotto di 28,7 miliardi di litri. Stesso discorso per le riduzioni di gas serra ridotte di 466mila tonnellate metriche su base annuale, equivalenti alla rimozione di 100.000 automobili dalle strade.
Naturalmente nel report 2019 Apple sulla responsabilità dei fornitori, qui il documento competo di 66 pagine in PDF, evidenzia anche le violazioni individuate durante le estese procedure di screening. Tra queste 24 falsificazione di orari di lavoro, due casi di assunzioni dietro pagamento richiesto ai dipendenti e una sola violazione per lavoro minorile.
Tutte queste pratiche sono bandite e vietate dal codice di condotta voluto da Cupertino per tutti i suoi fornitori: le società che non si adeguano o vengono scoperte in flagrante devono impegnarsi a farlo, pena l’esclusione dai preziosi contratti di fornitura provenienti da Apple.
Le numerose iniziative a ogni livello della catena di approvvigionameto avviate da Apple oltre 13 anni fa hanno portato a risultati notevoli su tutti i fronti: la pubblicazione dei risultati annuali è senza dubbio un vanto per Apple ma anche una fonte di ispirazione, un incentivo per spingere altre società a fare altrettanto.
Come evidenzia Jeff Williams, chief operating officer di Cupertino nella sua introduzione «Ci preoccupiamo profondamente delle persone che costruiscono i nostri prodotti e del pianeta che tutti condividiamo. Quindi manteniamo noi stessi e i nostri fornitori agli standard più elevati per garantire che tutti siano trattati con dignità e rispetto. E condividiamo apertamente il nostro lavoro in modo che altri possano seguire il nostro esempio».