Gli “opinion maker” quasi tutti dalla parte della Mela nella vicenda che contrappone Apple e FBI, non sembrano essere molto efficaci nella loro missione se è vero che, stando ai dati rilevati dal Pew Public Research Center – un importante think thank che opera nel settore dei sondaggi su vari aspetti della società e della politica USA – solo il 38% degli americani ritiene che Apple abbia ragione nella sua posizione che contrasta la richiesta delle forze dell’ordine di dare una mano nello sblocco dell’iPhone dell’attentatore di San Bernardino.
Un aspetto interessante del sondaggio è che le persone sono quasi divise unanimemente indipendente dalla loro fede repubblicana (56% a favore dell’FBI) o democratica (55% a favore dell’FBI). Apple perde, anche se di poco, tra chi si dichiara indipendente politicamente (45% contro 43%); persino chi ha un iPhone propende per l’FBI (47% ) rispetto a chi sta dalla parte di Apple (43%).
Il sondaggio, di fatto, dice che la posizione di Cook non è condivisa dalla gente comune che o non comprende le ragioni avanzate da Apple, secondo la quale cedere all’FBI significherebbe mettere in pericolo la privacy di tutti e instaurare un pericoloso precedente, oppure non si preoccupa per niente di questo rischio perché ritiene più importante che le forze dell’ordine abbiano la possibilità di indagare e quindi perseguire i criminali.
Nel frattempo Apple ha diffuso un nuovo comunicato con domande e risposte, spiegando che il modo migliore per affrontare il tema è di istituire “una commissione o un gruppo di esperti su intelligence, tecnologia e libertà civili per discutere delle implicazioni per la legge, la sicurezza nazionale, la privacy e le libertà individuali”. Anche in un’email inviata ai dipendenti, il CEO Tim Cook ha ribadito il sostegno alla decisione affermando che sarebbe lieta di partecipare ed esporre il proprio punto di vista al gruppo di discussione di cui sopra.
