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Quark, la software house nota per XPress, è stata venduta a Parallax Capital Partners, un fondo di investimento californiano che già possiede altre aziende del settore informatico (es. DivX). Il nuovo proprietario dice che intende aiutare Quark “ad accelerare l’adozione” delle sue soluzioni “di contenuti trasformazionali” investendo nella crescita dell’organico e nelle acquisizioni.
Secondo James Hale, Managing Partner di Parallax, “Quark sta avendo un effetto traino su una vasta serie di settori, ridefinendo le modalità con le quali le organizzazioni creano, gestiscono, pubblicano e inviano contenuti business-critical”. “È un’azienda con talenti e leadership eccezionali, tecnologie innovative e un’acclamata base di utenti”. Parallax afferma di “non vedere l’ora di contribuire con sue esperienze e competenze ad aiutare Quark a portare le sue attività a un nuovo livello”.
“Non potrei essere più orgoglioso dei nostri dipendenti e clienti per questo traguardo” ha dichiarato Ray Schiavone, CEO e Presidente di Quark. “Quark ha ottenuto quello che altri brand noti non sono riusciti a ottenere, reinventando l’azienda nonostante insormontabili ostacoli”. “L’automazione dei contenuti consente ora ad alcune delle più grandi organizzazioni al mondo di trasformare l’esperienza utente, ridurre i tempi di immissione sul mercato, migliorare conformità e ridurre i costi”. “Con Parallax riteniamo di avere trovato un partner che condivide la nostra visione”.
Un tempo leader incontrastato del settore, molte aziende del settore grafico hanno sostituito Quark XPress con InDesign. La soluzione di Quark continua a essere preferita da chi per vari motivi è legato storicamente a questa applicazione e anche da chi non gradisce le proposte in abbonamento di Adobe.
Leader assoluto e incontrastato negli anni ’80 e ’90 (le statistiche d’uso dell’epoca parlavano di maggioranze di utenti con cifre bulgare che arrivavano anche al 95% nel settore), gli sviluppatori hanno inizialmente sottovalutato l’evoluzione di OS X, non tenuto conto di nuove esigenze, fatto una serie di mosse errate tali da permettere in pochi anni ad Adobe di ribaltare la situazione con InDesign e relegare ora XPress a un non troppo grande zoccolo duro di utenti o ambienti che non hanno possibilità o voglia di usare nuovi applicativi.