Qualcomm, società nota per i suoi chip usati in smartphone e tablet, pianifica il suo ingresso nel mercato dei chip per server, dove tenterà di competere con Intel e AMD. Al settore in questione è da tempo interessata anche ARM, la quale sta da tempo proponendo architetture e processori ad hoc per guadagnare spazio in questo settore. Nel suo keynote, Steve Mollenkopf, CEO Qualcomm, ho sottolineato come i requisiti che hanno guidato lo sviluppo delle architetture dei semiconduttori per i dispositivi mobili stiano diventando sempre più rilevanti per il design dei chip server. Il mercato dei server si stima possa rappresentare un’opportunità economica di 15 miliardi di dollari da oggi al 2020.
In contemporanea Qualcomm ha annunciato di essere già allo studio di soluzioni 5G per la connettività cellulare del futuro. Per far fronte ad una necessità sempre maggiore di connessioni, il 5G si caratterizzerà per essere utente-centrico in modo da poter supportare con successo il numero in costante aumento di dispositivi connessi e fornire una piattaforma unificata per l’implementazione di tutti gli spettri e modelli di business. Il terzo annuncio di riguarda il nuovo Qualcomm Gobi 9×45 Modem: si tratta del primo modem sul mercato LTE Advanced di categoria 10 – con una velocità di download che raggiunge i 450 Mbps – oltre ad essere una soluzione LTE di quinta generazione e il primo modem 20nm di seconda generazione fornito da Qualcomm.
Al momento il mercato dei server ARM è solo una nicchia, in un settore che è già per sua natura di nicchia, e per il momento Intel ha poco da preoccuparsi; quest’ultima da qualche tempo ha ad ogni modo cominciato a lavorare sugli Atom Cherry Trail, chip realizzati con il processo produttivo a 14 nanometri che arriveranno il prossimo anno, creati con tecnologie di derivazione mobile: il primo impatto riguarderà di sicuro i consumi e in generale l’efficienza energetica (da sempre punto di forza dei processori ARM).