Nuovo tassello nella battaglia legale tra Apple e Qualcomm. Il produttore specializzato in chip per dispositivi mobile e telecomunicazioni ha citato in giudizio per violazione contrattuale quattro fornitori di Cupertino: Foxconn, Pegatron, Wistron e Compal. I costruttori in questione sono stati citati in giudizio per “violazione degli accordi di licenza” perché hanno rifiutato di pagare royalty su tecnologie usate nell’assemblaggio dei prodotti Apple: Qualcomm fornisce il modem LTE degli iPhone, oltre che per gli iPad con connettività cellulare.
Apple, lo ricordiamo, ha citato in giudizio Qualcomm chiedendo un miliardo di dollari in sconti per una questione che ha a che fare con brevetti nei chip-modem, elementi che consentono di gestire il traffico dati. Cupertino contesta a Qualcomm l’imposizione di prezzi elevati e fuori mercato per l’utilizzo di alcune tecnologie e brevetti, facendo leva sulla sua posizione monopolistica.
Tutta la controversia ruota intorno al prezzo chiesto da Qualcomm per ogni iPhone con prezzi diversi in base al “taglio” di memoria e alla presenza di particolari funzionalità. Apple afferma che i costi richiesti non sono competitivi, ma anche che gli sconti promessi sono stati successivamente negati, quella che sembra una ritorsione per la collaborazione di Apple con le indagini dell’antitrust in Corea del Sud, che a dicembre dello scorso anno ha inflitto a Qualcomm una multa di 853 milioni di dollari per pratiche anticoncorrenziali. Secondo quanto sostiene Cupertino, per l’utilizzo dei suoi modem-chip Qualcomm chiede prezzi diversi in base al “taglio” di memoria di storage dell’iPhone, elemento che nulla ha a che fare con l’uso delle tecnologie in questione.
Qualcomm afferma che i fabbricanti seguono le istruzioni di Apple che avrebbe invitato loro a non pagare; per rappresaglia il produttore di modem avrebbe a questo punto citato i fabbricanti che lavorano per Apple. Il produttore di chip afferma che Foxconn, Pegatron, Wistron e Compal pagano le royalty per altre tecnologie Qualcomm non legate a prodotti Apple e che accordi analoghi sono stati siglati con i costruttori ancora prima che Apple vendesse il primo iPhone, spiegando che Cupertino “non è parte contraente degli accordi” e non dovrebbe interferire così pesantemente nella sua attività commerciale.
Dopo l’azione legale di Apple, Qualcomm ha chiuso il suo primo trimestre fiscale con utili per 700 milioni di dollari, in calo del 54% da quota 1,5 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente. Altro problema per Qualcomm è un contenzioso con la Federal Trade Commission americana che accusa l’azienda di San Diego (California) di pratiche anti-competitive sulle licenze per i dispositivi mobili.