A gennaio Apple ha denunciato Qualcomm per pratiche monopolistiche e anti concorrenziali, ora a sua volta Qualcomm denuncia Apple. Nella controquerela Qualcomm afferma che l’azione legale intentata da Cupertino è uno stratagemma per ottenere una riduzione dei costi delle licenze versati da Apple per l’uso di chip, tecnologie e brevetti di proprietà Qualcomm. In un documento di 134 pagine presentato al tribunale distrettuale del distretto del Sud della California, Qualcomm risponde punto su punto alla denuncia di Apple, respingendo un totale di ben 389 accuse, con una impostazione generale identica a quanto già anticipato a gennaio.
“Le recriminazioni di Apple” scrivono i legali di Qualcomm, “e qualsiasi rivendicazione indicata nell’atto medesimo, non è motivata da sgravi che è possibile concedere”. A sua difesa, Qualcomm cita 35 dettagli concernenti le accuse di Apple. Oltre a dottrine giuridiche sulla questione, il produttore di chip ritiene che le accuse di Apple siano infondate. Nello specifico, la violazione di contratto sarebbe nulla perché Apple stessa avrebbe violato gli accordi di cooperazione. Ancora, Apple non avrebbe subito danni tangibili, da parte dell’antitrust o altri, e dunque i danni reclamati non sarebbero ammissibili.
L’obiettivo di Apple, secondo Qualcomm, è pagare meno dell’equo valore di mercato per accedere a brevetti essenziali di proprietà Qualcomm. “Apple non può contestare in modo credibile il valore del portafoglio brevetti di Qualcomm, poiché centinaia di licenziatari, incluse le aziende che producono i dispositivi cellulari di Apple, hanno sistematicamente pagato le royalty riflettendo per anni il valore a Qualcomm”. Qualcomm richiede ad Apple danni per violazioni di contratto, per pratiche commerciali sleali, per pagamenti trattenuti, compensazioni per danni non specificati e il rimborso delle spese legali.
Apple, lo ricordiamo, ha chiesto un miliardo di dollari in sconti; Qualcomm avrebbe promesso gli sconti, negandoli successivamente come ritorsione per la collaborazione di Apple con le indagini dell’antitrust della Corea del Sud, che lo scorso mese ha inflitto a Qualcomm una multa di circa 850 milioni di dollari per pratiche anticoncorrenziali. “Siamo delusi da come Qualcomm gestisce i nostri legami e, sfortunatamente, dopo anni di disaccordo sul livello adeguato di royalty, non ci è rimasta altra scelta che rivolgerci al tribunale” aveva scritto la multinzionale di Cupertino a gennaio spiegando che Qualcomm avrebbe adottato “tattiche di esclusione e di royalty eccessive” per cercare di mantenere la sua posizione. L’azione legale di Apple era stata avviata dopo quella dell’antitrust USA (la FTC) che accusa Qualcomm di costringere i produttori di smartphone a pagare royalty più alte del dovuto.