Da un po’ di tempo a questa parte si parla molto dello standard di ricarica wireless Qi2. Questo standard – presentato in anteprima a gennaio 2023 in occasione del CES di Las Vegas – è nato a 13 anni di distanza dal primo standard Qi con l’obiettivo di offrire un’esperienza di ricarica wireless superiore rispetto al precedente; non è ancora stato del tutto definito e il consorzio che si occupa dello standard in questione riferisce che i telefoni e caricabattterie specifici (certificati) sono ufficialmente previsti prima della fine del 2023.
Come abbiamo già spiegato, è stata Apple (membro del consorzio) a fornire le basi per la creazione dello standard Qi2, prendendo come base la tecnologia MagSafe già presente sui più recenti dispositivi della multinazionale di Cupertino, impiegata per la prima volta negli iPhone 12.
Cosa indicano le sigle Qi e Qi2
Come noto, la tecnologia Qi consente di ricaricare i dispositivi mobili (smartphone e wearable) eliminando i classici cavi. Questo tipo di ricarica è definita a “induzione elettromagnetica”, dal nome della peculiarità che consente all’energia di passare dalla base di ricarica al dispositivo da ricaricare.
L’indicazione Qi (dal termine cinese 氣 che significa “energia spirituale o soffio vitale”, pronunciato Chi), come spieghiamo qui, è una certificazione relativa alla sicurezza per la trasmissione di energia elettrica attraverso l’induzione elettromagnetica su una distanza di massimo 4 cm.
I sistemi Qi comprendono un trasmettitore di energia e un ricevitore compatibile in un dispositivo portatile. Il consorzio che supporta tale standard è nato nel 2008 e vede tra i suoi membri produttori quali: Apple, ASUS, Google, Honor, HTC, Huawei, LG Electronics, Meizu, Motorola Mobility, Nokia, OnePlus, OPPO, Redmi, Samsung, Sony, Vivo e Xiaomi.
L’indicazione Qi garantisce che i dispositivi usati nel processo di ricarica non riportino danni e che l’utente non risconti problemi di sicurezza in generale: affinché un dispositivo Qi/Qi2 sia “omologato”, deve superare precisi test di certificazione, ancora più elaborati nel caso di Qi2.
Cosa cambia con Qi2
MagSafe basa il funzionamento su una serie di magneti collocati intorno alla bobina di ricarica interna degli iPhone; sfruttando questa tecnologia, il dispositivo è in grado di rilevare altri accessori compatibili e assicura l’aggancio perfetto.
Qi2 si basa, come accennato, su MagSafe, consente di evitare disallineamenti e sprechi di energia, e quindi impedire il surriscaldamento di smartphone e altri accessori, con ovvi vantaggi anche per la batteria.
La presenza di magneti assicura in genere una maggiore velocità di ricarica (al momento molti dispositivi sono ad ogni modo “limitati” a 15W). Qi2 supporta anche il Magnetic Power Profile (lo stesso principio del MagSafe) garantendo che il dispositivo a batteria e quello di ricarica siano perfettamente allineati attraverso l’uso di magneti.
Tra i vantaggi del Qi2, c’è anche l’interoperabilità, e dunque la possibilità di sfruttare lo stesso sistema di ricarica su dispositivi di produttori diversi. Vari produttori hanno presentato e presentano con sempre maggiore frequenza, dispositivi e accessori con supporto allo standard di ricarica wireless Qi2, permettendo in linea generale a prodotti di marchi diversi di essere ricaricati con lo stesso standard di riferimento.
A questo indirizzo trovate un elenco di prodotti certificati Qi; il logo Qi (generalmente riportato sulle confezioni da prodotti certificati) è quello che riportiamo qui sopra.
I migliori caricabatterie wireless per dispositivi Apple al momento in cui scriviamo, li trovate qui.