Diversamente da altri HUB USB-C che hanno una “coda”, nel senso che si collegano con il MacBook Pro tramite un cavo USB-C, il QacQoc GN28K si integra perfettamente con quest’ultimo, attaccandosi alla scocca laterale per sembrare “quasi” una parte del design.
Da un punto di vista puramente estetico è la cosa migliore, ma l’usabilità un po’ ne risente: vediamolo nel dettaglio nella prova completa.
QacQoc GN28K, la recensione
Da tenere stretto stretto
La confezione del QacQoc GN28K è molto semplice ma curata: assieme all’HUB trova posto una busta in pelle marrone che ci ricorda quelle dei coltellini svizzeri più classici.
Non che cambi la sostanza, ma la copertura è comunque carina e pensata non per i più giovani ma per chi apprezza finezza del genere.
Per il resto l’HUB da solo svolge tutte le funzioni: da un lato trovano posto i due connettori USB-C perfettamente allineati alle due prese Thunderbolt laterali del MacBook Pro, dall’altro fanno capolino due prese USB-A, un lettore SD e uno MicroSD e due prese USB-C passanti, che permettono l’alimentazione del Mac e il collegamento di una periferica USB-C.
Infine, in uno dei lati corti, il connettore HDMI in grado di supportare un segnale 4K fino a 30Hz. Interessante il fatto una volta in uso non ci sono cavi che svolazzano, cosa che farà felici quanti apprezzano il design minimalista dei Mac.
“Two is meglio che uan”
La particolarità del design del QacQoc GN28K è sicuramente il fatto che si collega al MacBook Pro (e solo questo, modelli dal 2016 ad oggi) utilizzando le due prese Thunderbolt laterali, una per il passaggio dati l’altra solamente per l’energia elettrica e per una maggiore stabilità nella presa.
L’Hub è pensato per collegarsi e non essere staccato mai: la presa è molto salda, tanto che serve spingere un po’ per incastrarla sino in fondo e altrettanto per toglierlo.
Idealmente va in borsa così, come una aggiunta naturale al Mac, in uno zaino è perfetta (perché il Mac sta in verticale), qualche attenzione in più se usate una borsa.
L’unica cosa che abbiamo notato è che il colore è leggermente diverso da quello del MacBook Pro 2018 (qui la nostra recensione), questione di tonalità che si vede se lo si osserva anche se non da fastidio.
A destra e a sinistra, con attenzione
Una volta collegato, si perdono due porte Thunderbolt (ma nei modelli da 15″ ne restano altre due dall’altro lato, in quello da 13 dipende dall’anno e dal modello) ma si guadagnano due porte USB-A e altre due USB-C, che di solito fanno più comodo, non fosse altro per collegare un mouse, come abbiamo fatto noi per la prova del MacBook Pro 2018, dove abbiamo usato il mouse Razer Deathadder Elite e una tavoletta grafica Wacom Intuos oltre a un display esterno sulla porta HDMI.
Durante l’utilizzo la temperatura è salita un po’ ma di solito non ci si fa caso, perché comunque è una zona che non tocchiamo mai con le mani.
Se usato alimentato, l’HUB ha tenuto un disco meccanico USB 3.0 e un iPhone 8 in carica: staccando l’alimentazione entrambi hanno continuato a funzionare (grazie alla doppia carica elettrica). Ovviamente nessun problema con chiavette USB di tutti i tipi, il canale USB-C è molto capace e ne tiene anche due contemporaneamente.
Ultima nota: nei MacBook Pro il QacQoc GN28K può essere collegato a destra e a sinistra, sia in un senso che nell’altro: questa eventualità, che però fa uscire l’HUB dalla linea del case, può favorire a volte il collegamento via HDMI, tuttavia consigliamo di scollegarlo prima di metterlo in borsa.
Considerazioni
QacQoc GN28K è molto comodo, non capace e versatile come il fratello QacQoc GN30H ad esempio ma comunque una buona risorsa per il MacBook Pro, con il quale lega in modo intimo e che, se usato bene, può rappresentare una soluzione permanente.
Noi l’abbiamo un po’ durante la prova del MacBook Pro e molto in vacanza, laddove serviva soprattutto per caricare iPhone e lo smartwatch Versa di Fitbit.
Possiamo dire che il più grande pregio di questo HUB è, alle volte, anche il difetto più evidente: non ci si fraintenda, è bello e molto pratico, ma serve un po’ di attenzione quando lo mettere in borsa con l’HUB collegato, e solo se avete uno zaino, altrimenti rischia di piegarsi e rompersi perché è comunque una appendice che esce dal case.
La “viscosità” dei connettori è alta, sia nelle porte USB-C che in quelle USB-A e garantisce una presa ottimale senza che si stacchino senza saperlo, ma è comunque una scelta buona, se effettuata con cognizione di causa.
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Pro:
• Perfettamente integrato con il MacBook Pro
• La viscosità dei connettori offre una presa salda
• La doppia alimentazione è comoda quando si connettono diversi device
Contro:
• Serve attenzione quando lo si mette in borsa, è pur sempre una appendice
Prezzo: 49,99 Euro (in versione Silver e Space Gray)