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La pubblicità Apple forse viola il GDPR in Francia

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L’autorità francese per la protezione dei dati personali sta esaminando se le pubblicità prime parti di Apple siano conformi alle normative GDPR sulla privacy nell’Unione europea. In una nota datata 17 dicembre e visionata dalla testata Politico, la Commissione per l’informatica e la libertà (CNIL) ha espresso un parere all’autorità garante della concorrenza francese su una controversia tra Apple e quattro organizzazioni che rappresentano l’ecosistema pubblicitario francese.

In particolare, la nota suggerisce che le pratiche della multinazionale per le pubblicità mirate di Apple per piattaforme di prima parte come App Store e Apple News potrebbero essere in conflitto con le regole del GDPR.

L’elaborazione della pubblicità da parte di Apple richiede il consenso quando implica la lettura o la scrittura di dati sul dispositivo dell’utente. Le pratiche di Apple suggeriscono una mancanza di raccolta del consenso

Il caso che ha messo Apple contro l’organizzazione pubblicitaria era incentrato sul fatto che l’imminente funzionalità di trasparenza del monitoraggio dati delle app, fosse anticoncorrenziale. Il 17 marzo, il CNIL e le autorità francesi di regolamentazione della concorrenza hanno entrambi sostenuto Apple. Secondo il documento interno della CNIL, firmato dal presidente dell’agenzia Marie-Laure Denis, la funzione sulla privacy è in linea con le regole del GDPR.

La pubblicità Apple forse viola il GDPR in Francia

Tuttavia, sembra che il CNIL ritenga che le pratiche pubblicitarie mirate di Apple siano diverse. La nota interna della CNIL è formulata con cura, poiché al gruppo è stato chiesto solo di informare, e non indagare sul caso. Questo indica ancora che Apple potrebbe ancora violare le normative.

Più specificamente, il documento suggerisce che Apple non sembra ottenere il consenso degli utenti per raccogliere i loro dati. Apple, da parte sua, sostiene che non è necessario farlo, perché non monitora tali dati. Il CNIL suggerisce che la definizione di tracciamento di Apple potrebbe essere troppo ristretta.

Se verrà confermato che Apple ha bisogno di raccogliere il consenso utente, e tale consenso non viene raccolto correttamente «La situazione rappresenterebbe una grave violazione delle normative» scrive il CNIL. Secondo Politico, Apple ha fornito una risposta ai punti sollevati dalla CNIL a gennaio. Il contenuto della risposta di Apple, tuttavia, non è attualmente noto. Al momento, la CNIL sta indagando sulla questione nel contesto della denuncia ATT presentata dagli inserzionisti francesi.

Tutto quello che c’è da sapere su iOS 14.5 è in questo approfondimento di macitynet. Tutti gli articoli di macitynet che parlano di AppleFinanza e Mercato sono disponibili ai rispettivi collegamenti.

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