Prima l’annuncio sul sito Web www.psystar.com: la possibilità di avere un computer clone del Mac che funziona con Leopard a un prezzo sensibilmente inferiore ai sistemi proposti da Apple. Poi la sospensione dei servizi di carta di credito. Ogni volta che il sito Internet di Phystar è risultato inaccessibile, tutto il mondo degli appassionati Mac ha immaginato l’avvio di un’azione legale da parte di Cupertino. Ma il costruttore di cloni del Mac è ancora vivo e vegeto e, come dimostrano due video che circolano sul Web, pare abbia cominciato a consegnare i Mac-cloni ai primi clienti statunitensi.
Il primo filmato è reperibile direttamente nel sito dell’azienda Psystar: nel video in home page sono visibili gli uffici dell’azienda inoltre un dipendente Psystar mostra tre diversi computer su cui funzionano Windows XP Professional, Ubuntu e anche Leopard impegnato a lavorare con Final Cut Pro.
Il secondo video è pubblicato online da Gizmodo ed è stato realizzato da un lettore del sito che pare abbia ricevuto una delle prime macchine Psystar mac-compatibili. Dopo aver mostrato il collegamento del PC al monitor Dell, il lettore di Gizmodo accende il sistema. Le prime schermate mostrano la tradizionale sequenza di avvio di un PC, poi sullo schermo compare il simbolo della mela e in pochi istanti appare la scrivania di Mac OS X Leopard. Pur essendo un PC no-brand il sistema operativo riconosce la macchina come un Mac Pro.
Dopo la lunga sequenza di interrogativi generata nei giorni scorsi da Psystar e dal suo Mac-clone, i due filmati in qualche modo aumentano anche se di poco la credibilità dell’offerta. Per avere una conferma definitiva circa la serietà dell’azienda e soprattutto riguardo la legalità dei cloni del Mac occorre attendere ancora qualche tempo: sembra davvero improbabile che Cupertino stia con le mani in mano osservando un’azienda qualsiasi proporre sul mercato USA cloni mac dal prezzo intrigante. La Mela ha tutti gli strumenti, legali e “tecnici” (incluso il controllo sul sistema di update dell’Os) per mettere fuori gioco la piccola società di Miami sui cui incombe anche il progetto Osx86 il cui team pare ben deciso a fermare ogni utilizzo commerciale del suo emulatore EFI.
Come noto Psystar sembra (anche su questo aspetto la chiarezza è relativa) usare proprio l’hack sviluppato dal team Osx86.