Sono quasi 2,7 i milioni di dollari che Psystar dovrà pagare ad Apple per avviare verso la conclusione il caso che la oppone a Cupertino. La cifra, non trapelata dalle prime indiscrezioni del pomeriggio, è ufficializzata dalla pubblicazione di un documento sul sito di Engadget.
La sanzione che cadrà sulle spalle della società della Florida è suddivisa in 1.337.500 dollari a risarcimento dei danni subiti da Apple per infrazione del copyright, non rispetto dei contratti di utilizzo e violazione del Digital Millenium Copyright Act e in 1.337.500 dollari per danni addizionali e costi legali; in aggiunta Psystar rinuncia a vendere macchine con Mac Os X preinstallato, come ha fatto fin dall’avvio della sua attività . Apple in cambio fermerà l’azione legale su altri aspetti che aveva portato all’attenzione del giudice Alsup e sui quali non era stato ancora pronunciato alcun giudizio.
Il caso comunque non è definitivamente chiuso, come abbiamo spiegato nel corso del pomeriggio. Psystar ed Apple sono impegnate infatti in un secondo processo aperto in Florida. Su quel fronte la società che produce (o produceva) cloni non autorizzati avrebbe intenzione di resistere sulla vendita delle Rebel EFI, il software in grado di trasformare tutti i PC in un sistema capace di ricevere Mac Os X. In pratica Psystar vorrebbe trasformarsi in un assemblatore di sistemi PC e trasferire ai propri clienti la responsabilità di installare il sistema operativo Mac usando proprio la Rebel EFI. Difficile pensare che Apple possa piegare il capo di fronte a questa stragia; probabile, al contrario, che gli avvocati della Mela vogliano sfruttare i buchi ricavati nella difesa di Psystar nel corso del procedimento californiano cercare di chiudere una volta per tutte la vicenda.
Per altro molti si stanno chiedendo come Psystar, una società cui assetti non varrebbero più di 50mila dollari, possa essere in grado di fare fronte al pagamento di 2,7 milioni di dollari, più o meno 2 milioni di euro. L’accordo con Apple prevede che Cupertino non metta all’incasso quando stabilito di fronte alla corte distrettuale della California fino alla conclusione dell’intero iter legale, ma prima o poi i nodi verranno al pettine e allora Rodolfo Pedraza, Ceo di Psystar, sarà obbligato a mettere mano al portafogli. Solo in quel momento tutti giocheranno a carte scoperte e si potrà capire effettivamente dove andrà il caso; a meno che prima ancora un giudice della Florida releghi al mondo dei sogni la richiesta di Psystar di continuare a vendere le sue Rebel EFI. Se così dovesse essere, probabilmente, della società che immaginava di passare da neppure 800 cloni venduti in quasi due anni di attività al 12% del mercato dei Pc, non sentiremo più parlare.